Love & Comics – Another Story

Compleanno movimentato

Ieri sera alla fine sono riuscita a sistemare temporaneamente le cose. Mamoru-kun ha deciso di tornare a casa e scusarsi per il suo comportamento. Non so cosa sia successo con Kentaro-kun. Io gli ho consigliato di provare a chiamarlo per scusarsi. Spero che anche con lui sia andato tutto bene. Ora mi ha invitato a pranzo per il suo compleanno. Per fortuna non ho lezione oggi perché c’è un’assemblea degli insegnanti.

–          Averlo saputo prima magari riuscivo a comprargli un regalo migliore. Ho dovuto chiedere consiglio a Misaki ieri sera. È lui che mi ha consigliato di prendergli il lettore mp3.

Eccomi a casa sua. Ma quello davanti alla porta è Kentaro-kun. Perché non entra?

–          Ciao Kentaro-kun. Non c’è nessuno in casa?

–          Veramente non ho neanche suonato. Non sono mai entrato in casa senza di lui. E dopo quello che è successo ieri ho paura di non riuscire a parlarci.

Chissà se l’ha chiamato. Se è qui è buon segno però.

–          Entriamo insieme. Così non ti trovi solo davanti a tutti. Andiamo.

Entriamo in casa. Kentaro-kun rimane indietro. Io intravedo Mamoru-kun e lo vado a salutare.

–          Ciao Chiaki-chan. Grazie per essere venuta.

Sembra ansioso. E credo di sapere perché.

–          Ciao Mamoru-kun. Guarda un po’ chi ho trovato fuori?

Appena lo vede cambia subito espressione.

–          Kentaro…

C’è una strana atmosfera e devo ammettere che mi sento un tantino di troppo.

–          Kentaro, scusami per ieri. Avevi ragione, mi sono comportato come uno sciocco.

–          Hai ragione, ti sei proprio comportato come uno sciocco… Ma sei lo sciocco più adorabile che conosca.

Per fortuna si è risolto almeno tra di loro. Ammetto di conoscere poco Kentaro-kun, ma da quello che ho sentito ora ho capito che ama veramente Mamoru-kun. Chissà dov’è la madre di Misaki.

–          Ciao Chiaki-chan. Sei sola? Non è venuto Mamoru ad aprirti?

–          Salve signora. Sì, è venuto ad accogliermi, ma ora è con Kentaro-kun.

Ma che sta facendo? Si fionda verso l’ingresso dove sono loro.

–          A-aspetti signora. Non vorrà…

Troppo tardi. Non sono riuscita a fermarla. Dall’espressione che ha non deve averli presi in un bel momento.

–          Mamoru, invece di stare qui a sbaciucchiarti con Kentaro-kun, fai accomodare gli ospiti e vai nel salone a dare una mano a tuo padre.

Penso che stia facendo di tutto per separarli definitivamente. Addirittura arrivare ad intromettersi in situazioni simili. Ho paura che entro stasera succeda un casino. Mamoru-kun sembra un po’ contrariato, ma si allontana comunque dall’ingresso e viene verso di me, trascinando Kentaro-kun per mano.

–          Non la sopporto più. Era meglio quando non mi parlava, almeno potevo fare quello che volevo. Ora sembra che mi sorvegli.

–          Calmati Mamoru-kun.

–          No che non mi calmo. Da quando Misaki è partito, la situazione peggiora di giorno in giorno. Non mi fa più uscire la sera e, se esco durante il giorno, continua a chiamarmi al cellulare per chiedermi ogni cosa che le viene in mente. Sono arrivato al punto ti spegnerlo per non farmi disturbare.

In effetti sta esagerando. Credo che lei sia arrivata al limite della sopportazione. Non ha mai accettato la relazione tra Mamoru-kun e Kentaro-kun. Ha provato a sopportare sperando fosse una cosa passeggera, ma ora sta facendo di tutto per separarli. Io non so proprio cosa fare per aiutarli.

–          Mamoru-kun, cerca di sopportare. Prima o poi rinuncerà a separarvi.

–          Mi chiedo quando questo succederà. Comunque ora andiamo nel salone.

Finalmente ci sediamo per il pranzo. La tensione è alle stelle e le uniche parole che si scambiano Mamoru-kun e sua madre sono “Mi passi il sale” o frasi simili. Più che una festa di compleanno sembra che sia morto qualcuno.

–          Chiaki-chan, riesci a sentire Misaki ogni tanto? Qua non chiama quasi mai e quando lo fa sta sempre pochissimo.

–          Io, veramente, ci parlo tutte le sere. E ci scambiamo anche parecchie mail. Davvero non chiama mai?

–          Mamma, io ci parlo con Misaki. Forse non ha molti soldi sulla scheda del telefono per chiamare sempre lui. Comunque quando lo chiamo trova sempre il tempo per ascoltarmi.

–          Hai bisogno di fare chiamate intercontinentali per parlare, tu? Cosa avrai poi da dirgli che non puoi dire a me, mi chiedo.

–          Come se potessi parlartene. Tu non mi ascolti mai e se lo fai è per dirmi che sto facendo qualcosa di sbagliato. Con Misaki invece posso parlare liberamente e farmi consigliare. Dovevo ascoltarlo quando mi ha detto di non dirvi nulla di me e Kentaro. Sono stato uno stupido a credere che poteste capirmi.

–          E pensavi che fosse una cosa normale accettarlo? Fino a qualche mese prima uscivi con una ragazza e un bel giorno ti presenti qui a casa con Kentaro-kun. Mi chiedo la povera Ai-chan come l’ha presa. O non glielo hai mai detto?

–          Ai-chan non è mai stata la mia ragazza.

–          Credo di non aver capito. Ma quando te l’avevo chiesto se stavate insieme mi hai risposto di sì.

–          So benissimo cosa ti avevo detto. Però in realtà non stavamo veramente insieme. Diciamo che mi copriva.

–          Ti copriva… Vuoi dire che…

–          Sono gay, mamma, e lo sono sempre stato. Ai-chan lo sapeva e per aiutarmi faceva finta di stare con me. Però quando ho cominciato a uscire con Kentaro ho voluto uscire allo scoperto e allora ne ho parlato con Misaki. Lui mi diceva che era presto per dirvelo, ma non ho voluto ascoltarlo. Volevo che tutti sapessero quello che ero. Non pensavo andasse a finire così.

Povero Mamoru-kun. Fatica a trattenere le lacrime. Dire una cosa del genere davanti a tutti non dev’essere stato facile. Chissà quanto ha sofferto durante tutto questo tempo.

–          Mamoru, non piangere. Ci sono io con te.

–          Kentaro…

–          Signora, non so quanto vuole ancora andare avanti con le sue convinzioni. Però io Mamoru lo amo veramente e non è una cosa passeggera del momento.

Vorrei intervenire, ma mi sembra di non c’entrare nulla.

–          Tesoro, basta essere così testarda. Guardali, si amano. Noi non possiamo cambiare le cose.

–          Papà…

–          Mamoru, per me quello che hai detto non è una novità. Mi ero accorto da tempo che invece di guardare le ragazze guardavi i ragazzi. Ovviamente ne ho avuto la certezza solo quando ci hai presentato Kentaro. È stato un duro colpo per me, ma sapevo benissimo di non poterci fare nulla.

–          Tuo padre purtroppo ha ragione. Sono stata sciocca a non capirlo prima. Credo di avervi fatto soffrire abbastanza.

–          Mamma, dici sul serio? Vuoi dire che ora posso vederlo senza problemi?

–          Sì, penso che non potrò impedirtelo.

Dopo quelle parole la giornata è trascorsa molto più serena. Dopo avergli consegnato il mio regalo, che ha apprezzato molto, tocca a quello di Kentaro-kun.

–          Il mio regalo è particolare. Richiede che mi diano il consenso anche i tuoi genitori, specialmente dopo il discorso di prima. Mamoru, vuoi venire a vivere da me?

Se la madre di Mamoru-kun non è svenuta a quelle parole è perché suo marito la sorreggeva. Ovviamente Mamoru non vedeva l’ora di sentirsi fare quella proposta, ma voleva anche sapere la risposta dei suoi.

–          Mamoru, se vuoi andare vai. Non te lo impedirò.

Ancora non riesco a credere che la giornata si sia conclusa in questo modo. Mamoru-kun finalmente ha risolto i problemi con i suoi genitori e riesce ad andare a vivere con Kentaro-kun. Non vedo l’ora di dirlo a Misaki.