Love & Comics 2

Di nuovo insieme – Kaito

Eccolo che arriva. Mi sto trattenendo dall’andargli incontro.

– Mamma, chi…

Ecco, mi ha visto. È come se avesse visto un fantasma.

– Kaito…

– Ciao Hiro.

Non so come faccio a trattenermi nel dargli un bacio. Lui però mi anticipa.

– Kaito, mi sei mancato tanto.

Mi bacia. Davanti a tutti, senza preoccuparsi di quello che potrebbero dire.

– Anche tu mi sei mancato Hiro. Non sai quanto.

La madre di Hiro ci guarda, ma non si lamenta. Poi ci dice:

– Hiroshi, ho capito che avevo sbagliato. Ti chiedo scusa. Puoi tornare a vivere con lui, anche subito.

Questa non me l’aspettavo. Ci ha appena dato il permesso di andare a casa da soli.

– Mamma, grazie.

– Hiro, andiamo a casa?

– Sì.

Stiamo per uscire mano nella mano quando la madre di Hiro aggiunge:

– Masaki-chan, puoi fermarti qui se vuoi.

– Grazie signora. Meglio evitare di fare il terzo incomodo.

Ormai è certo. Ci sta dando la possibilità di stare da soli. Deve essere uno sforzo enorme per lei. Sa benissimo cosa faremo quando saremo a casa, ma invece di ostacolarci ci sta aiutando. Usciamo e ci dirigiamo verso casa nostra. Prima di entrare però gli do un bacio.

– Ma che fai? Ci vedono.

– Al diavolo i vicini. Voglio che lo sappiano tutti quanto ti amo. Basta nascondersi.

– Sì, ma adesso entriamo in casa.

Entriamo in casa e ci dirigiamo subito in camera.

Prima di salire sul letto gli tolgo la maglia. Poi lo spingo dolcemente sul materasso di schiena. Mi metto sopra di lui e inizia a baciarlo su tutto il corpo. Intanto gli slaccio i pantaloni e glieli sfilo. Poi gli tolgo gli slip denudandolo completamente. A quel punto inizio a massaggiarglielo.

Sento che il suo corpo reagisce a quello che faccio come se aspettasse tutto ciò da tempo. Percepisco che ne sentiva la mancanza e anche io provo la stessa cosa.

– Hiro, mi sei mancato tanto.

– Anche tu, Kaito. Ti amo.

Mi tolgo i pantaloni. Allo stesso tempo inizio a prepararlo. Le mie dita iniziano ad entrare dentro di lui.

– Ora entro.

Inizio a penetrarlo. Sento il suo calore che mi avvolge.

– Ah.

– Ti faccio male?

– No, vai avanti… ah!

Sono entrato completamente. I nostri battiti e i nostri respiri sono sincronizzati come se fossero una cosa sola.

– Sto venendo.

– Anche io. Ci sono!

Siamo venuti insieme. È stato splendido, forse meglio delle altre volte. Chiudiamo tutto con uno splendido bacio.

Rimaniamo abbracciati ancora per un po’. Entrambi non vogliamo che quel momento finisca. Guardandolo mi accorgo che forse mi sono fatto prendere troppo dal momento.

– Hiro, mi sa che ho esagerato. Non sarà facile nascondere i segni.

Gli ho lasciato segni su tutto il corpo, compresi braccia e collo.

– Vorrà dire che tutti sapranno che sono tuo. Ti amo.

– Anche io ti amo.

Mi bacia e poi scende sul collo, lasciandomi un segno.

– Ora anche tu mi appartieni. Non nasconderlo.

– Non lo farò, devono sapere tutti quanto ti amo.

Finalmente non dovremo più nasconderci. Forse qualcuno ci attaccherà e ci creerà problemi, ma noi affronteremo le difficoltà insieme. Hiro, ti amo.