Love & Comics – Another Story

Spiraglio di luce

Stanotte ho fatto fatica a dormire. Ripensavo a Misaki-kun e a quello che è successo ieri sera.

– Chiaki, hai una faccia. Tutto bene?

– Sì, mamma. Solo che ho dormito poco.

– Lo sai che se hai bisogno puoi parlarmene. A proposito, chi era quel ragazzo di ieri sera?

Accidenti, mi ha scoperto. Prima o poi doveva succedere, però…

– C-ci hai visto?

– Certo che vi ho visto. Mi sembra un bel ragazzo. Quando avevi intenzione di dirmelo?

– Stiamo insieme da solo una settimana. Te lo avrei detto prima o poi. Si chiama Misaki-kun.

– La prossima volta che ti porta a casa me lo presenti?

– D’accordo, glielo dico.

Ci ha già scoperti. Non riesco mai a nasconderle niente. Chissà se Hiro-kun ha parlato con sua madre. Magari vado da lui.

– Esci?

– Sì, vado da Hiro-kun. Poi penso che mi vedrò con Misaki-kun.

– Non fare tardi.

– Non preoccuparti mamma.

Meglio che mando un messaggio a Hiro-kun. Giusto per avvertirlo che vado.

‹‹HIRO-KUN, SONO IN ZONA. POSSO PASSARE?>>

‹‹SÌ, STAVO PER CHIEDERTI SE VENIVI. VOGLIO PARLARTI.››

Chissà cos’ha da dirmi. Che sia quello che penso? Eccomi da lui.

– Ciao Chiaki-chan, entra.

– Hiro-kun, come va oggi?

– Insomma…

– Hai detto che volevi parlarmi. Riguarda tua madre?

– Sì, abbiamo parlato.

Finalmente sono riusciti a parlare. Secondo lui però non ha ancora accettato la cosa, ma comunque è un passo avanti.

– Secondo me avete fatto un passo avanti. Lei ha capito quello che provi, ma non vuole ancora accettarlo. Ci vorrà ancora un po’ di tempo.

– Sono io che non riesco più a concedergliene di tempo. Mi sembra di impazzire. Non è come quando non vedevo Kaito perché era impegnato con gli esami. Ho paura di non rivederlo più.

– Non dire così. Vedrai che si convincerà. Ti vuole bene e quindi non farà mai nulla che possa farti stare male tanto a lungo.

– Lo spero. Kaito ha detto che vuole fare un ultimo tentativo, ma non mi ha spiegato cosa.

– Forse vuole parlare con lei. In effetti non sarebbe una cattiva idea.

– Ma non accetterà mai. Sono sicuro che non gli farebbe aprire bocca. Chiaki-chan sto pensando di andarmene da casa veramente.

– Aspetta ancora un po’. Metti che Kaito-kun riesca nel suo intento. Se poi non ce la fa allora ne riparliamo.

– Non avrei mai pensato che la mamma potesse comportarsi così. Abbiamo sempre avuto un rapporto splendido e sincero.

– Conosco benissimo il rapporto che c’era tra voi, ma ti faccio notare una cosa. Ti ricordi quando ci siamo messi insieme? Quanto tempo hai aspettato prima di dirglielo? E come aveva reagito?

– Cos’era? Dopo sei mesi? E non ci ha più permesso di rimanere da soli in sua presenza, almeno inizialmente.

– Appunto. Però poi ha cambiato idea e addirittura ci aveva dato il permesso per quella serata.

– Sì, ma stavolta credo sia un po’ diverso.

– Lo so che è diverso, ma come ha capito l’altra volta capirà anche adesso. Quindi pazienta ancora un po’.

Non ce la fa proprio più. Spero che sua madre se ne accorga presto. Hiro-kun, mi spiace molto vederti così.

– Hiroshi, scendi. Abbiamo ospiti.

È sua madre. Ma chi saranno gli ospiti?

– Arrivo! Chiaki-chan, scendiamo.

– Sì. E tu tirati un po’ su, d’accordo?

– Va bene.

Non dirmi che l’ospite è chi penso io. Sarebbe una cosa fantastica. Finalmente.