Love & Comics – Another Story

Quando meno te lo aspetti

Finalmente è domenica. Devo passare a prendere Hiro-kun alle 10 a casa sua, ma forse è meglio che vada un po’ prima. Conoscendolo sarà davanti all’armadio, mezzo nudo, cercando di scegliere cosa mettersi.

Eccomi. Mi apre la madre.

– Salve signora.

– Ciao Chiaki-chan. Sei venuta a prendere Hiroshi?

– Sì. È pronto?

– Non so se è pronto. Te lo chiamo. Hiroshi, c’è Chiaki-chan.

– Non sono ancora pronto mamma, falla aspettare.

Ecco, esattamente quello che pensavo. Meglio che vada io di sopra, altrimenti faremo tardi.

Apro la porta di camera sua senza neanche bussare.

– Che ci fai ancora lì mezzo nudo a contemplare l’armadio! Vuoi fare tardi?

– L-lo so Chiaki-chan, ma…

– Niente ma, cosa ci vuole a scegliere un paio di jeans e una maglietta. Mica ti ha invitato a una cena al ristorante. Dobbiamo semplicemente andare a una fiera.

Tiro fuori un paio di jeans e una maglietta. Non riesco a capire che cosa cambia se ci si veste in un modo oppure in un altro. Basta che quello che si indossa sia adatto al luogo in cui si va e sia comodo.

– Ecco, mettiti questi e sbrigati.

Finalmente si è vestito. Forse riusciamo ancora ad arrivare in tempo.

– Eccomi, possiamo andare.

– Finalmente. Dai che facciamo tardi. Ci stanno aspettando.

– A dopo, mamma. Io vado.

– Arrivederci signora.

– Ciao ragazzi, divertitevi.

Non parla. Sarà agitato. Se però fa così la giornata sarà rovinata. Scommetto che si sta chiedendo se ha preso tutto e se i capelli sono a posto.

– Sei silenzioso, Hiro-kun. Sei già agitato? Scommetto che stai pensando se hai preso tutto o se sei ben pettinato.

– In effetti stavo pensando proprio a quello.

– Ormai non hai più segreti per me – gli dico ridendo – Oh, siamo arrivati. Laggiù c’è Kaito-kun.

– Già, andiamo.

Kaito-kun non è solo. È insieme ad un amico. Accidenti se è carino. Ma che mi succede? Non avevo mai pensato niente del genere. Devo ricompormi, non è da me.

– Ehi, Kaito-kun. Siamo qui!

– Ciao Hiro-kun, ciao Chiaki-chan. Ben arrivati.

– Scusa il ritardo, colpa mia.

Hiro-kun sembra meno agitato di prima. Sembra quasi che stia parlando con naturalezza, anche se si vede che si sta sforzando parecchio.

– Non ti preoccupare, siamo appena arrivati anche noi. Vi presento il mio compagno d’università, Matsuo Misaki.

– Piacere Matsuo-san, io sono Hanamori Hiroshi.

– E io sono Ishimaru Chiaki, ma puoi chiamarmi Chiaki-chan.

– Il piacere è tutto mio, entriamo?

Devo trovare il modo di convincere Matsuo-kun a lasciarli soli. Anche se sembrerò sfacciata proverò a parlarci senza che Hiro-kun e Kaito-kun se ne accorgano. Magari potrei passare la giornata con lui. Mi piacerebbe conoscerlo meglio.

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