Love & Comics 2

Le condizioni – Kaito

Credo che non si sia reso conto di quello che ha fatto. Ora tutto il negozio ha gli occhi puntati su di noi. Ora come risolvo questa situazione?

– Kaito-kun, vai pure con Hiroshi-kun sul retro a parlare. Penso io a calmare la gente e al negozio.

– Grazie, Sato-san. Scusalo per il trambusto.

– Non ti preoccupare. Non è il primo e non sarà certo l’ultimo che entra in negozio urlando. Forza, va da lui.

Raggiungo Hiro.

– Meglio che ne parliamo sul retro, vieni con me.

Lo prendo per un braccio e lo trascino sul retro. Sento gli sguardi di tutti puntati su di noi. Che vergogna. Nel frattempo interviene Sato-san.

– Su gente, non è successo niente. Probabilmente una ragazza ha accettato il suo invito. Tutto qua.

Grazie Sato-san. Ottima copertura.

Arriviamo sul retro. Guardo Hiro negli occhi. Voglio che mi confermi quello che ha detto prima.

– Ho capito bene? Hai parlato con tua madre?

– Esattamente. Le ho chiesto se potevo andare a vivere per conto mio.

– E lei? Come ha reagito?

– Mi ha fatto un po’ di domande, ma alla fine ha accettato a patto che soddisfi 4 condizioni.

Mi sembrava tutto troppo facile. Ci sono delle condizioni. Spero che non siano impossibili da soddisfare. Inizio a preoccuparmi.

– Condizioni? Quali condizioni? Non sono cose impossibili vero?

– Nono, o almeno lo spero. La prima condizione è che superi l’esame di ammissione all’università.

– Quindi il trasferimento non sarà immediato.

Peccato, speravo di avere Hiro tutto per me da subito. Due mesi non sono poi così tanti e forse è giusto così.

– No, ha detto che non mi farà trasferire prima perché ha paura che trascuri lo studio proprio adesso. Non ti spiace aspettare ancora un paio di mesi, vero?

– Aspetterei anche degli anni. l’importante è sapere che prima o poi verrai, anche se avrei preferito che venissi subito, ovviamente. Le altre condizioni?

– La seconda condizione è che mi cerchi un lavoro part-time in modo da contribuire alle spese.

Un lavoro part-time. Mi sembra giusto. E credo di avere la soluzione.

– Per questo ho la soluzione io. Che ne dici di prendere il mio posto qua alla fumetteria?

– Perché al tuo posto? Non dirmi che Sato-san ti ha licenziato per colpa mia?

– Nono, non sono stato licenziato. Ora ti spiego. All’università mi hanno offerto di diventare l’assistente di un docente e dato che dopo la laurea mi piacerebbe darmi all’insegnamento ho deciso di accettare. Solo che non avrei più il tempo di venire a lavorare anche qua.

Credo che sia la prima volta che confesso a qualcuno al di fuori di Masaki e della mia famiglia il mio sogno. Ho sempre avuto paura che se lo avessi detto in giro non si sarebbe realizzato.

– Davvero vuoi insegnare? Non lo sapevo. Spero che tu riesca a diventare un ottimo insegnante.

– Credo che sia il mio sogno da una vita. Sono sempre stato affascinato dall’insegnamento e dalle lingue straniere, così ho deciso di diventare un’insegnante d’inglese. Mi impegnerò con tutto me stesso per riuscirci.

– E io ti sosterrò sempre.

Grazie Hiro, non sai quanto mi fa piacere sentire queste parole da te. Una motivazione in più per insistere e andare avanti con le mie idee.

– Questa condizione diciamo che è risolta. Ne mancano due.

– Sì, giusto. La terza condizione è molto semplice. Ha detto che vuole conoscerti e che vuole vedere la casa in cui andrò ad abitare.

Immaginavo che volesse conoscermi. Però prima di portarla a casa è meglio che la sistemi.

– Sì, mi pare giusto. Solo che prima devo sistemare la camera degli ospiti. Non vorrai mica dirle che dormirai con me?

– No, forse è meglio di no.

– Manca la quarta condizione.

– La quarta condizione è che se trascuro l’università mentre vivo con te allora dovrò tornare a casa. Ha paura che possa trascurare lo studio e pensare solo a divertirmi.

– Ti obbligherò a studiare allora. In pratica l’unica condizione che potrebbe dare problemi è la prima. Se hai qualche difficoltà su qualche materia dimmelo che ti aiuto.

Lo prendo da dietro e lo stringo in un abbraccio. Poi gli sussurro all’orecchio.

– Stacco tra pochi minuti, che ne dici di andare a casa mia a festeggiare la bella notizia?

– Sì, d’accordo.

Le nostre labbra si sfiorano in un tenero bacio. Dopodiché lo lascio e torno al negozio a completare le ultime faccende prima di andarmene.