Sprofondare nella tristezza

Ci vuole del tempo…

Era mattina e il sole filtrava attraverso la finestra costringendo il giovane Shuichi ad aprire gli occhi, anche se controvoglia.

Quella luce gli stava dando davvero noia, ma era giunto il momento di alzarsi, tanto ormai non sarebbe riuscito a riprendere sonno.

Cercò di alzarsi, quando notò di essere completamente bloccato da qualcosa… e quel qualcosa era proprio il suo ragazzo che era placidamente addormentato sopra di lui e impediva i movimenti.

Il più lentamente possibile lo allontanò da sé e si diresse verso il bagno per concedersi una doccia rinfrescante e ristoratrice.

Mentre era sotto il caldo getto d’acqua ripensò alla nottata fantastica che aveva passato con Ryuichi, non avrebbe mai dimenticato le emozioni che aveva provato con lui, erano state qualcosa di indescrivibile.

La dolcezza con cui lo aveva trattato non l’aveva mai ricevuta da nessun altro, era sempre stato gentile con lui fin dalla prima volta che si erano incontrati e forse lo aveva sempre amato da quel giorno, senza che Shuichi se ne fosse reso conto.

Ora invece capiva molte cose e si dette dello stupido per non averlo fatto prima, chissà quante delusioni si sarebbe risparmiato? Ora non avrebbe più sofferto, non si sarebbe più sentito fuori luogo, perché Ryuichi non gliel’avrebbe mai permesso.

Spero che questo periodo non abbia mai fine…

Spero che tu non ti stancherai presto di me…

Ma questo è impossibile, perché tu non sei lui…

Yuki è totalmente l’opposto di te!

Appena ebbe finito di sciacquarsi la schiuma di dosso tornò in camera e Ryuichi stava ancora dormendo. Il più silenziosamente possibile rovistò nel suo armadio in cerca di vestiti, non poteva rimettersi gli stessi che aveva addosso il giorno prima.

Appena fu vestito si diresse verso la cucina, non prima però di aver posato un tenero bacio sulla fronte al ragazzo addormentato.

Preparò una veloce colazione per entrambi e quando ebbe finito decise di andare a svegliare l’amante.

Si sedette sul letto accanto a lui e lo scosse gentilmente, udendo poi dei flebili mugolii provenire dalla sua bocca. Lentamente aprì gli occhi, ritrovandosi il volto sorridente di Shuichi a poca distanza dal suo.

“Buongiorno Ryu-chan!” quello si che era un buongiorno, essere svegliati dal proprio ragazzo lo era eccome.

“‘giorno Shu-chan!” disse il ragazzo ancora assonnato mentre tentava di alzarsi.

“Dormito bene?” “Magnificamente! C’eri tu con me!” esclamò Ryuichi riprendendosi pian piano.

Ryuichi si scostò la coperta di dosso e si alzò, dirigendosi verso il bagno.

“Fatti una doccia… io ti aspetto in cucina…” “Va bene!” disse il ragazzo chiudendosi la porta alle spalle.

Shuichi andò in cucina e si sedette sulla sedia in attesa che l’altro avesse finito di lavarsi, perdendosi nuovamente in quei pensieri tanto rassicuranti.

Non ci volle molto prima che un attivo Ryuichi fece la sua comparsa nella stanza, piombando letteralmente addosso al ragazzino seduto, che per poco non rischiò di cadere dalla sedia per la sorpresa.

“Buongiorno nanoda!” disse l’allegro ragazzo schioccandogli un bacio sulla guancia e abbracciandolo calorosamente.

“Scusa se prima non ti ho salutato come si deve!” “Non fa niente… dai, adesso mangia!” Ryuichi dette uno sguardo alla tavola: Shuichi gli aveva preparato la colazione!

“Grazie piccolo!” disse prendendo posto ed iniziando a mangiare, gustando ciò che c’era di buono su quella tavola.

“Ryuichi? Tu a che ora devi essere alla NG?” “Io… uhm… alle 14 circa, tu?” “Anche io, allora possiamo andarci insieme!” “Siiii! Certo che possiamo!” disse sorridendo Ryuichi che non appena ebbe finito la colazione mise la tazza sporca nel lavello e i biscotti nella dispensa, per poi raggiungere Shuichi e tirarlo verso di sé.

“Che ne dici se andiamo da qualche parte prima di andare a lavoro?” Shuichi guardò l’orologio che segnava le 12.30 e annuì sorridendo “E dove?” “Non lo so. Ma qualsiasi posto va bene purché siamo io e te!” ogni parola che usciva da quella bocca era sempre di una dolcezza unica.

Presero ciò di cui avevano bisogno e uscirono di casa, vagando senza meta per quelle strade affollate, dato che era ora di pranzo e tutti i lavoratori avevano la pausa.

“Un giorno vorrei andare a cena in qualche ristorante con te!” Shuichi sorrise e annuì “Piacerebbe anche a me! Ma non provare a offrirmi la cena, la mia parte me la pago da solo!” Ryuichi fece la faccina offesa cosicché il ragazzino dai capelli fucsia non poté continuare a dir di no. Era impossibile non accontentarlo quando metteva su il broncio, era di una tenerezza incredibile.

Durante il tempo che era rimasto girarono per negozi, dove adocchiarono anche dei vestiti carini e fecero colpo anche su qualche ragazza che non li aveva riconosciuti per fortuna.

Erano le 13.45 ed era arrivato il momento per loro di dirigersi verso la NG pro, se avessero ritardato tutti si sarebbero arrabbiati perciò affrettarono il passo, arrivando così in perfetto orario.

Appena Shuichi vide Hiro gli saltò addosso per la felicità, anche se il ragazzo non realizzò il motivo di quel gesto inizialmente. Dopo poco ognuno si diresse nella propria sala, ma non prima che i due amanti si dessero un bacio.

Durante il tragitto Shuichi chiamò Hiro e abbassando lo sguardo gli disse timidamente “Io l’avevo detto che alla prossima occasione sarebbe successo…” così l’amico si bloccò all’istante sgranando gli occhi.

“E me lo dici così? Ora tu mi racconti tutto!” Shuichi diventò lentamente sempre più rosso in viso e aumentò il passo seguito da un Hiroshi che non lo avrebbe lasciato in pace fintanto non gli avesse raccontato ogni cosa.

Arrivati in sala il ragazzo dai capelli rossi continuava a chiedere a Shuichi come fosse andata, così il ragazzino gli promise che gli avrebbe raccontato tutto alla prima pausa che avrebbero avuto, tenendo così Hiro sulle spine.

Mentre nella sala rimbombavano le note di ‘Blind game again’, a Shuichi tornò in mente quello che gli aveva detto il suo ragazzo la sera precedente riguardo alla canzone che aveva scritto.

Sorrise a quel pensiero, non vedeva l’ora di ascoltarla, sapeva che avrebbe pianto anche perchè era semplice farlo commuovere.

Devo concentrami… devo.

Ma proprio non ci riesco… l’unica cosa che ho in testa è Ryuichi.

Uffa… voglio sentire quella canzone.

Chissà quando potrò ascoltarla?

Di questo passo l’attesa sarà infinita… già non ce la faccio più ad aspettare…

Spero di sentirla il prima possibile!

Che carino che è… ha scritto una canzone per me! Per me!

Yuki non avrebbe mai scritto un libro per me.

Uffa! Ma perchè devo paragonare Ryu-chan a quello stronzo?

Devo togliermelo del tutto dalla testa… per me Yuki è morto! Morto e sepolto!

Al diavolo lui e i suoi libri!

Devo pensare a quanto mi ha fatto soffrire… cazzo! Sono stato malissimo…

Ma ancora ci penso… e tutto ciò non va affatto bene.

Perchè? Perchè non posso pensare SOLO a Ryuichi?

Ok… ok che Yuki è stato il mio primo amore… ma… adesso basta!
Dacci un taglio Shuichi!

È una storia passata! Si.

Yuki è il mio passato. Ryuichi è il mio presente e il mio futuro.

Shuichi non si era nemmeno reso conto di aver smesso di cantare, glielo fece notare Hiro che lo stava chiamando ormai da un minuto senza che lui lo avesse sentito. Appena se ne rese conto sperò che Suguru non si arrabbiasse, non voleva farlo innervosire. Non fu così infatti, il ragazzino sospirò solamente dicendo: ‘Sei sempre il solito…’ ma lo disse in modo scherzoso, cosicché Shuichi tirò un sospiro di sollievo.

“Sarà meglio prendere subito una pausa! Così tu Shuichi racconti quello che hai da raccontare a Hiroshi e prima riniziamo a provare! Altrimenti continui a pensare a non so cosa ed è impossibile lavorare!” Shuichi lo guardò stranito, era davvero Suguru quello che aveva parlato? Si, era davvero cambiato.

I due amici si allontanarono dalla sala e andarono in terrazzo.

“Allora Shuichi? Com’è andata?” il ragazzino sopirò ed iniziò a raccontare. Ovviamente non entrò nei minimi particolari, ma ciò che descrisse con cura erano le emozioni che aveva provato.

Hiro sorrideva nel vedere il suo amico finalmente felice e senza Yuki che gli occupava la mente, anche se cambiò idea quando Shuichi gli confessò che Eiri non voleva abbandonarlo del tutto.

“Cosa? Scherzi vero?” “No Hiro… vedi, ora per me Yuki non è più un problema… non mi interessa nemmeno un po’. Il problema è che ogni volta che penso a Ryu-chan lo metto sempre a confronto con quello che faceva Yuki… e io non voglio!” “Beh, forse è normale! È solo l’inizio questo… piano piano ti libererai del tutto di lui. Capito?” “Io lo spero… non voglio far soffrire Ryuichi!” “Ma perchè dovresti farlo soffrire?” “Non vorrei che questo mi portasse a provare ancora qualcosa per lui! Scommetto che se lo rivedessi proverei ancora qualcosa…” Hiro scosse la testa “Può darsi che sia così. Il primo amore non si scorda facilmente! Io lo so. Ti ricordi di Miya? Quella che mi piaceva al liceo? Ecco… non molto tempo fa l’ho rivista e ho provato nostalgia di lei. Direi che è abbastanza normale questo… ma ovviamente non sei più innamorato di Yuki, è impossibile!” “Spero che sia come dici…” disse Shuichi abbassando lo sguardo.

Possibile che Shuichi anche quando era felice doveva essere triste? Non poteva avere dei periodi solamente felici? Dio solo sa il perchè.

“Direi che ora è meglio tornare in sala… altrimenti chi lo sente Suguru!” “Mh, hai ragione! Ah, e tu? Con Ayaka?” “Ancora nulla… non l’ho più vista da quando abbiamo parlato.” “Arriverà anche il tuo momento!” “Giusto! Ma ora andiamo!” disse Hiro mentre si dirigeva al piano inferiore, seguito da Shuichi che si sentiva molto più sollevato di prima.

Quando raggiunsero la sala ripresero immediatamente le prove, durante le quali Shuichi riuscì a dare il meglio di se stesso regalando un sorriso a Suguru che era soddisfatto del lavoro che stavano facendo e dalla grinta che Shindou riusciva a mettere nel lavoro quando voleva.

Stava andando tutto a meraviglia, i Bad Luck stavano nuovamente scalando le classifiche, anche se non erano ancora tra i primi dieci posti in classifica, però piano piano stavano recuperando posizioni e questo rendeva orgogliosi i tre ragazzi.

*Owari 14*

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