Cap 1

Cap 6

Sasuke non si risvegliò più da quando aveva detto quella frase al compagno.

Le sue condizioni si erano anche aggravate, l’infuso somministratogli da Naruto aveva rallentato il circolo del veleno nel suo sangue ma non era un antidoto vero e proprio.

Era in una specie di strano dormiveglia quando sentì molte voci attorno. Le sentiva molto confuse e si accorse solo dopo un po’ che finalmente li avevano trovati. Avvertì distintamente la voce del maestro Kakashi, aprì appena gli occhi e intravide tutta la squadra speciale. Si girò istintivamente verso Naruto notando che certi cercavano di svegliarlo ma sembrava inutile. Sentì uno dei ninja medici esaminarlo e pronunciare la parola “veleno”.

Percepì distintamente un grido e una voce familiare, era Sakura che stava cercando spiegazioni.

Poi più nulla. Fino a che non vennero portati velocemente all’ospedale di Konoha e quindi soccorsi.

Molti giorni dopo Naruto finalmente si svegliò.

Non avvertendo più il calore del corpo di Sasuke accanto a sé, si alzò di scatto guardandosi attorno. Non ricordava di essere in una stanza e nemmeno su un letto. Capì dopo un po’ di ragionamenti che li avevano trovati e portati in una camera d’ospedale. Si voltò poi di lato vedendo un’altra presenza lì accanto. Era Sasuke. Se ne stava immobile sul letto con una mascherina d’ossigeno sul viso per respirare e bende ovunque sul suo corpo completamente privo di sensi. Benché l’avessero curato, il veleno era già penetrato parecchio in lui e le sue condizioni restavano gravissime, e quindi continuavano a somministrargli l’antidoto a distanze regolari di tempo, per fortuna non era una tossina rara ma piuttosto comune e non fu difficile da individuare dai ninja medici.

Naruto mugolò appena a quella visione sapendo che in parte era solo colpa sua… Scese così dal suo materasso avvicinandosi lentamente al suo giaciglio e approfittando del fatto che in giro non c’era nessuno allungò la mano verso i suoi capelli neri per accarezzarli.

In quel preciso istante però stava tornando la loro compagna, assentatasi un attimo per andare a prendersi da bere. Era rimasta accanto a Naruto e Sasuke per tutto il tempo, non si sarebbe staccata da loro finché entrambi non si fossero svegliati. Bevve così un lungo sorso d’acqua dalla bottiglietta appena acquistata e tornò in camera aprendo la porta. Subito vide una sagoma in controluce in piedi vicino al letto di Sasuke, e appena capì che era Naruto, chiuse la porta di scatto lasciando scivolare a terra la bottiglia abbracciando forte il compagno “Naruto… Sono contenta che almeno tu ti sia svegliato…”.

Nel sentire quell’abbraccio, il biondino sussultò spaventato ritraendo la mano da Sasuke. Riconobbe facilmente quella voce femminile e quelle ciocche rosa che ricadevano sulle proprie spalle. Si girò in quell’abbraccio, come a volerne approfittare, stringendola un po’ a sé arrossendo appena “Ciao, io sto bene…” Si fermò però dal dire altro, tornando pensieroso. Si voltò appena verso il ragazzo ancora addormentato e steso sul letto emettendo un mugolio appena percettibile. Sakura sorrise sollevata nel vedere che almeno uno dei suoi compagni si era ripreso, però si accorse di quel lamento e si staccò un po’ da lui facendosi improvvisamente triste appena notò che stava guardando Sasuke. Non sapeva se dirgli la verità riguardo a lui, Naruto aveva bisogno di riposo e non voleva farlo agitare. Così gli disse scostandosi dal suo abbraccio “Non devi preoccuparti per Sasuke…” Anche se la sua voce la tradì mostrando una certa preoccupazione.

Il biondo la guardò un po’ per storto non molto convinto delle sue parole. Si voltò completamente verso di lui ed abbassò lo sguardo su Sasuke steso sul lettino “Non è vero… Non sta bene… ero con lui ieri sai? Non stava affatto bene!” Si girò di scatto verso di lei e la guardò dritto negli occhi con uno sguardo che non ammetteva repliche “Come sta?!” La ragazza rimase stupita per quella sua reazione sussultando nel sentire le parole di Naruto. Era raro vedere nei suoi occhi azzurri quello sguardo, però non aveva intenzione di rivelare niente, quindi tentò di mantenersi sul vago… Abbassò lo sguardo e disse “Gli stanno somministrando lentamente l’antidoto per il veleno, per fortuna che era abbastanza comune, è l’unica cosa che hanno potuto fare…” .

Ma in fondo non aveva risposto alla domanda del compagno e sperò che non se ne accorgesse. Naruto però si arrabbiò notevolmente avanzando verso di lei facendola indietreggiare fino al bordo del letto dove stava prima lui e appena la vide vicino ad esso le diede una spinta per farla cadere sopra e prima che potesse allontanarsi da lì, la imprigionò tra le sue braccia “Ti ho chiesto… come sta…! Non cosa gli stanno facendo!” Era un po’ arrabbiato con lei vedendo che stava evitando in tutti i modi ciò che gli chiedeva.

Sakura a quel gesto inaspettato da parte sua sentì il cuore battergli a mille nel petto, se non gli diceva subito quello che voleva sapere si sarebbe messa male. Girò la testa di lato e chiuse gli occhi come a non volerlo vedere in volto dicendogli “Va bene ma calmati! Sasuke è gravissimo! E’ in pericolo di vita….. Potrebbe…..” Si fermò per un istante ed iniziò a piangere, proseguendo un po’ incerta “Potrebbe non svegliarsi ma più! Sei contento adesso che l’hai saputo Naruto?! E dire che io non volevo farti agitare….”.

Il biondino si sollevò di scatto da lei e spalancò gli occhi voltandosi rapidamente verso Sasuke, lasciò andare la presa su di lei e si avvicinò al compagno sedendosi su una sedia accanto al letto. Era quasi incredulo alle parole dell’amica.

Si appoggiò con le braccia al bordo del letto dove vi nascose poi il viso “E’ solo colpa mia… Se non mi fossi… Allontanato non sarebbe successo tutto questo…” Aveva iniziato a piangere silenziosamente per non farsi sentire, ma la sua voce lo tradiva perché tremolante e spezzata da qualche singhiozzo.

Restò con il volto appoggiato alle braccia per tentare di nascondersi un po’ da Sakura che lo stava osservando alle sue spalle ma quello non bastò per non fargli capire il suo stato d’animo. Si asciugò a sua volta le lacrime, anche se non riusciva a smettere di piangere. Doveva cercare di consolare Naruto dato che per Sasuke non poteva fare niente se non aspettare, così scivolò giù dal letto e si affiancò al ragazzino restando in ginocchio sul pavimento stringendolo a se con dolcezza. Prese la mano di lui nella sua e la portò su quella di Sasuke affinché potessero stringerla e disse tentando di rincuorarlo “Non fare così Naruto… Io sono sicura che c’è la farà e noi gli staremo accanto finché non si riprenderà… Anche tu sai quanto lui sia forte, non si lascerà sconfiggere dal veleno vedrai…” Sperava veramente che fosse così, per aiutare il compagno potevano solo avere fiducia in lui.

Naruto sollevò appena lo sguardo pieno di lacrime su di lei a quelle parole, stringendo istintivamente la presa sulla mano dell’amico, in effetti non potevano far altro se non aspettare che si svegliasse da solo. Erano entrambi decisi a stargli accanto giorno e notte, dandosi i turni, per vegliare su di lui.

Passarono così i giorni ma Sasuke non accennava a svegliarsi.

Solo dopo una lunga settimana di attesa, sembrò riprendersi un po’.

Era mattina presto, l’Uchiha avvertì un’arietta fresca sfiorargli il viso e mugolò appena piacevolmente accarezzato da quella brezza.

Aprì lentamente gli occhi e si guardò attorno. Aveva la vista un po’ offuscata ma riuscì a capire che si trovava in una stanza d’ospedale, la finestra accanto al suo letto era stata aperta, d’improvviso ricordò tutto e gli fu chiaro, tentò di alzarsi a sedere sul letto ma fu inutile, si sentiva ancora molto debole e un po’ intontito. Non si era ancora accorto di Naruto che stava accanto a lui.

Solo dopo un po’ riuscì a percepire la presenza di qualcuno che gli teneva la mano. Abbassò lo sguardo e vide il biondino seduto accanto a sé e profondamente addormentato. Rimase a fissarlo per lunghi istanti fino a che, per fargli notare che si era svegliato, allungò una mano sul suo viso carezzandolo dolcemente. Non sapeva se quel gesto bastasse per farlo ridestare e così attese una reazione da parte sua.

Naruto, sentendo quel lieve tocco sulla propria guancia avvertì un brivido lungo la schiena, tremando appena. Si sollevò dal letto dov’era appoggiato socchiudendo gli occhi e notando una mano accanto al suo viso sollevò di scatto lo sguardo fissando l’amico negli occhi per alcuni istanti. Appena si accorse che gli teneva la mano la ritrasse all’istante vergognandosi un po’ abbassando lo sguardo “Per fortuna… Ti sei svegliato… Stavi dormendo da diverse settimane ormai…” Fece poi per alzarsi ed uscire dalla stanza “Vado a chiamare Sakura… Era molto in pensiero per te…” Ma non riuscì a fare una sola mossa che Sasuke lo bloccò afferrandolo per un lembo della maglia “No fermati… Sakura mi può venire a trovare anche dopo… Resta con me… Naruto…” In quel momento voleva rimanere da solo con lui per poterlo ringraziare come voleva.

Naruto rimase un po’ stupito da quelle sue parole ma non fece obiezioni e tornò seduto sulla sedia sussurrando solamente un “Ok” Rimanendo in un silenzio quasi irreale.

Il ragazzino vedendolo stranamente zitto e abbattuto, essendo un ottimo osservatore, intuì cosa stesse tormentando l’amico e così tentò di consolarlo “Non devi sentirti in colpa… Io ti ho difeso perchè volevo ringraziarti per il giorno prima, mi sei stato vicino e mi hai sostenuto… Mai nessuno l’aveva fatto… Ed inoltre sei il primo che mi ha visto piangere…” Gli sorrise lievemente e si allungò verso di lui il più possibile, anche se era ancora molto debole, riprendendo a carezzargli la guancia di prima levandogli anche le piccole lacrime scivolate dai suoi occhi azzurri. Si ricordò poi dell’ultima frase che gli aveva detto prima di svenire qualche settimana addietro e gli disse con un filo di voce “So che mi hai curato e mi sei stato sempre vicino… Grazie…” .

Naruto sollevò appena lo sguardo alle sue parole, era come se il compagno avesse capito tutto ciò che gli stava passando per la testa. Istintivamente posò la mano sulla sua strofinandone appena la guancia sul palmo chiudendo gli occhi senza dire una sola parola.

Rimasero fermi in quella posizione per lungo tempo. Tra loro sembrava essersi creata una certa intimità.

Ad un tratto Sasuke, come se fosse la cosa più normale del mondo, si sporse di più verso di lui e posò le labbra sulle sue baciandolo. Non aveva resistito oltre al suo istinto. Sapeva che in un luogo pubblico potevano essere visti se qualcuno fosse entrato nella camera ma non gli importò poi molto. Si staccò da lui solo dopo un po’ e sensualmente disse soffiando sulle sue labbra “Non scherzavo quando ti ho detto che mi piacevi…”.

Il biondino avvertì un tuffo al cuore sentendo le calde labbra di Sasuke sulle proprie. Non credeva a tutto ciò che aveva detto e pensò che fossero solamente gli effetti della febbre e dei farmaci. Si scostò quindi da lui facendolo mettere steso sul letto, sicuro che stesse delirando “…Che dici Sasuke…” Si sporse poi appena su di lui posando una mano sulla sua fronte ma con sua sorpresa sentì che era praticamente gelato, non aveva nemmeno una linea di febbre ma il moretto ribatté cercando di rialzarsi e rimettersi seduto “Non ho la febbre, ciò che ho detto è la pura verità, sono lucido e sincero…” Era stanco di restare ancora a letto ma sapeva di non poterne fare a meno perché ancora molto debole.

Però vedendo che si voleva rialzare, Naruto gli mise le mani sulle spalle e lo spinse giù nuovamente cercando di ignorare le sue parole, l’aveva totalmente spiazzato e non sapeva cosa dire a riguardo. Era più confuso che mai “Stai giù… Devi riposarti!”.

Sasuke sbuffò con fare annoiato incrociando le braccia al petto, era un po’ infastidito dal fatto che il compagno continuasse ad evitare le sue parole e così continuò “Naruto… Voglio sapere se io piaccio a te… Ti ho confessato i miei sentimenti… Ma non so cosa ne pensi tu…” Si fece improvvisamente triste pensando al fatto che Naruto fosse sempre stato innamorato di una persona soltanto e non di altri ragazzi o ragazze e proseguì dicendo abbassando lo sguardo “Ma forse i ragazzi non ti interessano… A te è sempre piaciuta Sakura…” .

A quelle parole però si voltò verso di lui e vide la reazione di Sasuke. Sembrava realmente triste mentre affermava quell’ultima cosa e capì che forse non stava affatto mentendo. Sospirò sedendosi sul bordo del letto “Ecco… Non lo so… Sono confuso…” Pensò che fosse anche normale alla sua giovane età non sapere cosa volesse veramente. Sapeva solo che Sasuke gli piaceva molto, lo stesso valeva per Sakura, anche se il suo amore non era per niente ricambiato.

Calò nuovamente un silenzio surreale ed imbarazzante tra loro. L’Uchiha stava quasi perdendo le speranze e rassegnarsi vedendo Naruto troppo indeciso. Tutto ciò lo faceva preoccupare notevolmente e per spezzare quel momento riprese a parlare “Posso capirti… Anche io mi sento confuso in fondo…Dovrebbero piacermi le ragazze ma io provo attrazione solo per i ragazzi o meglio… Provo attrazione solo per te…” Non si sapeva spiegare perchè si fosse innamorato di Naruto, pensò subito che fosse a causa di ciò che gli era successo in passato… Forse era stato proprio suo fratello nel violarlo a farlo crescere con una visione distorta dell’amore e del sesso ma a lui non gli importava, stava bene così e desiderava unicamente la propria felicità.

A quelle parole Naruto si voltò verso di lui guardandolo sempre più perplesso. Si sporse successivamente su di lui imprigionandolo tra le braccia sul letto fissandolo negli occhi per alcuni lunghi istanti… Lentamente si chinò verso il compagno avvicinando pericolosamente il viso al suo per poterlo così baciare, ma non appena sfiorò le sue labbra sentì la serratura della porta scattare.

Si spaventò e scese di colpo dal letto quasi rotolando per terra per la velocità sedendosi sulla sedia con il cuore in gola per lo spavento, era entrato un medico per visitare Sasuke ed avvertirlo che ora stava meglio e poteva anche tornare a casa se voleva, ma doveva stare in riposo assoluto per un altro paio di giorni visto che doveva riprendersi completamente.

Quando il medico se ne andò dalla stanza, il moro sorrise con fare divertito guardando il compagno completamente rosso in volto. Era notevolmente scocciato a dire il vero, in quanto Naruto stava per baciarlo. Voleva provocarlo un po’. Si avvicinò poi a lui con il viso guardandolo negli occhi con fare sensuale sussurrando “Sbaglio… O mi stavi baciando?” Si spostò più verso di lui sfiorando le sue labbra “Baciami Naruto… Voglio assaggiare le tue labbra…”. Però il biondo emise un lamento appena percettibile nel sentirlo così vicino a sé, avrebbe voluto accontentarlo ma lì non se la sentiva proprio. Aveva paura che qualcuno li beccasse in flagrante, posò quindi d’istinto le mani sul suo petto e lo allontanò da sé abbassando lo sguardo e chiudendo gli occhi. Si sentiva stranamente eccitato al solo pensiero di poter baciare l’amico ma in quel posto non gli sembrava sicuro. Però non aveva nemmeno il coraggio di chiedergli se potevano andare da lui… Rimase con mille pensieri per la testa fino a che non senti “Vuoi venire a casa mia?” Sembrò che Sasuke gli avesse letto nuovamente nella mente. Alzò lo sguardo come a voler replicare ma diventò letteralmente color porpora nel vedere che si stava spogliando davanti a lui, per cambiarsi dagli abiti dell’ospedale e rimettersi i propri. Probabilmente voleva approfittare del fatto che il medico gli aveva detto che poteva tornare alla sua abitazione. Si voltò quindi rapidamente per non guardare e non farsi vedere tutto rosso. Sbuffò. Sapeva che ci aveva centrato in pieno sul fatto di andare da lui ma non voleva dargli quella soddisfazione. Incrociò le braccia al petto “Tzè! E cosa te lo fa credere che voglia venire eh?” Intanto però cercò di sbirciarlo con la coda dell’occhio.

Sasuke finì di vestirsi lentamente come a voler permettere a Naruto di guardarlo. Era quello che voleva in fondo “Chiamalo intuito… So che ci vuoi venire e poi… Te l’ho detto che devi continuare quello che hai cominciato… A casa mia non ci disturberà nessuno…” S’infilò la maglia, le scarpe e si legò la fascetta alla fronte avvicinandosi a Naruto fissandolo intensamente nei suoi occhioni azzurri, continuando ancora con un sorriso molto ambiguo sulle labbra “O mi sbaglio?”.

Il biondo sentì un piccolo brivido lungo la schiena nel ritrovarsi a fissare l’amico così vicino a sé ma non rispose alla sua domanda dicendo solamente, portandosi le mani dietro la testa “Come vuoi tu se vuoi che ti faccio compagnia basta dirlo…” E si avviò poi verso la porta uscendo assieme a lui fino a raggiungere l’esterno dell’ospedale.

Sasuke lo seguì senza dire nulla, ridacchiando sotto i baffi.

Proseguirono in silenzio in direzione di casa Uchiha. Notarono le persone che li incrociarono e guardarono stupiti il moretto, probabilmente la voce sulle sue condizioni gravissime si era sparsa per tutto il villaggio.

Dopo un po’ giunsero proprio davanti a casa del ragazzo che aprì la porta con le chiavi.

Guardò Naruto indicandogli l’entrata della casa con un cenno della testa “Entra pure….” Gli sorride molto furbamente. Era curioso di vedere come Naruto si sarebbe comportato ora…