Cap 1

Cap 18

Sentiva freddo… Un brivido abbastanza forte percorse il corpo di Sasuke facendolo sussultare e riaprire lentamente gli occhi, si sentiva pieno di dolori e ignorava ciò che stesse capitando. Istintivamente senza accorgersene urlò “Narutooooooooooo!” Ma il compagno non c’era da nessuna parte. Ad ogni movimento che faceva però si sentì come trattenere da qualcosa. Si guardò attorno… Si trovava su un letto, completamente nudo, le braccia ed il collo inchiodati alla parete tramite delle catene come se fosse un animale, faticava persino a deglutire, era spaventato. Tentò di trovare una via di fuga osservando la stanza attorno a sé fino a che lo sguardo si posò su di una figura a lui familiare. Davanti a lui c’era Itachi seduto su una sedia, ora ricordava tutto quanto e pensò che sicuramente quella era tutta opera sua.

Era già arrivata la sera ormai da quando Itachi aveva atteso che il fratello si svegliasse e non appena si accorse che questo era avvenuto, si avvicinò a lui guardandolo in volto con un sorrisetto poco rassicurante stampato in faccia “Ben svegliato, dormito bene?” Aveva un tono sarcastico nel pronunciare quelle parole emettendo in seguito una risata profonda e raggelante. Si sidette sul letto accanto a lui afferrandogli il volto con due dita “Sai, sei diventato molto più carino dall’ultima volta che ti ho visto…” Avvicinò poi pericolosamente il viso al suo facendogli sentire il suo respiro sulle labbra.

Sasuke sobbalzò a quella vicinanza poco gradita e tentò di girare la testa di lato, non voleva che gli si avvicinasse troppo, ma la catena che aveva al collo lo teneva bloccato e non riusciva a muoversi come voleva, ogni volta che cercava di farlo si sentiva il corpo attanagliato dal dolore e con tono arrabbiato disse al fratello “Lasciami andare e non mi toccare! Ti odio!” Ma a quelle parole Itachi gli tenne saldamente il viso tra le dita “Ti tocco quanto mi pare sai? E non sei nelle condizioni migliori per dirmi cosa devo fare” Fece poi scendere la mano dal suo volto passando un dito lungo tutto il suo petto fin giù sul basso ventre, sfiorandogli il membro caldo con esso fissando la sua reazione. Il moro mugolò schifato tentando di serrare le gambe per evitare la sua mano. Temeva che volesse ripetere ciò che era successo anni addietro. Continuava a pensare a Naruto, da una parte desiderava che andasse a salvarlo al più presto, ma dall’altra pensò che era meglio di no, Itachi era troppo forte per lui. Iniziò a piangere in silenzio, non poteva ribellarsi in nessun modo in quanto suo fratello l’aveva incatenato completamente e tra le lacrime disse “Tu sei completamente pazzo Itachi! Non è normale ciò che fai… Siamo pur sempre fratelli!” Sapeva che era inutile sprecare parole con lui, l’unica cosa che poteva fare era quella. Però l’Uchiha stanco dei suoi discorsi si alzò dal letto, si levò il lungo mantello lasciandolo ricadere a terra per salirgli sopra a cavalcioni sulle gambe così da bloccargli tutti i movimenti possibili unendo rapidamente le labbra con le sue per qualche istante così da farlo zittire. Si staccò da lui prima di ricevere un morso come risposta ed estrasse in seguito dalla tasca sulla gamba un kunai mostrandogli il manico, passandolo lentamente sulla sua guancia. Voleva torturarlo un po’ facendogli ricordare la loro ultima notte prima di separarsi “Te lo ricordi questo vero? Immagino di sì….” Sul suo viso apparve un ghigno poco rassicurante mentre diceva quelle parole. Sasuke guardò il Kunai terrorizzato, ricordava perfettamente cosa gli aveva fatto con quell’oggetto l’ultima volta, non rispose continuando a piangere silenziosamente, ora sul suo volto rigato di lacrime era apparsa un espressione molto spaventata. Itachi ignorò quelle gocce calde e salate che stavano scorrendo sulle sue guance, di certo non lo impietosivano anzi, rendevano il gioco ancora più divertente. Scese poi dal viso fino al petto con quell’oggetto e come a seguire la scia immaginaria lasciata da esso iniziò a leccare lentamente il suo corpo fino a raggiungere il suo basso ventre carezzandogli un fianco con la mano “Ho voglia di divertirmi ancora con te” Aveva pronunciato quelle parole con una freddezza disarmante come fossero ghiaccio, ma in fondo non gli importava molto di quello che pensava e provava il fratello…

Nel frattempo Naruto si era svegliato totalmente dopo un lungo stato d’incoscienza. Si ritrovò tutto solo in quella casa, non riusciva ancora a muoversi completamente bene, ma almeno si era trascinato a fatica verso il letto sedendosi sopra di esso. Era disperato per il fatto che Sasuke fosse stato portato via da quella persona, doveva ritrovarlo a tutti i costi anche se non sapeva ne da che parte iniziare la ricerca ne dove lo avesse portato. Tentò così di alzarsi dal letto e vi riuscì con molta fatica anche se le gambe gli tremavano un po’ per lo sforzo che stava facendo. Camminando lentamente stava riprendendo la mobilità e così uscì di casa in cerca del compagno. Era già buio fuori e si rese conto di esser rimasto svenuto a terra per parecchio tempo. Iniziò così la ricerca cercando di avvertire qualche presenza ostile nelle vicinanze, ma non fu affatto facile…

Sasuke iniziò a tremare visibilmente a quelle parole. Avrebbe voluto fuggire lontano ma era imprigionato. Continuava a pensare a Naruto, era l’unica cosa che gli dava forza in quel momento. Avrebbe dovuto attendere che Itachi sfogasse le sue voglie con lui e sperare che poi lo lasciasse andare. Chiuse gli occhi e mentre piangeva urlò alquanto forte come nella speranza che qualcuno lo sentisse “Allora fa quello che devi e poi lasciami in pace! Devi smetterla di rovinarmi la vita! Me l’hai già rovinata abbastanza!” Poteva prendersi il suo corpo dato che gli piaceva così tanto, ma questo non faceva che incrementargli un odio sempre più profondo nei suoi confronti. L’Uchiha lasciò cadere il kunai a terra stendendosi poi sopra di lui sussurrandogli a fior di labbra “Non ti lascerò mai stare fino a che non avrai appreso il mio stesso Sharingan, mio caro fratellino. Verrò a trovarti di nuovo, quando meno te lo aspetti” Nel dire quello gli leccò lentamente le labbra strofinandosi con il bacino contro il suo premendo per bene la sua virilità contro il suo fianco sinistro.

Il moretto continuava a piangere tremando sia per paura sia per il profondo disgusto che sentiva dentro di sé, a quanto sembrava Itachi non l’avrebbe mai lasciato in pace per quel dannato legame di sangue che li univa. Benché percepisse chiaramente l’eccitazione del fratello maggiore, lui non aveva nessuna reazione… Pensava solamente a Naruto invocando mentalmente il suo nome per non cedere allo sconforto di dover subire una seconda umiliazione, peggiore della precedente. Itachi non fece caso ai suoi tremiti e risalì lungo il suo collo con la lingua fino alle sue guance dove leccò via quelle calde lacrime salate “Cosa c’è… Hai paura di me? Eppure non sei più un piccolo bambino verginello… Quella me la sono presa io…” Rise sotto i baffi sollevandosi un attimo da lui. Si slacciò i pantaloni e li abbassò assieme alla biancheria premendo il membro ormai eretto ed eccitato contro il suo, quel corpo tremante e terrorizzato sotto di lui lo eccitava ancora di più. Ma Sasuke istintivamente tentò di piegare le gambe a quel contatto però il fratello era proprio tra le sue cosce e non riusciva a muoversi in nessun modo, intanto le catene che lo tenevano legato gli facevano malissimo, aveva una forte nausea e stava faticando non poco a calmare il suo stomaco che tentava di ribellarsi, per fortuna era a digiuno dalla mattina. Sperò che Itachi finisse presto e poi lo lasciasse in pace, gli sembrava persino che il fratello andasse a cercarlo appositamente per placare le sue voglie sessuali. L’Uchiha maggiore continuò a strofinarsi contro di lui intensamente baciandolo appena sulla bocca sussurrando freddamente “Fammi vedere come sei diventato bravo” Unì nuovamente le labbra alle sue tentando di spingere la lingua all’interno con notevole insistenza, stuzzicandogli anche un capezzolo stringendolo tra due dita.

Sasuke però non le apriva, tentò di tenerle serrate il più possibile, non voleva ricambiare. Era sempre più disgustato, non lo sopportava più e si costrinse a non vomitare. Pregava di poter svenire per non essere costretto a percepire tutte quelle terribili sensazioni che Itachi gli stava causando con così tanta insistenza, non si sentiva per niente bene, soprattutto perché nella sua mente tornarono vive più che mai le immagini di quella volta. Però il giovane sentendo che non lo assecondava, sollevò una mano senza staccarsi da quel contatto inserendo con prepotenza un dito tra le sue labbra così da riuscire a fargliele aprire ed intrufolare la lingua in esse cercando di toccare la sua. Levò quel dito un po’ inumidito dalla sua bocca e ne approfittò per portarlo più in basso in mezzo alle sue gambe insinuandolo con violenza nella piccola entrata tra le natiche di Sasuke muovendolo già piuttosto velocemente. Quest’ultimo lanciò un lamento di dolore per quello che gli stava facendo, cercava di sopportare il male ma era parecchio faticoso. Le lacrime gli cadevano dagli occhi senza sosta e di nuovo si aggrappò disperatamente al pensiero di Naruto per tentare di scacciare il disgusto e il malessere sia fisico che psicologico. Dopo un po’ Itachi si staccò da quel bacio riprendendo un po’ di fiato. Gli leccò poi lentamente tutto il collo lasciando piccole scie di saliva su di lui continuando a lavorare con il dito fino a che si stancò e lo estrasse rapidamente, lo afferrò per le gambe sollevandogliele fino al busto, tenendole in una salda morsa, posò la punta della virilità contro di lui e con una spinta secca entrò per metà dentro al suo corpo emettendo un mugolio di piacere, fino a che con un ultimo affondo più forte combaciò perfettamente il bacino con il suo. Ma sentendolo entrare così violentemente Sasuke urlò avvertendo un dolore tremendo tanto che gli sembrò di spaccarsi in due. Ogni volta che abusava di lui si sentiva completamente svuotato. Chiuse gli occhi per evitare di vedere, ma quello non gli impediva di percepire tutte le sensazioni che gli causavano i gesti del fratello e tra le lacrime istintivamente urlò “Narutooooo aiutamiii!” Ma sapeva che le sue urla erano solo parole gettate al vento. Ma il ragazzo sentendolo urlare a quel modo s’indispettì alquanto. Non voleva di certo che qualcuno nei paraggi lo sentisse. Spostò rapidamente una mano dalla gamba alla bocca premendola contro di essa urlandogli contro a sua volta di stare zitto e subito dopo come per vendicarsi di quel grido iniziò a muoversi in lui piuttosto rapidamente. Lo sentiva un po’ stretto ma non gli importava più di tanto, dava solo maggior piacere a se stesso man mano che penetrava in quel caldo corpo. Però Sasuke non voleva essere impassibile lasciandogli fare ciò che voleva e visto che lo stava penetrando con troppa forza, per ulteriore sua vendetta lo morsicò talmente forte sulle mano fino a sentire il sapore del suo sangue fissando il fratello gelidamente anche se aveva gli occhi pieni di lacrime. Avvertiva un dolore sempre maggiore man mano che si muoveva in lui e poi i suoi gemiti lo facevano disgustare anche di più, invece lui non aveva nessuna reazione. Desiderava solo che finisse al più presto, anche se per lui quei pochi minuti sembravano lunghi come anni.

Sentendo quel forte morso spostò immediatamente la mano da lui leccandosi il dito ferito ma come per punizione gli tirò uno schiaffo sul viso talmente forte da farglielo voltare e lasciargli un segno rosso sulla guancia “Non provarci più!” Gli riafferrò la gamba con la mano, gliele fece aprire parecchio e le piegò verso di lui continuando a penetrare nel suo corpo con violenza gemendo in continuazione solo che iniziava a non resistere più per tutte quelle spinte veloci ed intense che stava dando che gli provocavano un grande piacere e dopo esser entrato nel suo corpo completamente con un affondo più possente degli altri si liberò dentro di lui lanciando un gemito lungo ed acuto, ricadendo sopra Sasuke per lo sforzo fatto ansimando e fremendo appena, tentando poi di riprendere il respiro regolare.

Il ragazzino ormai piangeva in completo silenzio come a non volerlo disturbare oltre e rimase sotto al corpo del fratello inerme e totalmente sotto shock, sembrava svenuto nonostante fosse ancora cosciente. Si sentiva del tutto svuotato e come quella volta si era rinchiuso in se stesso per evitare il dolore dell’umiliazione. Itachi restò sopra di lui per un po’ di tempo sonnecchiando beatamente come se nulla fosse successo per riposarsi e riprendere le forze. Si sollevò poi da lui non appena sentì bussare alla porta della stanza, udì dall’altra parte il compagno Kisame avvertirlo che dovevano andare perchè il loro capo doveva parlargli di una certa faccenda. Sbuffò sonoramente e si alzò da lui sistemandosi i pantaloni. Riafferrò il mantello e se lo legò sulle spalle voltandosi verso Sasuke “Sappi che tornerò ancora… Finchè non avrai ottenuto ciò che voglio vedere nei tuoi occhi, sarò il tuo tormento” Lasciò infine la chiave sopra un tavolino lasciandolo lì nudo e legato sul letto, tanto aveva avvertito la presenza del suo amico nelle vicinanze e ci avrebbe pensato lui. Così senza dire altro uscì da quella casetta sparendo poi agilmente assieme al suo compagno di squadra.

Il moro da quanto sconvolto era non aveva nemmeno sentito le parole del fratello, riusciva solamente a piangere in silenzio, immobile come una statua. Non aveva percepito neppure la presenza di Naruto nei dintorni e non sentiva più il dolore delle catene che lo tenevano legato, era tutto intorpidito.

Naruto infatti ormai era in giro da una buona oretta e non aveva trovato nessuna traccia ne di Itachi ne di Sasuke… Era stremato e ancora un po’ sotto l’effetto di quello strano Sharingan. Si appoggiò con la schiena ad un tronco d’albero e sospirò intensamente… Aveva una brutta sensazione addosso e sperò non fosse successo ciò che pensava. Ci aveva quasi rinunciato a trovarlo finché nelle vicinanze avvertì una presenza simile a quella del compagno anche se piuttosto debole. Scattò così verso di essa fino a che tra la fitta boscaglia intravide una piccola casetta abbandonata. Una volta raggiunta si affacciò ad una delle finestre un po’ appannate e guardò all’interno. Spalancò completamente gli occhi, pietrificato per ciò che vedeva. Sasuke era immobile sul letto, piangeva in silenzio e tremava molto forte. Aveva preso un bel po’ di freddo sia quando Itachi lo aveva rapito e portato sotto l’acqua gelida, sia perchè la temperatura nel bosco era più bassa del normale ed era umido. Era completamente nudo e senza neppure una coperta, si sentiva malissimo, la testa gli doleva, probabilmente aveva anche la febbre in quanto respirava affannosamente.

Naruto si fiondò contro la porta aprendola con violenza, come se volesse buttarla giù. Corse verso il compagno salendo sul letto chiamandolo continuamente per nome mentre lo scuoteva appena per una spalla cercando in giro i suoi vestiti con lo sguardo, tirava soprattutto con la forza quelle catene come a cercare di strapparle dal muro. Sentì poco dopo un mugolio proveniente dal corpo sotto di sé e d’istinto spostò lo sguardo su di lui. Gli fece una carezza sul volto ma lo sentì bollente. Allarmato si spostò rapidamente cercando in giro i suoi vestiti fino a ritrovarli sopra una sedia, fece per tornare da lui ma la sua attenzione venne attratta da un oggetto sopra al tavolo. Capì che era la chiave delle catene che lo imprigionavano. L’afferrò e liberò velocemente i polsi ed il collo di Sasuke lanciandole poi via da lui. Tentò infine di rivestirlo ma nel sollevarlo per rimettergli la maglietta vide uno strano liquido scendere dal suo basso ventre e macchiare il letto sottostante, capì quindi che il fratello aveva abusato di lui un’altra volta. Sentì la rabbia crescere sempre di più in lui e senza nemmeno accorgersene aveva fatto prendere nuovamente il sopravvento al demone dentro di lui, trasformandosi. Lo strinse più forte a sé cercando di passargli un po’ del suo chakra per farlo svegliare del tutto. Lo rimise poi lentamente steso sul letto, accoccolandosi sopra di lui per cercare di scaldarlo con il suo corpo. Strinse un pugno per la rabbia che percepiva ferendosi il palmo con le sue stesse unghie ora acuminate. Sentiva un odio profondo verso quella persona non riuscendo a capire come potesse trattare così il suo stesso fratello.

Sasuke nel sentire un po’ del chakra scorrere nel suo corpo, mugolò appena aprendo gli occhi. Vide Naruto, ma era un’immagine poco nitida, sfuocata dalle lacrime che ancora invadevano i suoi occhi, gli sembrava diverso dal solito ma pensò che fosse solo un’allucinazione a causa della febbre, così non riuscendo a parlare si strinse a lui per fargli capire che almeno al momento si era risvegliato. Il tepore del suo corpo lo stava scaldando e lentamente i suoi tremiti si placarono. Aveva dei brutti segni viola attorno al collo ed ai polsi a causa delle catene e di questo Naruto se ne accorse ben presto iniziando a leccarlo lentamente su di essi e Sasuke nel sentire la sua linguetta mugolò appena. Nonostante fosse una cosa insolita, sembrava veramente che gli stesse disinfettando quei lividi perchè sentiva che il bruciore che gli causava con le leccate pian piano si attenuava finché con un filo di voce disse “Ti prego… Portami via di qui…” Riprese a piangere silenziosamente, non voleva restare lì un minuto di più. Il biondino annuì alle sue parole, lo rivestì completamente si mise poi di schiena davanti a lui in modo che potesse salirgli sopra e subito si diresse verso casa il più velocemente possibile cercando soprattutto di non cadere per via del peso sulle spalle e del terreno scivoloso a causa della pioggia e dopo un buon quarto d’ora arrivò a casa. Non risentiva molto della stanchezza per via di tutto il chakra che scorreva dentro di sé e così rapidamente lo portò a letto posandolo delicatamente su di esso. Lo svestì poi completamente lasciandolo solo in boxer mettendolo sotto le coperte. Il moro chiuse gli occhi mentre continuava a respirare affannosamente. Adesso però era decisamente più rilassato visto che finalmente era tornato a casa e accanto a lui c’era Naruto. Quest’ultimo rimase a guardarlo per un po’. Gli sembrava veramente in un brutto stato. Non sapendo cosa fare, gli salì sopra e strofinò il viso contro il suo riprendendo a leccarlo prima sul collo attorno al segno circolare quasi viola che aveva fino al viso per levare via le calde lacrime rimaste. Ma appena arrivò alla sua fronte la sentì completamente bollente, subito corse a prendere dell’acqua fredda ed uno straccio, lo bagnò per bene e la posò poi sulla fronte del compagno accoccolandosi in seguito accanto a lui sotto le coperte ma non prima di essersi spogliato a sua volta per dargli più calore possibile con il proprio corpo e il ragazzino sentendo Naruto di fianco a sé si abbracciò strettamente contro di lui smettendo subito di tremare e alcuni istanti dopo ricadde nello stesso sonno insolito di poco prima, ma fin da subito fu un sonno tormentato. Dopo tanto tempo erano ricominciati i suoi incubi…