Cena per due..
Anche quella giornata di lavoro stava per finire e Shuichi si era impegnato con tutto se stesso, mettendoci tutta la grinta possibile. Stando con Ryuichi gli tornava l’energia, infatti da un po’ di giorni il ragazzino era tornato iperattivo come un tempo.
Hiro era felice per lui e finalmente lo riconosceva: il solito vecchio Shuichi che non stava fermo un attimo, con tutta la voglia possibile di vivere e sorridere. Gli era mancato, non vedeva l’ora smettesse di essere triste e ora Hiroshi era sollevato.
Grazie al giovane vocalist i Bad Luck erano tornati sulla cresta dell’onda e più ricercati di quanto lo fossero stati mesi prima. Ora ogni giorno avevano almeno tre interviste, due set fotografici e due richieste di presenza alla radio e se gli andava bene avevano anche più appuntamenti.
Questo giovava alla band, però Shuichi era scocciato dato che per via di tutti quegli impegni non aveva neanche un po’ di tempo da passare con Ryuichi e la sera tornava a casa stanco morto, oppure quando trovava il tempo era Sakuma ad essere impegnato col lavoro, insomma non riuscivano mai a trovare un’occasione per stare un po’ insieme.
Anche Hiro era abbastanza infastidito da quegli orari impossibili, avrebbe voluto stare insieme ad Ayaka e invece non riusciva quasi neppure a sentirla per telefono perchè staccavano tardi dal lavoro e lei andava a dormire presto.
Era una situazione insostenibile, ma non potevano contraddire i voleri del loro manager se non volevano ritrovarsi una pallottola in mezzo alla fronte, K non avrebbe ammesso scuse, il lavoro era lavoro e Suguru gli dava pienamente ragione.
Se avessero continuato di quel passo avrebbero rischiato di non avere più la forza per muovere un muscolo, ma forse il loro cocciuto manager non lo capiva.
“K… ti prego… io riesco ad essere pieno di grinta ma… sono stanco…” “Aahh! Shuichi… stai andando benissimo! Good!” “Ma… e se svengo sul palco?” “No probleeem!” “K-san! Forse hanno ragione, dovrebbero risposare un po’ e… NON OSO PENSARE A COSA ACCADREBBE SE SHINDOU-KUN SVENISSEEEEEEE!!” il povero Sakano-san stava per andare a finire sull’orlo di una crisi di nervi, si preoccupava sempre.
Il manager assunse un’espressione esasperata “Sakano-san, non succederà! E poi se anche svenisse… no problem!” “Ma K!!! Come puoi dire così? Non t’importa se io…” “Shuichi Shuichi… lo so che non potrebbe accadere! Tu sei il numero uno, ricordatelo ragazzo!” disse il biondo sorridendo e mostrando l’ok con le dita al ragazzino dai capelli fucsia che restò colpito dalle parole di K, sapeva che lo considerava molto bravo, ma addirittura il numero uno…!
K-san richiamò l’attenzione della band con un fischio, così tutti si voltarono a guardarlo senza capire cosa stesse a significare quel gesto, finché l’uomo sorridendo disse: “Cari Bad Luck, vi informo che vi concederò un giorno di pausa. Ma solo uno, intesi?” tutti e tre i ragazzi furono sorpresi da quella frase ed esultarono di felicità (tranne ovviamente Suguru che preferiva lavorare…).
Così anche quella giornata di lavoro finì e ognuno di loro tornò a casa contento, senza preoccuparsi di tardare la sera, tanto il giorno dopo avrebbero potuto dormire per fortuna. Shuichi salutò i suoi amici in fretta e furia per poter correre da Ryuichi, non vedeva l’ora di vederlo per riferirgli che quella sera non avrebbero avuto orari e che potevano passare un po’ di tempo insieme.
Aveva una gran voglia di buttarsi fra le braccia del suo amante, ma pareva che il tragitto non finisse mai, quella strada che percorreva ogni giorno gli sembrava dieci volte più lunga, ma finalmente dopo pochi metri arrivò davanti alla porta di casa del suo amore e suonò il campanello impaziente di vedere il suo bellissimo viso.
L’ingresso si aprì lentamente lasciando a Shuichi la visione splendida di Ryuichi che era in piedi davanti a lui con un sorriso stampato sulla faccia, così gli fece cenno di accomodarsi.
“Ciao Ryu-chan!” disse allora il piccolo Shuichi abbracciando il ragazzo, che lo ricambiò stringendolo forte a sé “Come mai sei qui così presto? Credevo avessi detto che ci saremmo visti verso le otto!” “Lo so, ma K ci ha mandati via prima e… domani ci ha dato la giornata libera!” “Davvero? K ha fatto questo? Da non credere!” Shuichi soppresse una risatina, neppure lui ci credeva ancora.
“Allora… avremo tutta la giornata per noi domani!” disse il ragazzo più grande sorridendo “E tu non lavori?” “In teoria dovrei ma… posso liberarmi, Tohma capirà!” per fortuna Seguchi gli lasciava fare ciò che voleva, altrimenti avrebbe avuto il lavoro di mezzo.
“Hai avuto fortuna Shu-chan… sei arrivato in tempo stavo per andare a farmi una doccia, avresti potuto non trovarmi…” “Ah, scusa, forse ti sto disturbando…” disse Shindou un po’ imbarazzato, ma Ryuichi gli prese il volto fra le mani posandogli un lieve bacio sulle labbra “Mi fa piacere che tu sia qui!”.
Un enorme sorriso si formò sul visino arrossato del ragazzino dai capelli fucsia e a sua volta baciò il ragazzo che lo faceva sentire così rilassato in sua presenza.
“Shuichi… avevo promesso di portarti a mangiare fuori ieri, ricordi?” Shuichi annuì “Bene, che ne dici se ci andiamo stasera?” “Va bene! Però… dovrei passare da casa a cambiarmi…” “Ti posso prestare io dei vestiti se vuoi!” “E… devo farmi anche una doccia…” disse sempre più imbarazzato “Per quello non c’è nessun problema, puoi farla qui, anzi, se vuoi… possiamo farla insieme…” disse Sakuma assumendo uno sguardo talmente sensuale che fece diventare il ragazzino dello stesso colore dei suoi capelli.
“Allora? Che vuoi fare? Per me è lo stesso.” Shuichi guardando per terra annuì, si stava pian piano sciogliendo al solo pensiero di loro due nella doccia, Ryuichi era maledettamente bello e seducente e ogni volta si vergognava da morire, come poteva quel ragazzo essersi innamorato di lui? Come poteva lui, Shuichi, essere così fortunato da portarsi a letto il cantante j-pop più sexy? Scosse poi la testa cercando di abbandonare quei pensieri.
“Bene, allora seguimi. Prima faremo, prima andremo al ristornate.” così Shuichi seguì il partner cercando di farsi passare l’agitazione che regnava dentro di lui.
Sakuma iniziò a rovistare nell’armadio in cerca dei vestiti sia per se stesso che per Shuichi, che intanto era rimasto in piedi a guardarlo. Quando il ragazzo più grande si rese conto di avere quello sguardo su di sé, si alzò, lo raggiunse baciandolo con passione e non appena sentì che l’altro lo assecondava, con le mani iniziò ad accarezzargli i glutei con dolcezza.
Dopo poco si staccò da quella bocca che lo reclamava ancora, ricordandosi che avrebbero dovuto fare veloce e sorridendogli afferrò i lembi della sua maglietta sfilandogliela lentamente, lasciandolo a torso nudo. Lo fece sedere sul letto, gli slacciò i pantaloncini e glieli fece scivolare lungo le gambe, senza mai staccare lo sguardo da quegli occhi color porpora.
Fatto ciò, tornò all’armadio, prese i vestiti e dopo averli lanciati sul letto iniziò a spogliarsi sotto lo sguardo attento del ragazzino che lo osservava in ogni movimento che faceva. Dio se era dannatamente sexy!
Shindou si tolse i boxer e si diresse verso il bagno aprendo l’acqua della doccia in modo da non perdere tempo e qualche secondo più tardi l’amante lo raggiunse abbracciandolo da dietro mentre si inebriava del profumo dei suoi capelli e lentamente lo fece avanzare dentro la doccia, chiudendo lo sportello di vetro.
L’acqua bagnava ora i loro corpi, Shuichi si voltò verso il ragazzo e gli posò un bacio sulla guancia umida, dopodichè prese il bagnoschiuma e se lo spremette su una mano iniziando ad insaponarsi tutto il corpo, ma Sakuma lo fermò, continuando lui il lavoro che il ragazzino aveva iniziato.
Shuichi chiuse gli occhi e si rilassò sotto il tocco delicato di Ryuichi che nel frattempo gli stava baciando anche il collo, il contatto delle sue dita e delle labbra lo portava alle stelle, era davvero esperto.
Pian piano, con una mano scese ad accarezzargli l’erezione, cosicché il ragazzino lasciò sfuggire un piccolo gemito che fece sorridere l’altro compiaciuto di se stesso.
Dopo poco si interruppero e iniziarono a baciarsi, mentre si accarezzavano godendo del tepore del getto d’acqua. Shindou con il palmo raggiunse il membro dell’altro, prima accarezzandolo poi cominciando a masturbarlo aumentando a poco a poco il ritmo.
Era così bello condividere quel momento sotto il rilassante spruzzo d’acqua che dava anche atmosfera a quell’atto d’amore che stavano consumando i due giovani.
Ryuichi bloccò il ragazzo che lo guardò senza capire il perchè di quel gesto “Shu-chan… dobbiamo fare in fretta. Domani abbiamo tutto il tempo e poi ti stancheresti troppo…” “Ma… Ryu-chan, io… io ti voglio, ti prego.” il ragazzino osservò il suo partner con gli occhioni luccicanti, era troppo eccitato per non fare l’amore con lui, così il ragazzo più grande sorridendo sollevò il suo compagno appoggiandolo con la schiena contro la parete e si insinuò lentamente in lui, provocandogli però un gemito di dolore.
“Scusa, ti ho fatto male.” “Non importa…” disse il giovane aggrappandosi alle spalle del suo amante, che iniziò a muoversi dentro a quel corpo.
Quando Shuichi si fu abituato aumentò il ritmo delle spinte seguite poi da alcuni gemiti di piacere, che facevano perdere la testa al ragazzo attivo, spronandolo ad aumentare ancora di più la velocità.
Non ci volle molto a Shindou per raggiungere l’orgasmo e venire abbandonandosi tra le braccia del suo bellissimo amante che venne poco dopo, appoggiandosi al corpo del piccolo compagno.
Era stata un’esperienza unica, fare l’amore sotto la doccia era sempre stato uno dei momenti preferiti di Shuichi, infatti con Yuki lo faceva spesso.
Si staccarono velocemente l’uno dall’altro, si lavarono ed uscirono asciugandosi in tutta fretta per poi rivestirsi con altrettanta velocità.
Quegli abiti, benché glieli avesse dati in prestito, gli stavano a pennello: erano un piacere da indossare. Erano un paio di pantaloni di jeans scuri e una camicia con le righe di colore nero e verdi.
Mentre si asciugava i capelli, Sakuma andò a telefonare al ristorante prenotando due posti per la mezzora successiva in modo che avessero avuto ancora un po’ di tempo a disposizioni per stare soli e appena ebbe finito tornò in bagno, dove Shuichi si stava phonando i capelli, così il ragazzo più grande gli prese gentilmente il phon dalle mani e lo aiutò.
“Sei gentile…” disse Shuichi assumendo un’espressione allegra, ogni volta che faceva qualcosa, anche la più piccola, lo rendeva immensamente felice.
Presto ebbero finito così terminarono velocemente di prepararsi e uscirono diretti verso lo Zenny’s, dove appena vi furono giunti presero posto al tavolo.
“Non credevo avresti fissato qui…” “Ti aspettavi qualcosa di meglio?” disse Ryuichi facendosi pensieroso “Ma che dici? Scherzi? Anzi, va benissimo!” “Sicuro?” “Sicuro!” allora il ragazzo tornò tranquillo come sempre.
Shuichi si rese conto che Yuki non lo aveva mai portato a mangiare fuori, forse si vergognava di lui? Mah… sinceramente non gli interessava più e poi quella sera voleva divertirsi e pensare solamente al suo Sakuma Ryuichi, non più ai fantasmi del passato.
Non mi importa più niente di te Yuki! È bene che tu lo sappia.
Non mi rovinerai la vita col tuo ricordo. No. Non te lo permetterò.
Ora il mio presente è Ryu-chan e tu resterai sigillato nel passato. PASSATO.
Questa è la mia vita e la decido io. Non tu.
Quindi… addio per sempre.
Sono felice anche senza di te.
Forse lo sono anche di più.
Perchè Ryuichi mi fa sentire amato e protetto.
E anche io desidero dargli tutto questo.
Lui è la mia felicità ora. Ed è così.
Sono davvero felice!
“Perchè sorridi?” “Eh?” Shindou non si era nemmeno reso conto che la sua mente si era allontanata “Perchè sorridevi da solo? A cosa pensavi?” era buffo, ma il ragazzo che aveva davanti si era fatto serio all’improvviso, come se si stesse preoccupando per qualcosa “Niente…” “Shu-chan… ti prego dimmelo. Non è che pensavi a Yuki, vero?” disse ancora più abbattuto, così Shuichi si sporse in avanti per accarezzargli il viso “Pensavo a lui ma… gli stavo come… diciamo… dicendo addio. Perchè io sono felice adesso e vuoi sapere perchè? Perchè ci sei tu.”.
Lo sguardo di Sakuma si fece più rilassato mentre tirava un sospiro di sollievo, aveva proprio bisogno di sentirsi dire certe cose dato che il suo partner non gli diceva mai nulla, non sapeva mai a cosa pensasse se non glielo chiedeva. Sapeva che non lo faceva con cattiveria, ma perchè si imbarazzava però presto quella tensione se ne sarebbe andata, ora doveva prenderlo così, doveva solo attendere un po’ di tempo.
“Menomale. Sono felice che dici questo.” disse esibendo uno dei suoi soliti sorrisi.
Ci misero poco più di un’ora per finire la cena, durante la quale parlarono del lavoro, di Ayaka e Hiro, di Seguchi e quanto fosse nervoso in quel periodo, di Noriko che era esaltata per la storia fra i due vocalist e anche di Yuki. Affrontarono l’argomento con tranquillità, senza nessun tipo di nervosismo o tristezza.
Tornarono a casa, dove stettero insieme sotto le coperte parlando ancora per poi addormentarsi abbracciati.
Shuichi aveva realizzato che era meraviglioso stare insieme a Ryuichi e iniziò a prendere in considerazione la proposta di convivenza che il ragazzo gli aveva offerto, non sarebbe stata per niente una cattiva idea.
*Owari 15*
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