Love & Comics – Another Story

Distrarsi

Ci voleva un po’ di distrazione. Hiro-kun mi sembra più rilassato in questo momento.

– Chiaki-chan, ti va se prendiamo qualcosa al bar?

– D’accordo. Arrivo.

Mi ricorda i vecchi tempi. Questi erano i nostri classici appuntamenti. L’unica differenza è che adesso non ci teniamo per mano e non ci diamo un bacio ogni tanto.

– Hiro-kun, ti va se dopo andiamo al parco dove giocavamo da piccoli?

– Intendi quello vicino a casa tua?

– Quello. È da tanto che non ci andiamo.

– Va bene. Cos’è? Sei nostalgica?

– Forse.

Era tutto più facile quando eravamo bambini. Non c’era l’amore di mezzo. Tutti eravamo amici e ci volevamo bene.

Eccoci al parco. È più piccolo di quanto mi ricordassi. Inoltre sembra un po’ abbandonato.

– Chiaki-chan, andiamo dentro alla casetta?

– Riusciremo ad entrarci? Mi sembra un po’ piccola.

– Forse hai ragione.

Vedo gli occhi di Hiro-kun riempirsi di lacrime all’improvviso.

– Hiro-kun, perché piangi ora?

– Credo di aver pensato per un istante a Kaito-kun. Pensavo che mi bastasse non vederlo per non pensare a lui, invece non è così.

– Sei proprio convinto di volerlo dimenticare? Secondo me dovresti parlargli.

– Non me la sento ora. Forse, tra un po’ di tempo…

È strano. Non mi sembra che abbia una bella cera. Starà bene?

– Torniamo a casa Hiro-kun. Inizia a far freddo.

– Mi gira un po’ la testa.

Non fa in tempo a finire la frase che crolla a terra.

– Hiro-kun!

Accidenti, è bollente. Deve avere la febbre alta. Ora che faccio? Come torniamo a casa?

– Chiaki-chan, cos’è successo?

– Matsuo-kun! Cosa ci fai qui?

– Passavo per caso. Abito qui in zona. Ma cos’è successo a Hanamori-kun?

– È svenuto all’improvviso. Credo che abbia la febbre. Ora devo trovare il modo di portarlo a casa. Non so come fare.

– Se vuoi ti aiuto io.

Matsuo-kun prende Hiro-kun sulle spalle. Non credevo che sarebbe riuscito a sollevarlo.

Arriviamo davanti a casa di Hiro-kun. Durante tutto il tragitto non ha mai accennato a quello che è successo ieri sera. Si è comportato come un amico. Forse ho dato troppa importanza alla cosa. Meglio così.

Suono al campanello. Spero che la madre di Hiro-kun sia in casa.

– Chiaki-chan, perché hai suonato? Hiroshi non ha le chiavi?

In quel momento vede che Hiro-kun è sulle spalle di Matsuo-kun.

– Ma cos’è successo?

– È svenuto all’improvviso. Credo abbia la febbre. Per fortuna Matsuo-kun passava di là altrimenti non so come avrei fatto.

– Entrate presto. Portiamolo in camera.

Portiamo Hiro-kun in camera. Ora ci pensa sua madre a lui.

– Signora, noi andiamo. Quando si riprende mi può far sapere?

– Certo, ti faccio chiamare. Grazie anche a te per averlo riaccompagnato a casa.

– Si figuri signora. Non mi sono neanche presentato. Sono Matsuo Misaki.

– Molto piacere Misaki-kun. Chiaki-chan, ora vai pure. Non rientrare troppo tardi.

– Allora arrivederci signora.

Povero Hiro-kun. Credo che la febbre sia causata da quello che è successo oggi. Spero che si riprenda presto.

– Chiaki-chan. Ora che siamo soli, mi spieghi qual è il tuo problema? Perché ieri sera prima hai accettato il mio bacio e poi lo hai respinto? Voglio una spiegazione.

Forse è giusto che lo sappia. D’altronde glielo avevo promesso.

– D’accordo, te lo dirò.