Sprofondare nella tristezza

Noi due…

Shuichi stava camminando verso casa, allontanandosi per sempre da quell’appartamento che era appartenuto ad una parte della sua vita, che mai avrebbe dimenticato, ma a cui aveva per sempre detto addio.

Vincoli che si spezzano, donando più forza alla sua relazione attuale, adesso niente e nessuno avrebbe potuto contrastare l’amore che provava per Ryuichi. Aveva deciso di donare anima e corpo per lui e l’avrebbe fatto, era una promessa che aveva fatto a lui, ma soprattutto a se stesso.

Un sorriso si fece strada sul suo volto di ragazzino: era finalmente libero.

Certo, gli era dispiaciuto per Yuki, aveva scoperto che aveva fatto tutto ciò perchè era innamorato, sapeva bene come ci si sentisse, non gliene dava nemmeno una colpa per essersene accorto tardi, era successo e basta e lui non poteva pensare che sarebbe restato in eterno ad aspettarlo.

Varcò la soglia di casa, trovando il suo amante già sveglio, che si era appena fatto una doccia, il suo sguardo scrutava quello del vocalist dei Bad Luck per capire dove fosse finito e fu Shindou a dare voce ai suoi pensieri.

“Sono andato a dire addio a Yuki. Così finalmente potrò dedicarmi del tutto a noi. Sono libero Ryu-chan… libero…” il trentunenne gli si avvicinò a passi lenti, tremava per l’emozione. Era già a conoscenza del fatto che il ragazzino fosse innamorato di lui, glielo aveva detto il giorno precedente, ma sentirsi dire che aveva appena detto addio all’amore del suo passato gli dava più sicurezza.

“Ne sono felice… davvero tanto…” disse abbracciandolo, lasciando che l’altro si inebriasse del profumo di albicocca che emanavano i suoi capelli.

“Sai, non l’ha presa per niente bene… adesso capisco per quale motivo si è comportato così…” Ryuichi sciolse per un momento l’abbraccio, era curioso.

“E perchè lo avrebbe fatto?” c’era addirittura una spiegazione oltre al fatto che Eiri Uesugi era un grande stronzo?

“Lui era innamorato di me. Se n’è accorto solo da poco tempo, per questo è tornato in Giappone.” il ragazzo più grande si accigliò, non gli piaceva per niente tutta questa faccenda.

“Immagino che questa sia l’ultima carta che ha giocato per riaverti…” non poteva aspettarsi altro dal biondo dallo sguardo di ghiaccio.

“No Ryu-chan… era serio. Non aveva nessun secondo fine. Si è persino messo a piangere… ma non importa. Sì, mi spiace, però… ormai è troppo tardi. Il posto nel mio cuore che era riservato a lui, adesso è completamente tuo. Quindi… non m’importa se ha cambiato idea o meno…” detto questo, si sporse per baciare sulle labbra il compagno, che nuovamente lo strinse fra le sue braccia.

Com’era bella quella sensazione. Finalemente il suo amore era corrisposto, non aveva più nulla da temere.

“Ma adesso che farà?” voleva saperne di più, perchè una puntina di preoccupazione c’era ancora, ma presto sarebbe scomparsa.

“Se ne torna in America. Così ha detto e conoscendolo quando dice una cosa, è quella in tutti i modi.” un sospiro di sollievo si udì nel silenzio che si era creato nella stanza, questa nuova rivelazione lo aveva fatto risalassare del tutto.

Si sedettero sul piccolo divano, per godere l’uno delle coccole dell’altro, restando ad ascoltare il dolce suono dei battiti del cuore.

Shuichi avvicinò le labbra all’orecchio del suo amore.

“Vado a farmi una doccia… ci vediamo più tardi…” aveva usato un tono abbastanza malizioso e Sakuma dovette trattenersi dal saltargli addosso e farsi prendere dai suoi istinti, perchè per quel giorno, o almeno in quella parte della giornata, non avrebero fatto sesso. Aveva altre cose più importanti da fare, non voleva distrarsi per nessun motivo.

Aspettò che il più piccolo si chiudesse in bagno per poi lasciargli un bigliettino sul frigorifero e uscire di casa. Si era imposto di tornare prima che l’altro finisse la doccia, il che era possibile, ci stava sempre quasi un’ora a rilassarsi sotto l’acqua e poi lui, sapeva già dove andare.

‘Spero che non gli dispiaccia la mia sorpresa…

Se non fosse stato per l’arrivo di Yuki, gliel’avrei già fatta…

Ma adesso che è tutto tornato come prima,

è arrivato il momento giusto…

Finalmente mi ama…

ed io credo di essere la persona più felice del mondo.

Grazie a lui adesso sarà sempre un piacere alzarsi la mattina…

perchè so che ci sarà lui al mio risveglio.

Sarà un piacere addormentarmi…

lui sarà lì sotto le coperte insieme a me…

Non aspettavo altro che una sicurezza,

adesso è arrivata…

Io e lui siamo una cosa sola.’

Intanto, Shuichi aveva appena finito la doccia, Ryuichi aveva fatto male i suoi calcoli, perchè quel giorno il ragazzino non aveva voglia di perder tempo a rilassarsi, aveva una voglia matta di fare l’amore col suo amore, ma con sua sorpresa e dispiacere non lo trovò da nessuna parte.

Appena scorse il bigliettino sul frigorifero e lo lesse, tirò un sospiro di delusione. Aveva fatto in fretta per lui e lui se ne andava chissà dove? Avrebbe dovuto farsi passare i bollori e attendere il suo ritorno.

Chissà poi dov’era andato a quell’ora… sicuramente era andato a comprare qualcosa da cucinare per pranzo, anche se gli sembrava strano dato che il frigo era strapieno.

Decise allora di andare a vestirsi e sdraiarsi un po’ sul letto per perdersi in un po’ di sano relax pre-prove.

Quel giorno non aveva la minima voglia di andare alla NG, ma era un suo dovere e non poteva opporsi. Questa era un’altra delle promesse che aveva fatto a se stesso. Aveva deciso di non saltare più neanche una prova, anche per rispetto dei suoi compagni, soprattutto per Fujisaki che era quello che ci teneva di più.

‘Quando avrà una ragazza se ne accorgerà cosa vuol dire…’ ogni volta Shuichi pensava questo.

Era convinto che Suguru fosse così preso dal lavoro e dalla diligenza solo per il fatto che non era mai stato innamorato e non capiva cosa si provasse. Ma più avanti se ne sarebbe accorto e allora anche lui avrebbe iniziato a saltare qualche prova ogni tanto.

Chissà invece tra Hiro e Ayaka come andavano le cose? Ultimamente si era preoccupato solo per se stesso, con Yuki in giro e tutti i problemi che aveva avuto non era riuscito a pensare ad altri.

Il pomeriggio stesso avrebbe fatto due chiacchiere col suo amico di sempre, era troppo tempo che non si confidavano e ciò gli mancava.

Mentre era immerso nei suoi pensieri, sentì una sensazione di umido sulle labbra, così, aprendo gli occhi si trovò davanti il volto di Ryuichi, che lo aveva destato dai suoi discorsi mentali con un dolce bacio.

Era tornato filamente, ma la voglia sfrenata di fare sesso gli era passata del tutto, o per lo meno, aveva ancora voglia, ma non esageratamente come l’aveva appena finita la doccia, adesso era troppo rilassato.

“Ciao Shu-chan… scusami se sono uscito senza avvertirti. Ma avevo abbastanza fretta!” disse sorridendo sornione.

“Dove sei stato?” il ragazzino dai capelli fuscia assunse un’espressione perplessa.

“Segreto!” fu così che il diciannovenne mise su un falso broncio, come faceva di solito quando voleva essere accontentato.

“Io lo sapevo! Sei tu che mi tradisci! E chi è? Te la fai con Tohma vero? Io l’ho sempre saputo!” Ryuichi scoppiò in una fragorosa risata, Shuichi aveva sempre tanta fantasia, ma stavolta ci aveva messo tutto se stesso.

“Come puoi pensare a certe cose? Hai una bella fantasia sai? Pensare una cosa del genere mi mette i brividi… io e Tohma?! Oddio… impensabile…” anche l’altro iniziò a sghignazzare.

Shuichi aveva una voglia matta di sapere dove si fosse recato Sakuma, da quando gli aveva detto che era un segreto stava morendo dalla curiosità, gli avrebbe fatto confessare ogni cosa, a costo di qualsiasi mezzo.

Il cantante dei Bad Luck si sedette sul divano, facendo cenno all’altro di raggiungerlo. Appena si fu seduto, Shindou iniziò a strusciarsi contro al suo corpo, baciandolo sul collo, provocandogli un lieve piacere.

Ryuichi sapeva perchè faceva così, ma non lo avrebbe accontentato subito, la sorpresa che gli aveva fatto lo avrebbe lasciato a bocca aperta, gliel’avrebbe mostrata quando meno se lo sarebbe aspettato.

“Guarda che anche se fai così, non te lo dico…” disse il trentunenne ammiccando un sorrisetto sarcastico.

“Uffa! Ma non è mica giusto!” mise su un finto broncio, ma neppure stavolta funzionò.

Shuichi decise di lasciar perdere, ma prima o poi sarebbe riuscito a farlo parlare e soddisfare la sua curiosità, per il momento si accontentava delle coccole che non avrebbero tardato ad arrivare.

Sakuma strinse a sè il ragazzino e iniziò ad accarezzargli i morbidi capelli, ancora umidi per via della doccia. Poggiò le labbra sulla sua fronte, per poi lasciargli una scia di baci, fino a che non si soffermò sulle calde labbra.

Era quella la parte migliore, quell’intrecciarsi frenetico di lingue, che appagava entrambi.

“Non mi stancherò mai di dirti quanto la tua scelta mi abbia reso felice…” disse Ryuichi staccandosi appena dalle frementi labbra del partner, che sorrise nell’udire quella dolce confessione.

“Nemmeno io mi stancherò di dire quanto sia felice di aver fatto la scelta giusta… non tornerei mai e poi mai indietro…” aveva bisogno di lui, come mai aveva avuto bisogno di Yuki.

Eiri era un lontano ricordo, lui non era mai riuscito a fargli provare tali sentimenti. Prima non avrebbe mai immaginato di provare qualcosa di più forte, probabilmente perchè il biondo era stato il suo primo amore, però ora che stava con Ryuichi, poteva comprendere quanto si fosse sbagliato.

‘Perchè Ryu-chan mi ha sempre fatto sentire protetto…

Perchè c’è sempre stato per me…

Perchè non mi ha mai fatto sentire solo…

Perchè non mi ha mai fatto sentire di troppo…

Perchè mi ha sempre fatto sentire me stesso…

Perchè mi ha sempre donato qualcosa di meraviglioso…

Perchè è lui… semplicemente lui…’

Ryuichi si alzò dal divano, promettendo al ragazzino che quella sera gli sarebbe spettata una cenetta speciale.

“Ci vorrà molto, per questo motivo inizio sin da subito a preparare. Voglio fare qualcosa di diverso dal solito, quindi non puoi vedere… perciò…” Shuichi non gli dette il tempo per finire la frase.

“Mi stai per caso buttando fuori di casa?” non erano le parole con le quali avrebbe concluso la frase ma… il senso era quello.

“Esattamente Shu-chan… che ne dici di andare a trovare Hiro? O Suguru… o chiunque ti pare…” Shuichi si alzò svogliatamente dal sofà e prese il cordless. Sperò che Hiroshi fosse a casa, ma soprattutto non fosse in compagnia di Ayaka-chan, non voleva di certo fare da terzo incomodo.

Per fortuna non aveva alcun impegno, così, salutando il suo ragazzo uscì di casa.

“Bene, ti aspetta una bellissima sorpresa caro Shu-chan!” disse compiaciuto Ryuichi al momento che fu finalmente solo.

Arrivato a casa di Nakano, Shuichi raccontò tutto all’amico, che per poco non si soffocò con la coca cola che stava sorseggiando, gli veniva da ridere.

“Ti ha buttato fuori di casa?! Poverino… si sarà accorto pure lui di che tipo sei! Per quanto Sakuma-san sia paziente, alla fine s’è stancato anche lui!” il cantante storse il naso.

“Non è divertente! E poi, mi spiace contraddirti, ma non è così! Ha detto che vuole farmi una sorpresa!” Hiro smise di ridere e scompigliò i capelli al ragazzino.

“Lo so, lo so… sai benissimo quanto mi diverta a prenderti in giro. Comunque, quando puoi tornare a casa? Sai… Ayaka-chan…” l’altro scrollò le spalle.

“Vorrei proprio saperlo… ma non preoccuparti, quando arriva Ayaka-chan me ne vado…” il rosso allora sorrise, gli dispiaceva farlo andar via, ma ormai aveva già fissato.

“Mi spiace Shuichi, ma lo sai com’è fatta…” disse esasperato guardando Shindou.

“Eccome se lo so…” ricordava bene il caratterino della ragazza. Nel periodo in cui si contendevano Yuki, gliene aveva fatte passare di tutti i colori.

La fidanzata di Hiroshi arrivò qualche ora più tardi, così Shuichi la salutò e poi lasciò l’appartamento, non sapeva dove andare, girava senza meta. Per fortuna che Ryuichi dopo un po’ lo chiamò al cellulare, per avvertirlo che poteva tornare a casa.

Shuichi iniziò a correre verso la sua abitazione, era curiosissimo di vedere che cos’aveva preparato il suo compagno, infatti, ci mise ben poco a raggiungerla.

Sakuma lo stava attendendo sulla porta di casa con un’enorme sorriso stampato sul volto, che lo invitava ad entrare. Lo condusse in cucina.

Appena mise piede nella stanza, Shindou il ragazzo dai capelli fucsia restò a bocca aperta. Tutto era sistemato con cura: il tavolo era ornato da candele e i deliziosi manicaretti cucinati da Ryuichi, al centro di esso era posizionato Kumagoro, con un pacchettino regalo tra le zampette di pezza e accanto c’era un incenso alla fragola appena acceso.

“Ma… ma è meraviglioso…” disse il ragazzino buttandosi fra le braccia dell’altro, dopodichè, ripresosi dallo choc iniziale, fece per prendere il regalo ma fu fermato immediatamente.

“Non provarci nemmeno!” così Shuichi si dovette rassegnare e si sedette, seguito dall’altro, che prese posto accanto a lui.

Cenarono prima del previsto, infatti erano appena le sei del pomeriggio, ma dato che non avevano pranzato, la fame si era fatta sentire in ogni caso.

Le squisitezze preparate da Sakuma, erano molto gradite dal compagno, che ad ogni morso lasciava andare un mugolio di approvazione, sotto lo sguardo felice del cuoco.

Dopo un po’, a cena finita, arrivò il tanto atteso momento di scartare il piccolo dono, che venne porto a Shuichi dal compagno, col sorriso impresso sul volto.

Lo scartò in silenzio, prima il filo colorato, poi la carta, trovandosi fra le mani una scatolina di colore blu. L’aprì e al suo interno vide qualcosa che lo fece restare senza fiato. Non ci poteva credere. Il cuore iniziò a battergli nel petto e alcune lacrime sceserò dai suoi occhi. Era felice.

“Cosa… quando… li hai presi?” la sorpresa era tanta che non riusciva neppure a parlare.

“Stamani…” lentamente prese uno dei due anelli color argento e lo mise al dito di Shuichi, che fece lo stesso con l’altro.

“Questo… è il regalo più bello che abbia mai ricevuto…” ancora una volta Ryuichi gli aveva mostrato quanto fosse grande l’amore che provava.

Si unirono in un dolce bacio, finalmente adesso avevano qualcosa che simboleggiava che stavano insieme.

Il sentimento che provavano l’uno per l’altro era qualcosa di indescrivibile, che mai nessuno avrebbe potuto comprendere, perchè solo loro ne erano consapevoli.

Da quel momento mai nessuno li avrebbe più ostacolati, insieme avrebbero continuato a vivere nella felicità, tra un litigio e l’altro, ma pur sempre uniti.

Quella storia aveva avuto un inizio un po’ difficile, ma non era mai stata destinata ad una fine.

*Owari*