Capitolo 1

Capitolo 1

Eccomi qua ad inaugurare questa sezione **
Premetto che i personaggi di questa fic non sono mia invenzione ma della mamma (XD) murakami, la cui ne detiene tutti i diritti… tranne per il personaggio kimie che è mio e l’ho inventato… tanto sbuca solo all’inizio >>…
Cmq!! spero vi piaccia… °° le coppie (pairing) saranno varie.. non ce n’è una coppia fissa ^^’
Cioè… sarebbe una Yuki x Shu, ma succederanno altre cosucce..
Buona lettura!!! 😛


(ps: questa fic è fatta in collaborazione con Shuichi_Shindou ^^)

Tokyo. Era un pomeriggio piovoso e Kimie, una ragazza sui diciott’anni, con dei capelli castani lunghi fino alle spalle, stava andando da un suo amico…

Fermandosi ad un incrocio, aspettando il semaforo verde, vide passare una persona a lei familiare: era di corporatura piuttosto snella, i capelli color rosso scuro, tutti appiccicati al suo visino androgino a causa della pioggia. Lo chiamò, facendogli un cenno con la mano “Shuichi?!”

Il ragazzino si voltò verso quella voce familiare che lo stava chiamando e, riconoscendo la sua amica, le andò incontro.

I due si salutarono.

Il semaforo verde stava per scattare.. e la ragazza invitò Shuichi a salire sul motorino con lei, ed andare a casa di un suo amico, così avrebbero potuto anche asciugarsi un po’..

Shuichi esitò, pensando che quel ragazzo si sarebbe arrabbiato se fosse andato anche lui, e disse: “Ma.. nn è che poi si arrabbia se vengo anche io?”

Kimie negò, non sapendo nemmeno lei come avrebbe reagito il ragazzo, conoscendo il suo carattere.

Lui allora ringraziò e salì dietro di lei attaccandosi alla sua vita per non cadere dal motorino.

Kimie appena scattò il verde partì velocemente verso la sua destinazione, arrivandovi in cinque minuti. Si fermò poi davanti al portone.

Shuichi scese dal veicolo, domandandole se il posto fosse quello e Kimie annuì, parcheggiando il motorino sotto al portico e suonando poi al citofono.

Il ragazzo rispose dopo poco, chiedendo chi fosse.

“Ciao Yuki! Sono io!” disse lei.

Yuki rispose con un piccolo borbottio ed un “ciao” aprendole poi il portone.

Kimie entrò nel palazzo, intimando a Shuichi di seguirla.. Lui annuì, strizzandosi un po’ la maglietta tutta zuppa a causa dell’acqua, lamentandosi perché era troppo ormai umida e gli si attaccava tutta al corpo.

Kimie rise leggermente, e poi gli disse che dovevano salire fino al secondo piano..

Il ragazzino annuì, ma dato che si vergognava un po’ si nascose dietro l’amica cercando di nn far notare la sua azione. La ragazza però se n’accorse e gli chiese perché si stesse nascondendo.. Shuichi scosse la testa, negando.

Kimie si mise a ridere e allora, per dispetto, gli disse di andare avanti per primo. Shu cercò una via di fuga e rispose che nn sapeva dove andare e che si sarebbe perso.

Kimie allora continuò a salire, arrivando così al secondo piano, suonando infine al campanello.

L’amico, si nascose ancora di più dietro di lei. “Dai Shuichi… ma nn nasconderti! Guarda che è solo un ragazzo sai… non morde mica…” Disse lei notando poi la porta aprirsi.. “Ciao Kimie-chan” disse Yuki.

Lei lo salutò chiedendogli come stesse, e lui le rispose che tutto andava come al solito.

Ad un certo punto Yuki vide uno strano movimento dietro di lei e le chiese chi fosse. Shuichi quasi si spaventò notando che il giovane l’aveva visto.

Kimie tentò di farlo spostare da dietro di lei ed al ragazzo rispose che era un suo amico incontrato per strada mentre andava da lui… Così, dato che pioveva, l’aveva invitato ad andare con lei. Shuichi però non voleva spostarsi per nulla da lì. così si spostò lei e sbuffò un “oh, ecco..”

Shuichi fece un piccolo inchino al ragazzo, scusandosi per il disturbo… Yuki assicurò che nn doveva preoccuparsi e li invitò ad entrare in casa. Il ragazzino alzò così lo sguardo e lo vide.

Alla porta: c’era un ragazzo alto, con i capelli biondi e di bell’aspetto “WOW!” disse lui senza nemmeno accorgersi di quello che stava dicendo.

Yuki lo guardò interrogativamente chiedendogli che avesse, ma Shuichi sembrava come incantato da lui… e continuava ad aprire e chiudere la bocca senza però emettere alcun suono.

A quel punto Kimie passò una mano davanti al volto di Shuichi cercando di fargli distogliere lo sguardo dal ragazzo, ridendo sotto i baffi, come aspettandosi quella reazione.

Shuichi sembrò quasi risvegliarsi e poi si scusò. Successivamente mosse qualche passo verso la porta entrando molto lentamente, dicendo un flebile “permesso…”

Quasi non riuscì a finire la parola che Kimie lo trascinò all’interno dell’appartamento, sentendolo mugolare per disapprovazione, vedendo poi Yuki richiudere la porta di casa dietro di loro ed accompagnarli in sala.

Kimie chiese all’amico se per caso avesse degli asciugamani, così che potessero asciugarsi un po’… Il biondino annuì ed andò in camera a prenderne due grandi, poi tornò in salotto e li porse loro.

Kimie n’afferrò uno e lo ringraziò, iniziando ad asciugarsi. Subito dopo Yuki andò dall’altro ragazzo allungandogli l’asciugamano. Shu lo prese un po’ insicuro, ringraziandolo, per poi iniziare a sua volta ad asciugarsi i capelli..

Yuki gli fece un sorriso appena accennato, aspettando che i due finissero di asciugarsi per recuperare gli asciugamani e portarli via.

Il biondo tornò in sala e si sedette sul divano, seguito a sua volta dalla ragazza più grande mentre Shuichi si avvicinò alla finestra lamentandosi per la fitta pioggia che nn smetteva di cadere, inginocchiandosi a terra ed appoggiandosi contro il vetro..

Per qualche minuto ci fu molto silenzio in cui si poteva udire chiaramente il ritmico ticchettio della pioggia che batteva contro le finestre dell’appartamento.

Quel silenzio, però, fu presto rotto da Kimie che disse a Shuichi di andare con loro due sul divano. Esso rifiutò, perché sapeva che si sarebbe sentito molto in imbarazzo vicino a quella con gli occhi cosi belli e seducenti..

La ragazza, però, nn rinunciò facilmente e fece un po’ di spazio tra lei e Yuki, insistendo perché andasse tra loro.

Brontolò un pochino, ma poi decise di alzarsi ed andare a sedersi in mezzo a loro due, rimanendo però muto come un pesce.

“.. beh… di solito parli sempre… cm mai siamo zitti oggi?” disse Kimie rivolta al suo amico, notando che era un po’ teso vicino a Yuki.. Shuichi prontamente rispose che nn era assolutamente vero, ma lei lo conosceva troppo bene per nn essere certa di ciò che aveva appena detto e allora si mise a ridere lievemente.

Yuki, intanto, si mise comodo sul divano, accavallò le gambe ed appoggiò la testa e le braccia aperte sullo schienale, chiudendo in seguito gli occhi.

Qualche minuto dopo, notando che Yuki aveva chiuso momentaneamente gli occhi, Kimie si avvicinò all’amico e sussurrò se per caso gli piacesse il ragazzo, facendogli poi l’occhiolino..

“Cosa?” Disse lui a voce un po’ alta.

Kimie gli intimò di parlare a voce più bassa, controllando poi che Yuki nn avesse riaperto gli occhi.. Tornò vicino a Shuichi e disse a bassa voce: “Come cosa… ho visto come lo hai guardato appena siamo entrati sai..”

Shuichi non riuscì a capire a chi si riferisse e le richiese “Ho visto chi?!”

Kimie sbuffò e gli rispose, ridacchiando, il nome del diretto interessato. ovvero Yuki.

Il ragazzino quasi urlando ed arrossendo disse: “Ma sei scema?!!”

A quelle parole Yuki socchiuse gli occhi e li guardò interrogativamente, mugolando… Shuichi indicò l’amica, dicendo che era colpa sua. Kimie negò e fece uno sguardo da angioletto verso di lui. Subito dopo, per non dare spiegazioni gli chiese se poteva andare a prendersi qualcosa da bere. E l’amico rispose che poteva…

Prima di alzarsi chiese a Shuichi se volesse anche lui qualcosa da bere, ma ricevette una risposta negativa e allora si diresse verso la cucina lasciandoli momentaneamente soli.

Yuki si voltò un attimo per guardare quel silenzioso ragazzo, che però non si accorse di essere fissato poiché teneva lo sguardo fisso a terra. Forse pensando a qualcosa.

Dopo un po’ il biondino ruppe il silenzio con un “ehi…”

Shuichi sobbalzò, finendo dall’altra parte del divano dando come risposta una risata un po’ nervosa e un “sì..?” Il biondino lo guardò con sguardo interrogativo e chiese cosa gli fosse preso.

Il ragazzino rispose con un “niente” provando un po’ d’imbarazzo a parlare con quella persona, soprattutto visto che si trattava di un bel ragazzo. Ad un certo punto Yuki allungò una mano verso di lui, dato che nn avevano ancora fatto le presentazioni.. “beh.. non ci siamo ancora presentati. Piacere.. io mi chiamo Yuki Eiri e.. tu?”

Shuichi fece per afferrargli la mano, ma gliela sfiorò solamente, ritraendola all’istante “I..io mi chiamo.. Shuichi…”.

Kimie intanto stava assistendo in silenzio, divertita dalla scena, vicino alla porta della cucina e poi ridendo disse: “pfff.. Shuichi.. guarda che puoi anche afferrargli la mano sai.. sarà un po’ scorbutico e violento a volte, ma nn mangia…”

Alle quelle parole si volto di scatto “Come?!”

Yuki si voltò a sua volta, guardandola un po’ male, chiedendo chi fosse il violento e lei ribattè che era proprio lui.

Shuichi intanto guardò nervosamente in giro, come in cerca di una via di fuga.

Il ragazzo lo notò e disse alla sua amica che lo stava spaventando con quei discorsi. Kimie guardò prima Shuichi, poi Yuki ed affermò che quella era solo la pura verità “lo metto in guardia” e gli fece una linguaccia.

A quel punto il ragazzino pensò che era in compagnia di un pazzoide violento e una pazza furiosa.. mentre pensava questo, Yuki disse con aria seccata: “ohh si certo… mi stai descrivendo come uno che vi violenterebbe da un momento all’altro”

A quelle parole si spaventò ancora di più ed indietreggiò un po’.

Kimie gli chiese dove stesse andando, e lui rispose che nn stava andando da nessuna parte, ma intanto continuò a guardarsi in giro, non sentendosi molto al sicuro.

Nella fretta di guardarsi attorno, Shuichi incrociò il suo sguardo con quello di Yuki che disse di non far caso a quelle parole pronunciate dalla giovane ragazza.

Il ragazzo si sentì come trapassato da parte a parte da quegli occhi color dell’ambra, sentendo una leggera scossa pervadergli tutto il corpo. Distolse subito lo sguardo e lanciò un’occhiata fuori della finestra, notando che aveva finalmente smesso di piovere..

Mentre i due stavano discutendo di un certo libro Shuichi li interruppe dicendo che era ora che tornasse a casa altrimenti l’amico con cui viveva si sarebbe preoccupato, e così dicendo fece un piccolo inchino a Yuki mormorando un flebile “grazie”.. Raccolse le sue cose e scappò fuori dalla porta come un fulmine, correndo come un razzo fino a casa..

Yuki sostenne che quel ragazzo era strano, ma Kimie lo corresse affermando che era parecchio timido, e per quel motivo si comportava così……

Intanto Shuichi era corso in camera, notando che Hiro non era ancora tornato a casa; buttò in aria i vestiti fradici e si cacciò sul letto, mugolando e guardando il soffitto “Yuki Eiri…” Disse diventando completamente rosso e spiaccicandosi il cuscino in faccia.

Gli altri due rimasero a parlare del libro ancora per una bell’oretta. Alla fine Kimie, verso le sei di sera, dovette andare, ma prima di salutarlo gli disse una cosa all’orecchio, scrisse un bigliettino e glielo mise in mano. Fece l’occhiolino e tornò a sua volta verso casa, lasciandolo lavorare ancora un po’ al suo libro.