Miracle n.1

Miracle n.11

Il mattino seguente, i due ragazzi sarebbero tornati a Kyoto, sarebbero partiti solo dopo poche ore, perciò, chiamarono Suguru e Hiro per salutarli.

Stettero tutta la mattinata insieme, andarono a pranzare allo Zenny’s, e successivamente comprarono i biglietti del treno, così, avrebbero fatto con calma evitando di perdere il treno delle 11.43.

Mancavano ormai venti minuti, così, si avviarono alla stazione. Hisoka abbracciò il suo ex-amante, ringraziandolo di ogni cosa, e dicendogli che gli avrebbe sempre voluto un gran bene. Lo stesso per Tsuzuki e Ryuichi.

Suguru e Hiro, li abbracciarono, ordinandogli di tornare perché erano due ragazzi davvero simpatici e dolci.

Il treno era arrivato, e sarebbe restato fermo per cinque minuti, tutti il tempo necessario per mettere la valigia sul treno e salutare nuovamente gli amici.

Quando il treno partì, ci fu un sorriso da parte di tutti, era un bellissimo arrivederci, da amici però.

Ryuichi guardò negli occhi il suo ragazzo, che finì con l’abbassare lo sguardo, questo fece preoccupare molto Sakuma, che gli alzò il mento con le dita, imponendogli di guardarlo in faccia.

“Che hai?” “Meglio parlarne con calma… da soli…” Ryuichi, si immaginò che volesse lasciarlo per Hisoka, probabilmente si era innamorato di lui, infondo lo vedeva sempre felice e spensierato quando erano insieme, mentre oramai non si baciavano più neppure se stavano insieme. Anche quando erano tornati dalle vacanze, nei giorni in cui erano da soli, avevano fatto l’amore solo due volte nell’arco di un mese circa, mentre di solito, facevano l’amore tre o quattro volte alla settimana. Si baciavano di rado, e questo era diventato insopportabile per lui.

Ryuichi prese la mano al ragazzo, e fece per andare verso casa.

“Ragazzi… noi andiamo…” “Va bene, ci vediamo dopo?” “Può darsi… non lo so…” “Ciao!” “Ciao…” Shuichi non aveva aperto bocca, era rimasto davvero scioccato dai suoi pensieri, lui aveva troncato con Hisoka, ma Ryuichi sicuramente era rimasto in contatti intimi con Tsuzuki.

Arrivarono velocemente a casa, e i due ragazzi andarono a sedersi sul letto. Shuichi aveva un’espressione triste, lo sguardo vuoto portato all’altezza del petto di Ryuichi.

“Che cos’hai…?” dalla bocca di Shuichi non riuscivano ad uscire le parole… il pianto le bloccava… “È successo qualcosa con Hisoka…” il ragazzino scosse la testa… “E allora cos’hai? Shuichi, mi fai preoccupare…” “Io…” Ryuichi gli strinse una mano nella sua, perché non riusciva a parlargli?

“Io… ho rotto con Hisoka… ho troncato il rapporto che avevamo instaurato… mi riferisco a ‘quel’ tipo di rapporto…” Ryuichi lo abbracciò… anche lui provava le stesse cose… “Allora… va tutto bene… anche io ho rotto i rapporti con Tsuzuki! Mi sentivo in colpa. Sentivo che c’era qualcosa che mi bloccava. Io voglio solo te…” Shuichi iniziò a piangere… possibile che quei due erano così in sintonia?
“Anche io voglio solo te… in questo periodo, non ci siamo più comportati come facevamo prima… ci siamo distaccati moltissimo… e questo, l’ho realizzato troppo tardi…” “Non è troppo tardi. Stai tranquillo! L’importante è stare insieme!” “Si… lo credo anche io!”.

Si baciarono, ognuno sentiva l’amore che provava l’altro, quello era un bacio di unione, finalmente le cose erano tornate come prima.

Passò una settimana dopo la loro nuova unione, il rapporto era diventato più saldo di prima, insieme si divertivano più che mai, e alla NG avevano quasi finito la nuova canzone, ovvero ‘Blind game again’. L’aveva scritta Ryuichi.

La registrazione era completa, l’unica cosa da fare, erano alcuni miglioramenti sulla voce, ma per il resto, erano soddisfatti lì alla NG.

Ormai, si era fatto tardi, perciò, potevano tranquillamente tornare a casa e finirla il giorno seguente la canzone. Era il più era fatto.

Si era fatta sera, il cielo non si era ancora rabbuiato, c’erano i primi cenni di tramonto, e Shuichi e Ryuichi si avviarono a casa per la mano, mentre parlavano del loro nuovo singolo, e della novità che gli aveva comunicato K: ovvero l’uscita del loro CD.

La felicità che gli riempiva il cuore era davvero indescrivibile, non gli importava di nulla più di quello, oramai, stavano coronando il loro sogno, insieme. Siccome presto avrebbero festeggiato il loro sesto mese, Shuichi aveva pensato di anticipare il suo regalo a Ryuichi e di andare a comprarglielo in quel momento, dato che aveva i soldi a portata di mano, e che voleva lo indossasse per quel giorno. Aveva visto un paio di pantaloni di jeans, abbastanza stretti, ma con gli strappi sulle ginocchia e dei lacci che pendevano dai passanti, erano abbastanza semplici, ma sapeva che al suo ragazzo gli sarebbero piaciuti.

“Ryu-chan! Puoi aspettare qui? Devo andare in un posto!” “Dove? Dai che devo preparare la cena, se andiamo avanti di questo passo mangiamo alle dieci!” “Sii paziente! Farò in un attimo!” “Ok, ma sbrigati, io vado a vedere il negozio di dischi!” così, Shuichi si affrettò alla boutique lì di fianco a lui, e Ryuichi si diresse verso le strisce pedonali per attraversare la strada.

Mentre Shuichi fece per entrare nel negozio, sentì una frenata e una botta. Per istinto si voltò di scatto, e vide una macchina ferma, e la gente che stava cominciando ad accalcarsi. Notò subito il pupazzetto di Kumagoro abbandonato sull’asfalto.

Col cuore in gola cominciò a correre, non poteva essere, non era possibile che fosse successo!

“Ryu-chaaaan!!!” si precipitò sul corpo del ragazzo spintonando la gente che guardava il corpo esanime con la paura addosso, aveva preso davvero una bella botta.

Il corpo di Ryuichi era abbandonato a terra, come fosse una bambola, il sangue che usciva senza sosta, e il suo volto così spento, le labbra si stavano colorando di rosso per via del sangue.

Shuichi si lanciò su di lui con le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi, il suo corpo tremava di terrore.

“Mi… mi dispiace io… non l’avevo visto…” l’uomo che aveva investito Sakuma, si trovava in piedi di fronte ai due ragazzi, aveva le mani tremanti e gli occhi sgranati. Una signora si avvicinò all’uomo, chiedendogli di rilasciare i dati, ma questo, appena sentì quella frase e realizzò la sua posizione, spintonò la donna, salì in macchina e sparì in fondo alla via. La gente iniziò a scalpitare, a gridare di fermarlo e di prendere la targa.

Shuichi nel frattempo non aveva frenato le sue lacrime, mentre una ragazza, si era avvicinata a lui, accarezzandogli i capelli.

“Non preoccuparti… adesso arriverà l’ambulanza… tu cerca di calmarti…” Shindou non l’aveva ascoltata, l’unica cosa che aveva fatto, era stata quella di disperarsi ancora di più, mentre stringeva le mani fredde del ragazzo privo di sensi.

Ben presto, arrivò l’ambulanza, i dottori presero misero il ragazzo sulla barella e se ne andarono all’ospedale più vicino, dicendo al ragazzino dai capelli fucsia che non poteva salire in ambulanza dato che avrebbero dovuto affrontare un difficile percorso.

Shuichi fece per iniziare a correre, quando la ragazza lo fermò, dicendogli che l’avrebbe accompagnato lei. Poteva vedere la disperazione che sprigionavano i suoi occhi.

Salirono in macchina, Shuichi guardava davanti a sé con uno sguardo di vetro, mentre la ragazza cercava di rassicurarlo.

“Vuoi qualcosa di caldo da bere?” ma il ragazzo non riusciva a rispondere… “Tieni!” sorridendogli gli passò un fazzoletto di carta, che Shuichi prese e avvicinò ai suoi occhi fradici.

Arrivarono in sala d’attesa, e si sedettero sulle seggioline. La ragazza, andò a cercare un dottore per chiedergli notizie del ragazzo ricoverato di urgenza.

“Mi scusi, infermiera!” “Oh… signorina, mi dica?” “Si sa nulla del ragazzo?” “Lo hanno portato qui poco fa… l’unica cosa che posso dirle è che sarà un intervento molto difficile, i dottori dovranno sistemare i suoi organi interni che hanno subito gravi danni per via della botta… mi spiace, lei è la sua ragazza?” “No… io non lo conosco, ho accompagnato qui quel ragazzino… credo sia suo fratello…” “Si faccia dire il numero di casa e chiami i suoi genitori…” “Oh, certamente, la ringrazio!” “Se avessimo nuove notizie, la avvertiremo!” “Grazie…” la donna si allontanò, mentre la ragazza si avvicinò a Shuichi inginocchiandosi di fronte a lui.

“Ragazzino…” lui non accennava ad alzare la testa, così lei, gli alzò il mento con le dita per far sì che la guardasse negli occhi.

Ora che la vedeva, notò che era una bella ragazza dai capelli castano scuro, molto lunghi e gli occhi blu scuro. Aveva un viso così dolce e pareva molto preoccupata quanto premurosa.

“Senti… potresti darmi il numero di casa? Non dovresti avvertire tua madre di ciò che è successo a tuo fratello?” Shuichi la guardò senza capire… “Quel ragazzo… non è tuo fratello?” Shindou scosse il capo e si asciugò le lacrime.

“Oh… insomma… posso avvertire qualcuno?” “La NG… la… casa discografica…” “Nh?” ora ricordava dove li aveva già visti, erano due del gruppo emergente, i Bad Luck.

“Lo farò…” “Anzi… ti prego… chiama Yuki!” “Si, lo farò volentieri… mi daresti il numero?” con tutta la calma cercò il numero e glielo mostrò… lei spalancò gli occhi e fece la chiamata.

“Eiri?” Shuichi la guardò sorpreso… allora lo conosceva? “Senti… c’è un problema… no, a me non è successo nulla… io…” Shuichi le chiese di dargli il telefono.

“Yuki…” dall’altra parte, Yuki si mostrò molto stupito, che ci faceva Shuichi con lei? “Ti prego… ho bisogno… di te. Sono all’ospedale… si… grazie!” riagganciò, così la ragazza gli chiese spiegazioni.

“Scusa la domanda, ma come conosci Eiri?” “Per via di Seguchi…” “Giusto… io sono Ayaka Usami, molto piacere!” “Shuichi…” “Senti… mi spiace tantissimo per il tuo amico… ma se vuoi stargli vicino, devi cercare di mantenere la calma…” “Non è facile…” “Lo so…” la ragazza lo abbracciò, poteva capire benissimo lo stato d’animo del ragazzo, gli si leggeva negli occhi.

Lui, per istinto si aggrappò alla sua esile schiena con le braccia, e pianse nuovamente, sentiva tutte le sue paure accumularsi insieme alle lacrime.

Dopo qualche minuto, arrivò Yuki correndo, così, Ayaka si staccò dal ragazzino, che si buttò fra le braccia di Yuki, che ancora non capiva cosa stava succedendo.

Mentre abbracciava Shuichi, si riferì ad Ayaka chiedendogli cosa fosse accaduto. Lei, tremando gli raccontò tutta la scena faceva lo sguardo i Yuki si rabbuiò.

“Ryuichi…” il nome del ragazzo uscì flebilmente dalle labbra tremanti di Shindou, che si strinse ancora di più al corpo del ragazzo biondo.

“Ayaka… stai con lui, vado a chiamare Seguchi…” così, Yuki si allontanò e uscì a chiamare il presidente della NG e far sì che avvertisse tutti gli altri, che ben presto arrivarono preoccupati.

Era una scena davvero carica di tristezza, tutti erano seduti con uno sguardo terribilmente triste ad aspettare notizie dai dottori, che non arrivavano mai.

Tohma era appoggiato ad una parete e non toglieva mai lo sguardo dalla porta della sala operatoria, Mika era seduta accanto a Shuichi e gli teneva la mano, Hiro consolava Fujisaki che era immerso sulla sua spalla a piangere, Tatsuha era rannicchiato su stesso piangendo lacrime amare per il suo più grande idolo, Yuki teneva Shindou stretto a sé, K andava avanti e indietro per il corridoio, Sakano-san stava sbraitando (nei limiti consentiti) e Ayaka tremava per la tensione. Nonostante non conoscesse il ragazzo, poteva sentire un dispiacere profondo.

Dopo molto tempo, un dottore si fece vivo, e si avvicinò a K che gli stava andando incontro.

“Signore? Lei è parente del ragazzo?” “Si… il fratello…” lo disse in modo da farsi dire tutto dal dottore.. “Bene, mi segua!” quando furono lontani dagli altri, il dottore iniziò a parlare molto seriamente.

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