Love & Comics 2

Ha detto sì – Kaito

È già passata una settimana ma Hiro non ha ancora chiesto a sua mamma se può venire a vivere con me. Dice che non ha ancora trovato l’occasione giusta e, anche se gli ho detto che non ho fretta, in realtà sono impaziente. Più ci penso e peggio è, meglio che ora mi concentri sul lavoro.

– È un po’ che non viene.

– Di chi parli, Sato-san?

– Di quel ragazzo, Hiroshi. Si chiama così giusto? È successo qualcosa?

– Ah, Hiro-kun. Sta studiando. Tra poco ha gli esami di ammissione all’università.

Perché ha iniziato a parlare di Hiro? Non pensavo che Sato-san facesse caso alle assenze di alcuni clienti.

– Quindi non avete problemi. Sono sollevato.

– Che intendi dire con non avete problemi?

Non dirmi che ha capito? È così evidente?

– Puoi anche smetterla di nasconderlo. Ho capito qual è il rapporto che vi lega.

– Come hai capito?

– Beh, quando lo vedi ti brillano gli occhi e ultimamente sei sempre allegro. Che io sappia solo le persone innamorate si comportano in questo modo. Non basta una semplice amicizia a giustificare un comportamento del genere.

Lo sapeva. Non pensavo che fosse così evidente.

– Da quando lo sai?

– Più o meno da quando ti ho chiesto se ti piaceva e tu mi hai risposto di no. Data la tua risposta ho fatto finta di niente e osservato l’evolversi della situazione. Aspettavo che me ne parlassi spontaneamente ma ho notato che nell’ultima settimana Hiroshi-kun non è venuto al negozio e che tu sei sempre pensieroso, così ho pensato di chiederti se avevate dei problemi. Che ne so, un litigio o simile.

– Accidenti, non pensavo fosse così evidente. Comunque non abbiamo litigato. Solo che gli ho chiesto una cosa e non mi ha ancora risposto. Non lo dirai in giro, vero?

– Non sono il tipo di persona che racconta ai 4 venti le cose che sa. Fidati pure di me, manterrò il segreto. Comunque vedrai che risponderà quello che tu vuoi che risponda. Su col morale. Torniamo a lavorare che ci sono dei clienti. Poi se vuoi, più tardi, ne parliamo ancora.

– D’accordo Sato-san. Grazie.

Parlare con Sato-san mi ha aiutato. Ora sono un po’ più tranquillo. All’improvviso una persona entra dalla porta urlando:

– Kaito-kun, mi ha detto di sì!

È Hiro. Ho capito bene? Gli ha detto di sì? È la risposta che aspettavo. Non è un sogno vero? Se è un sogno non svegliatemi.