Nuova missione

Konoha – parte 2

-Itachi posso parlarti?-diceva Naruto

Dal canto suo, il moro si limitò a seguirlo.

Dopo qualche minuto il biondo si riavvicinò al gruppo mentre l’atro spariva in una nuvola di fumo

-Allora?-chiese Kiba al biondo

-Allora entriamo al villaggio-rispose questo e azzerata la distanza dal villaggio vi entrò seguito a ruota dagli altri che si chiedevano cosa sarebbe successo.

Arrivati da Godaime i ragazzi spiegarono la situazione e una volta finito il racconto aspettarono una reazione. Reazione che però nessuno si aspettava.

-Bene ho capito -disse con voce calma l’Hokage-Naruto, immagino ora tu sia soddisfatto, non ci sono altre missioni quindi sei libero di allenarti e di fare quello che ti pare. -anche se la voce era calma, si capiva bene che era in atto una guerra di sguardi tra lei e Naruto. Lei uno sguardo caldo, penetrante, uno sguardo che avrebbe lasciato chiunque a bocca aperta, intimidito. Lui uno sguardo di ghiaccio, da far gelare il sangue nelle vene, uno sguardo freddo e distaccato.

-Soddisfatto? E di cosa? Mi ha solo fatto perdere tempo prezioso per nulla.

-Come prego?-disse la donna che cominciava già a scaldarsi

-Ha capito bene. Non c’è bisogno di ripetermi. E ora come ha detto lei, vado fuori, questo -e indicò Kohaku -lo lascio a lei. Ho altre cose di cui occuparmi. -e se ne andò.

-Sakura -riprese l’Hokage -cosa è successo nella missione?

-Beh niente di speciale Godaime-sama, non avevamo fatto neanche metà strada che abbiamo scoperto l’inganno quindi non…

-Non mi riferivo a questo e lo sai. Cosa è successo a Naruto?

-In che senso scusi?

-Avete incontrato qualcuno?

Kiba e Ino si irrigidirono e a dir la verità Ino voleva dire tutto ma Kiba senza farsi vedere le aveva dato una gomitata e se ne stette zitta. Sakura invece non fece una piega. Naruto non aveva detto di Itachi, si era inventato una scusa per la scoperta della vera identità del ragazzo, che dal canto suo non aveva detto niente, quindi non disse niente neanche lei e continuò imperterrita:

-No sensei, nessuno perché, avremmo dovuto?

-Non lo so mi sembra cambiato…è aggressivo e introverso come al solito. Ma c’era una nuova sfumatura in lui.

-In che senso scusi?

-I suoi occhi…hanno ripreso un po’ di lucentezza e anche il suo tono è cambiato. Non è più atono e duro, ha qualche cosa in più. Ecco perché te l’ho chiesto.

-Ma io le assicuro che non abbiamo incontrato nessuno

-Bene allora. Potete andare. A lui penserò io-concluse indicando Kohaku.

Tutti salutarono e uscirono.

-Sakura perché non hai detto niente?-disse Ino

-Perché lui non ha detto niente.

-E allora? Chi ti dice che abbia fatto la cosa giusta?

-Nessuno Ino. Ma io mi fido di lui.

-Solo perché ti fidi non vuol dire che puoi mettere in pericolo il villaggio intero!!!

-NARUTO NON METTEREBBE MAI IN PERICOLO IL VILLAGGIO INO!!!!!-esplose Sakura e se ne andò.

-Io non la capisco più Kiba.

-Ino, dovresti cercare di starle accanto e non darle addosso ogni volta.

-Ma io non le do addosso. Io do addosso a Naruto per come si comporta. È uno sconsiderato. Rischia l’incolumità dell’intero villaggio per…per quell’assassino!!

-È qui che ti sbagli Ino. Dando addosso a Naruto è come se colpissi direttamente Sakura. Lei si è aggrappata a Naruto da quando Sasuke se ne è andato . È come se bestemmiassi per lei.

-Credi davvero che lui sia diventato così importante per lei? Credi ne sia innamorata?

-Credo si che lui sia importante per lei, ma non credo che ne sia innamorata. Ci è molto legata. Te l’ho detto prima. Dopo la partenza di Sasuke ha fatto di Naruto il suo appoggio, il suo punto di riferimento. Naruto è il suo porto sicuro. Quindi se posso darti un consiglio, cerca di trattarlo meglio, davanti a lei almeno. Ora vado a riprendere Akamaru dal veterinario. L’ho dovuto lasciare qui perché non stava bene.

-Ah ok. Grazie del consiglio e salutami Akamaru!!

-Lo farò.

Intanto Sakura cercava Naruto.

-NARUTOOO!!!-lo aveva trovato

-Oh Sakura dimmi.

La ragazza sospirò”credo proprio che dovrò rinunciare a sentirmi chiamare Sakura-chan…”

-Senti Naruto, perché non hai detto niente di Itachi?

-Cosa? Ma cos’è ultimamente hai difficoltà a capire le cose?

Ancora una volta le parole del ragazzo raggiunsero la rosa come pugnali.

-Ma scusa-continuò lei cercando di non far tremare la voce- Sai non credo che se la sarebbe presa se le avessi spiegato la situazione. Non è una stupida si è accorta di qualcosa e mi ha chiesto una spiegazione.

-E tu cosa le hai risposto?-chiese Naruto che si era fermato leggermente davanti alla ragazza dandole le spalle

-Io non le ho detto niente ma si è accorta di qualche tuo cambiamento. Io le ho detto che non era successo niente. Ho pensato che se non le avevi detto niente ci doveva essere un motivo…

-Esatto un motivo c’è ma non te lo dirò. Ti ho già detto che non devi immischiarti in cose che non ti riguardano -altra serie di pugnalate per la ragazza-E poi scusa di cosa si sarebbe accorta la vecchia?

-Ha detto che il tuo sguardo era cambiato, più luminoso, la tua voce anche. Ha detto che era meno dura.

Naruto si girò a guardarla e per la prima volta da tanto tempo, Sakura riuscì a vedere nei suoi occhi stupore. Stupore allo stato puro. Tuttavia quello stupore passò subito e tornò il solito sguardo vuoto.

Stettero un po’ in silenzio poi Sakura aprì bocca per dire qualcosa ma si bloccò e la richiuse. Al che Naruto disse:

-Se devi dire qualcosa dilla e basta.

-Io…no niente

-Bene allora io vado ad allenarmi.-si girò e fece per allontanarsi quando si senti afferrare la manica, si girò e vide Sakura che lo guardava preoccupata

-Naruto…io ho paura..

-E di cosa?

-Di te.-a quelle parole il ragazzo rimase di stucco, non se lo aspettava proprio. Tuttavia riuscì a restare impassibile. La ragazza visto il silenzio del biondo decise di continuare.

-Non di te per te, ma di come sei diventato, di come sei ora.

-…

-Insomma io sono preoccupata, cosa ti è successo? Mi tratti con freddezza come tratti gli altri anzi, forse addirittura peggio. Perché questo cambiamento?

-…

-Non mi risponderai vero?

-…

-Ti prego di qualcosa, qualunque cosa!!!-disse alla fine disperata aggrappandosi al braccio del ragazzo più forte che poteva, come avesse paura che scappasse via o che sparisse da un momento all’altro.

Naruto allora la guardò, di nuovo lo sguardo dolce, Sakura si sentì in paradiso, il cuore leggero. Lui parlò:

-Mi spiace di farti preoccupare Sakura ma sono come sono e non posso farci niente

-Ma tu non eri così…

-Così?

-Così freddo, così calcolatore, così distaccato…

-Il tempo passa Sakura, le persone cambiano, crescono

-Ma tu non sei così Naruto!

-A no? E come sarei? Illuminami ti prego perché io non lo so. Non lo so chi sono.

Lei rimase di stucco ma trovò lo stesso la forza di rispondere:

-Tu sei tu, Naruto il pazzoide, Naruto il cocciuto, un ragazzo dalle idee chiare che sa quello che vuole e che una volta data la sua parola non se la rimangia. Sei un ragazzo speciale che sa essere responsabile quando serve anche se la maggior parte delle volte non riesci a essere serio…Sei…Sei questo e tante altre cose. Sei così grande che non ti si può definire a parole.

Il ragazzo era quasi commosso. Sentire la ragazza così in ansia per lui gli scaldò il cuore ma il gelo che aveva dentro non si scioglieva e il vuoto non si riempiva. Stava cadendo. Cadeva e nessuno poteva aiutarlo.

-Ora devo andare ad allenarmi, scusami- e si avviò

-Naruto potrei aiutarti, permettimi di farlo ti prego!! -lui non si girò ma capì dalla voce rotta che stava piangendo(tnt x cambià….NdA)(beh k vuoi io sn sensibile!!!NdSakura)(-_-…NdA)(Qualcosa da ridire a riguardo!!!!! è_é NdSakura)(nono..figurati..-_-‘””’NdA):

-Arigatou Sakura-chan -al ché in Sakura si accese una speranza che però fu subito spenta-ma è tardi ormai. È troppo tardi.- e detto questo se ne andò lasciando una Sakura a dir poco sconvolta.

Era vicino al suo appartamento, quella frase, l’aveva già sentita ma quando, dove? E chi l’aveva detta? Non riusciva proprio a ricordarselo…Arrivò in camera e tolse il copri-fronte di Sasuke dalla tasca della felpa, lo guardò e lo poggiò vicino alla foto del gruppo 7 sul comò, si fermò a fissare l’immagine del compagno di squadra…Ecco dove l’aveva sentita quella frase, era la stessa che gli aveva detto Sasuke quel giorno di pioggia nella Valle della Fine…