Capitolo 1

Capitolo 1

Il primo sentimento che provò quando i suoi sensi ripresero a funzionare fu la paura.
Paura che tutto ciò per cui aveva combattuto fino ad allora fosse andato perduto.
Guardò il corpo tra le sue braccia. Stava fremendo leggermente, come il battito d’ali di un uccellino, per liberarsi della sua pur flebile stretta. La piuma di Sakura che gli aveva permesso di conservarsi intatto fino a quel momento stava lottando per ritornare dalla sua padrona.
Qualche metro più in là, il corpo di Ashura ou giaceva immoto in una pozza di sangue, il viso sorridente, il suo desiderio esaudito.

Ad uno ad uno, tutti coloro che amava lo abbandonavano…

La sua mente si rivoltò contro quel pensiero.
Fra le braccia di Shaoran, anche il corpo di Sakura stava tremando leggermente. Strinse più forte tra le braccia il corpo del fratello, temendo si polverizzasse tra le sue dita… Come sapeva che sarebbe successo se avesse lasciato che si avvicinasse a Sakura-chan…
Non poteva permettere che accadesse… Per che cosa aveva vissuto fino a quel momento, allora?! Il suo unico scopo era restituire la vita a Fai…
Non avrebbe lasciato che quello svanisse…
“Oi…”
La voce di Kurogane. Un sussurro roco che cercava di avere lo stesso consueto tono autoritario, ma che finì più col sembrare un lamento stanco che un richiamo.
Si strinse più forte al corpo tra le sue braccia, inerme come quello di un pupazzo, nascondendo il viso nei capelli biondi dell’altro.
Non voleva. Non voleva. No. No. No!
“Ragazzino…” la nota preoccupata nella voce del ninja gli fece spalancare ansiosamente gli occhi, ma non alzare la testa.
“La principessa…” la voce di Shaoran appariva affaticata, in dolore ed in panico, com’era stata da quando erano entrati nel palazzo e Mokona aveva perso conoscenza “La sua anima… E’ in pericolo… Il mio clone… Sta arrivando da lei…”
Finalmente alzò il viso: il corpo vuoto di Sakura era ancora stretto fortemente tra le braccia di Shaoran, semi-appoggiato a Kurogane e con la mano stretta sull’occhio.
“Lo avverto… Dobbiamo fare qualcosa.. Subito…!” sibilò il ragazzo, tentando di alzarsi e ricadendo subito indietro prontamente sorretto dal ninja.
La bestiolina bianca si mosse debolmente sulla sua spalla:
“Ma Mokona… Mokona non può scegliere in quale dimensione andare… E quella dimensione… E’ un mondo artificiale… E’ molto improbabile che sia la nostra prossima tappa…” il debole lamentio ricadde tra le voci stanche e nervose dei due guerrieri.
Una ciocca bionda gli ricadde sull’occhio, mentre una fitta di dolore gli attraversava la mente. Lo socchiuse, lasciando alla vista del mondo solo uno sprazzo celeste. Sì.. Forse riusciva ad avvertirlo anche lui… Flebilmente… Il suo potere si stava spostando a tutta velocità in una dimensione strana… Andava e veniva come un eco… Come il ricordo di…
“Un sogno…” l’aveva sussurrato appena, come si fosse solo trattato di un sospiro, eppure le voci concitate dei suoi compagni si spensero di botto e un secondo dopo sentì i loro occhi puntarsi su di lui.
Strinse le dita sulla spalla di Fai ed alzò il viso. Non guardò Kurogane, che teneva ben stretta Sohui ancora sporca del sangue di Ashura ou, nè Shaoran, il cui occhio era ancora nascosto dalla mano destra, né Mokona, a cui erano effettivamente rivolte le parole che stava per pronunciare.
I suoi occhi si fermarono su Sakura, sul suo corpo, un corpo vuoto e respirante come quello di Fai, tra le sue braccia.

Devi vivere…

“Mokona…” la sua voce suonò come un’ orribile parodia anche alle sue orecchie, e si sforzò di riprendere il controllo “Puoi mettermi in contatto con Yuuko-san…”
Si aspettava minimo qualche esclamazione, ma ci fu solo silenzio.
Le orecchie di Mokona tentennarono debolmente:
“Mokona può…” miagolò quasi. La gemma sulla sua fronte brillò e piano piano la figura della Strega iniziò a formarsi davanti a loro.
Si concesse una veloce occhiata a Kurogane. Stava stringendo forte il manico di Sohui come se aspettasse il momento giusto per darglielo in testa, e capì che si stava tenendo per sé i commenti per quando avrebbe capito dove voleva arrivare. A giudicare dall’espressione del viso, sembrava comunque pensare che non fosse qualcosa di suo gusto.
Dannato intuito da ninja…
L’immagine di Yuuko-san si definì completamente. La donna non disse nulla per un po’, limitandosi a squadrare lo spettacolo davanti a lei con un’espressione illeggibile. Poi lo guardò.
Il rosso incontrò il celeste come dovessero bruciarsi a vicenda. La sua voce parlò prima che avesse il tempo di rendersene conto:
“Ho un desiderio…”
“C’è un prezzo. Il regolamento del negozio non è cambiato.”
Si chiese se il sarcasmo fosse una dota specifica e alquanto di cattivo gusto della strega, o fosse un’ aggiunta speciale per lui. Dopotutto rimaneva la pedina del suo nemico ancestrale, nonché causa principale di tutto quel casino. Si sentì all’improvviso come se si trovassero tutti su una enorme scacchiera, e per la prima volta toccasse a lui scegliere quale mossa fare. O meglio, la seconda volta dopo quella notte innevata in cui aveva ceduto alle richieste di Fei Wang, per la sua ingenuità ed il suo egoistico desiderio…
Appoggiò le labbra sulla fronte della creaturina tra le sue braccia. Stavolta non avrebbe permesso che finisse nello stesso modo…
Shaoran sembrò lì per lì per dire qualcosa, ma Kurogane premette con più forza la mano sulla sua spalla e lo fermò.
Provò il primo sprazzo di gratitudine verso il ninja dopo tanto tempo.
Confrontarsi con la Strega delle Dimensioni e con i suoi compagni allo stesso tempo era più di quanto potesse sopportare in quel momento…
Si concesse un sospiro profondo, in cui lasciò defluire tutta l’ansia, la frustrazione e l’urgenza del momento in cui si trovavano.
“Prima di esprimere qualsiasi desiderio…” sussurrò, corrugando la fronte e abbassando un po’ il viso “Voglio farti una domanda… E’ vero che Fei Wang Reed ha conservato l’anima di mio fratello, come tu hai fatto con quella di Sakura-chan, o era tutta una menzogna?”
“E’ vero.” la risposta di Yuuko fu immediata e grave.
Soppresse un altro sospiro, stavolta di sollievo, mentre stringeva più forte le mani intorno alle spalle di Fai.
“L’anima di Sakura-chan si trova in un luogo che può essere considerata una specie di.. dimensione del sogno, dico bene?”
“Anche questo è corretto…” la voce di Yuuko s’era fatta più bassa.
“Il mio desiderio…” mentre alzava il viso, incrociò lo sguardo di Kurogane e per un attimo la sua voce vacillò “Il mio desiderio… E’ che l’anima di Sakura-chan e quella di Fai tornino al loro posto… Prima che il clone raggiunga Sakura-chan e che la piuma che giace in mio fratello torni nel suo corpo…”
Cadde nuovamente il silenzio, ma non per molto.
Non si può dire che Yuuko avesse la faccia di una che non si aspettava affatto quell’uscita, ma certo il leggero ed insolito contrarsi delle sue sopracciglia lasciava intendere che aveva scosso di un minimo la sua onniscienza.

Wow… Sto andando contro il destino… Eccitante…

“Pensavo tu avessi abbastanza conoscenza magica per sapere che questo desiderio richiede un prezzo che non sei in grado di pagare…”
“Il prezzo offerto deve essere direttamente proporzionale al valore del desiderio richiesto, vale a dire che non si può offrire un prezzo più alto od uno più basso, ma semplicemente equivalente. Secondo tutte le leggi della magia, dell’ alchimia e della natura…” recitò, più insolentemente di quanto avrebbe voluto “Lo so. Uno scambio equivalente. Quindi.. Una vita per una vita, uh?”
La reazione per cui si stava preparando da mezz’ora non tardò a farsi attendere.
Kurogane balzò in piedi, ringhiando e lasciando crollare a terra Shaoran, il cui mal di testa sembrava essere aumentato:
“Tu…”
“Non sto dicendo…” continuò a voce ferma e più alta, ignorando i sibili rabbiosi del ninja e concentrando la sua attenzione sulla Strega, che lo stava fissando con un’espressione non dissimile da quella di Kurogane, ma più concentrata “…Che ritengo la mia vita dello stesso valore di quella di Fai e Sakura-chan… Ma, di fatto, qui non stiamo parlando di vite. Fai e Sakura sono vivi, i loro corpi respirano, semplicemente la loro anima è lontana dal loro corpo. Offro la mia vita e la mia anima come prezzo per il loro ricongiungimento.”
Gli sembrò che le sue parole riecheggiassero tra le pareti bianche e sporche di sangue. Se non fosse stata una situazione così seria, a trattare con la Signora dell’ Inevitabile del futuro di due delle persone più importanti per lui, con il cadavere del suo amato re ancora caldo e un ninja pronto a staccargli la testa a morsi, forse si sarebbe messo a ridere della prima risata sincera dopo tanto tempo. Amara, dolorosa, assurda, ma sincera.
Ma il peso del corpo tiepido tra le sue braccia, lo sguardo impietoso della Strega fisso su di lui e i passi rabbiosi del già citato ninja che gli si avvicinava impedirono qualsiasi delazione.
“Cosa credi di fare, idiota?!” il ringhio era minaccioso ma in qualche modo.. vuoto. E nonostante gli si fosse avvicinato si era fermato a tre o quattro passi buoni da lui, come se non sapesse davvero cosa fare, anche se Sohui vibrava nelle sue mani in maniera promettente.
Lo ignorò totalmente, guardando dritta negli occhi la Strega delle Dimensioni.
Questa lo stava fissando in maniera pensierosa.
“Non è possibile.” disse solo.
Represse uno spasmo di frustrazione, e solo lo sguardo che colse negli occhi della donna lo trattenne dal mettersi ad urlare.
Quegli occhi rossi erano nuovamente calmi ed insondabili, come se la richiesta non fosse più inattesa e assurda, come se un nuovo destino gli si fosse affacciato.
“C’ è un modo.. non è vero…?” respirò a stento “Pagherò qualsiasi prezzo… Voglio solo che Fai e Sakura-chan vivano…”
Per la prima volta, la maschera si frantumò completamente. I suoi pensieri più nascosti, le sue paure, tutto era rimasto fermo dietro uno strato di ghiaccio persino durante il combattimento con Ashura ou. Ora il suo unico occhio visibile si mostrava senza alcuna protezione, ed era certo che tutta la sua disperazione vi fosse riflessa. Ne era certo perché Kurogane smise di ringhiare.
Yuuko parve esitare per un momento, ma poi il freddo sguardo calcolatore ed onnisciente riprese il suo posto:
“Il tuo ricordo…”
“Uh?!” quell’esclamazione involontaria e confusa gli sfuggì dalla gola e riecheggiò come un eco per mezzo della bocca di Kurogane.
Yuuko assottigliò gli occhi:
“L’anima di Fai si trova in un luogo non generato da me, ma da Fei Wang. Per rompere quel sigillo occorre un prezzo più elevato di quanto puoi pagare con la tua vita e la tua anima. Per questo motivo occorre incrementare il prezzo. Mi prenderò il tuo ricordo. Qualunque memoria di te sparirà da questo mondo. Sarà come per Shaoran con Sakura, ma su scala molto più ampia. Nessuna delle persone che hai conosciuto o solo incontrato si ricorderà più di te. Naturalmente, questo comprende i tuoi compagni e tuo fratello. Oltre a sparire da questo mondo, sarà come se tu non fossi mai esistito. Sei pronto a pagare questo prezzo?”

Un senso di vuoto gli prese lo stomaco e gli alleggerì la testa.
Come Shaoran per Sakura…
Nessuno…
Come se non fossi mai esistito…
Abbassò gli occhi sull’affarino di venti chili che gli giaceva fra le braccia e lo strinse forte a sé, avvertendo gli occhi bruciare di lacrime che sentiva di non poter versare… O sarebbe stato tutto più terribile…
Aprì la bocca per rispondere, ma la gola era momentaneamente bloccata e non reagì immediatamente, dando la possibilità a qualcun altro di intromettersi:

“No!” la voce di Kurogane esprimeva un’emozione che fino ad ora non aveva mai pensato potesse appartenere al ninja, un’incredulità mista a disperazione ed orrore “Non puoi farlo! Non pensarci nemmeno!”
Lo sentì avvicinarsi a lui, pronto ad afferrarlo e a dargli una dimostrazione fisica del suo pensiero, come era avvenuto nel mondo precedente, ma con un leggero movimento delle dita lo intrappolò in una sottile barriera magica:
“Perfavore, Kurogane…” sussurrò. Si alzò in piedi, vacillando appena e tenendo ben stretto il fratello tra le braccia “Cerca di rispettare il mio desiderio…”
“Ma che rispettare e rispettare!!” ringhiò il ninja, agitandosi per liberarsi, del tutto inutilmente “Quante volte devo ripeterti che non sopporto chi non da valore alla propria vita?!”
“Ma io STO dando un valore alla mia vita…” un leggero sorriso lievemente sardonico spuntò sulle labbra del mago “Il valore della vita di Fai e Sakura-chan… Non credi sia abbastanza?”
“Non dire idiozie!” ringhiò “Sono stufo delle tue pose da eroe tragico! Tu stai soltanto scappando come sempre… Morire non è…”
“Tu moriresti per la tua principessa?”
Quella domanda zittì qualsiasi possibile argomentazione, e il mago dovette nuovamente soffocare una risata poco opportuna e del tutto estranea alla insolita vista di un Kurogane boccheggiante e attonito.
Gli sorrise invece dolcemente, il suo primo, vero sorriso da quando aveva sette anni. Un sorriso che conosceva le promesse infrante, ma non ancora quelle esaudite. Ancora…
“Morire per la persona più importante per te… E’ un sacrificio che chiunque sarebbe disposto ad affrontare…” sussurrò quasi a se stesso. Alzò il viso fino ad incrociare gli occhi della strega “La mia vita, la mia anima ed il mio ricordo per l’esistenza di Fai e Sakura-chan” citò “Accetto il prezzo…”
Le labbra di Yuuko si strinsero gravi in quello che avrebbe potuto essere una smorfia di sdegno o un sorriso compassionevole, difficile a dirsi.
“Bene.”
NO!”
Il mago si voltò, sorpreso e quasi spaventato da quella veemenza. Qualcosa aveva vibrato nella voce di Kurogane, così forte che lo sentì, qualunque cosa fosse, penetrargli dritto nel cuore bruciante e allo stesso tempo gelido, ma così.. oh, così caldo. Come quelle.. lacrime..? In bilico negli occhi del ninja…
Lo fissò ad occhi spalancati, sentendoli inumidirsi di quelle stesse gocce salate, completamente impotente di fronte al crollo emozionale del guerriero, al quale aveva assistito solo un’altra volta, il giorno in cui aveva ucciso Sakura-chan.
“Non voglio dimenticarmi di te!” gridò il ninja, lottando contro la stretta della barriera magica “Non voglio assolutamente dimenticarmi di nessuno di voi!”
Prima che avesse il tempo di assimilare quella sconvolgente affermazione, non tanto per il suo significato quanto per chi l’aveva pronunciata, una debole vocina si alzò al di sotto degli urli di Kurogane:
“Fai-san…”
Sia lui che Kurogane si voltarono increduli, per incontrare lo sguardo semi-lucido di Sakura.
“Sa..Sakura-chan…” avvertì la visione offuscata dalle lacrime farsi ancora più sfocata, e non era certo che fosse dovuto al pianto.
Il corpo di Sakura si mosse debolmente, e come sottoposta ad un peso opprimente la sua mano si tese nella direzione del mago.
“Fai.. Yuui-san…” balbettò, anche i suoi occhi pieni di lacrime, e seppe che in qualche modo li aveva osservati fino a quel momento e sapeva quindi benissimo cosa aveva fatto.
Con uno scatto, si voltò verso Fai. Il corpo di suo fratello era ancora immoto, ma un tenue colorito stava defluendo sulle guance scarne, dandogli un aspetto più sano, più vivo, completo

Il desiderio si stava esaudendo…
Ed il prezzo…

“Tu…” la voce attonita e spezzata di Kurogane lo riscosse dall’incantata contemplazione del gemello.
Con altrettanta sorpresa e quasi fascino, osservò il suo corpo svanire lentamente, i piedi e le mani scomporsi in minuscole sferette di luce…
Le stesse sfere si stavano irradiando con minore intensità dai suoi tre compagni, in una lentezza ed assenza di rumore che gli dava la stessa sensazione di galleggiare nell’acqua tiepida.
Ma era doloroso anche, osservare scene della sua vita riflesse in quelle sfere, disfacendosi in frammenti di luce sempre più piccoli. Come mai esistite e senza importanza…
Voltò il viso verso Kurogane. La barriera intorno a lui si era dissolta, ma il ninja era immobile, come spaesato. La sua mano lasciò cadere la spada e si alzò fino al viso, posandosi sulla fronte in un gesto confuso.
In quello stesso istante alzò il viso e i loro occhi s’incrociarono. Poté vedere una scintilla di rabbia, dolore e panico brillare in quegli occhi rossi, mentre la sua bocca si apriva:
N..
“Yuui-san!” la voce di Sakura s’irradiò nella sala come un campanello d’argento.
Si era alzata in piedi, sostenuta da uno Shaoran dall’aria più che mai imbambolata, le guance bagnate di lacrime ma gli occhi asciutti, addolorati, eppure determinati:
“Noi non ti dimenticheremo!” strillò “Mai! Anche se la nostra mente dovesse dimenticare… Tu…” si posò una mano sul petto che non tanto tempo fa lui stesso aveva trapassato con una spada “…Sarai sempre qui! I nostri cuori non dimenticheranno! Non ci dimenticheremo mai di te!”
Sentì qualcosa bloccarglisi in gola e sentì che davvero… Avrebbe voluto credere a quelle parole… Avrebbe voluto vivere… Desiderava la vita per la prima volta dopo molti anni…
Desiderava continuare il viaggio con Sakura-chan, Shaoran, Kurogane e Mokona. Desiderava vedere Fai crescere e ridere e vivere, dopo tanto temere che non avrebbe più potuto farlo…
Ma non poteva. E quello era il prezzo.

Sono triste ma.. Non ho rimpianti… Fai… Sakura-chan… Io…

“Stupido…” il basso ringhio lo portò a riaprire gli occhi, mentre sentiva le ultime forze abbandonarlo insieme agli ultimi eventi della sua vita “Stupido. Stupido. Dovrebbe essere il tuo desiderio, il tuo prezzo, quindi noi cosa c’entriamo?! Io non voglio…” sentì l’ennesima fitta colpirgli il cuore al tono addolorato del tanto fiero ninja “Questo… Non lo voglio assolutamente… Sarebbe questa la “vera forza”?! Desiderare proteggere qualcuno e non riuscirci?! Vedere qualcun altro sparire come i miei genitori?!”
“Kurogane…”
Il ninja si fermò di botto, il cuore che mancava un battito a quel tono caldo, affettuoso e così.. calmo. Alzò lo sguardo per incrociare quello di Yuui, il suo viso illuminato del pulviscolo dorato delle sfere, ed il suo primo, vero sorriso.
“Kurogane… Sakura-chan… Shaoran… Mokona… Per favore.. Prendetevi cura di Fai… E di voi stessi… E sappiate che… Vi ho voluto bene…” (*)

Kurogane… La vera forza io l’ho compresa…
E’ questa forza… E’ questa luce… La volontà di proteggere gli altri a costo della tua vita… E’ il non arrendersi alle avversità… E’ rispetto e carità anche verso il nemico… La compassione, la speranza, la fede…
Puoi vedere… Queste luci…? Sono belle… Molto belle… Luci intense… Delicate… Questa è la vita… Questa è l’eternità… (**)
Sono triste di lasciare tutto questo. Ma non ho paura di morire. Né di essere dimenticato.
Ma non voglio più rendere infelice nessuno.
Per favore… Vivi come vuoi, muori come vuoi… Ma dimenticami e non soffrire…
D’ora in poi… Sii felice…

“Addio…”

“Yu…” il ninja si bloccò, lo sguardo vuoto ed incerto. Le sopracciglia si aggrottarono confuse.
Shaoran aiutò Sakura a distendersi, guardandosi intorno spaesato.

Due occhi blu luminoso si schiusero lentamente, strofinati con gentilezza da due manine infantili.

&&&NON SPARATE!!!&&&

Questa fanfic ce l’avevo in mente da circa 4 capitoli di TRC fa…
All’inizio Yuui doveva dar via solo la sua vita e la sua anima, ma dopo aver letto “Un milione di lacrime” (il protagonista di questo manga è un “collezionista di memorie”, una persona che si ciba delle esistenze degli altri e le cancella letteralmente dalla faccia della terra e dalle menti di tutti) mi è venuta l’idea di far svanire pure il suo ricordo. Cattivo da parte mia, ma forse più realistico… (col cucco è_é## ndYuui)
I punti in cui ci sono gli asterisco è dove ho “preso in prestito” alcune frasi del manga.
Beh, abbiamo appena assistito ad una “What if” (zuccherosa, angst, OOC e chi più ne ha più ne metta) in cui si esplora come sarebbe potuto andare il manga se le Clamp avessero tolto di mezzo Yuui e non Fai.
Inutile dire che preferisco la versione delle Clamp, anche se mi era venuto l’irrealizzabile desiderio che il desiderio di Yuui si avverasse… Vabbeh…
La storia prevede un altro capitolino, quindi non scappate ancora a gambe levate.
Compassione (in verità “carità”), speranza e fede sono le tre virtù teologali. ^^”’ Chiedo scusa per l’utilizzo profano fattone…