Sprofondare nella tristezza

Decisione presa, finalmente!

Erano ormai passati alcuni giorni da quando il giovane Shuichi aveva parlato con Sakuma e durante il tempo trascorso il ragazzino non era ancora riuscito a decidersi sul da farsi. Aveva pensato costantemente, ma ancora non si era deciso.

Il motivo per cui non ci riusciva era solamente uno: aveva il terrore di soffrire di nuovo, di piangere ancora tante lacrime amare anche se da un lato, per come aveva visto Ryuichi, gli era parso molto diverso da Yuki. Infatti, paragonandolo a lui, poteva trovare mille cose in cui ne era migliore.

Tutto questo pensare senza trovare decisione lo rendeva nervoso. Soprattutto pensava al ragazzo, che stava aspettando la sua risposta. Non poteva farlo attendere ancora, non gli sembrava giusto.

Lentamente si alzò dal letto su cui era sdraiato e si diresse in bagno, aveva bisogno di rinfrescarsi un po’ la faccia.

Appena fu davanti allo specchio, guardò il suo riflesso e scosse il capo. Aprì l’acqua sciacquandosi il viso.

“Oggi devo decidermi. Non posso farlo aspettare ancora!” così, detto ciò a se stesso, si allontanò dal bagno e si diresse di corsa fuori casa. I passi lo portarono verso il parco vicino alla NG dove si sedette su una panchina.

‘Allora… devo decidermi. Sakuma Ryuichi. Sì, ciò che mi sta accadendo può dare una svolta alla mia vita. Posso definitivamente dimenticami di Yuki e vivere una nuova storia con un ragazzo meraviglioso. Ryuichi è bello, simpatico, intelligente, dolce… in pratica ha tutte le caratteristiche del mio prototipo di ragazzo. Ma… ugualmente ho paura… e se… in futuro succedesse qualcosa che mi faccia star male? Se per caso lui si stancasse di me? In fondo, ha 31 anni, è anche normale che si stanchi di un ragazzino sciocco come me. Sono troppo infantile per lui! Già per Yuki che aveva solo 3 anni più di me ero troppo infantile, figuriamoci per lui! Oddio… certo che non la dimostra per niente la sua età… però… DANNAZIONE! Devo decidermi in fretta! Quel bacio mi è piaciuto e per tutta sincerità non vedo l’ora che riaccada e poi… DEVO approfittare dell’occasione. Se lo faccio aspettare ancora a lungo, si stancherà. Basta, ho deciso. Che mi costa provare? Si, voglio assolutamente buttarmi! Parlerò con lui.’.

A quel punto, dopo aver pensato ed aver finalmente preso la sua decisione, Shuichi si diresse alla NG dove avrebbe sicuramente trovato il bellissimo vocalist dei Grasper ed esposto le sue intenzioni.

La sua andatura, da normale che era, diventò veloce. Era impaziente di vederlo, voleva baciarlo di nuovo.

Mentre camminava notò che in fondo al corridoio c’era Noriko che si stava dirigendo verso l’ufficio di Tohma, così la chiamò e le corse incontro.

Appena le fu davanti aspettò qualche secondo per riprendere fiato e le chiese dove fosse Ryuichi in quel momento. Lei lo guardò con aria curiosa, sentiva che c’era qualcosa in lui, ma tenne la curiosità per sé.

“Ryu-chan adesso è in terrazzo, diceva che aveva bisogno di pensare e rilassarsi un po’. Sai, stiamo provando un sacco in quest’ultimo periodo!” “Ah, certo. Grazie!” il ragazzino iniziò a correre in direzione del terrazzo. Non vedeva l’ora di vederlo. Il suo cuore batteva all’impazzata, sentiva il sangue raggelarsi nelle vene da quanto era impaziente di dirgli tutto.

Aprì la porta e lo vide. Dio quant’era bello! Stava seduto per terra con lo sguardo rivolto al cielo, con quella bellissima espressione che aveva solamente quando cantava. Lentamente, Ryuichi si voltò per vedere chi fosse e appena riconobbe Shuichi sorrise alzandosi di scatto per andargli in contro.

Presto gli fu davanti. Entrambi restarono per un po’ a fissarsi fino a che Ryuichi gli si buttò fra le braccia, stringendolo a sé e inebriandosi del profumo dei suoi capelli. Adorava quel buon odore, gli ricordava il loro bacio.

“Ryu-chan…” Sakuma notò la voce tremante del ragazzino così, preoccupato, sciolse quel contatto restandogli di fronte.

“Che hai Shu-chan? Tutto bene?” Shuichi arrossì, si sentiva in imbarazzo nel dirgli cosa sentiva, però doveva farlo “Shu-chan? Vuoi aspettare ancora? Se vuoi ancora tempo… io…” “N-Non è quello! Per la verità, ho deciso…” Ryuichi spalancò gli occhi e si morse le labbra. La voce tremante del ragazzino gli aveva fatto pensare che la sua risposta fosse negativa.

Ci fu un lunghissimo attimo di silenzio, l’unico rumore che si poteva udire era quello del vento che soffiava fra i loro capelli. Nient’altro. All’improvviso, Sakuma prese le mani del vocalist dei Bad Luck stringendole fra le sue. Era un modo per dirgli che aveva paura, di sbrigarsi a parlare perchè non resisteva più.

“Ecco io…” ancora silenzio “Shu-chan… ti prego. Dimmi tutto, non ce la faccio più ad aspettare. Avanti, non aver paura, qualunque sia la tua risposta, sono pronto ad accettarla. Però, ti prego, non farmi aspettare ancora…” Shuichi sospirò “Ecco… la mia decisione è… TU MI PIACI. Questo lo sai già e… voglio stare con te! Voglio provare a dimenticare Yuki. CON TE.”.

A quelle parole Ryuichi sorrise e dai suoi occhi scesero due lacrime. Era gioia. Era talmente felice che dalla felicità aveva versato quelle lacrime.

“N-Non sei felice…?” Shuichi si era preoccupato per un attimo ma Ryuichi lo rassicurò, si avvicinò di più a lui e prendendogli il viso fra le mani gli posò un lieve bacio sulle labbra.

“FELICISSIMO!” ritornò a baciarlo sulle labbra intensificandolo e mettendoci tutto il sentimento di cui era capace. Shuichi circondò con le braccia la vita del ragazzo perdendosi completamente nella miriade di sensazioni che lo stavano avvolgendo. Il cuore gli batteva forte nel petto e dentro di sé, poteva sentire il calore che avvampava. Non aveva mai desiderato nient’altro più di quel bacio. Non aveva mai provato tante sensazioni tutte insieme da tempo. Iniziò a pensare che forse aveva fatto la cosa giusta e non si sarebbe affatto pentito della decisione presa.

Ryuichi lentamente sciolse il contatto con la lingua di Shuichi staccandosi da quelle morbide labbra, non prima però di averci posato un bacio.

Portò una mano fra i capelli di Shindou accarezzandoli dolcemente “Sai, sono davvero felice. Ora… finalmente sei il MIO Shu-chan! Non potevi rendermi più felice di così!”. Shuichi non sapeva cosa dire, arrossì vistosamente provocando un sorrisetto sulle labbra di Ryuichi.

“Sei davvero tenero sai?” Shuichi arrossì ancora di più “Uffa! Ma ti diverti? Sono già abbastanza imbarazzato…!” “Scusami. Però, sul serio. Sei bellissimo quando arrossisci…” Shuichi fece una piccola smorfia.

Quante volte aveva aspettato che Yuki gli facesse dei complimenti? Troppe. E quei complimenti non arrivavano quasi mai. Ogni tanto gli diceva che era carino, ma lo faceva raramente, come se gli fosse imposto.

Quanto era bastato a Ryuichi per dirlo? E quanti complimenti gli aveva fatto? Ormai non li contava più. Si sentiva davvero sereno quando gli era accanto. Quella sarebbe stata la storia più piacevole che avrebbe avuto, se lo sentiva dal profondo del suo cuore.

Shuichi, lentamente si avvicinò al SUO ragazzo e lo abbracciò così forte come se avesse paura di perderlo. Ora che l’aveva trovato, non voleva lasciarselo scappare.

“Ryuichi…” “Dimmi…” “Senti, se mi comporto come un bambino… me lo fai notare per favore?” Ryuichi lo guardò perplesso, non capiva perchè gli avesse detto una cosa simile “Perchè mi dici questo?” “Sai, con Yuki mi sono sempre comportato in modo infantile e lui si è sempre arrabbiato con me per questo. Quindi, se dovessi fare qualcosa di sbagliato, ti prego dimmelo prima che sia troppo tardi. Prima che tu ti stanchi di me. In fondo… hai 31 anni, è chiaro che tu sei maturo e che magari ti possono infastidire dei miei comportamenti da diciannovenne…” “Ma che dici? Yuki a mio parere è stato sempre fin troppo esagerato. Se lui era scorbutico e gli dava fastidio qualsiasi cosa tu facessi, sono problemi suoi. A me non danno fastidio i tuoi atteggiamenti, anzi, ti trovo molto buffo e carino!” “D-Davvvero?” “E… ti risulta che io mi comporti come uno della mia età?” Shuichi restò un attimo in silenzio e dopo poco, scoppiarono entrambi a ridere. Effettivamente Ryuichi aveva ragione in pieno.

“Ti va di andare da qualche parte?” Shuichi annuì sorridendo, anche se dopo pochi secondi, cambiò espressione sbiancando.

“Che hai?” “C-Che ore sono?” “Le 16.15… perchè?” Shuichi spalancò gli occhi, prese velocemente Ryuichi per mano e si fiondò di corsa verso le scale. Era in ritardissimo, Sakano-san era sicuramente sull’orlo di una crisi di nervi. Aveva fatto un’ora e mezza di ritardo.

“Shu-chan? Che sta succedendo?” “LE PROVE! SONO IN RITARDO!” dopo un po’ fu di fronte alla sala dei Bad Luck.

“Scusa Ryuichi. Ma se non faccio le prove K mi uccide, Sakano-san si suicida e Fujisaki non la smette di rompere…” “Eheh… tranquillo! Ci vediamo più tardi, ok?” “Mh mh…” Shuichi annuì sorridendo e si sporse in avanti baciando le labbra al vocalist dei Grasper che per tutta risposta lo strinse forte a sé.

Sakuma lo guardò entrare nella stanza e chiudersi la porta alle spalle. Sorrise. Finalmente aveva ottenuto ciò che voleva, Shuichi era diventato il suo ragazzo. Per quanto tempo lo aveva desiderato?

Sapeva che avrebbe passato dei bellissimi momenti insieme a lui e non li avrebbe mai dimenticati. Era convinto che lo avrebbe sorpreso ogni giorno che passava. Ed era curioso di scoprire pian piano sempre qualcosa di nuovo in lui.

Voleva godersi quei momenti a pieno, giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto, secondo per secondo. Ogni attimo per lui sarebbe stato fondamentale.

Voleva ad ogni costo fargli dimenticare quel bastardo di Yuki Eiri e farlo innamorare di qualcuno che lo meritava e che gli dava tutto l’amore necessario per renderlo felice.

Lentamente, sempre sorridendo si allontanò a grandi passi dirigendosi verso la sala dei Nittle Grasper, alla ricerca della sua amica più fidata. Voleva raccontarle ogni cosa.

Chissà che salti di gioia avrebbe fatto? Non vedeva l’ora di dirle tutto.

Mentre camminava si leccò le labbra. Poteva sentire ancora quel dolcissimo sapore di fragola su di esse ed ebbe quasi nostalgia. Gli venne una voglia matta di baciarlo di nuovo, ma avrebbe aspettato. E quella sarebbe una piacevole attesa.

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