Love & Comics 2

Capire i propri sentimenti – Hiroshi

Si è fatto tardi. Forse è meglio riportare le ragazze a casa.

– Kaito, forse è meglio andare. Tra l’altro Shizuka-chan non mi sembra che stia molto bene.

– Hai ragione, deve aver esagerato con i drink. Probabilmente non ha preso molto bene quello che le ho detto.

– Sì, lo penso anch’io. Però non devi sentirti in colpa. Qualcuno prima o poi doveva dirle quelle cose.

Chiamiamo le ragazze e saliamo in macchina. Arriviamo a casa loro.

– Shizuka-chan, ce la fai? Non vuoi che ti accompagni?

– Sto bene, Kurosawa-senpai. Mi aiuta Arina se c’è bisogno. Ti ho già importunato abbastanza stasera.

– Allora ci vediamo a lezione.

Le ragazze scendono dalla macchina. Shizuka-chan però si avvicina al finestrino di Kaito facendo dei segni.

– Cosa vorrà ancora?

– Non lo so, Hiro. Spero che non faccia richieste assurde.

Kaito apre il finestrino. Shizuka-chan si avvicina a Kaito e dice:

– Senpai, manterrò il vostro segreto. Però se non ti spiace alle mie amiche dirò che stiamo insieme.

– Namiya-chan, pensavo che avessi capito le mie parole.

– Certo che le ho capite, ma le mie amiche si aspettano una risposta. Sanno che stasera saremmo usciti insieme e se dico che non sono riuscita a conquistarti potrebbero pensare che sei gay. Penso che per entrambi sia la situazione migliore. Comunque fino a lunedì a lezione non parlerò con loro. Fammi sapere cosa decidi.

Senza darci il tempo di rispondere se ne va verso casa sua. Dobbiamo risolvere questa situazione. Se le diciamo sempre di sì ci chiederà sempre di più.

– Kaito, dobbiamo trovare una soluzione. Non possiamo andare avanti così.

– Lo penso anch’io, ma ora andiamo a casa. A proposito, continuando il discorso di prima…

– Quale discorso?

– Io ti ho raccontato delle mie relazioni passate e del mio primo vero amore. Tu? Quante ragazze hai avuto?

Ora che faccio? Se glielo dico ho paura che si arrabbi.

– Beh, ecco. Prometti di non arrabbiarti se te lo dico?

– Arrabbiarmi? Perché dovrei arrabbiarmi? Hiro, cosa mi nascondi?

– Allora te lo dico, ma ascoltami fino in fondo senza interrompermi, ok?

– Va bene Hiro. Non ti interrompo, te lo prometto.

– Allora, da dove comincio. Innanzitutto ho avuto solo una storia seria prima di conoscerti. Ed è stata con Chiaki-chan.

– Con Chiaki-chan? Perché non me l’hai mai detto? Mi hai detto che è solo un’amica, una sorella!

– Kaito, ti avevo detto di non interrompermi. Lo sapevo che ti saresti arrabbiato.

– Hai ragione, scusa. Vai avanti. Non ti interrompo più.

– Conosco Chiaki-chan dall’asilo. Giocavamo sempre insieme. Se dovevo scegliere con chi passare il tempo io sceglievo sempre Chiaki-chan. Anche alle elementari era così. Ormai era strano vederci separati. Arrivati alle medie qualcosa è cambiato. Chiaki-chan era molto popolare tra i ragazzi e mi sono accorto di essere geloso. Non mi era mai capitato prima e non mi succedeva per le altre amiche.

– Hai capito che per te non era semplicemente un’amica allora.

– Esattamente. Inizialmente ho provato a nascondere la cosa, ma Chiaki-chan mi conosceva troppo bene e ha capito subito che qualcosa non andava, così gliel’ho detto.

– Ti sei dichiarato?

– Non so se si poteva considerare una dichiarazione quella, ma alla fine Chiaki-chan ha detto che anche lei era gelosa quando parlavo con le altre e ci siamo baciati. La cosa più bella e divertente è stato quando lo abbiamo detto agli amici. Non ne erano per niente sorpresi. Ci hanno fatto capire che gli unici a non essercene accorti eravamo noi due.

– In effetti se vi comportavate come vi comportate adesso era una cosa ovvia.

– Non era proprio come adesso. Ora si può dire che è peggio. All’epoca non ci confidavamo come facciamo adesso. Comunque, la storia è durata parecchio. Siamo rimasti insieme per tre anni.

– E poi? Cos’è successo?

– Beh, ecco. In pratica è vero che stavamo insieme da tre anni, ma non eravamo mai andati oltre al bacio. Diciamo che quando ci siamo messi insieme forse era presto, ma anche quando siamo cresciuti un po’ non avevamo mai pensato di andare oltre. Dopo tre anni avevamo deciso di farlo. In quel momento però ci siamo resi conto di una cosa. È vero che ci volevamo bene, che ci amavamo. Ma non come un ragazzo e una ragazza, ma come fratello e sorella.

– Non ho capito Hiro. Dopo tre anni avete capito che il vostro non era amore nel senso di coppia?

– Già. Fino a quel momento pensavamo lo fosse. D’altronde nessuno dei due si era mai innamorato di nessun altro, quindi non potevamo capirlo. Ma quando siamo arrivati sul punto di decidere se portare la nostra relazione alla fase successiva oppure no abbiamo capito. Avevamo organizzato tutto. Cena romantica, camera con vista mare. Era tutto perfetto. Però arrivati al dunque ci siamo fermati. Mi sembrava che stessi per fare sesso con mia sorella. Una sensazione orribile. La cosa più strana è che lei provava le stesse cose.

– Ma stai dicendo sul serio? Ma quando vi baciavate non vi sembrava strano?

– No, i baci non ci davano fastidio. Ma forse è perché comunque sin da piccoli ci davamo sempre baci tra noi. All’inizio sulla guancia, poi sulla bocca. Già prima di metterci insieme era successo. Magari per scherzo.

– E poi cosa avete fatto?

– Beh, abbiamo deciso di rompere e comportarci effettivamente come fratello e sorella. Non aveva senso continuare la nostra relazione. L’unica cosa che mi dispiace è che per organizzare quella serata perfetta avevo speso i risparmi di una vita. In quell’occasione avrò perso una fidanzata, ma ho guadagnato una sorella.

– Ora ho capito perché volevi che sentissi la storia fino in fondo. Prometto di non essere più geloso di Chiaki-chan, anche se avete condiviso tutta la vostra vita insieme. Ora torniamo a casa.

Non avrei mai pensato di raccontare questa cosa a Kaito. Ancora adesso mi viene da ridere quando ripenso al giorno in cui io e Chiaki-chan ci siamo lasciati. Comunque ora ognuno di noi sa qualcosa in più dell’altro. Sono felice.