Love & Comics 2

La vittoria è nostra – Hiroshi

Accidenti che brutto tempo. Se sapevo stamattina prendevo l’ombrello. Invece sono bagnato fradicio. Come faccio ad andare nell’aula di Kaito in queste condizioni? Sono vicino alla casa della mamma. Forse mi conviene fermarmi lì e cambiarmi. Qualcosa di mio c’è ancora.

– Mamma, ci sei?

– Hiroshi, cosa ci fai qua a quest’ora? Accidenti sei tutto bagnato, asciugati prima di prenderti il raffreddore.

– Sono uscito senza ombrello stamattina. Non mi aspettavo un tempo del genere. Ero al negozio e devo essere all’università tra mezz’ora. Non sarei riuscito a tornare a casa a cambiarmi.

– Vai di sopra. Nel tuo armadio c’è ancora della roba. Almeno ti togli quei vestiti bagnati. Poi prendi un ombrello e vai all’università.

La mia stanza. È un po’ che non ci vengo. Tiro fuori un paio di jeans e una maglia e mi cambio di corsa.

– Mamma, i vestiti bagnati dove posso metterli?

– Lasciameli qui che te li lavo. Te li porto asciutti stasera, intanto ho anche altra roba da lavare.

– Va bene, grazie. Ora meglio che vada. Ciao.

Prendo un ombrello e lo zaino e vado all’università. Eccomi di fronte all’aula di Kaito.

– Eccoti, Hiro. Vieni.

– Ciao Kaito. Allora? Hai parlato con il professore? Come l’ha presa?

– È rimasto un po’ sbigottito ma ha detto che a lui non interessa con chi sto. Oh, eccolo.

– Kurosawa-kun, è lui la persona che mi dicevi?

– Sì, Hayama-sensei. Lui è Hiro.

– Piacere di conoscerti Hiro-kun.

– Ah, il piacere è mio.

– Kurosawa-kun, fai pure quello che devi. È giusto che tu risolva tutti i tuoi problemi, specialmente se riguardano gli studenti.

– Grazie.

Kaito si gira verso la classe e fa in modo che lo ascoltino. È la prima volta che vedo Kaito in veste di insegnante. È sicuro di sé e non ha un attimo di esitazione.

– Ragazzi. Ho bisogno di parlarvi di una cosa prima che qualcuno metta in giro delle voci.

Si sente un brusio di sottofondo. Tutti si chiedono di cosa volesse parlare. In quel momento arriva Shizuka-chan. Kaito la guarda e le dice di accomodarsi che sta per dire una cosa a tutti.

– Negli ultimi giorni ho avuto problemi con una vostra compagna. Non voglio fare nomi, ma sappiate che è tra voi. Per colpa di un mio errore di valutazione è venuta a sapere una cosa privata che mi riguarda e sta usando questo segreto per ottenere da me quello che vuole.

Shizuka-chan sta sbiancando. Si è sentita chiamata in causa. È lì con le sue amiche e fino a poco fa stava parlando con loro.

– Kurosawa-senpai, le ha fatto qualcosa di male?

– No, per ora no. Però non voglio che questa situazione possa darmi problemi perciò ho deciso di svelarvi una cosa che mi riguarda. Voglio presentarvi una persona. Hiro, puoi venire?

Sono agitatissimo. Ho paura della reazione degli studenti. Non conosco nessuno, ma le voci fanno presto a girare.

– Eccomi. Buongiorno.

– Allora, lui è Hiro ed è il mio ragazzo.

L’ha detto così. Pensavo che usasse chissà che giro invece è stato diretto.

– Senpai, vuol dire che è gay?

– In questo momento possiamo dire così. Io so solo che amo Hiro con tutto me stesso e che il mio sentimento è ricambiato. Ora quella persona che voleva sfruttare il fatto di averlo scoperto spero che la smetta di importunarmi. Se avete problemi per quello che vi ho appena detto ditemelo e cercheremo di risolverli.

In aula cala improvvisamente il silenzio. All’improvviso Shizuka-chan alza la voce e dice:

– Chi ci assicura che quello che ci ha detto è la verità? Siamo anche usciti insieme e non mi sembrava tanto gay in quel momento?

Ma cosa sta dicendo? Da quando Kaito si sarebbe comportato in quel modo? Si è tradita da sola. Poteva starsene in disparte e lasciare le cose come stavano e invece se ne esce così.

– Namiya-chan, non pensavo che parlassi proprio tu. È vero che siamo usciti insieme ma sapevi benissimo cosa ne pensassi io. Inoltre quando non sembravo tanto gay? Se volete vi do la prova di quello che ho detto.

Si avvicina a me facendomi capire cosa voleva fare. Un bacio in pubblico, è questo che vuole. Per fare in modo che ci credano prendo io l’iniziativa e avvicino le mie labbra alle sue. Tutti ci stanno guardando, è una sensazione strana.

All’improvviso parte un’esultazione. Shizuka-chan se ne va arrabbiata, mentre gli altri sono dalla nostra parte.

– Ora direi che si può iniziare la lezione. Grazie Hiro per essere venuto. La lezione dura 2 ore. Se mi aspetti torniamo a casa insieme. Se vuoi puoi sederti con loro.

– Davvero posso sentire una delle tue lezioni? Non mi lascio sfuggire l’occasione.

Seguo tutta la lezione con interesse. Non ho capito molto di quello che è stato spiegato, ma non importa. Sono felice di aver assistito a una lezione di Kaito.

Finita la lezione ci incamminiamo verso casa. Kaito apre la porta e appena dentro mi spinge verso il muro baciandomi. Kaito stava per andare avanti quando sentiamo un rumore di qualcosa che cade per terra.

– Cosa stai facendo a mio figlio!

Apro gli occhi. Cosa ci fa qui? Com’è entrata!

– Mamma?