Sprofondare nella tristezza

Il momento delle spiegazioni…

Il giorno seguente Shuichi si alzò dal letto con aria piuttosto allegra, cosa alquanto strana dato che la mattina era sempre scorbutico con tutti per via della stanchezza che gli pesava addosso.

Velocemente si lavò e si vestì, dirigendosi in fretta alla NG pro, evitando di fare ritardo per non far agitare il povero Sakano-san. Quel giorno si sentiva carico di energie, era sicuro che avrebbe dato il meglio di sé, che avrebbe reso i suoi amici fieri di lui.

Fece il suo ingresso nell’edificio salutando tutti con un gran sorriso lasciando increduli i presenti.

“Shuichi! Buongiorno!” Hiro gli si avvicinò battendogli una mano sulla spalla, pensò che avesse chiarito con Ryuichi, vista la sua improvvisa allegria “Ciao Hiro!”.

Il più piccolo del gruppo si affrettò a raggiungere Shuichi per dirgli di andare nella sala prove, voleva assolutamente migliorare ogni singola canzone, renderla perfetta e stranamente Shindou annuì senza ribattere.

Ci fu un attimo di silenzio, ma poi Fujisaki sorrise e si diresse con gli altri nella loro stanza per provare.

Mentre Shuichi chiacchierava allegramente con Hiro, dal fondo del corridoio intravide Ryuichi che veniva nella direzione opposta alla sua con passo lento. Il giovane Shuichi a quel punto lo chiamò col sorriso sulle labbra, agitando la mano per salutarlo.

Sakuma lo aveva notato già da prima, ma non riusciva ad affrontarlo, così, fece un piccolo cenno di saluto e lo sorpasso senza proferir parola, non aveva il coraggio di parlare con lui, non se la sentiva, aveva paura di scoppiargli a piangere davanti.

Shuichi lo seguì con lo sguardo, non capiva come mai non lo avesse salutato come si deve, eppure pensava di avergli spiegato come stavano le cose con quel messaggio, ma sapeva che avrebbe dovuto parlargliene di persona, era proprio stato uno stupido.

“Shuichi? Com’è andata ieri?” disse l’amico pur immaginando come erano andate le cose “Non gli ho parlato… o meglio, l’ho fatto, ma per messaggio.” Hiro scosse la testa e gli diede un piccolo pugno sulla testa.

“Sei uno stupido. Queste cose vanno dette a voce! Per messaggio è squallido e si possono fraintendere un sacco di cose. Ora, vai da lui e gli parli, poi puoi anche venire a provare con noi.” “No, meglio farlo più tardi!” “Shuichi?” la voce di Suguru attirò l’attenzione dei due ragazzi “Meglio che lo fai adesso!” i due amici si guardarono e poi guardarono Fujisaki, ciò che aveva detto non era da lui, per lui il lavoro era tutto, ma soprattutto lo aveva detto con tutta calma, senza un minimo di arrabbiatura nella voce.

“Vedi che se lo fai dopo, non sarai al massimo della concentrazione durante le prove, perciò, prima lo fai meglio è. Meglio per tutti, capito?” disse sorridendo il ragazzo, così Shuichi lo ringraziò e rincorse Ryuichi.

Gli ci volle poco per raggiungerlo, così lo chiamò e lo costrinse a fermarsi.

“Shuichi… cosa c’è?” disse Sakuma guardando per terra “Posso chiederti che cos’hai capito da quel messaggio?” “C’è poco da capire! È chiaro come il sole che sei ancora innamorato di Eiri. Io posso solo starmene zitto.” Si, è vero che sono un po’ indeciso, ma non sono affatto innamorato di lui! Ho solo bisogno di un po’ di tempo per capire cosa voglio veramente da te! Non da lui. Non mi aspetto nulla da Yuki e anche se tornasse, non m’importerebbe. Sto solo cercando di capire se io ti merito veramente.” il ragazzo alzò finalmente lo sguardo per perdersi nei bellissimi occhi purpurei del suo Shuichi, vide la sincerità in essi e capì che non voleva nè farlo soffrire né prenderlo in giro. Non voleva prendere una decisione affrettata per poi pentirsene, voleva solo che Sakuma stesse bene.

“Hai bisogno di tanto tempo vero?” il ragazzino scosse la testa “Non so quanto ci vorrà per capire, ma per me possiamo restare come adesso. Solo che.. non me la sento ancora di convivere con te, capisci? È un passo troppo grande, devo fare chiarezza prima.” “Va bene. Non preoccuparti, lo sai che io posso aspettarti.” Shuichi sorrise e gli posò un piccolo bacio sulle labbra.

“Ci vediamo più tardi!” disse Ryuichi tornando sui suoi passi mentre Shindou restò per un po’ a guardarlo e non appena svoltò l’angolo sparendo dalla sua visuale, tornò dai suoi amici.

Era consapevole di quanto fosse adorabile quel ragazzo e che se ne sarebbe pentito se lo avesse lasciato scappare.

Quanto desidero essere più sicuro dei miei sentimenti…

Quanto desidero che Yuki se ne vada definitivamente dai miei pensieri…

Ma soprattutto, vorrei far felice Ryuichi.

Vorrei donargli tutto me stesso.

So che ci riuscirò, ma questo tempo sembra essersi fermato.

Shuichi fece il suo ingresso nella piccola sala e dopo poco senza che nessuno gli chiedesse niente, iniziarono con le prove. Il vocalist era decisamente pieno di energie, dopo quella chiacchierata si era sentito meglio.

In quel momento stava cantando per sfogare la sua felicità, ma più che altro, cantava per Ryuichi. Ogni tono che dava alla canzone, lo faceva dedicandolo a lui, al suo essere così speciale e comprensivo.

Che si stesse innamorando? Forse. Anche se ovviamente, qualche frammento di Yuki era continuamente impresso nella sua mente… come se non volesse mai lasciarlo. Sembrava che il suo cuore avesse i ricordi incastrati in esso. Però la cosa positiva era che non piangeva più per lui, Ryuichi stava prendendo il suo posto, non lo avrebbe mai ringraziato abbastanza.

Passarono vari giorni dall’ultima chiacchierata che aveva avuto con Ryuichi e dopo quella volta non avevano più discusso sull’argomento convivenza, il ragazzo aveva deciso di dare a Shuichi tutto il tempo necessario per decidere.

Shindou non aveva più pensato neanche una volta a Yuki, forse era il momento giusto, ma avrebbe voluto aspettare ancora un po’ prima di dare una certezza a Sakuma.

In quegli ultimi giorni aveva il cuore che gli esplodeva dalla gioia, sentiva uno strano calore che si diffondeva sempre più prepotentemente nel suo cuore e la cosa lo rendeva quasi eccitato.

Tutto ciò lo aveva provato solo con Yuki, ma stavolta Ryuichi aveva davvero preso il sopravvento su di lui, sentiva di essere quasi pronto.

Realizzò soprattutto che era pronto a fare l’amore con lui. Ogni volta che gli era vicino sentiva il forte desiderio di essere posseduto dal ragazzo, di donargli quella parte di sé che aveva regalato solo a Eiri, colui che era stato davvero importante per lui e Sakuma aveva raggiunto il suo stesso livello.

Il desiderio lo tormentava spesso, presto sarebbe accaduto e quella era la cosa che desiderava più di tutte, non ne vedeva l’ora.

“Shuichi? Ma mi stai ascoltando?” ops… si era proprio dimenticato che ci fosse Hiro con lui e probabilmente gli stava parlando da almeno mezz’ora da quando aveva staccato il cervello, si sentì in colpa per non averlo ascoltato, ma proprio non se n’era reso conto.

Alzò lo sguardo verso l’amico che pareva piuttosto infastidito dal suo comportamento dato che non gli aveva ancora risposto, così ripeté la domanda guardandolo in cagnesco.

“Scusa Hiro… stavo… pensando.” “Strano. Non succede mai! Posso sapere almeno a cosa?” a quel punto il ragazzino arrossì tremendamente, si sentiva in imbarazzo a raccontargli i suoi intimi pensieri.

“Ah! Shuichi! Sei irrecuperabile! Perchè quando ti parlo pensi al sesso? E dire che ti stavo anche dicendo delle cose serie! Ingrato!” cavolo se era perspicace Hiroshi, in fondo era il suo migliore amico, lo conosceva abbastanza da capire cosa gli passasse per la testa solamente grazie allo sguardo.

“Scusa… comunque, dicevi?” “Se prometti di starmi ad ascoltare te lo ripeto…” “Certo!”.

Hiro iniziò nuovamente a parlare e Shuichi stavolta stette ad ascoltarlo attentamente. L’amico si trovava in difficoltà con Ayaka e non sapeva come comportarsi, Hiroshi aveva sempre più bisogno di intimità, ma non aveva il coraggio di dirglielo, non sapeva come l’avrebbe presa. Aveva paura di essere considerato come maniaco e non voleva rovinare il loro rapporto che stava diventando sempre più bello.

Però, il ragazzo sentiva dentro di sé che necessitava proprio di scambiare con lei quei momenti, non ce la faceva proprio più.

“Vuoi dirmi che ancora non l’avete fatto?” “No.” “Nemmeno preliminari?” “No Shuichi! No!” disse Hiroshi alquanto imbarazzato dalla schiettezza dell’amico che trattenne una piccola risata.

“Fanculo Shuichi!” “Scusa… io pensavo che in tutto questo tempo me lo stavi tenendo nascosto. Ora capisco il perchè! Ahaha! Ayaka è frigida?” “No, non lo è! Magari anche lei lo vuole ma si imbarazza ad affrontare certi argomenti non credi?” Shuichi tornò serio e poggiò una mano sulla spalla di Hiro.

“Vedi… secondo me non dovete parlarne. Sono cose che succedono, senza preavviso. Quando siete da soli, lo senti tu quando è il momento. Devi solo prendere l’iniziativa, poi se lei non vuole ti bloccherà! Ma sono sicurissimo che non si arrabbierà infondo è una cosa naturale. Penso ti capisca, non credi?” “Mh, forse.” “Dammi retta Hiro. Tu provaci, poi mi dici com’è andata ok?” il ragazzo annuì, un po’ più sollevato da prima.

“E tu?” “Io?” “Si, tu… con Ryuichi?” “Ah! Quello! Ehm…” “Niente di niente?” “Ancora no.” Hiro restò in silenzio a guardare il ragazzino.

“Ma come? Ma se con Yuki Eiri l’hai fatto solo la seconda volta che vi siete visti! “Ma era diverso! Insomma…” Shuichi era davvero imbarazzato, così l’amico decise di smetterla e di rassicurarlo, presto sarebbe arrivato anche per lui quel momento, ma Shuichi di rimando disse che lo sapeva bene.

“Probabilmente la prossima volta, quando ci capita l’occasione succederà!” “Ah, benissimo!” disse Hiro ridendo.

I due amici si abbracciarono per sentirsi vicini, poi, Shuichi disse a Hiroshi che doveva raggiungere Ryuichi a momenti, così si salutarono augurandosi buona fortuna. Quella era l’essenza dell’amicizia e loro sapevano cosa volesse dire, il bene che si volevano era davvero indescrivibile.

*Owari 12*