Nuova missione

Tu… (I parte)

Due ragazzi, due vite, due destini che si intrecciano senza sosta e il passato che torna a galla…cosa accadrà?

Sasuke salta di ramo in ramo, non sa dove sta andando, vuole solo stare da solo e pensare…

“Perché Naruto…Accidenti credevo di essere riuscito a seppellire tutto e invece ecco che tornano a galla. Ma perché?”

Gli aveva detto addio ben due volte e ora al solo sentire il suo nome fremeva…ma poi perché era così su di giri? Lui non se lo spiegava, non capiva da cosa dipendesse.

Certo quando stava al villaggio Naruto era l’unico secondo lui degno di considerazione, la stessa Sakura era inutile e Kakashi serviva solo per imparare le tecniche…Ma Naruto no. Lui era indispensabile.

Certo la sua prima impressione quando erano stati messi in squadra insieme non era delle migliori ma lui era così. Semplice, sbadato, casinista. Lui era semplicemente un usuratonkachi. Era solo Naruto Uzumaki.

Niente mostro. Niente jinchuuriki. Niente Kyuubi. Solo lui e nient’altro.

Sin da piccoli su quella specie di piccolo molo, quando si guardavano senza farsi vedere l’uno dall’altro…Si perché loro erano uguali. Anche se per motivi diversi erano soli e lo sapevano. Ognuno sapeva dell’altro ma non si parlavano. Mantenevano il silenzio. Ma tra loro c’era uno strano legame. Lo sapevano entrambi…Sasuke era convinto che niente e nessuno sarebbe riuscito a spezzarlo.

Eppure era successo, era stato spezzato ed era stato proprio lui a farlo. O almeno credeva di averlo spezzato. Gli aveva dovuto dire addio, aveva dovuto lasciare la sua famiglia. Non aveva altra scelta. C’era stato un momento in cui credeva che tutto stava andando per la strada giusta ma poi l’aveva rivisto…Uchiha Itachi.

Il suo sentimento di vendetta che si era finalmente assopito per lasciare spazio all’amicizia e alla spensieratezza di un ragazzino di 12 anni, era tornato più forte di prima. Gridava, gridava. Voleva essere esaudito quel desiderio.

Aveva anche pensato di lasciarlo gridare e di non ascoltarlo, di restare a Konoha con Naruto, aspettando e sperando che quel grido folle smettesse ma poi…Poi aveva realizzato che in lui non si sarebbe mai assopito.

Non si sarebbe zittito ma avrebbe continuato ad urlare all’infinito se necessario, dopotutto lui era un vendicatore…doveva lasciarsi tutto alle spalle…doveva farlo sebbene il cuore gli dicesse di non andare, che stava perdendo tutto e che probabilmente non lo avrebbero mai perdonato.

Nonostante gli dicesse che stava per perdere l’unica cosa che fosse rimasta di bello su questo mondo, nonostante la testa gli dicesse che lui, Naruto, lo avrebbe odiato per averlo lasciato solo di nuovo, che non sarebbe più potuto tornare indietro se avesse fatto solo un altro passo…Lui non ci badò. Decise di ascoltare solo la vendetta.

Se ne andò.

Lo lasciò solo.

Non si sarebbe mai aspettato che lui lo seguisse. Voleva fermarlo, non voleva perderlo.

Si scontrarono.

Combatterono.

Vinse solo grazie all’ultimo livello di Sharingan, anche quello ottenuto grazie a Naruto…Gli doveva molto, forse troppo.

Poi se ne andò lasciandolo li sotto la pioggia, privo di sensi ma vivo. Non era riuscito ad ucciderlo e per quanto in tutti quegli anni si fosse sempre ripetuto che non lo aveva fatto esclusivamente per non assecondare Itachi, dargli la soddisfazione di vedergli ottenere il potere come voleva, ui, lui sapeva che non era così. Aveva tagliato i ponti con tutti, villaggio, sensei e Sakura ma con lui non ce l’aveva fatta. Aveva fallito. Ma allora perché quando se ne andava da quella maledetta Valle era felice per non averlo ucciso?

“Un anno e mezzo fa lo stavo per uccidere veramente se quel Sai non si fosse messo di mezzo…Ma sarei andato fino in fondo? Quei suoi occhi azzurri come il cielo, limpidi come l’acqua e profondi come l’oceano. Quei suoi occhi così decisi anche durante l’attacco. Quei suoi occhi così diversi dai miei. Neri come il petrolio, spenti, senza vita, vuoti.

Credevo che ti fossi rassegnato e invece mi ti sei ripresentato perfino lì, sei venuto a cercarmi perfino dove si trovava Orochimaru in persona…Sono davvero così importante per te Naruto?…Mai, mai mi scorderò lo sguardo che avevi quando mi ha visto…era nostalgico, pieno di dolore, insicurezza, speranza, dubbi…in quel momento mi sei sembrato così indifeso che mi sono ritrovato a pensare dove fosse finito il Naruto che avevo conosciuto in passato…Lo avevo forse distrutto il giorno in cui lo lasciai sotto la pioggia? Può davvero dipendere da me la felicità di una persona? Non lo so, non riesco a trovare una risposta…Ma vorrei tanto sapere perché mi tieni così legato a te. Perché sono così importante da spingerti a seguirmi ovunque, perché non mi odi…Perché tu, perché sempre e solo tu mi vieni in mente? Perché non riesco a trovare pace? Forse perché tu soffri quanto me? No ma che dico…io in confronto a te non sono niente…per quanto tutti possano dire che io sono un Uchiha, che sono il migliore, che sono nato per essere ninja, nessuno potrà mai capire perché sono diventato quello che sono…È solo merito tuo. Tu che con la tua spensieratezza mi hai donato la tranquillità. Tu che con la tua semplicità mi hai donato la felicità. Tu che hai saputo donarmi la vita che mi era stata portata via. Tu, che sei riuscito a farmi sentire apprezzato per il semplice fatto di essere Sasuke, semplicemente Sasuke e non perché sono un Uchiha. Tu, sempre e solo tu.”- si fermò su un ramo abbastanza grande sospirò, poi ripartì. Ancora una volta senza una meta, ancora una volta con il solo scopo di stare da solo.

Poi però si fermò di botto, credette di avere le allucinazioni, le gambe gli tremavano…non aveva fiato. Il cuore perse un battito e lui si ritrovò a fissare due pozze d’acqua…ci si perse, non riusciva a muoversi. Riuscì solo a pensare tre parole:

“Non è possibile…”