Love & Comics 2

Separarsi – Kaito

La madre di Hiro. Com’è entrata in casa?

– Le chiavi… Le ho lasciate nei pantaloni.

– Quali pantaloni?

– Quelli che avevo stamattina. Ho preso la pioggia ed ero tutto bagnato, perciò sono passato da casa a cambiarmi e ho dimenticato le chiavi.

Ecco com’è entrata. Ora come usciamo da questa situazione? Siamo nei guai.

– Metti giù le mani da mio figlio, brutto pervertito!

Prende Hiro e lo porta via da me. Non ho neanche il tempo di reagire.

– Mamma, lasciami! Cosa ci fai qui?

– Ero venuta a riportarti i vestiti puliti e le chiavi e mi trovo davanti questa scena! Ora vieni a casa con me. Non rimarrai un minuto di più con una persona del genere.

– Aspetti signora, lei non capisce…

– Capisco benissimo invece. Tu stai approfittando del fatto che mio figlio è più debole di te fisicamente per le tue perversioni.

– No, mamma, noi…

– Hiroshi, ne riparliamo a casa. Non osare più avvicinarti a mio figlio!

Non vuole sentire ragioni. Prende Hiro per un braccio e lo trascina fuori di casa. Non so come reagire. Ho paura di peggiorare la situazione.

– Kaito, cercherò di parlarci.

– Hiro…

Istintivamente cerco di afferrare Hiro per non farlo andare via ma sua madre me lo impedisce. Non ho più idee, cosa posso fare? Forse è meglio contattare Chiaki-chan. Lei può convincere la madre di Hiro a ripensare a quello che ha fatto. La contatto subito.

<<CHIAKI-CHAN, È SUCCESSO UN CASINO. PUOI VENIRE QUA? SUBITO SE POSSIBILE>>

Mi giro e vedo che lo zaino di Hiro è rimasto qua.

– Hiro ha lasciato qua il cellulare. Non posso neanche contattarlo.

<<KAITO-KUN, COS’È SUCCESSO? SARÒ LÌ IL PRIMA POSSIBILE>>

Non riesco a pensare a niente. Mi siedo per terra contro al muro con la testa sulle gambe accovacciate. Non riesco neanche a piangere. Nel frattempo arriva Chiaki-chan. Entra dalla porta che avevo lasciato aperta e arriva da me.

– Kaito-kun, cos’è successo? Dov’è Hiro-kun?

– L’ha portato via sua madre. Ci ha visti mentre ci baciavamo.

– Ma come è potuto accadere? Eravate per strada?

– No, eravamo in casa. Solo che Hiro ha dimenticato le chiavi a casa oggi e lei è entrata. Mi ha dato del pervertito e ha detto che non devo più avvicinarmi a Hiro.

– E Hiro, sei riuscito a contattarlo?

– No, il suo cellulare è qua. Volevo chiederti se puoi andare da lui e portarglielo.

– Certo, ma tu stai bene? Sicuro che non vuoi parlare?

– Non preoccuparti per me. Hiro ha bisogno di te. Vai da lui. Io me la caverò. Digli che in qualche modo risolveremo, anche se non so ancora come.

– Allora io vado da Hiro-kun. Kaito-kun, se hai bisogno chiamami ok?

– D’accordo. Grazie Chiaki-chan.

Chiaki-chan esce di corsa dalla porta per andare da Hiro. Spero che possa fare qualcosa. Ora però chiamo mia sorella. Ho bisogno del suo sostegno.

– Ciao Kaito, è strano che mi chiami. È successo qualcosa?

– Masaki, è successo un casino.

– Problemi con Hiro?

– Con sua madre. Ci ha scoperti e ora non so cosa fare. Aiutami ti prego.

Finalmente riesco a piangere. Masaki sentendo le lacrime mi risponde.

– Kaito, c’è un treno che parte tra 15 minuti che arriva lì in 40 minuti. Lo prendo e vengo a casa. Non posso lasciarti solo in questo momento.

– Masaki, grazie. Ti aspetto.

Masaki torna a casa. Ho proprio bisogno di lei in questo momento. Ora che ho iniziato non riesco a smettere di piangere. Hiro, come faccio a vivere senza di te?