Cap 1

Cap 3

Naruto l’indomani mattina si ritrovò nuovamente nell’aula dell’accademia assieme ai suoi compagni. Era notevolmente pensieroso e si distraeva più del solito. Non riusciva a levare lo sguardo da Sasuke. Continuava a ripensarlo in lacrime il giorno prima, così rimase a fissarlo per quasi tutta la lezione con il gomito appoggiato al banco mentre si teneva la testa con la mano. Lo vedeva seduto al suo posto in completo silenzio, non gli aveva più rivolto la parola da quando si erano divisi all’interno del boschetto. Probabilmente lui si era già accorto che lo stava osservando da quasi tutta la lezione ma sembrò non farci caso. Doveva parlargli assolutamente ed al più presto.

Mentre pensava quello però si ritrovò un gessetto tirato in testa dal loro maestro Iruka, che dopo la sua ennesima distrazione si era stancato di riprenderlo a vuoto. Mugolò qualcosa in protesta a ciò che aveva fatto ma si mise poi composto facendo finta di seguire ciò che stava dicendo, continuò però ad osservare il compagno di squadra. Stavolta senza farsi beccare.

Rimasero lì per tutta la durata delle lezioni, non appena suonò la campanella Sasuke si alzò dal suo posto e senza dire una sola parola tornò verso casa. Naruto però, vedendolo allontanarsi tutto da solo decise di pedinarlo, voleva chiedere spiegazioni per quella reazione così esagerata del giorno prima. Iniziò così a seguirlo fuggendo letteralmente dalla sua visuale non appena Sasuke si voltava per vedere chi lo stesse seguendo dato che se ne era accorto. Arrivò quindi fin nei pressi di casa Uchiha e non appena vide sparire il compagno dietro la porta d’ingresso sgattaiolò verso di essa mettendosi a sbirciare da una delle finestrelle dell’abitazione cercando di intravedere la sua figura. Lo intravide appena levarsi le scarpe e salire al piano superiore, si arrampicò quindi sul tetto diretto verso la finestra della camera del ragazzo che con sua fortuna vide aperta.

Sasuke nel frattempo aveva deciso di andare direttamente a letto. La notte precedente aveva fatto sempre il solito maledetto sogno che non lo faceva dormire e si sentiva stanco. Si spogliò riponendo tutti i suoi vestiti e la fascetta ninja accuratamente su di una sedia, mettendosi infine sotto le coperte per poi chiudere gli occhi cercando di addormentarsi ignorando la presenza del biondino che in quel preciso istante stava tentando di aprire la finestra senza far alcun rumore ed intrufolarsi in camera sua. Ad un tratto si piantò letteralmente vedendo Sasuke che stava per voltarsi, non voleva farsi beccare e soprattutto sperò che qualche passante non lo scambiasse per un ladro. Rimase fermo per alcuni lunghi interminabili minuti in bilico tra la finestra e il terrazzo sospirando silenziosamente vedendo che fortunatamente non si era svegliato. Entrò completamente nella stanza mettendosi a gattoni per terra, avvicinandosi con lentezza al letto del moro, però a causa dello strofinamento dei vestiti sul pavimento, Sasuke si accorse che c’era qualcuno nella stanza. Non percepiva una presenza ostile, tuttavia fece ugualmente finta di dormire ed attese con tutti i sensi puntati concentrati su quei rumori.

Naruto posò delicatamente una mano sul letto e si sollevò in ginocchio sporgendosi appena per cercare di vedere se stesse dormendo o meno, ma vedendolo con gli occhi chiusi pensò alla prima opzione. Restò fermo ad osservarlo per alcuni istanti fino a che decise di allungare timidamente una mano verso di lui spostandogli appena una ciocca di capelli che gli ricadeva sul volto ma Sasuke, sentendosi sfiorato, aprì velocemente gli occhi ed afferrò rapidamente un kunai che teneva sempre a portata di mano per le emergenze, puntandolo verso la gola della persona che gli stava davanti senza accorgersi subito di chi si trattasse. Naruto infatti credendo che stesse dormendo fu preso alla sprovvista e sentendosi la punta di quell’arma addosso tirò un gridolino spaventato alzando le mani in segno di resa e cadde a terra all’indietro. Era diventato blu per la paura, però restò in silenzio visto che non sapeva come spiegare l’improvvisata nella sua stanza.

Sasuke appena si accorse di chi si trattava, abbassò il kunai guardando gelidamente il biondino entrato senza alcun permesso nella sua stanza. Non era la prima volta che lo faceva e ormai doveva esserci abituato però quel giorno non era di buon umore e non gli andava che fosse lì. Lo fissò così dritto nelle iridi azzurre con i suoi enigmatici occhi scuri “Ah sei tu… Questa volta hai rischiato grosso, se non me ne fossi accorto ti avrei ucciso… Cosa ci fai qui? Non mi risulta di averti invitato in casa mia…” E rimase a fissarlo attendendo risposta.

Naruto indietreggiò appena abbassando le mani. Come poteva prevedere gli aveva chiesto il perché si trovasse lì. Si grattò la testa mugolando un “Ecco io…” Non sapeva come proseguire, finché si voltò dandogli le spalle e disse tutto d’un fiato “Beh ero preoccupato per te! Sei strano da qualche giorno!”. Incrociò poi le braccia al petto mettendo il muso senza più guardarlo in volto.

Sasuke lo osservò per un istante rimanendo quasi senza parole, nessuno si era mai preoccupato per lui. Sorrise tra sé e sé con fare ambiguo, in fondo gli aveva fatto piacere ciò che gli aveva detto ma di certo non voleva dimostrarglielo, così ribatté: “Non mi importa niente se sei preoccupato per me, so benissimo badare a me stesso da solo senza che ci sia qualcuno che si impiccia dei fatti miei” E detto questo si sistemò meglio nel letto, non era abituato a mostrare i suoi sentimenti. Ma a quelle parole, Naruto si arrabbiò notevolmente, si voltò di scatto verso di lui avvicinandosi al letto stringendo i pugni “Senti un po’ razza di pallone gonfiato e ingrato che non sei altro! Non sono io quello che stava piangendo l’altro giorno nel bosc….” Però si fermò subito per ciò che aveva detto senza volerlo. Non doveva rivelare ciò che aveva visto quella volta ma la sua boccaccia glielo aveva fatto dire ugualmente.

Sasuke lo fulminò letteralmente con lo sguardo appena sentì pronunciare quelle parole fissandolo con estrema freddezza. Il compagno lo aveva visto piangere e questo a lui non andava dato che in quel modo aveva perso la sua solita maschera di freddezza ed indifferenza. Restò in silenzio non sapendo cosa dire, strinse solamente i pugni sulle lenzuola ed abbassò lo sguardo “E così… Mi hai visto…” Sapeva che fosse inutile negare ormai e poi era sempre sincero con gli altri, mentiva raramente. Si vergognò però notevolmente, non avrebbe mai voluto che qualcuno lo vedesse piangere, ben che meno Naruto stesso. Si cacciò poi letteralmente sotto le coperte coprendosi fin sopra la testa, lasciando solo fuori il viso, come a voler sparire dalla sua vista continuando a parlare “Non avresti dovuto vedermi!” La vergogna era sempre maggiore man mano che ripensava alle sue parole ed era alquanto infastidito, sperò quindi che Naruto non gli ponesse altre domande e se ne andasse lasciandolo solo anche se ne dubitava fortemente, sapeva quanto il biondino adorasse farsi i fatti degli altri.

Naruto rimase quasi stupito da quel suo comportamento, infatti, pensò che lo cacciasse via urlandogli dietro. Si avvicinò quindi a lui cautamente promettendogli che non lo avrebbe detto a nessuno sedendosi infine sul bordo del letto sospirando “Però… Perchè lo hai fatto eh? Se ti ho fatto qualcosa… Potevi dirmelo…” Si sporse poi appena su di lui tentando di guardarlo in volto.

Per evitare il suo sguardo Sasuke s’infilò del tutto sotto le coperte. Immaginò che Naruto gli avrebbe posto altre domande a riguardo ma non aveva intenzione di confidarsi con lui in quanto non voleva rivelare il suo terribile segreto. Si raggomitolò ancora più nelle lenzuola e gli urlò infastidito “Non sono fatti tuoi e ora vattene via… Voglio restare solo!” Ma per sua sfortuna, il ragazzino non sembrò voler mollare tanto facilmente infatti Naruto non aveva alcuna intenzione di andarsene. Si levò velocemente le scarpe e salì sul letto sopra di lui scuotendolo un po’ “Eddaiiiiiii dimmeloooooo!!”

Sentendo tutti quegli scossoni il moretto si stancò e riemerse dalle coperte “E finiscila un po’!” Ma nel farlo si ritrovò con il viso vicinissimo al suo però non indietreggiò sperando che fosse un piccolo espediente per farlo allontanare di sua spontanea volontà, soffiandogli sulle labbra un “Ti ho detto che non sono fatti tuoi…”

Naruto arrossì appena nel ritrovarselo così vicino, sentendo soprattutto il suo caldo respiro sulle labbra emise un flebile mugolio, tentò però di resistere ugualmente guardandolo dritto negli occhi senza spostarsi di un solo millimetro dicendo uno schietto “No!”

Il moro vedendo che non demorse facilmente uscì totalmente dalle coperte rimanendo di fronte a lui in biancheria intima facendosi ancora più vicino, sfiorando quasi le sue labbra con le proprie mentre lo guardava intensamente negli occhi “Non insistere…”. Lo sentì poi emettere un lamento ben udibile nell’avvertirlo così vicino, soprattutto perché era completamente spogliato. Naruto infatti si sentì notevolmente attratto da quel suo sguardo così sensuale e dai sui occhi neri come la notte e senza pensarci due volte si sporse più in avanti unendo la bocca con quella del compagno che a quel gesto inaspettato spalancò gli occhi nel sentire le calde e morbide labbra dell’altro sulle proprie, rimanendo come paralizzato per un attimo senza sapere che cosa fare. Per un breve attimo ricambiò con istinto a quel contatto ma non voleva darla vinta alle emozioni che provava dentro di sé. Quello era il suo primo e vero bacio in assoluto. Si ridestò quasi subito dallo strano torpore in cui era caduto staccandosi in malo modo da lui indietreggiando sul letto, portandosi due dita sulla bocca come a volerla ripulire, restando a guardarlo con freddezza “Ma che ti è preso?! Non farlo mai più!” Non si era accorto che le sue guance avevano assunto un colorito rossastro.

Naruto sorrise furbamente appena notò che era arrossito ed aveva ricambiato anche se per qualche secondo. Ridacchiò divertito nel vederlo così imbarazzato, non sapeva nemmeno lui perché l’avesse fatto e così fece spallucce ammettendo candidamente “Non lo so… Mi andava di farlo” Rimase poi a guardarlo con i suoi innocenti occhioni azzurri.

Sasuke rimase ad osservarlo alquanto stizzito, non avrebbe mai ammesso neppure sotto tortura che quel bacio gli era piaciuto molto. Il cuore gli batteva all’impazzata e temeva che nel silenzio della stanza Naruto potesse sentirlo. Girò così la testa di lato mettendo il broncio “Tu sei pazzo te lo dico io! Siamo due maschi e queste cose non si fanno!”

Però sembrò che il biondino non fosse per niente intimorito dalle sue parole, infatti Naruto proprio in quel preciso momento iniziò a gattonare con movenze feline verso di lui costringendolo ad indietreggiare ma non riuscì a fare poi tanta strada o sarebbe caduto giù dal letto.

“Che c’è di male in un po’ di affetto ogni tanto… Volevo consolarti un pochino… Dopo averti visto in quello stato…” Disse in modo quasi sensuale il biondino salendogli sopra appena.

Sasuke rimase fermo a fissarlo negli occhi. Il rossore sul suo volto era riapparso nuovamente, non si sapeva spiegare il perché ma il compagno riusciva a scatenare in lui simili emozioni e gli faceva battere così forte il cuore e gli disse con voce appena tremante “Ma cosa stai dicendo? ….Non ho bisogno di essere consolato da te…” Intanto cercava di sottrarsi da sotto il suo corpo.

Il biondino vedendolo così imbarazzato rise sotto i baffi, lo afferrò poi per i fianchi e lo tirò più giù fino a sedersi sopra il suo bacino e posare le mani sul suo petto guardandolo negli occhi “Sì che ne hai bisogno invece… Sei sempre tutto solo…” Allungò poi lentamente una mano verso una ciocca dei suoi capelli, la spostò dal suo volto e la sistemò dietro al suo orecchio. A quel gesto Sasuke s’irrigidì completamente. Si stava ripetendo più o meno la stessa cosa del giorno precedente… Guardò Naruto con un velo di terrore negli occhi ed iniziò a tremare lievemente, non gli piaceva ciò che stava succedendo e così iniziò ad agitarsi sotto di lui tentando di spostarlo con entrambe le mani “Lasciami stare! Spostati!” Però Naruto gli afferrò i polsi e glieli bloccò lungo i suoi stessi fianchi restando continuamente seduto su di lui. Quest’ultimo però avvertì chiaramente quel lieve tremore nel corpo sotto di sé e non capiva proprio che stesse succedendo al compagno.

Sasuke si sentì in trappola nel ritrovarsi così bloccato e di nuovo nella sua mente riaffiorarono i soliti brutti ricordi relativi al suo passato…

Tremava sempre più forte mentre cercava inutilmente di liberarsi dalla stretta del biondino lottando disperatamente contro le lacrime che minacciavano di sgorgare dai suoi occhi e con la voce tremante, nel disperato tentativo di convincerlo a lasciarlo andare disse “Lasciami per favore…Mi stai facendo male….”

Naruto sentendo la sua richiesta e la sua voce strana allentò appena la presa su di lui credendo di aver stretto troppo, anche se non gli sembrava di aver esagerato con la pressione. Lo vide poi stranamente terrorizzato eppure pensò che non avesse fatto assolutamente niente di strano… Lasciò totalmente la presa su di lui e posò nuovamente le mani sul suo petto caldo scuotendolo un po’ preoccupato da quelle sue strane reazioni “Ehi ma che ti prende si può sapere!? Non ti ho fatto niente!!”.

Il moretto desiderava solamente esser lasciato in pace ma il compagno come al solito si dimostrava sempre appiccicoso ed invadente. Si lasciò scuotere da lui senza rispondere o fare nulla e non riuscendo più a trattenere le lacrime, esse iniziarono a scorrergli lungo le guance. Stavolta non gli importò più di tanto se ci fosse Naruto davanti a sé. Non riusciva a liberarsi in alcun modo del suo passato che continuava costantemente a tormentarlo.

Naruto se ne accorse quasi subito di ciò che stava accadendo e non credeva ai suoi occhi. Stava nuovamente piangendo e questa volta davanti a lui. Scese velocemente dal suo corpo e rimase in ginocchio accanto a lui “Sa… Sasuke??” Non gli era mai capitato di vederlo in quello stato e non sapeva nemmeno che fare, restando a guardarlo tristemente, ma prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, Sasuke stesso si lanciò contro di lui continuando a piangere incessantemente abbracciandolo per poi nascondere il viso contro il suo petto e sfogare tutte le sue calde lacrime singhiozzando “Ti prego… Non farlo più…” Le sue parole potevano risultare incomprensibili per un’altra persona, ma per lui un significato lo avevano eccome. Sapeva che il ragazzino non aveva fatto niente di male, ma l’ombra del suo passato tornava ogni volta che qualcuno lo toccava in modi diversi dai soliti. In quel momento aveva bisogno solamente di un po’ di conforto e strinse di più la presa su di lui senza volerlo lasciar andare.

Il biondino sussultò nel sentire quel suo improvviso abbraccio e le sue parole. Rimase immobile per un po’ non sapendo proprio cosa fare finché si decise e lo strinse a sua volta carezzandogli timidamente i morbidi capelli neri. Da una parte era contento che si fosse lasciato andare con lui, ma dall’altra sentì una lieve morsa allo stomaco nel vederlo così triste. Per quelle coccole Sasuke si lasciò totalmente andare tra le sue braccia senza aver paura di mostrare la sua fragilità che spesso nascondeva e continuò a piangere per diverso tempo, anche se le carezze del compagno in un certo senso gli infondevano sicurezza. Naruto pensò che non poteva lasciarlo solo in un momento come quello anche se continuava a chiedersi il perché di quel suo strano comportamento. Sospirò intensamente coccolandolo per lungo tempo senza proferir parola fino a che per stare più comodi, si fece ricadere sul letto trascinandosi dietro anche il compagno. Coprì entrambi con il lenzuolo leggero e proseguì nelle carezze rimanendo accanto a lui in silenzio totale, visto che non avrebbe nemmeno saputo che cosa dirgli. Così Sasuke rimase abbracciato a Naruto e dopo alcuni lunghi minuti, stimolato dalle dolcissime coccole dell’amico si addormentò profondamente tra le sue braccia con ancora gli occhi umidi di calde lacrime…