Gelosia – parte 1

Gelosia – parte 1

Wiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii rieccomi gente a postare un’altra ff
Stavolta su Host Club
I protagonisti sono i gemelli Kaoru & Hikaru Hitachiin
Anche questa ff non è tutta farina del mio sacco la ho fatta con una mia amica Sunako-chan
›‹
Come al solito non sono molto brava nelle presentazioni quindi mi auguro che vi piaccia e che la seguiate numerosi ^^

Tutti i personaggi di questa fic non sono mia invenzione ma di Bisco Hatori cui ne detiene tutti i diritti.

Ovviamente si accettano commenti sia positivi che negativi XD
E chiediamo scusa in anticipo x eventuali errori che ci aiuterete a trovare XDDD

Era una tiepida giornata di inizio autunno, il sole splendeva alto nel cielo terso e i suoi bagliori si riflettevano sulle prime foglie cadute a terra diffondendo tutt’intorno bagliori ramati e dorati. Uno spettacolo meraviglioso che alcune ragazze paragonavano a ciò che solitamente avveniva all’ultimo piano dell’ala sud, nell’aula di musica N.3 dell’istituto scolastico privato Ouran. Infatti ogni pomeriggio alle 15.00 si aprivano le porte dell’host club dove, un gruppo di bellissimi e ricchissimi ragazzi che avevano molto tempo libero si dilettava ad intrattenere giovani fanciulle.

Erano solo le 14.50 e il club era ancora chiuso alle visitatrici, ma i suoi componenti erano già al “lavoro”…Come al solito, al centro della sala, intento ad ammirare il suo affascinante sorriso c’era Suou Tamaki “The King”, il presidente del club che con i suoi occhi color zaffiro, le ciocche dorate e il suo carattere perennemente e spudoratamente ottimista era il più richiesto.

Seduto poco lontano ed intento a lavorare al suo pc portatile c’era Ootori Kyoya il vicepresidente, soprannominato il “Re nell’ombra” perché capace di lucrar…emh….trarre il meglio da ogni situazione. Uno splendido ragazzo con capelli e occhi neri, e gli occhiali che portava non facevano altro che donargli un ulteriore tocco di fascino.

Vicino alla finestra, era sdraiato sul divano Haninozuka Mitsukuni, detto Honey, un vero e proprio mix di dolcezza e carineria concentrato in 1.48 m. Al suo fianco si trovava come sempre Morinozuka Takashi, soprannominato Mori, un ragazzo alto, taciturno e con un’espressione pensosa perennemente dipinta in volto. Entrambi erano i più anziani del club, oltre ad essere cugini.

Fujioka Haruhi era in ritardo come al solito! Pur spacciandosi per un maschio Haruhi era una ragazza che, anche se di controvoglia si era unita all’host club per ripagare dei debiti. Era una persona pacifica che mal sopportava le frivolezze e le stranezze di quei ricconi così diversi da lei, l’unica studentessa della scuola con una borsa di studio.

Dei forti rumori provenivano da un angolo e tutti si girarono a guardare quello che stavano combinando i gemelli Hitachiin, Hikaru il maggiore e Kaoru il minore. Occhi dorati, capelli castani, due ragazzi bellissimi che per eccitare le ragazze interpretavano delle scenette in cui si trovavano sempre in bilico tra amicizia e amore. Le clienti impazzivano di fronte a questo tipo di rapporto tra due splendidi ragazzi e per di più incestuoso, e ai due non dispiaceva affatto recitare questa parte, anzi erano talmente uniti che fino a poco tempo addietro per loro il mondo era diviso in “noi” e “gli altri”. Non davano confidenza a nessuno, erano completamente chiusi in un universo proprio.

Le cose erano iniziate a cambiare da quando Tamaki era entrato nelle loro vite e li aveva convinti a unirsi a lui per fondare l’host club. Tutto era migliorato ulteriormente da quando avevano conosciuto Haruhi, l’unica persona in grado di distinguerli e a dargli, per la prima volta nella loro vita, l’idea della loro individualità.

Certo le cose erano cambiate, ma per essere cresciuti in quella maniera erano ancora un po’ chiusi e diffidenti nei confronti degli altri e molto egoisti e possessivi verso le cose e le persone a cui tenevano. Ed era per questo motivo che spesso all’host club si respirava aria di tempesta, come in quel momento…

“Kaoru, Hikaru volete smetterla di combinare disastri? Piuttosto oggi ci sarà una nuova cliente che ha chiesto espressamente di voi, vedete di fare del vostro meglio!” li sgridò Kyoya.

“Oh ma certo! Fidati pure di me!” rispose Kaoru avvicinandosi agli altri e cominciando a chiacchierare e scherzare con loro.

Era quasi arrivato il momento di entrare in “scena” come lo amava definire Tamaki, altrimenti detto Lord, e Hikaru nel vedere Kaoru così rilassato e affabile con tutti si innervosì.

‹‹Prima c’eravamo solo noi…ora invece…Cos’è non ti basto più?›› pensò ma non avrebbe mai avuto il coraggio di dirglielo così fece finta di nulla.

Non appena si “aprì il sipario” gli si avvicinò e, come se nulla fosse, appena le ragazze arrivarono iniziarono la loro commedia:

“Allora principesse…chi vuole provare ad indovinare chi tra noi due è Hikaru e chi è Kaoru?! Colei che ci riuscirà riceverà in premio un bacio! Su non siate timide…”.

Tutte urlarono.

“Tu sei Kaoru!” disse una prima.

“No lui è Hikaru!” rispose un’altra.

“No, no…lui è Kaoru ne sono sicura” disse una terza.

Quel semplice gioco durava sempre le ore ma mai nessuna riusciva a vincere per la felicità dei due ragazzi.

“Tu sei Kaoru!” disse all’improvviso una ragazza. La sua voce era chiara e sicura.

“Complimenti, sono incredulo! Finora solo una persona era riuscita a distinguerci…come hai fatto?”.

“Ho tirato a indovinare” rispose lei ridendo.

Hikaru era senza parole… Vide Kaoru avvicinarsi per darle un bacio sulla guancia e la ragazza afferragli il viso tra le mani per darglielo sulle labbra.

“Whaaaaaaaaaaaaaaaa”.

Tutte le ragazze urlarono mentre Hikaru, vedendo che il fratello non si spostava, si infuriò ulteriormente, tuttavia non disse nulla.

“Sei stata piuttosto sfrontata principessa, non credi?” disse Kaoru guardando la ragazza negli occhi.

Poi carezzandole il mento con una mano si avvicinò per sussurrarle nell’orecchio”Sai, mi piacciono le ragazze intraprendenti”.

Hikaru, che era abbastanza vicino per sentirlo, si irrigidì. Strinse prima i denti, poi i pugni e infine, non riuscendo più a controllare l’ira, sbottò e prese il fratello per un braccio tirandolo verso di sé così da farlo staccare.

“Hikaru ma che fai? Lasciami! Mi stai facendo male…non fare il maleducato…stiamo intrattenendo le clienti o no?”.

“Le clienti? Ma sei cretino? Non lo vedi che ti sta divorando con gli occhi?”.

“E allora? E’ forse la prima volta? Non fai le stesse cose anche tu? Cosa c’è di diverso ora? Solo che mi ha baciato?! Beh, non è niente di grave, anzi….”.

“Vuoi forse dire che ti è piaciuto?”.

“Si mi è piaciuto! Che c’è di male? Anche se non credevo che avrei dato il mio primo bacio in questa maniera mi è comunque piaciuto!”.

Hikaru nel sentirlo strinse i denti e gli diede un sonoro ceffone:
“Sei un gran cretino!” urlò, dopo di che si girò su se stesso e se ne andò sbattendo la porta.

L’altro, che per quel gesto era finito con le spalle addosso al muro, si teneva la guancia colpita con una mano. Era stupito, perché aveva detto quelle cose? Per quale motivo aveva voluto provocarlo così…?.

“Kaoru cosa succede? Perchè Hikaru ti ha colpito? Qualche nuova scenetta?” chiese Haruhi

mentre tutte le clienti erano rimaste a bocca aperta per lo spettacolo a cui avevano assistito.

“Oh ma certo Haruhi, cos’altro vuoi che sia?” rispose Kaoru.

“Però lo schiaffo sembrava vero!” disse lei cercando di guardare l’amico negli occhi, ma non vi riuscì poiché questi teneva la testa china.

Nel frattempo Hikaru camminava nel corridoio in preda ad un vero e proprio attacco di gelosia.

‹‹E così ti è piaciuto, eh!? Vai al diavolo!››. Tuttavia nemmeno lui si spiegava il motivo di tanta rabbia.

Vista la situazione e dato che la storia della scenetta non lo convinceva per niente, Tamaki decise di chiudere l’host club prima del solito, quindi con il suo solito modo affabile disse:

“Ragazze è ora di andare…spero che anche oggi vi sia piaciuto e che lo spettacolo sia stato di vostro gradimento…a domani mie deliziose principesse” poi si avvicinò a Kaoru e disse: “Vallo a cercare…”.

“E perchè? Se fa lo scemo io che posso farci?”esclamò quello.

“Kaoru devo forse ricordarti che nell’host club il vostro ruolo è quello di un amore incestuoso? Se la cosa dovesse cambiare sicuramente subiremmo tutti dei disagi nel cercarvi un altro scenario, non credi? Per stavolta l’abbiamo fatta passare come una scenetta e le clienti l’hanno bevuta, ma a lungo andare non reggerebbe” intervenne Kyoya.

“Non farlo arrabbiare…” rabbrividì il Lord rivolto a Kaoru.

“Non mi importa di come stanno le cose! Io non vado di certo a cercarlo! E’ lui che ha dato fuori di matto e per di più mi ha anche tirato un ceffone! Non gli correrò di certo dietro offrendogli come al solito la possibilità di scusarsi dato che lui è incapace di prendersi le proprie responsabilità! Basta, è ora che cresca…sa bene dove venirmi a cercare!” rispose Kaoru che appena ebbe finito di parlare se ne andò via sbattendo anche lui la porta.

Tamaki scosse la testa “Prevedo tempi duri per l’host club…eh si…addioooo tempi feliciiii” disse inscenando una voce drammatica e poggiandosi una mano sul petto.

“Chissà…” risposero Kyoya e Haruhi contemporaneamente.

“Perché?” singhiozzò il Lord.

“Forse non è un male quello che ha detto Kaoru…che Hikaru impari a prendersi le proprie responsabilità…lasciamoli fare un po’ e vediamo come va, potrebbe essere interessante, non credi Haruhi?” disse Kyoya ghignando.

“Certo, certo” rispose la ragazza rabbrividendo. Quel ragazzo le dava proprio i brividi, ma quanto era calcolatore!?

“Perchééééé non gli date una fetta di torta ciascuno…? Sono sicuro che questo sia il modo migliore per farli riappacificare.” disse Honey che, come al solito se ne stava gustando una fetta. Mori lì accanto non disse nulla, ma si limitò a pulire la bocca del ragazzo sporca di cioccolata.

“Emh…Honey credo che per loro sia meglio parlare piuttosto che mangiare…” rispose Haruhi che nel frattempo pensò ‹‹Ma quanto sono strambi questi qui?!››.

“Sarà…” rispose il ragazzo infilandosi l’ennesima cucchiaiata in bocca.

In quel momento Hikaru era nel cortile della scuola che cercava di dare una spiegazione al suo comportamento e allo stesso tempo di smorzare la rabbia.

‹‹Possibile che sia così adirato solo perché era il suo primo bacio? O perché in quel momento non ha guardato me? Possibile che abbia paura che quella smorfiosetta possa portarmelo via? Lui è solo MIO!››.

Intanto Kaoru, anche lui furente, stava percorrendo il corridoio del secondo piano quando all’improvviso si fermò davanti una delle grandi finestre che davano sul cortile interno della scuola. Guardando fuori vide Hikaru appoggiato con la schiena ad un albero e pensò:

‹ Stavolta non sarà così facile…non ti verrò a cercare per darti la possibilità di scusarti come al solito! E’ tempo che sia tu a metterti in gioco! Devi capire da solo quello che vuoi fare…non posso suggerirtelo io in eterno… Ora è meglio che mi sposti dalla finestra, non vorrei che mi vedesse! E’ ancora troppo presto.›.

Il ragazzo rimase lì tutto il pomeriggio, era la prima volta che il fratello non andava a cercarlo e questo lo faceva solo innervosire maggiormente.

‹‹Allora è vero che non ti importa›› e nel pensarlo chinò la testa tra le braccia.

Kaoru, che nel frattempo aveva chiamato una macchina per farsi riportare a casa, passò tutto il pomeriggio aspettando che l’altro tornasse finché verso sera, vedendo che ancora non arrivava, salì nella loro camera, prese le proprie cose e si sistemò in una delle tante altre camere da letto della casa.

‹‹E’ meglio che non dormiamo insieme stanotte…non devo cedere! Deve capire una volta per tutte che faccio sul serio e che non sono più disposto a tollerare i suoi capricci›› pensò.

Hikaru dal canto suo non aveva nessuna voglia di rincasare. Se il fratello non ne voleva sapere, non sarebbe stato certo lui a fare il primo passo e così decise di restare a scuola. Senza farsi vedere sgattaiolò nella palestra e si mise su uno dei tanti morbidi materassi usati per i salti con l’asta e si appisolò.

‹‹Si può sapere dov’è quell’idiota? E’ tardi, sono le 11 passate e dovrebbe essere già qui da un pezzo…vuole forse farmi capire di avere il broncio non rincasando? Che atteggiamento infantile! Beh se la caverà sicuramente anzi, conoscendo la sua faccia tosta si sarà fatto ospitare da qualcuno… magari da Haruhi›› pensò Kaoru fissando l’orologio dalla poltrona della sua nuova camera. E senza pensarci troppo si mise sotto le coperte e si addormentò.

Il giorno dopo, lavatosi e vestitosi, si diresse a scuola dove, una volta giunto in classe disse: “Buongiorno a tutti! Haruhi come va? Dov’è Hikaru?”.

“E perchè lo chiedi a me? E’ tuo fratello mica il mio!” rispose Haruhi.

“Beh ecco…ieri sera non è rincasato e pensavo fosse venuto a dormire da te….” disse Kaoru iniziando ad agitarsi un po’.

“Tranquillo tra poco sarà qui per le lezioni” disse Haruhi placida come sempre.

Nel frattempo Hikaru se la dormiva di gusto. Era sempre Kaoru a svegliarlo la mattina, difatti se fosse stato per lui avrebbe passato tutto il giorno a ronfare.

Sentì delle voci e si destò. Inizialmente non si ritrovò e smarrito si guardò intorno, poi si ricordò di quanto era accaduto. Notò che la sua uniforme era sgualcita, non poteva certo andare in classe in quello stato… decise quindi di saltare le lezioni e andare invece a casa a cambiarsi. Chiamò per farsi venire a prendere e una volta che la macchina fu giunta sgattaiolò fuori dalla palestra e salì a bordo, incurante della preoccupazione che avrebbe creato al fratello .

La giornata man a mano che scorreva diventò sempre più un inferno per Kaoru, Hikaru non era venuto e dopo la prima lezione andò a chiedere a tutti i membri dell’host club se lo avevano visto ma ricevette solo risposte negative. Era sempre più angosciato, e se gli fosse successo qualcosa? Non se lo sarebbe mai perdonato….lui era suo fratello, il suo gemello,non si erano mai lasciati, cosa avrebbe fatto senza di lui?

“Kaoru sei sconvolto…non ti avevo mai visto così! Perché non provi a chiamare a casa magari è tornato” disse Haruhi cercando di calmarlo.

“Hai ragione, non ci avevo pensato! Però sarà meglio che ci vada direttamente, e se non è lì andrò alla polizia” disse Kaoru ringraziando la proverbiale calma di Haruhi, lui era troppo sconvolto e non ci sarebbe mai arrivato!

Il ragazzo arrivò a casa trafelato precipitandosi all’interno…accidenti ma dove erano finiti tutti? Non c’era nemmeno il maggiordomo….controllò velocemente le stanze al pianoterra e salì di corsa le scale per andare a vedere in camera da letto….Eccolo lì l’idiota! Lui era stato così male, aveva immaginato chissà quali disgrazie e invece quel cretino stava dormendo????

Kaoru sentiva la rabbia crescere sempre di più e decise di rimandare il loro confronto ad un altro momento, non era decisamente in lui ora! Se ne andò a sdraiarsi nell’altra stanza da letto.

Hikaru si risvegliò dopo un’oretta. Impulsivamente cercò il fratello ma subito si riprese. ‹‹E chi lo vuole vicino…›› pensò, poi andò in cucina. Prese qualcosa da mangiare e guardò l’orologio ‹‹Spero davvero che si sia preoccupato››.

Kaoru non era riuscito ad assopirsi tanta era la rabbia e l’agitazione che lo sconvolgevano nonostante avesse dormito ben poco la notte precedente. Dopo un po’ sentì dei rumori…Hikaru! Si era alzato e stava scendendo, ora cosa avrebbe dovuto fare lui?

Doveva scendere e farsi vedere?Doveva continuare a sfuggirgli aspettando che si facesse avanti l’altro? Si chiedeva quanto in realtà il fratello tenesse a lui, era sicuro che nemmeno si fosse accorto che aveva portato via le proprie cose dalla loro stanza! E farlo preoccupare in quel modo poi, proprio tipico atteggiamento egoistico di Hikaru …no non doveva cedere! Per quanto lo desiderasse non doveva assolutamente permettersi di fare il primo passo. Rimase quindi disteso sul letto cercando di calmarsi e a poco a poco la stanchezza prevalse e si assopì.

Hikaru dal canto suo appena finì di mangiare tornò in camera, non voleva vedere Kaoru quando fosse tornato. Appena entrato andò ad aprire le finestre e finalmente si accorse che qualcosa non tornava. Le cose di Kaoru non c’erano, non aveva dormito lì quella notte. Improvvisamente si sentì mancare. Kaoru aveva portato via le sue cose…perché? Doveva chiederglielo. Senza cambiarsi uscì dalla stanza sbattendo la porta, doveva andare a scuola e incontrarlo.

Non lo avrebbe mai lasciato a quella ragazzina.

Uscì di casa sbattendo anche il portone e si mise a correre a perdifiato in direzione della scuola. Non era mai successo che non si parlassero per un’intera giornata, né che il fratello portasse via le cose dalla loro stanza. Arrivò all’edificio quando le lezioni erano ormai finite, salì di corsa le scale e arrivato davanti alla porta dell’host club la spalancò e gridò: “Dov’è Kaoru?”.

Tutti i presenti si voltarono a guardarlo.

“Eehhh??!!Hikaru cosa ci fai qui?”chiese Haruhi .

“Ti sembra questo il modo di comportarsi? Per fortuna che ancora non sono arrivate le clienti!”ribatté gelido Kyoya.

“Non me ne importa delle clienti voglio sapere dov’è Kaoru!” urlò ancora fuori di sé.

“Calmati Hikaru!Tu piuttosto dove sei stato!? Ci siamo preoccupati da morire quando abbiamo saputo che non eri tornato a casa stanotte e dato che non venivi a scuola Kaoru è tornato a casa per vedere se eri lì, altrimenti sarebbe andato alla polizia” disse Haruhi sudando freddo ‹‹Ma perchè quei due dovevano essere così problematici?›› si chiese.

Il ragazzo non disse nulla, si girò su se stesso e riprese a correre. Se Kaoru era passato da casa lo doveva aver visto per forza, allora perché non gli aveva parlato? Perché lo aveva ignorato? Preferiva davvero quella tipa a lui? Continuò a correre nonostante si sentisse il cuore scoppiargli nel petto.

Quando arrivò a casa spalancò il portone e una volta entrato urlò: “Kaoru!” ma non vedendolo iniziò a girare per tutte le stanze continuando ad invocare il suo nome a voce sempre più alta.

Kaoru si agitò nel sonno poi lentamente emerse dall’incoscienza ‹‹Cos’è tutto questo fracasso??Ma è la voce di Hikaru, mi sta chiamando!›› pensò e saltando giù dal letto si precipitò ad aprire la porta ancora tutto stordito per essersi svegliato bruscamente.

Il ragazzo vide la porta aprirsi e senza pensarci gli si buttò letteralmente addosso.

“Che ha quella tipa più di me eh!?” gridò.

Kaoru era ancora intontito e non molto in equilibrio così quando il fratello gli si gettò contro cadde all’indietro sbattendo la testa sullo stipite della porta e finendo disteso con il fratello sopra.

“Ma sei scemo? Che male!”.

“Sei tu lo stupido! Rispondi”.

“Ma che vai blaterando eh? E levati sei pesante! Ohi che dolore, mi serve del ghiaccio per la testa! Ma vuoi fare più attenzione? Sparisci per un giorno intero e quando torni quasi mi ammazzi!”.

Hikaru vedendo che non gli rispondeva si alzò e, senza dire più nulla, si diresse nella loro stanza sbattendosi la porta alle spalle. Si mise seduto sul letto e, appoggiando le spalle allo schienale, si abbracciò le gambe, portò il mento alle ginocchia e sentì che gli occhi cominciavano a bruciargli perché si stavano riempiendo di lacrime. Il ragazzo tuttavia si trattenne dall’impulso di piangere e così sul suo viso scese solo una solitaria lacrima.

Kaoru era ancora disteso a terra, stordito e confuso dall’atteggiamento di Hikaru.

‹‹ Ma che gli prende? Possibile che sia ancora così pieno di rabbia… Che dopo questa notte lontani non sia ancora riuscito a realizzare nulla, ostinandosi ancora di più nei suoi atteggiamenti egoistici?›› si domandò.

Che scemo che era! Il problema non era certo la ragazza, ma come al suo solito invece di spostare la questione su di se la scaricava sugli altri. Possibile che fossero così uguali eppure così diversi?

‹‹Beh prima di tutto devo prendere un po’ di ghiaccio per la testa, poi penserò a quello zuccone›› pensò Kaoru alzandosi a fatica dato che aveva la testa che gli doleva e gli mandava fitte dolorose. Si diresse con cautela verso la cucina, camminava molto lentamente, gli girava la testa e aveva la vista annebbiata.

‹‹Accidenti…quella botta è stata peggio di quel che pensassi›› pensò, ma mentre scendeva le scale inciampò e rotolò sugli ultimi gradini facendo un gran baccano.