Miracle n.1

Miracle n.1

Salve… questa è la mia prima ficci dedicata ai bellissimi Ryuichi e Shuichi! Spero vi piaccia! ^^
Ehehehe! Ditemi cosa ne pensate… Grazie! ^^
I personaggi di questa fic non sono mia invenzione ma dell’autrice Maki Murakami la cui detiene tutti i diritti

  • Genere: A.U. – Yaoi
  • Rating: NC-17\ X
  • Manga\Anime: Gravitation (Yami no Matsuei)
  • Characters: Ryuichi\Shuichi (Hiro\Fujisaki e accenni tra Aizawa\Shuichi e Shuichi\Hisoka – Tsuzuki\Ryuichi)
  • Fan Writer: Sky Almasy

La storia si svolge in un periodo solare di primavera. Quello era l’ultimo anno di liceo, l’anno dell’ammissione all’esame e l’addio agli studi. Ognuno doveva decidere cosa fare della vita, se andare all’università, se lavorare.

Nell’aula della 3-6, si stava svolgendo una noiosissima lezione di fisica, ed il professor Minamoto, stava spiegando il moto circolare uniformemente accelerato.

Il giovane Shuichi Shindou, era annoiato, con una mano che gli sorreggeva la testa per evitare si addormentasse, e accanto a lui, c’era un indaffarato Ryuichi Sakuma che stava prendendo freneticamente appunti. Erano l’opposto dell’altro, Ryuichi, era bravissimo a scuola, anche se non gli piaceva granché frequentare le lezioni, mentre Shuichi, detestava qualsiasi materia che non fosse ginnastica o musica, ma al liceo veniva tolta.

Improvvisamente, mentre aveva lo sguardo rivolto verso la finestra, con uno scatto, aprì il quaderno e iniziò a scrivere freneticamente qualcosa, che attirò l’attenzione di Ryuichi.

“Shuichi? Cos’hai da scrivere per essere così concentrato? Sicuramente non è roba di scuola!” il ragazzino con i capelli fucsia si voltò verso il proprietario della voce, che gli stava sorridendo radiosamente. In realtà sapeva benissimo cosa stava scrivendo Shindou. Era una canzone, o almeno l’inizio. Tutti e due amavano cantare, e tutti e due scrivevano canzoni. Ed entrambi, dopo la scuola avrebbero voluto prendere la strada della musica. Avevano almeno due testi ciascuno, e Hiroshi Nakano, che in quel momento aveva saltato la lezione, suonava la chitarra da Dio.

“Shindou! Cosa stai facendo? Dubito tu stia prendendo appunti, e oltretutto stai distraendo Sakuma!” il ragazzino dai capelli fucsia fece una smorfia, e sospirò di noia.

“Se ti annoia tanto la mia lezione, vattene fuori dall’aula!” Shuichi non fece resistenza, si alzò e uscì, mentre Ryuichi scuoteva la testa rassegnato.

Passò l’ora di fisica, ed era il momento della pausa pranzo, Sakuma raggiunse Shuichi in giardino, che era sdraiato sotto l’ombra di un albero a riflettere, cercando di continuare il testo della canzone.

“Shu-chan?” Ryuichi si sedette accanto a Shindou, che si alzò a sedere avvicinandosi di più al ragazzo, che gli avvolse la vita con un braccio. Ryuichi si allungò verso Shuichi, cercando le sue labbra. Si baciarono, noncuranti degli studenti che li osservavano, alcuni schifati, alcuni invidiosi.

“Voi due, siete proprio senza speranza, possibile che ogni volta che vi vengo incontro siete sempre incollati?!” i due si staccarono tutti rossi in viso.

“Hiro!” il giovane e bel chitarrista dai capelli rossi li aveva raggiunti, e si sedette accanto a loro. Aveva con sè un foglio scritto da lui.

“Cos’è?” “Ehy Shuichi, ma perché sei sempre così impaziente? Dammi almeno il tempo di parlare, no?” il ragazzino fece la faccina da finto offeso e lasciò che Nakano parlasse.

“Questi sono gli accordi che ho fatto per Rage Beat! Li ho finiti, ieri sera sono stato sveglio fino a tardi per finirli! Sono un genio, o no?” il piccolo Shuichi si lanciò fra le braccia di Hiro gridando la sua felicità. Mentre Hiro faceva di tutto per staccarselo, e Ryuichi rideva. Quei tre erano inseparabili.

“Ah, Hiro! Oggi allora andiamo allo Zepp a provare!” il ragazzo annuì e si alzò in piedi.

“Andiamo?” “Eh?” i due ragazzi non capivano. “Chi se ne frega di letteratura giapponese! Possiamo anche saltarla per una volta, no?”.

Così, i tre ragazzi si allontanarono raggiungendo così lo Zepp Tokyo, la sala prove. Appena furono lì, Hiro attaccò la chitarra all’amplificatore e iniziarono a cantare Rage Beat.

Partì così la chitarra di Hiro.

“Obieta me tsukide iradatsu omoi uwaki na kaze ni hakisutete… hibi wareta rojoo ni toketa shigunaru wa kizuato dake no koshite iku… madoro n da noizu ga asu o keshisaru maeni… yaboo ni ibiku kutsuoto o oninakete… dokonimo tomaranai… mitasanai Emotion shikato ikete oikose yo… furueteru shaina sekai no nukemiza o neratte… tadoritsuku bashohe I want new world…” Hiro esegue un assolo con la sua chitarra, mentre Ryuichi e Shuichi lo incitano.

“Meinsutorito ni kizamu semegi atta na mida ga… imamo kekoeru kutsuato o hizumaseru… dokonimo tomaranai… mitasanai Emotion shikato ikete oikose yo… furueteru shaina sekai no nukemiza o neratte… tadoritsuku bashohe I want new world!!!”.

La musica si dissolve lievemente… Shuichi saltella allegramente dimostrando che aveva approvato l’esito della canzone con gli accordi trovati da Hiro. In quel momento sentono un applauso provenire da una sola persona da qualche parte nella sala. Con sguardo incredulo cercano la provenienza e vedono un ragazzo sui 26 anni che si avvia verso di loro. Stava ancora applaudendo, ma poi si ferma di fronte a loro sorridendo.

“Complimenti! È una bella canzone, ragazzi!” i tre ragazzi si guardano increduli… “Chi sei tu?” Ryuichi chiese chi fosse, non capiva, perché era lì? Avevano prenotato la sala chiedendo di non fare entrare nessuno.

“Ah, scusate, mi presento. Il mio nome è Sakano-san. Sono uno dei produttori della NG Production… molto lieto!!” sorrise di nuovo… “PRODUTTORE?!” … Shuichi… “DELLA NG?!” … Hiro.

Non riuscivano a dire neppure una parola per la sorpresa, quello era un produttore della più rinomata casa discografica del Giappone, ed era incredibile che avesse fatto dei complimenti a dei principianti come loro.

“Mi siete piaciuti molto! Ditemi, l’avete scritta voi?!” Ryuichi si esaltò… “SI! Più precisamente l’ha scritta lui! Shu-chan!!”.

Sakano-san gli fece i complimenti, quei ragazzi potevano essere una buona fonte di guadagni e fama per la NG, ma stranamente per la prima volta, non gli importava nulla del guadagno, ma della popolarità che avrebbero presto raggiunto quei ragazzini. Erano straordinari, voleva solo aiutarli, non gli importava nulla dei soldi.

“Sentite… ehm… come vi chiamate?” “Io sono Sakuma Ryuichi, questo scemo è Shindou Shuichi e lui è Nakano Hiroshi!” il produttore si mise una mano sulla fronte… “Vi piacerebbe suonare e incidere il vostro disco per la NG Production?” “… Si… ” non riuscivano a crederci, gli stava davvero offrendo un’opportunità simile? Lui? A loro? “Bene ragazzi, tutto quello che dovete fare è presentare un demo al presidente Seguchi Tohma!” “Ah! Ma io lo conosco! È il famoso tastierista dei Grasper!” “Esatto Sakuma-kun!” Shuichi e Hiro si presero le mani, con gli occhi che gli luccicavano, era fantastico!

“Bene, domani alle 15 incontriamoci di fronte alla NG Pro! Puntuali, mi raccomando ragazzi! Questa è una grande opportunità per voi!” “Va bene, ci saremo!” “Ricordate il demo!”.

Si salutarono, e come tre automi, si diressero al parco lì di fronte. Non avevano ancora realizzato quanto erano stati fortunati.

“Ragazzi… ” “Si, Ryu-chan?” “Ma… voi ci credete?!” “No… ” tutti e due si voltarono verso Shuichi, che era stato stranamente in silenzio fino ad allora. Il ragazzino si voltò verso di loro, le sue labbra si distesero in un largo sorriso.

“WAAAAAHHHHHH!!!!!!!! NON CICREDOOO!!! DIVENTERO’ FAMOSO! INSIEME AL MIO RYU-CHAN E IL MIO MIGLIORE AMICO!!!! WAAAHHH!!!” tutti quanti si misero a ridere, stava per accadere davvero. Non era uno scherzo.

“Hiro? Ryu-chan? Che ne dite di andare a festeggiare?” “SI!” a quel punto si diressero allo Zenny’s, la pizzeria dove andavano sempre mangiare.

Parlarono del demo, Hiro disse che avrebbe saltato scuola e avrebbe messo le due voci sulla chitarra. Avevano abbastanza registrazioni per fare il demo. Perfetto. Ora non restava altro che fare tutto.

“Ma, Hiro, non sarebbe meglio che venissimo anche noi?” “No, Shuichi, è meglio che voi due andiate a scuola. O perlomeno è meglio che TU vada a scuola, dato che vai malissimo.” “Anche tu!” “Si, ma io so come fare il demo, tu no! E Ryuichi ti verrà a tenere compagnia!” “Mmm… ok… ” come ogni volta fece la faccina da finto offeso. Era davvero carino.

Dopo aver finito la pizza, si diressero a casa, Ryuichi e Shuichi a casa loro, e Hiro a casa sua. I due ragazzi, oltre che stare insieme, convivevano. Erano circa due mesi che vivevano e stavano insieme e quattro che si frequentavano, e tre anni che si conoscevano. Avevano scoperto che si piacevano l’un l’altro, il giorno che andarono al concerto dei Nittle Grasper a Kyoto. Andarono solo loro due, perché Hiro stava male. Erano lì, a cantare e saltare, quando un ragazzo si avvicinò a Shuichi, tentando di sedurlo, così Ryuichi tirò il ragazzino dai capelli fucsia verso di sé, era geloso, geloso che qualcun altro che non fosse lui potesse portarglielo via, così il ragazzo che stava flirtando si arrabbiò. Fecero a botte, e Ryuichi ne uscì abbastanza malconcio, così Shuichi lo portò via, era disperato.

“Ryuichi! Come stai? Perché l’hai fatto…?” il ragazzo gli sorrise e si aprì a Shuichi… “Perché non sopporto l’idea che qualcuno ti porti via da me!” così, per impulso Shuichi lo baciò. Ryuichi sapeva che gli piaceva Shuichi, e Shuichi sapeva che gli piaceva Ryuichi, ma nessuno dei due aveva avuto il coraggio di confessarlo per paura di brutte reazioni da parte dell’altro. Da quel giorno iniziarono a frequentarsi, sempre più spesso Shuichi andava a dormire da Sakuma, erano sempre insieme, più del solito, fino a che, due mesi prima si misero insieme. Ancora non sono mai andati al di là del semplice bacio o di qualche strusciamento da sopra i vestiti, ma presto sarebbe dovuto accadere, non volevano comunque affrettare le cose. Quando sarebbe stato il momento, sarebbe successo.

Arrivarono a casa, e Shuichi si lanciò sul letto preso dalla felicità, mentre Ryuichi iniziò a spogliarsi, si sarebbe concesso una doccia ristoratrice.

“Shu-chan? Mi prendi un paio di boxer e dei calzini per favore?!” “Siii!!!” così, si diresse in bagno, aprendo l’acqua. Stette un attimo a pensare a quello che gli stava succedendo. Lui, il suo Shuichi e Hiro stavano per avere dei contatti dalla NG Pro! Era a dir poco meraviglioso. Si infilò sotto il getto e iniziò ad insaponarsi, poteva sentirà la flebile vocina di Shuichi che stava canticchiando ‘Rage Beat’, che bella voce che aveva Shuichi. Con lui si sentiva davvero insuperabile in ogni cosa, era davvero felice di stare insieme a quel pazzo di Shindou. Insieme poi formavano una bella coppia, erano tutti e due un po’ pazzi, ma allo stesso tempo, quando volevano poteva diventare seri. E quando erano insieme, e collaboravano, venivano fuori ottimi risultati, e se ci metteva lo zampino anche Hiro veniva fuori qualcosa di grandioso. Eh, si, ormai tutti e tre erano come una famiglia.

Spense l’acqua e si asciugò con l’asciugamano, mettendosi poi i boxer ed i calzini. Uscì dal bagno, che sentì l’aria del tutto ghiacciata, cavolo, era abituato alla temperatura del bagno.

“Vado io ora a fare la doccia!” corse in bagno e in pochi minuti se la fece. Dopo un po’, si rese conto di essersi dimenticato dei vestiti, così, si affacciò alla porta.

“Ryu-chan?” “Ehy, dimmi… che ci fai li? Vieni… ” Shuichi era completamente rosso… “Ehm… mi porti dei boxer?” Ryuichi scoppiò a ridere, quel ragazzo certe volte era davvero sbadato!

Così, si vestì e si lanciò su Ryuichi, abbracciandolo. Stettero in quella posizione per alcuni minuti, che furono interminabilmente dolci. Ryuichi che accarezzava i soffici capelli fucsia di Shuichi. Shindou affondò il viso nei capelli di Sakuma, inebriandosi del profumo dei suoi capelli, soffici, di quello strano colore che dava sul verde.

“Shuichi… lo sai che ancora non ci credo?” “Che cosa? Della NG? Anche per me è difficile da realizzare ma… finalmente ce l’abbiamo fatta!” “Però io vorrei finire la scuola, tanto mancano soltanto venti giorni!” “Già, io ne farei volentieri a meno, ma è meglio così… domani lo chiederemo a Sakano-san!”.

Shuichi rabbrividì dal freddo e si infilò sotto le coperte, seguito da Ryuichi, che si strinse a lui per riscaldarlo. Allungò la mano verso la lampada e spense la luce. Circondati dal buio, vennero colti dal sonno e si addormentarono.

Il mattino seguente, Ryuichi si svegliò presto e andò in cucina a preparare la colazione, dopo essersi lavato il viso e i denti e vestito. Si erano fatte le 7.00, e Shuichi ancora non si vedeva.

‘Stai a vedere che… ‘ entrò in camera, e il ragazzino ancora dormiva… panico. Aveva spento la sveglia.

“SHUIIIICHIIII!!!! SVEGLIATIIIII!!!” “Mmm… ma che ore sono?” “Le 7.00! Alzati!” “No… … le 7.00?! Perché non mi hai svegliato?!” corse in bagno, in due minuti fece tutto, corse in cucina e prese al volo il toast, tornò in camera correndo, prese Ryuichi per la mano e uscì di corsa, trascinandosi il ragazzo.

“Shuichi! Che motivo hai di correre?!” “Sei scemo?! Siamo in ritardissimooo!!! Muoviti! Se camminiamo arriviamo in ritardo!” “Shuichiiii!! Prima o poi ti uccido!”.

Arrivarono precisi per l’inizio della lezione. Quella mattina, oltre a Shuichi, neppure Ryuichi riuscì a prendere appunti, era troppo esaltato per il pomeriggio che li avrebbe attesi.

“Ryu-chan!” il ragazzo si voltò verso Shuichi… “Ehy… ” “Mi sta salendo la tensione… ” il ragazzino dai capelli fucsia aveva lo sguardo rivolto alla finestra.

“Perché? Stai tranquillo!” “E se… non dovesse andare bene? Intendo… ” “Non pensarci ora… non puoi saperlo, se andrà male, proveremo da qualche altra parte, no?” “Mh… ” Shuichi tremava… quando era teso iniziava sempre a tremare pesantemente.

Ryuichi allungò la mano verso quella di Shindou e la strinse nella sua, come per dargli conforto, per tranquillizzarlo. Le lezioni, si conclusero velocemente, il tempo era volato, e alle 14.00, si ritrovarono con Hiro al parco di fronte alla scuola.

“Ciao!!” “Ciao Hiro-kun!” “Ciao… ” Hiro si preoccupò un attimo, Shuichi aveva la faccia stravolta.

“Shuichi? Che cos’hai?” “Mh…” “È teso. Troppo teso.” Hiro si avvicinò all’amico e gli tirò una pacca sulla spalla, sussurrandogli all’orecchio di ricordarsi che loro erano i migliori, e Shuichi sorrise, riprendendo coscienza di sé, si diressero alla NG.

Alle 15.00 in punto si fece vivo Sakano-san, che gli fece nuovamente i complimenti. Il più velocemente possibile li portò nell’ufficio del presidente.

“Salve presidente.” “Sakano-san! Entrate! Salve!” “Salve!” risposerò in coro i ragazzi… “Dunque, voi siete i protetti di Sakano-san? Eheheh… mi ha parlato molto di voi ieri, assicurandomi che siete molto bravi! Bene, il demo?” Shuichi glielo passò.

“Bene… voi siete?” “Shuichi Shindou, lui è Sakuma Ryuichi e Hiroshi Nakano! Noi siamo i Bad Luck!” “Benissimo, mi piace il tuo spirito!” Seguchi Tohma inserì il CD nel lettore e ascoltò la canzone. Era sorpreso di tanta bravura. Al termine della canzone restò un attimo in silenzio, e Shuichi fu precipitoso come sempre.

“Non le è piaciuta vero?” silenzio… “No, al contrario! Siete in gamba. Da oggi stesso sarete parte della NG Pro. Volete continuare?” “Si!” Shuichi, Ryuichi e Hiro si abbracciarono. Ce l’avevano fatta.

“Ehm… scusi? Potrei farle una domanda?” “Dimmi pure Sakuma-san.” “Potremo finire gli studi? Abbiamo soltanto venti giorni al diploma…” “Certo, ma dopo quel giorno dovrete lavorare ancora più duramente, dobbiamo riadattare la canzone!”.

I tre ragazzi erano esaltati, finalmente avrebbero potuto fare quello che desideravano, erano riusciti ad avere la loro occasione.

“Bene ragazzi, potete seguirmi? Vi porterò nella sala di registrazione!” i tre ragazzi seguirono Sakano-san guardandosi intorno e ammirando l’ampiezza di quel posto meraviglioso. Shuichi aveva gli occhi sgranati, e stava pensando che quello sarebbe stato il suo futuro posto di lavoro. La cosa lo esaltava a dir poco.

Arrivarono nella stanza, dove era presente un enorme mixer al centro, davanti al vetro che divideva la stanza per registrare la voce, al piano superiore si trovava la sala per registrare gli strumenti. Tutto era così perfetto e studiato in ogni dettaglio. Sakano-san disse che avrebbero potuto già iniziare a provare, così, Hiro prese la chitarra e gli altri due presero due microfoni. Nella sala riecheggiava le bellissime voci dei due ragazzi, e il suono meraviglioso che produceva la chitarra. Sakano-san aveva le lacrime agli occhi, finalmente, finalmente aveva trovato il gruppo che faceva per lui. In quel momento entrò Seguchi Tohma, curioso di sentirli cantare dal vivo, e con una comunicazione da dire ai Bad Luck.

I tre ragazzi, appena si accorsero della sua presenza ci misero ancora più passione, e finita la canzone, Tohma stava applaudendo.

“Complimenti ragazzi!” “GRAZIE!!” Seguchi sorrise… “Non avete un minuto di tempo, dovete sapere che fra tre giorni, allo Zepp Tokyo si esibiranno gli ASK in un live… e… voi dovrete aprire il concerto. Non siete felici?!” nella sala si alzò un grido di felicità, ma tutto ciò era meraviglioso! Shuichi saltò in collo a Ryuichi, e Hiro li abbracciò tutti e due. Seguchi sorrideva ancor più ampiamente. Quel ragazzino gli piaceva, aveva dimostrato una grande determinazione e passione per la musica, gli piaceva proprio…

Provarono nuovamente la canzone, e cercarono di trovare delle modificazioni da poter fare. Non fecero molto, perché ormai si era fatto tardi, però sapevano già dove dovevano cambiare le cose che avrebbero fatto il giorno dopo.

Era così finita la loro prima giornata di lavoro, si erano salutati all’entrata dell’edificio dato che Hiro aveva la moto parcheggiata lì. Ryuichi e Shuichi si avviarono a casa, mano nella mano, parlando della loro giornata, delle emozioni che avevano avuto. Quello sarebbe stato il luogo che avrebbero frequentato ogni giorno.

“Sai Ryu-chan, non credevo che ci saremmo riusciti così presto!” “Stai calmo, ancora non è detta l’ultima…” “Ehy! Smettila! Ormai siamo nella NG, non dico che siamo già famosi, ma se ce la mettiamo tutta, ce la faremo, anche perché… il grosso l’abbiamo fatto!” “Hai proprio ragione Shu-chan!” il ragazzo baciò Shuichi a fior di labbra, e tirò fuori le chiavi dalla tasca, erano quasi arrivati.

Finalmente tornati a casa, Shuichi corse al frigo per mangiare qualcosa, prese gli ingredienti per cucinare il ramen e li dispose sul tavolo, per iniziare a prepararlo. A quel punto arrivò Ryuichi che gli dette una spinta per allontanarlo, facendolo quasi cadere.

“Ehy?! Che fai?!” “Tu, fuori dai fornelli! Vuoi forse uccidermi?” Shuichi si offese, sapeva di non essere bravo a cucinare, ma farglielo notare così…!

“Eddai! Scemo! Non ti devi offendere, lo sai che non lo dico con cattiveria…” “Scusa.” “Dai!!” Shuichi fece per andare in salotto a vedere un po’ di tv, ma Ryuichi lo fermò abbracciandolo da dietro, e sussurrandogli all’orecchio che non voleva trattarlo in quel modo. Shuichi voltò un po’ la testa e dette un bacino sulla guancia al suo ragazzo. Così, se ne andò alla tv. Prese il telecomando e girò un po’ di canali, non c’era nulla… così decise di andare in camera e mettersi un po’ più comodo. Era davanti all’armadio, tirò fuori un paio di boxer puliti e si cambiò. Si sdraiò un attimo nel letto chiudendo gli occhi, immaginando i Bad Luck ad un concerto fuori dal Giappone, che venivano acclamati da tutti i fan, che gridavano per loro. Si alzò di scatto e corse in cucina per chiacchierare con Ryuichi, che ormai aveva quasi finito.

“Eccomi!” “Ah, è quasi pronto, solo un minuto e il ramen ha finito di cuocere!!” Shuichi annuì sorridendo e con l’acquolina in bocca, i piatti cucinati da Sakuma erano davvero ottimi. Mentre mangiavano, si davano delle occhiatine. In quel momento Ryuichi, si soffermò ad osservare il ragazzino dai capelli fucsia che si stava gustando il ramen. Era a dir poco bellissimo. Poteva vedere la sua pelle chiara che rifletteva la luce artificiale della lampada. I suoi capelli meravigliosi che si muovevano leggermente per via dei movimenti del ragazzo, e poi… il suo corpo. Era solo in boxer, doveva ammettere che aveva un fisico piuttosto magro, ma a lui piaceva un sacco, era davvero minuto per essere un ragazzo di 19 anni, ma era bello anche per quello. In quel momento gli passò il flash di loro due a letto, ebbe un’erezione, accorgendosene sussultò. Shuichi a quel punto si fermò.

“Tutto bene?” “Eh?!” vide anche che Ryuichi era diventato completamente rosso… “Sei un po’… arrossito, tutto bene?” “Si, si!!” Shuichi riprese a mangiare, non capendo ciò che era accaduto.

Finirono di mangiare, così Shuichi rimise tutto a pasto e iniziò a lavare i piatti sporchi e le bacchette. Ryuichi se ne andò in camera a cambiarsi. Si sedette sul letto e tirò un sospiro di sollievo, per fortuna non se n’era accorto, altrimenti che figura ci avrebbe fatto? Apparte che era normalissimo, ma… non voleva comunque che lo vedesse.
Mentre era assorto nei suoi pensieri, apparve proprio lui, che si sedette sulle sue gambe, baciandolo. Cavolo, se faceva così, era ancora più sensuale, e quindi, equivaleva a… no! Se andava avanti così, se ne sarebbe accorto, e anche bene, dato che era seduto sulle sue gambe.

“Shu-chan? Potresti alzarti?” “Perché?!” Ryuichi non sapeva cosa dirgli, così, si alzò in piedi e lo prese in braccio, sdraiandosi sopra di lui. Decisamente meglio. Iniziarono a baciarsi. Ok che avrebbe aspettato il momento giusto, ma non ce la faceva proprio più, aveva bisogno di fare di più con lui, infondo si frequentavano da tanto, che male c’era se… no. Meglio affrontare prima il discorso.

Shuichi allora, iniziò a strusciarsi, sembrava proprio lo facesse apposta, così, Ryuichi iniziò ad accarezzargli il corpo, andando sempre più a scendere, finché non arrivò ad accarezzargli il pene da sopra i boxer. Il ragazzino a quel punto, aumentò il ritmo della respirazione, gli piaceva, e anche tanto. Sakuma sentiva che si era un po’ indurito, e la cosa gli faceva molto piacere, così, si staccò dalla sua bocca e iniziò a leccargli il collo, poi il torace, poi il ventre, e arrivò sino ai boxer. Appoggiò le labbra, sentendo così il contatto con la stoffa, e vi depositò un bacio. A Shuichi piaceva, ma si stava trattenendo dal gemere, non poteva farlo, si vergognava, chissà cosa avrebbe pensato Ryuichi? A quel punto, senza rendersene conto, allargò le gambe per dare più spazio al ragazzo, che lo prese come una richiesta, così, esitando un attimino, appoggiò le dita sull’elastico iniziando a farli scivolare lungo le sue gambe. Shuichi spalancò per un attimo gli occhi, ma poi, lasciò correre, era giusto così. Agli occhi di Sakuma si rivelò il membro eretto del suo amante, lo prese subito in bocca, iniziando a leccarlo con gentilezza. Dalle labbra di Shindou uscì un piccolo gemito, e velocemente si mise una mano davanti. Ryuichi si alzò un attimo, baciandolo, e sussurrandogli che andava tutto bene, non c’era niente di male, così tornò al suo lavoro.

“R-Ryu-chah..ah…n…” il ragazzo dal canto suo continuava, fino a che poté sentire quel muscolo che si tendeva e venne. Non se ne perse neppure una goccia, si alzò per vedere il viso di Shuichi e lo baciò. Il ragazzo dai capelli fucsia stava ansimando. Lentamente si alzò a sedere e si mise i boxer. Pian piano poteva sentire la stanchezza pesargli sulle palpebre, che non riusciva a tenere aperte.

“Shu-chan? Potresti alzarti un secondo?” si alzò, e Ryuichi tirò giù le coperte, e si mise nel letto, venendo subito raggiunto dal piccolo Shuichi, che strinse a lui.

Dopo pochi secondi già dormiva, cullato dalle carezze del suo ragazzo. Stava pensando a ciò che era successo fra i due, e sorrise, era stato bellissimo, soprattutto era stato eccitante sentire i gemiti provenire dalle labbra del suo bellissimo ragazzo. Lo guardò un attimo, era così carino, tutto accoccolato a lui, con la bocca semiaperta e gli occhi chiusi. Avvicinò la testa mettendola a contatto con la sua e si addormentò.

La mattina successiva decisero di non andare a scuola, erano troppo stanchi, così dormirono un altro po’, fino a che non arrivò il momento di pranzare.

Shuichi andò in bagno a farsi una doccia mentre Ryuichi preparava da mangiare.

Era lì, sotto il getto d’acqua che pensava alla sera prima… era stato davvero bello, aveva provato un piacere immenso, e soprattutto aveva sentito ancor di più l’amore che provava per il suo ragazzo, stavano pian piano facendo tutto nel senso di coppia, e pensandoci meglio, era anche l’ora. Non avevano mai fatto nulla al di là degli strusciamenti vari e normalissimi baci, era giusto così, e per Shuichi non c’era alcun problema.

Spense l’acqua e uscì, si asciugò un attimo e uscì dal bagno, prese dall’armadio un paio di boxer neri, i suoi pantaloncini di jeans verde militare, la maglietta bianca e il gilet nero. Scese di corsa le scale per dare il buon giorno a Ryuichi.

“Buongiorno!!!” Ryuichi si voltò e gli sorrise radiosamente… “Buongiorno amore!” Shuichi arrossì, e gli si avvicinò abbracciandolo e dandogli un lieve bacio sulle labbra.
“Oggi dobbiamo trovarci alle 14.00 alla NG, ha telefonato Hiro, e mi ha detto così. È passato di lì in mattinata per sapere l’orario e me l’ha subito riferito. Dobbiamo sbrigarci, sono già le 13.15!” “Già, intanto che sta cuocendo il sushi tu vai a vestirti, gli do un’occhiata io!” lui sorrideva, a Ryuichi venne un colpo, ma tanto, per due minuti quale danno avrebbe potuto combinare? “Va bene, ma non toccare nulla per favore! Se senti che scoppietta lievemente spengi i fornelli, quello lo sai fare spero…!” Shuichi annuì con la testa mentre osservava Sakuma che si allontanava.

Improvvisamente sentì uno scoppiettio provenire dalla pentola e si precipitò ai fornelli. Doveva solo girare la manopola, niente di più, niente di meno. Girò la manopola, ma il fuoco era ancora acceso… cosa doveva fare? Eppure l’aveva girata tutta! Intanto si stava innalzando l’aroma di… pesce affumicato. Ecco, era la sua fine. Intanto, arrivò Ryuichi correndo.

“Shuichiii!!! Che diavolo hai combinato?!” “Io… ho girato la manopola per spengere…” “Idiota! Hai alzato il fuoco, devi girarla dall’altra parte! …con te non c’è proprio speranza!” portò la pentola sul tavolo e mise il sushi nei due piattini. Shuichi era seduto con la faccia dispiaciuta, lo sapeva che era un disastro, ma non credeva anche in cose così semplici!

Appena Ryuichi notò il faccino abbattuto di Shindou, si avvicinò a lui, posandogli un bacino sulla fronte e scompigliandogli i morbidi capelli.

“Dai, non importa!” “Sono un disastro, ecco! Non so neppure spengere i fornelli!” Ryuichi lo guadava comprensivo… “…però… canti da Dio!” a quell’affermazione Shuichi tornò col sorriso.

Mangiarono velocemente, e uscirono. Davanti alla NG c’era già Hiro che li aspettava.

“Ciao!” “Ehy! Siete in ritardo!” “Scusa, abbiamo avuto un problema col pranzo, sai, Shu-chan stava per dare fuoco alla casa!” “Ahahahah! Devi tenerlo lontano dai fornelli!” “BASTA! UFFA!” risero tutti e tre ed entrarono nell’edificio. All’entrata c’era Sakano-san che li attendeva e come li vide gli corse in contro esagitato.

“Aaaahhhh! Voi! Pensavo non sareste più venuti!! Aaahhh!! Volevate abbandonarmi qui?! Aaaaahhhh!!!” ecco che tutti e tre avevano scoperto il vero Sakano-san, l’agitazione in persona.

Non si fermava un attimo, aveva iniziato a correre per tutta la stanza gridando cose che capiva solo lui. I tre ragazzi rimasero in silenzio a guardarlo con attenzione, non capivano come poteva essere così agitato per quindici minuti di ritardo.

“Non capite? Ormai mancano due giorni al vostro primo live! Dovete provare assolutamente!” “Si, ma non c’è fretta….” “Shindou-kuuuun!!!! Stai scherzando?! Non c’è tempo! Aaaaahhhhh!!!”.

Si diressero velocemente in sala prove, dove cantarono per almeno quattro volte di seguito ‘The rage beat’, e ormai erano stanchi, e annoiati.

“Sakano-san?! Basta!” “No, no! Assolutamente no! Sakuma-kun?! Basta cosa?! Dovete provare e riprovare!” Hiro lo interruppe abbastanza bruscamente… “No! Se continui a farcela cantare ancora per molto, ci verrà a noia! Inizia già a darci sui nervi!!” “Ma… ma… Shindou-kun?” cercò il ragazzino con lo sguardo, l’unico rimasto che avrebbe potuto difenderlo, ma… era scomparso… “Shindou-kun?!” niente, Ryuichi e Hiro si guardarono intorno… “Shindou-kuuuuuuun!!!!”.

“Ahahahaha! Sakano-san, a quanto pare anche Shuichi si stava annoiando di brutto!!” “Già, lui è fatto così! Ahahahah!!!” “Aaaaaahhhh!!! Bastaaaa!!!”.

La seconda giornata a contatto con i Bad Luck, per il povero Sakano-san si stava rivelando un incubo, una fonte di esaurimento nervoso, se continuavano a farlo impazzire era la sua fine, si sarebbe presto suicidato.

Shuichi era tornato, e Sakano-san si inginocchiò davanti a lui, pregandolo di cantare ancora. Il ragazzino lo guardò con gli occhi spalancati, che senso aveva inginocchiarsi?
“S-Sakano-san? Ma… cosa?!” “Ti preeego! Shindou-kun!!” “Ma io sinceramente mi sarei annoiato di…” “Shindou-kuuuun!!! Per favoreeeee!!!”.

Fu costretto ad cedere ai suoi urli di disperazione e convincere gli altri due a rifarla perlomeno due volte. Iniziarono la canzone, e in quell’istante…

“Ehy!” i tre ragazzi si fermarono di colpo, chi erano quelli? E che volevano? “Sapete vero che questa sala oggi era riservata a noi?! Gli ASK?” Sakano-san non sapeva cosa dire, era preso dalla disperazione… “Ah! S-Si! Certo, ce ne andiamo subito, non sapevo…” “Sentite, ma chi vi credete di essere voi?” Ryuichi aveva espresso la sua opinione, Sakano-san stava per morire d’infarto, e Tachi Aizawa, il cantante della band iniziò a grignare.

“Come ti permetti moccioso, di…?” “No, ha ragione! E poi, se fate così, lo fate perché vi sentite insicuri di voi, no?” Hiro… “E poi, cosa volete, perché ci rompete le scatole? Nemmeno foste importanti, chi siete voi?!” …Shuichi.

“Aaaaahhhhh! Lurido moccioso! Come osi? Io, sono Tachi Aizawa, lui è Ma-kun, e lui è Ken-chan, siamo gli ASK!” silenzio… “Mai sentiti!” …sempre Shuichi… “Aaaaahhhhh!!! Siete solo delle mezze cartucce, voi dovrete solo fare da apertura a noi! Ahahahah!!” “Che ne sai, magari da questo, acclameranno più NOI, che voi…” “Senti moccioso coi capelli verdi, vedi di fare silenzio, poi te ne pentirai, tu, l’altro deficiente e quel cretino coi capelli fucsia… che è? È gay? Ahahahahah!!!” Ryuichi cambiò sguardo, dal suo solito sguardo allegro e distaccato, tirò fuori un cipiglio serio, arrabbiato e fulminante.

“Questi non sono affari tuoi!” “Ahahaha! Credo di aver indovinato!” “Basta Tachi…” “Silenzio Ma-kun!” “Sarà anche gay Shuichi, ma tu… non provarti ad offenderlo, o te la vedi con me! Stronzo!” “Che c’è? Il frocetto non si sa difendere da solo?!” Shuichi dal canto suo, si voltò e con tono distaccato gli fece capire che non gli dava neppure peso… “Pfff!!! Non dirmi che sei frocio anche tu? Ecco perchè ti da fastidio! Hai una faccia davvero orrenda!”.

In quel momento, Shuichi che odiava sentire che qualcuno offendeva il suo Ryuichi si lanciò contro Aizawa, ma venne fermato da Sakuma, che si lanciò sopra di lui, cadendogli sopra per fermarlo. Era l’unica soluzione.

“Lasciami, mollami scemo!” “No!” “Ryu-chaaan!!! Io lo ammazzo!” “Che t’importa? Non mi ha dato noia…” “No! Mi fa incazzare, vado ad ammazzarlo!” “Basta! Shu-chan!” “Ahahahah! Che scena commuovente!! Ahahahah! I due froci che si dimostrano l’amore a vicenda!” Hiro era in un angolo ad osservare la scena scuotendo la testa.

“Lasciamiiii!!!” Ryuichi, stancatosi dei modi di fare del ragazzino con i capelli fucsia, per farlo stare zitto gli tappò la bocca con la sua. Restò ad occhi spalancati, mentre lo baciava sorrideva, avrebbe proprio voluto vedere l’espressione di quei deficienti!

Quando si staccò dalla bocca di Shuichi, si alzò in piedi e tirò su anche Shindou, lasciando la sala prove sotto lo sguardo degli ASK, che era incredulo. Appena furono fuori dalla sala, si sedettero su una panchina.

“Scusate, è tutta colpa mia, dovevo informarmi se la sala era già occupata…” “Sakano-san, non ha importanza, ci siamo divertiti! Vero Hiro?” “Si!” “Shu-chan?!” Shuichi non rispose, aveva messo su il broncio… “Shuichi? Che c’è?” “Sono arrabbiato con te!” “Ah, si? Ma sei scemo? Per quale motivo?” “Io volevo picchiarlo!” “Si, e poi ci saremmo scordati il live! Perchè non ci arrivi a queste cose?” Shuichi restò in silenzio con le labbra serrate… Ryuichi aveva proprio ragione, come sempre. Invece lui era consapevole di non ragionare mai. Come al solito se avesse fatto di testa sua, avrebbero perso una grande opportunità. Sakano-san si alzò in piedi sorridendo “Dai! Infondo è andata bene no? E poi, lasciate che vi dica la mia, quelli sono dei montati, anzi, forse solo quell’Aizawa, dato che gli altri due si sono fatti gli affari loro! Che t’importa Shindou-kun di picchiarlo? Ti abbasseresti solo al suo livello, no?” “Forse hai ragione Sakano-san, ma… lui ha offeso Ryuichi. E non mi va giù!” Ryuichi andò ad abbracciare da dietro Shuichi, era stato davvero carino, ma non voleva rischiare nulla.

Sakano-san annuì, e salutò i ragazzi confermando che il giorno dopo la sala prove non era stata prenotata dagli ASK e che era libera.

A quel punto, anche Ryuichi e Shuichi se ne andarono a casa, volevano stare un po’ da soli, non ne avevano ancora avuto modo dal giorno prima, da quello che era accaduto fra loro, non avevano avuto neppure il tempo per affrontare il discorso. Andarono via mano nella mano, come sempre.

Quando furono a casa, non erano neppure le cinque di pomeriggio, così, Shuichi, si concesse una sana doccia ristoratrice mentre Sakuma giocava un po’ alla PSX. Avevano proprio bisogno di un po’ di relax.

Shuichi, aveva appena acceso l’acqua, e stava aspettando che si scaldasse. Si spogliò, e si guardò un attimo allo specchio. Era proprio vero, aveva un colore di capelli troppo ambiguo… ma non gli interessava, era il suo colore naturale, e poi, gli piaceva, sia a lui che Ryuichi. Quindi, andava benissimo. Si infilò sotto l’acqua tiepida e si passò le mani fra i capelli, sul corpo, sciacquando via il sudore causato dai movimenti fatti in sala prove. Cantare era stancante, e soprattutto litigare con quel cretino di Aizawa.

Chiuse gli occhi, chissà com’erano gli ASK… e se fossero stati davvero più bravi dei Bad Luck? Quell’Aizawa… dall’aspetto, gli sembrava davvero bravo, e doveva ammettere che era davvero un bel ragazzo. Ma che pensava? Che gli importava se era bello o no? Vabbè, era solamente una piccola osservazione.

Si sciacquò la schiuma di dosso e uscì dalla doccia. Si avvolse un asciugamano alla vita, e un altro se lo mise in testa.

Quando fu in camera aprì l’armadio per scegliere i vestiti da indossare. Prese al volo la sua camicia nera e rossa tigrata, la indossò lasciandola aperta, e si mise un paio di jeans lunghi color verde militare. Fatto ciò, andò in sala, dove Ryuichi stava giocando con la PSX.

Sakuma, continuava a giocare senza accorgersi della sua presenza, era impegnatissimo a sconfiggere la strega Edea nel secondo CD, e Squall e Rinoa lo avevano abbandonato, l’unico rimasto era Zell, con pochissimo HP, ma più o meno anche la donna era alla fine dell’energia, sì, stava proprio giocando a Final Fantasy VIII.

Nel frattempo Shuichi, osservava quanto fosse principiante il suo ragazzo con i videogame! Ahahah! Quella era una dote che non mancava di certo al piccolo ragazzo dai capelli fucsia, e ne andava fiero.

“Noooo!!! Maledetto! Aaahhhh!!!” era chiaro che aveva perso, e Shuichi iniziò a ridere di gusto.

“TU! Che hai da ridere?! Eh? Non mi ero nemmeno accorto che eri qui! Smettila di ridere!” “Ahahahaha! Non sei buono a giocare!” “Bene, bene! Allora sconfiggila tu se sei tanto bravo, tanto non ce la farai mai, è troppo forte!” Shuichi sogghignò, riavviò la partita da dove aveva salvato, iniziò ad armeggiare ai Junction, i G.F., le abilità ed altre cose delle quali Ryuichi non ne aveva assolutamente idea e andò incontro alla strega.

L’incontro durava molto, ma nessuno dei tre personaggi era ancora morto, anzi, avevano quasi tutta l’energia ancora! Ryuichi stava ammirando il suo ragazzo, era davvero un esperto di videogame!

“Vaiiii! Shu-chaaaan! Ammazzalaaaa!!” Shuichi iniziò ad esaltarsi ancora di più, allorché, riuscì a sconfiggere la strega Edea.

“Waaahhhh! Bravoooo!!!” Sakuma iniziò a saltellare per tutta la casa, era la felicità in persona, erano due settimane era in quel punto, e finalmente Shu-chan lo aveva superato per lui.

“Grazieee!!!” “Ma era una cavolata!” “No! Mi spieghi che hai fatto prima? Junction, G.F.?” “Non sai nemmeno che sono? Per forza perdevi, comunque, è lungo da spiegare, adesso avrei fame. Vado a mangiare qualcosina…” “NO!! NON FARLO!” “Tranquillo Ryu-chan! Prendo qualcosa di già pronto! Perchè non vai a farti una doccia?”.

Ryuichi andò in bagno mentre Shuichi andò a mangiare un boccone di qualcosa.

Anche Ryuichi quando fu in doccia iniziò a pensare della giornata trascorsa, e anche lui sperava che quell’Aizawa non fosse così bravo come si aspettava. Poi, pensò alla sera prima. Doveva assolutamente parlarne con Shuichi, dovevano affrontare finalmente l’argomento.

Uscì dalla doccia, si mise un paio di boxer e dei pantaloncini neri che arrivavano fino al ginocchio e senza curarsi di indossare una maglia corse in sala, dove Shuichi era comodamente sdraiato sul divano a guardare la tv.

Appena entrò in sala, Shuichi si voltò a guardarlo, che avrà avuto da correre?
“Ryu-chan? Tutto bene?” “Mh… devo parlarti, anzi, dobbiamo parlare Shu-chan!” il ragazzino si preoccupò, Sakuma aveva assunto un tono strano… “Ok…” “Ehy! Che è quella faccia! Non è nulla di che!” Shuichi tirò un sospiro di sollievo e fece posto al suo ragazzo mettendosi seduto, Ryuichi lo raggiunse.

“Vedi… dovremo parlare di… quello che è successo ieri…” “Eh?! Ah… si…” erano entrambi imbarazzati, era logico, quell’argomento era sempre stato tabù fra di loro, ma era arrivato il momento di tirarlo fuori.

“Ieri è accaduto ciò che non era mai successo fra di noi… vorrei solo sapere come… come l’hai presa ecco…! Secondo me, va bene, ormai stiamo insieme da tanto e… beh, è normale che accada, non credi?” Shuichi annuì… “Si, hai ragione… mi sembra… giusto così. Anche per me… è ok. Per me… possiamo rifarlo… cioè, va bene…” erano troppo imbarazzati, e così non andava. Ryuichi posò una mano sulla spalla di Shuichi come per tranquillizzarlo.

Parlarono ancora, e pian piano l’imbarazzo andò via, parlarono tranquillamente, e alla fine, si baciarono. Shuichi era sopra, e mentre si stavano baciando, Sakuma volle invertire le posizioni, anche se così facendo, finirò giù dal divano, ma a nessuno dei due importava, nonostante Shindou avesse sentito un po’ male alla schiena.

Si staccarono ansimando, come al solito, durante il bacio si stavano strusciando, e entrambi gli si indurì. A quel punto, Ryuichi si alzò in piedi, prese in braccio Shuichi e lo portò in camera, sdraiandosi sopra di lui, che però invertì le posizioni subito.

Voleva provarci anche lui, così, tolse i pantaloni ed i boxer a Ryuichi, iniziando ad accarezzargli l’erezione delicatamente. Sakuma gli tolse la camicia, e iniziò ad accarezzargli il corpo. Pian piano, Shindou iniziò a scendere, portando la bocca all’erezione di Ryuichi.

Ryuichi gemette leggermente, sapeva dentro di sé che non avrebbe retto a lungo. Sentiva la lingua calda e umida di Shu-chan che accarezzava il suo membro, duro e ormai inumidito. Quel ragazzino ci sapeva fare nonostante fosse la prima volta, e pensandoci era la prima volta anche per lui stesso, ma non sapeva ancora cosa ne pensava Shindou, glielo avrebbe chiesto dopo, ora era troppo concentrato.

Ora, Shuichi, lo avvolse tutto con la bocca ed iniziò a pompare, prima piano, poi velocemente. Ryuichi ansimava e gemeva sempre di più, sentiva che sarebbe durato ancora poco. Quando il piccolo Shuichi introdusse quella lingua birichina nel piccolo foro sulla punta, sentì come una strana scossa elettrica dentro di sé, e venne.

Era stata davvero meraviglioso e piacevole. Shuichi intanto lo baciò sulla fronte, lui sapeva già come ci sentiva dopo essere venuti, ed era davvero stancante, anche se piacevolissimo.

“Come stai Ryu-chan?” il ragazzo dai capelli nero-verdi sorrise… “Benissimo, mai stato meglio…” Shuichi lo abbracciò forte, pian piano sarebbero arrivati in fondo, l’uno era consapevole che l’altro era una persona meravigliosa, e pensare che avrebbero condiviso una cosa così importante, li rendeva davvero felici.

“Shu-chan? Posso farti una domanda?” “Certo!” “Ma tu… che hai sentito?” Shuichi stette un attimo in silenzio… “Piacere immenso. Penso che lo sappia anche tu ormai… è una sensazione indescrivibilmente bella! È una sensazione piacevole ma fastidiosa allo stesso tempo, non so come definirla…” “Già! Mi trovi daccordo con te!” si baciarono di nuovo, e improvvisamente, lo stomaco di Shuichi brontolò.

“Ehm… scusa…” Ryuichi sorrise, si mise a sedere e indossò i vestiti… “Di che? Hai ragione, ormai sarà ora di cena! Anzi, sarà sicuramente passata!” Sakuma si allontanò alla porta, quando si voltò verso Shuichi che era rimasto seduto sul letto con un sorriso radioso sul viso “Andiamo?” “Mh mh!” Shindou annuì e saltò sulle spalle di Ryuichi, e insieme si diressero in cucina.

“Allora? Cosa cucino?” il ragazzino stette un attimo in silenzio, e poi, sorridendo gridò: “Sushi!” “Ancora?!” “Siiii!!! Ti prego!” “Va bene! Vada per il sushi!”.

Dopo cena, andarono dritti a dormire, erano davvero stanchi, quel giorno avevano fatto davvero cose stancanti, ed il giorno dopo avevano scuola, più precisamente lezione di storia giapponese, sarebbe stata una noia mortale! Come spiegava il professor Nagisaka, non spiegava nessuno, era davvero noioso.

Il mattino seguente, si vestirono, fecero colazione ed uscirono di corsa, dato che come al solito erano in ritardo, quella volta furono sfortunati, solitamente arrivavano prima del professore, ma quella volta, lui era già in classe ad attenderli.

“Ma buongiorno Shindou e Sakuma! Passi un ritardo per Sakuma-kun che è bravo a scuola, ma tu… ti permetti anche di arrivare tardi con la media orribile che hai? Shindou! Adesso dovrai farmi una ricerca sul periodo in cui fu lanciata la bomba su Hiroshima!” “Va bene, domani gliela porto!” “Non domani, adesso! Vai in biblioteca, prendi qualche libro e la fai! Fuori scuola saresti capace di fartela fare o da Sakuma o da Nakano, che anche se è un fannullone è pur sempre più bravo di te! Ora, corri!” “Ok…”.

Shuichi camminava svogliatamente per i corridoi, possibile che Ryu-chan la passasse sempre liscia e a lui davano sempre le colpe? Beh, avevano ragione, ma una volta ogni tanto, una piccola punizioncina potevano darla anche a Ryuichi. Com’era cattivo a pensare certe cose del suo ragazzo, ma non lo trovava comunque giusto.

Si mise un attimo a riflettere, e si rese conto che ormai mancavano quindici giorni all’esame del diploma, doveva assolutamente fare bene quella ricerca, così forse gli avrebbe tolto un brutto voto. Corse in biblioteca e prese tre libri.

Appena fu in classe, iniziò a leggere con attenzione, e Ryuichi e Hiro lo guardavano increduli. Non poteva essere Shuichi quello che stava leggendo con interesse dei libri di storia!

Alla fine delle due ore, Shuichi aveva concluso la ricerca, e la consegnò al professor Nagisaka, che sorrise.

“Vedi Shindou? Quando ti ci metti le sai fare le cose. Dato che ho l’ora libera, vado in sala insegnanti e te la correggo subito, e dopo, vengo a restituirtela. Ok? Bene, a dopo!” “Ok! Arrivederci!”.

Shuichi saltellando raggiunse i suoi amici col sorriso sulle labbra.

“Hai fatto una cosa che non è da te… non potevamo crederci!” “Hiro ha ragione, soprattutto quello che mi chiedo io è… come mai?” Shuichi fece un’espressione seria, e iniziò il discorso… “Vedete… se non m’impegno in questi ultimi quindici giorni, rischio di bocciare, e se boccio, ho sempre la scuola di mezzo. Non potrei dedicare TUTTO il tempo ai Bad Luck, e mi scoccerebbe parecchio… voglio finire la scuola!” Ryuichi e Hiro sorrisero, finalmente aveva deciso di impegnarsi. Bastava poco, e sarebbe passato.

Anche quella giornata scolastica finì, e i tre ragazzi corsero alla sala prove, quel giorno dovevano dare il massimo e ripetere un casino di volte la canzone finché non sarebbe venuta alla perfezione. Il giorno dopo era il grande evento, dovevano dare il meglio di loro stessi.

Appena furono lì iniziarono subito, la rifecero dieci volte prima di prendersi una pausa. Sakano-san gli portava l’acqua e da mangiare.

“Ragazzi! Ora basta, fate una pausa, vi prego! Così è troppo!” i tre sorrisero e iniziarono a mangiare, avevano proprio bisogno di riempirsi lo stomaco per affrontare una giornata come quella. Finirono di mangiare e riniziarono a provare.

In quel momento fece il suo ingresso Seguchi Tohma, che si mise accanto a Sakano-san, che sorrideva fiero dei suoi ragazzi, senza accorgersi della sua presenza.

“Sakano-san, mi complimento con te!” “Waaahhh! Mr. presidente, da quanto è qui?!” “Eheheh… non molto… dicevo, questi ragazzi sono davvero bravi! Nakano-san è davvero un esperto di chitarra, e Sakuma-san e Shindou-san hanno due voci splendide, ottimo!” Sakano-san iniziò a piangere dalla felicità.

Il tempo passò, e anche quella giornata finì. Troppo in fretta forse, e sapendo che il giorno dopo dovevano cantare di fronte a molta gente, faceva sì che si formasse uno strato di agitazione nell’inconscio dei ragazzi, soprattutto in Sakano-san.

Il giorno dopo, non andarono a scuola, e raggiunsero lo Zepp Tokyo alle ore 19.30. Il concerto sarebbe stato alle 21.00, ma dovevano riscaldare le voci, rilassarsi, far sparire la tensione (cosa alquanto difficile).

Stavano cercando di rilassarsi tutti e tre: Hiro si trovava seduto per terra, con la schiena contro la parete, gli occhi chiusi e fumava una sigaretta. Ryuichi chiacchierava con Kumagoro, il suo pupazzo-coniglietto portafortuna, ogni volta che era agitato, iniziava a parlare con lui, lo faceva decisamente sentire meglio. Shuichi invece, se ne andava a giro per la stanza senza fermarsi un secondo, era teso, molto. Forse la cosa migliore sarebbe stata picchiare qualcuno. Si diresse verso Hiro.

“Hiro!” “Si?” “Dammi una sigaretta!” Hiro lo guardò come se fosse il più grande idiota sulla faccia della terra… “Scherzi? Col cavolo che te la do! Devi cantare! Se fumi poi voglio vedere che voce ti viene!” “Uffa…” “Guarda che è un modo sbagliato per rilassarsi! Anche se lo faccio, è sbagliato! Cerca qualcos’altro Shuichi! E tranquillizzati!” “Ci proverò Hiro…”.

Mancava ormai poco, mancavano dieci minuti, erano le 20.50, i membri dello staff erano andati ad attaccare la chitarra di Hiro all’amplificatore e regolare il volume dei microfoni.

Dopo poco, vennero chiamati sul palco, Shuichi aveva le gambe che gli tremavano, così Ryuichi lo abbracciò forte. Voleva infondergli sicurezza.

“Shuichi… ricordati, siamo i migliori! Ora… calmati! Ok?” “Mh…” non ci riusciva proprio, così Sakuma lo baciò intensamente. Un po’ di tensione se n’era andata finalmente.

Presero posto sul palco e le luci si puntarono su di loro, ci fu sorpresa mista a scocciatura negli occhi dei presenti, che erano lì per gli ASK.

“Salve a tuttiiii!!! Siamo i Bad Luck!!!” …Shuichi… “Stasera canteremo la nostra prima canzone, speriamo che vi piaccia!!!”.

Nei posti in fondo si trovava Seguchi Tohma, insieme alla moglie Mika-san e due ragazzi biondi, uno con i capelli lunghi ed uno con i capelli corti. L’altra gente iniziò a protestare, ma tutti e tre cercarono di farsi coraggio, Ryuichi annunciò il titolo della canzone e iniziarono a cantare.

“Obieta me tsukide iradatsu omoi uwaki na kaze ni hakisutete… hibi wareta rojoo ni toketa shigunaru wa kizuato dake no koshite iku… madoro n da noizu ga asu o keshisaru maeni… yaboo ni ibiku kutsuoto o oninakete… dokonimo tomaranai… mitasanai Emotion shikato ikete oikose yo… furueteru shaina sekai no nukemiza o neratte… tadoritsuku bashohe I want new world…” Hiro parte col suo assolo… “Meinsutorito ni kizamu semegi atta na mida ga… imamo kekoeru kutsuato o hizumaseru…”

L’esaltazione che sprigionavano era talmente alta e potente che aveva raggiunto tutti i presenti nel pubblico, che apprezzavano la canzone.

C’era chi saltava, chi batteva le mani, chi cercava di cantare la canzone anche se non la conosceva. Avevano fatto davvero colpo sul pubblico, con grossa invidia di Tachi Aizawa.

“Dokonimo tomaranai… mitasanai Emotion shikato ikete oikose yo… furueteru shaina sekai no nukemiza o neratte… tadoritsuku bashohe I want new world!!!”.

La canzone finì, e furono applauditi, erano davvero andati alla grande. Seguchi Tohma si alzò in piedi ad applaudire, aveva il sorriso stampato sul volto, era davvero contento di quei tre ragazzi, anche se era convinto mancasse ancora qualcosa.

Nei loro camerini festeggiarono con una bottiglia di sakè che gli aveva portato Sakano-san, c’erano grandi risa che riecheggiavano nella stanza. Sentirono bussare alla porta e fece il suo ingresso Seguchi Tohma.

“Salve ragazzi! Complimenti, davvero!” “Grazieeee!!!” Shuichi si era lanciato sul presidente senza rendersene conto, Sakano-san come al solito stava per suicidarsi… “Shindou-san…” disse sorridendo, quando entrarono le tre persone che erano con lui.

“Ah, vorrei presentarvi K-san, che presto conoscerete meglio, Mika-san, la mia fidanzata e Eiri-san, suo fratello…” a Shuichi si illuminarono gli occhi, quello era Yuki Eiri-san, il famoso scrittore di romanzi d’amore, non se n’era perso neppure uno. Si avvicinò lentamente a lui, Ryuichi lo guardava con la coda dell’occhio, era sempre stato geloso di quello Yuki Eiri.

“Scusa?” Yuki Eiri si voltò a guardarlo… “Che vuoi?” Ryuichi pensava che era davvero prepotente, ma non gli interessava, bevve una grande sorsata di sakè.

“Ehm… vorrei farti i miei complimenti per i romanzi…” “Non sei l’unico…” “Eiri!” “Che vuoi Mikarin?!” “Potresti trattarlo meglio poverino, non ti ha mica detto niente di male…” “Tsè!” Yuki Eiri uscì dal camerino e se ne andò, lasciando Shuichi con i lacrimoni agli occhi, il suo idolo era un così grande stronzo? Non poteva crederci.

“Oh, Shindou-san, non farci caso… mio fratello è così di natura, mi spiace ti abbia trattato così…” Shuichi annuì e strappò il sakè di mano a Ryuichi che lo guardò malissimo.

Iniziò a buttare giù una grande sorsata di quel buon vino.

“Ecco… Mika-san, vero?” “Si” “Ecco, io fin da quando ha pubblicato il suo primo romanzo che lo ammiro tantissimo. Lui mi ha cambiato la vita, il suo modo di descrivere la vita, l’amore, mi ha colpito, e penso davvero che sia una persona meravigliosa…” a quel punto Ryuichi non ce la fece più, uscì dai camerini sbattendo la porta. Shuichi si voltò, non capendo cos’era accaduto.

“Hiro? Ma cos’ha Ryu-chan?” “Mmm… credo di saperlo!” “Nh?” Shuichi non riusciva a capire… “Credo sia geloso di come parli di Yuki Eiri-san…” “Ah? Ma…” Shuichi lo rincorse, gli dispiaceva averlo fatto star male. Mentre correva, sentiva l’ebbrezza dell’alcool che gli saliva al cervello.

“Ryu-chaaan!!!” Ryuichi si voltò nella direzione della voce e lo vide… non aveva molta voglia di parlare con lui.

Shuichi non si diede per vinto, si lanciò su di lui abbracciandolo da dietro.

“Shuichi, che fai?” “Ti sto abbracciando Ryu-chaaan!!” Ryuichi scosse la testa… “Sei ubriaco…” “Si… ma… io volevo scusarmi!!” Ryuichi si addolcì a quel punto.

“No, scusami tu… non dovrei essere così geloso.” “No, tu hai ragioneee… sono io che non dovevo sbavare appena l’ho visto…” “Quello mi ha dato una noia incredibile, credimi, però… beh, lasciamo fare!” “Non sei più arrabbiato con Shu-chaaan?!” Shuichi assumeva delle espressioni e dei modi di fare da cucciolo quando era ubriaco che avrebbe intenerito chiunque.

Ryuichi prese per mano il suo ragazzo e tornò nei camerini, e Ryuichi si scusò. Stettero un po’ lì a chiacchierare, e poi tornarono a casa, si era fatto molto tardi, era circa le 2.00 di notte, probabilmente non sarebbero andati neppure quel giorno a scuola.

Appena a casa, Ryuichi si spogliò lasciandosi solo in boxer e aiutò Shuichi a fare lo stesso dato che era ancora un po’ ubriaco. Shuichi posò le labbra su quelle di Sakuma, aveva voglia di lui, tanta. Stettero a lungo a baciarsi, fin quando Shindou si tolse definitivamente i boxer restando nudo sotto gli occhi di Ryuichi, che prese l’occasione, iniziando ad accarezzare l’erezione del suo ragazzo, che iniziò ad ansimare al toccò delicato.

Sakuma staccò le labbra da quelle del ragazzino dai capelli fucsia, si tolse anche lui i boxer e condusse il volto di Shuichi alla sua erezione. La lingua che carezzava con delicatezza, era un movimento talmente rilassante, che Ryuichi iniziò a gemere, allora Shindou lo prese in bocca iniziando a pompare. Il ritmo aumentava sempre di più, finché Sakuma venne. Ora era finalmente bagnato, allargò le gambe di Shuichi, che spalancò gli occhi.

“Shu-chan… io…” il piccolo annuì con decisione assumendo un’espressione determinata. Sakuma continuò ciò che stava facendo, bagnò l’apertura di Shindou con la sua saliva come per lubrificare assieme allo sperma, poi, appoggiò la punta fra le natiche di Shuichi.

Mentre piano piano entrava in lui, delle lacrime e un espressione di dolore si formarono sul volto del ragazzino. Ryuichi lo accarezzava per rassicurarlo, e gli ripeteva parole dolci.

“Shu-chan, devi stare calmo, sentirai male, lo so, ma dopo sarà tutto finito… se vuoi che smetta…” “Ah… no, continua… devo, ah!” le lacrime iniziarono a scendere, Ryuichi non era arrivato ancora a metà, così decise di dare una spinta unica in modo da non prolungare ancora il dolore, questo provocò un dolore allucinante a Shuichi, che iniziò a gridare e mordersi a sangue due dita. Sentiva troppo male, troppo, fin quando il dolore divenne piacere. Lentamente trovò il ritmo assieme a Ryuichi, entrambi godevano di piacere, e vennero.

Stettero abbracciati per svariati minuti, finché entrambi sorrisero.

“Shu-chan!” “Eheh…” “Hai sentito male?” “Tantissimo, ma dopo ho solo sentito tanto, tanto e tanto piacere!” Ryuichi gli scompigliò i capelli e lo strinse forte a sé.

“Ora finalmente siamo uniti completamente, vero Ryu-chan?!” Sakuma annuì baciandolo. Quella notte sarebbe stata indimenticabile per entrambi. Piano piano si addormentarono, risvegliandosi poi il giorno.

Quando Ryuichi aprì gli occhi, si stiracchiò, prendendo le cose con calma, dette un veloce sguardo all’orologio… segnava le 15.00. Le 15.00?!
“Shuichiiii!!! Svegliatiiiii!!!” “Mmm…” iniziò a scuoterlo con forza, allora anche lui aprì gli occhi… “Alzati, è tardissimo! Sono le 15.00, adesso dovremmo essere alla NG!” “Eh?! Merda! Devo farmi assolutamente una doccia!” “Anche io, non possiamo andare là senza farci la doccia dopo aver passato una nottata a fare l’amore! Senti, non c’è tempo, la faremo insieme la doccia!”.

Fecero tutto di corsa, si misero i primi vestiti e corsero alla NG senza nemmeno magiare. Per Shuichi correre era molto doloroso, beh, era chiaro, era la sua prima volta.

Intanto Hiro era già lì, che attendeva i due insieme a Sakano-san, che era completamente in paranoia.
“Nakano-kun… perché?” “Perché sono fatti così… dovrai abituarti, credimi…”. La porta in quel momento si aprì sbattendo.

“Buongiornooooo!!!” “Aaaahhhh! Sakuma-kun! Shindou-kun! Finalmente!!! Il presidente deve parlarviii!!!!” “Davvero?” “Si Ryuichi, proprio davvero! Muoviamoci, poi mi spiegherete perché questo ritardo!” a quel punto Shuichi arrossì di colpo, e Hiro intuì qualcosa, e ne ebbe conferma quando notò la fatica che faceva Shuichi a camminare.

Entrarono nell’ufficio del presidente e vennero accolti con un sorriso caloroso.

“Benvenuti ragazzi!” “Salve!” “Ieri siete andati magnificamente, però… riflettendoci tutta la notte, ho trovato un piccolo difetto…” “Eh?!” il presidente iniziò a parlare, e arrivò al punto che ai Bad Luck mancava un tastierista, con esso tutto avrebbe ottenuto un effetto magnifico. Shuichi a quel punto si alzò in piedi.

“Non voglio!” “Shindou-san?” “Seguchi-san… noi… siamo NOI i Bad Luck… io…” “Capisco Shindou-san cosa vuoi dire, ma… io dico quello che è meglio per voi e…” “NO!” “Shindou-san, mettiamola così, i Bad Luck avranno un tastierista, punto!” “NOOO!!!” Shuichi corse fuori dall’ufficio arrabbiatissimo. Detestava il fatto che qualcun altro che non c’entrava niente con loro fosse un Bad Luck. Tutto ciò era partito da loro tre, sin da quando erano alle medie desideravano cantare, solo loro tre, e ora dovevano essere i quattro? MAI!

In quel momento sentì dei passi che lo stavano seguendo, si voltò un attimo ed era Ryuichi, così si fermò ad aspettarlo. Parlarono e Shuichi si sfogò.

“Shuichi…” il tono della sua voce era serio… “Credo che Seguchi abbia ragione, sai?” a quel punto il ragazzino scattò in difensiva… “CHE?! Scherzi vero? I Bad Luck siamo NOI!” “Lo so, ma… è vero, abbiamo delle debolezze senza un tastierista, ci arrivi?! I Bad Luck dovranno avere un nuovo membro, che ti piaccia o no!” Shuichi reagì d’impulso e colpì il suo ragazzo con un pugno, che lasciò sconvolto Sakuma. Si toccò lo zigomo che era stato colpito, e con rabbia glielo rese.

Shuichi era arrabbiato, e fuggì in lacrime. Gli aveva fatto male sentire che Shuichi gli dava contro, ma quello che gli aveva fatto più male era averlo colpito senza motivo. Cioè, il motivo c’era, ma perché aveva alzato le mani sul suo ragazzo? Stavano parlando, stavano discutendo, e non c’era nessun motivo per tirargli quel pugno. Intanto, nell’ufficio, stavano discutendo di ciò che era successo.

“Mi spiace Nakano-san per ciò che è accaduto, ma è chiaro che ci sono delle debolezze così come siete messi adesso…” “Lo so, non si scusi, ha ragione, è Shuichi che deve capirlo, ma stia pure tranquillo che Ryuichi riuscirà a convincerlo e tornerà insieme a lui!” in quel momento si aprì la porta… “Ecco, che avevo detto? Eh?! Ryu-chan che ti è successo?!” Ryuichi si sedette con l’aria parecchio imbronciata.

“Quello è davvero testardo come un mulo!” tutti i presenti restarono a bocca aperta, quando Hiro ritrovò le parole… “Non dirmi che te l’ha fatto Shuichi?!” disse toccandogli lo zigomo.

L’altro annuì e abbassò lo sguardo, infondo ci stava molto male. Hiro si alzò ed uscì a cercare Shindou. Ci mise un po’ prima di trovarlo, ma quando uscì dall’edificio, lo vide seduto su una panchina con il viso sommerso fra le ginocchia. Gli si avvicinò e gli accarezzò i capelli.

“No Hiro. Non mi merito nulla…” era davvero distrutto… “Avanti Shuichi… cosa c’è?” “Cosa c’è? COSA C’È?! I Bad Luck saranno in quattro, e io ho appena picchiato il mio ragazzo! Non c’è niente che va bene! Mi detesto! Sono viziato e ora anche manesco!” “Dai… non prendertela. Ti dico la verità, è vero che i Bad Luck hanno delle debolezze, magari quando sentirai la canzone risistemata con la tastiera, sarà migliore e ti piacerà, però… per quello che è successo con Ryuichi dovresti scusarti…” “Credi che basti?” “Dai, ovvio che l’hai fatto rimanere male, non se l’aspettava, ma credi che ci riesca a stare arrabbiato? Secondo me ti ha già perdonato!”.

Shuichi iniziò a singhiozzare pesantemente, si sentiva un totale idiota, voleva scusarsi con Ryuichi, ma non riusciva a pensare di guardarlo negli occhi e vedere quel livido che gli aveva provocato. Alzò il viso e guardò Hiro.

“Allora? Ripreso? Avanti… andiamo? E asciugati quelle lacrime che non ti si addicono!” Shuichi si alzò e seguì Hiro alla NG.

Arrivarono all’ufficio, e il ragazzino come un automa si sedette guardando sempre per terra. Seguchi gli chiese se allora era d’accordo e annuì.

Finita la piccola riunione, andarono in sala prove, e Shuichi non era per nulla in forma, anzi, la voce gli usciva molto roca per il pianto. Si fermarono per una pausa, e Shuichi andò verso Sakuma che era voltato di spalle. Gli tirò piano una manica e lui si voltò.

“V-Vieni con me…?” Ryuichi lo seguì fuori e si sedette sul muretto del terrazzo, mentre Shuichi si lasciò cadere lungo il muro.

“M-Mi dispiace Ryuichi…” ci fu silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire, così, Ryuichi scese dal muretto e fece per andarsene, quando Shindou gli afferrò una mano per fermarlo.

“Ryuichi…” il ragazzo lo guardò negli occhi, ora che Shindou vide il livido, si sentì ancora più in colpa, delle lacrime scivolarono lungo le sue guance… “Io… mi dispiace, sono davvero un egoista. Sono manesco… sono viziato! Non volevo farti del male… non a te, ma ho reagito d’istinto e guarda cosa ho combinato?” Sakuma si risedette sul muretto per ascoltare il ragazzino che parlava fra i singhiozzi.

“Mi dispiace…” ci fu ancora silenzio, Shuichi non ce la faceva più… “Ryuichi, dimmi qualcosa…” il ragazzo con i capelli verdi stette in silenzio, sinceramente non sapeva proprio cosa dire.

Improvvisamente, Shuichi si colpì da solo, voleva farsi male, voleva che il dolore che aveva provato Ryuichi venisse ripagato. Ryuichi restò allibito, ma cosa stava combinando? Al momento che si tirò altri due colpi, Sakuma scese velocemente da muretto e gli bloccò entrambe le braccia guardandolo negli occhi, che erano stracolmi di lacrime.

“Smettila! Shuichi, cosa pensi di dimostrare?” il ragazzino singhiozzava talmente forte da non riuscire a respirare.

“R-Ryu-chan… io… mi sono colpito per autopunirmi… io…” Ryuichi con una mano asciugò il sangue che usciva dalle labbra del suo ragazzo… “Basta scemo… sei un autolesionista…” lo disse col sorriso e lo abbracciò. Era durato anche troppo quel silenzio, e Shuichi lo spinse via.

“Cosa…?” “Non mi merito nulla…” Ryuichi si inginocchiò e portò la testa di Shindou sul suo petto… “Non sono più arrabbiato, vedere quella scena mi ha fatto restare senza parole… non farti più del male. Ora, basta piangere!” lo allontanò un poco e con le dita eliminò le lacrime, che si riformavano ogni volta che le asciugava.

“Dammi le mani…” gli prese le mani e le portò all’altezza degli occhi del ragazzino dai capelli fucsia… “Se queste mani colpiscono ancora Shuichi… TE LE TAGLIO!” lo disse ridendo, e Shuichi accennò un piccolo sorriso.

“Allora… smettila di piangere, ti prego…” Shindou si calmò e si fiondò fra le braccia di Sakuma, che lo strinse forte a sé come fosse un peluche. Quanto bene gli voleva? Non si poteva descrivere.

“Dai, che dopo ti preparo una cenetta buonissima, proprio come piace a te…” il ragazzo annuì e chiuse gli occhi perdendosi nel calore di quel sentimento.

Poco dopo, tornarono in sala prove e videro che ad aspettarli, oltre a Sakano-san ed Hiro c’erano altre due persone, uno era K-san, ma… l’altro?

“Ragazzi, eccovi! Lui è Fujisaki-kun, il nuovo tastierista… nonché mio cugino!” “Molto lieto, è un onore per me!” il ragazzino aveva i capelli verdi e gli occhi bruni, avrà avuto si e no sedici anni, ma sembrava molto simpatico… “Piacere nostro!” dissero in coro i due ragazzi.

“Mentre lui è K-san, l’avete già conosciuto, da oggi sarà il nuovo manager dei Bad Luck!” i due ragazzi scattarono, e sempre in coro chiesero spiegazioni… “Ragazzi, tranquilli! Io, non sono più vostro manager, ma produttore, guardate che lui è bravissimo!” si strinsero la mano, e presto si salutarono per tornare a casa.

Ryuichi si mise subito ai fornelli, e Shuichi era lì sul tavolo che disegnava, intanto, stavano parlando.

“A me sembra bravo quel ragazzo, non credi Shuichi?” “Si, credo di si!” Ryuichi si staccò momentaneamente dai fornelli e toccò le labbra di Shuichi, che fece una piccola smorfia di dolore… “Non sarà meglio che vai a disinfettarti, piccolo autolesionista?” “Uffa… smettila!” ormai ci ridevano sopra, e Shindou corse in bagno e si disinfettò velocemente, tornando così a sedere.

“Shu-chan?! Sai che giorno è dopodomani?” “Si, è giovedì e allora?” “Che numero è?” “Il 7… non capisco dove vuoi arrivare…” Ryuichi gli rivolse un’occhiata paurosissima… “Ora ti picchio io!” Shuichi si mise un secondo a pensare e saltò in piedi imbarazzato.

“Ah! È… È il nostro… mesiversario…?” “Si! Ignorante!” “Scusaaaa…” il ragazzino gli si inginocchiò ai piedi, e Ryuichi diventò tutto rosso… “Smettila Shu-chan! Alzati!” “Sono indegno di essere il tuo ragazzo! Oltre che essere egoista, viziato e manesco sono anche ignorante, insensibile e sbadatoooo!!” “Smettila! Tirati su!” “Aaaahhh!!!” “Shuichi, è anche per questo che mi piaci, dai!” lo tirò su con la forza e Shuichi per la forza lo spinse contro al frigorifero.

La posizione dava un solo input, quello di baciarsi, dato che le due bocche erano a due centimetri di distanza. Improvvisamente Sakuma si staccò e tornò ai fornelli… “Scusa piccolo, ma devo star dietro alla cena, sennò diamo fuoco alla casa! Quello dopo!” gli strizzò l’occhio e tornò alla cena.

“Ryu-chan? Vado a cambiarmi!” velocemente corse in camera e si spogliò, indossando direttamente i pantaloncini da calciatore che usava per pigiama (senza i boxer sotto) e la canottiera blu che solitamente usava per dormire. Altrettanto velocemente tornò in cucina.

Appena Shuichi fece il suo ingresso, Ryuichi stava già servendo la cena nei piatti, e Shindou si posizionò a tavola con le bacchette in mano, pronto a iniziare. La bacchetta arricchita dal ramen raggiunse le labbra di Shuichi, che si incurvarono in un sorriso, a quanto pare erano molto graditi. Ryuichi si divertiva un sacco a vederlo gustare i suoi piatti, faceva delle espressioni così buffe!

Appena finita la cena, andò ad accendere la tv e scegliere un film da guardare insieme al suo piccolo Shuichi, che nel frattempo stava lavando i piatti. Stette un po’ a decidere, fino a che scelse un bellissimo film ‘Edward mani di forbice’. Inserì il dvd nel lettore e si sedette sul divano in attesa del ragazzo, che non tardò ad arrivare posizionandosi accanto a Sakuma che lo accolse fra le sue braccia. Guardarono i primi venti minuti del film, fino a che Shuichi si allungò fino ad arrivare alle labbra di Sakuma, che lo assecondò insinuando la mano sotto la sua canottiera. Aveva la mano fredda, e questo provocò dei brividi per tutto il corpo di Shindou. Stettero molto attaccati, e Ryuichi si staccò per guardare l’altro dritto negli occhi, e con una mano andava a cercare i pantaloncini per insinuarvisi dentro. Voleva accarezzarlo da sopra i boxer, ma quando si accorse che non li portava spalancò per un attimo gli occhi, e subito apparve un sorrisino malizioso sulle sue labbra, quel birichino di Shuichi, l’aveva fatto di proposito.

Sentiva la punta che a poco a poco si inumidiva sempre di più, e mentre lo teneva con un braccio gli sfilò i pantaloncini per facilitare il movimento della masturbazione.

Pian piano si ritrovarono nudi sul pavimento che si strusciavano, facendo si che le due erezioni fossero a contatto, e la cosa era più interessante. Shuichi sentiva sotto di sè il freddo pavimento a contatto con la sua schiena, ma non ci fece molto caso, era troppo preso dagli strusciamenti, che presto si trasformarono in spinte dato che Ryuichi era entrato in lui.

Quell’atto durò circa quindici minuti, finchè entrambi vennero restando l’uno accanto all’altro ansimando su quel freddo pavimento.

“Cavolo! Shu-chan! È freddo il pavimento, potevi dirmelo!” “Aha… aha… secondo te me n’ero accorto?” “Ma così hai preso freddo, piccino!” velocemente si rivestì e lo prese in braccio, afferrando anche i vestiti di Shindou e si diresse in camera, dove lo mise sul letto. Mentre Ryuichi si metteva il pigiama, sentì una serie di starnuti provenire dal suo ragazzo. Velocemente aprì la terza anta dell’armadio e tirò fuori un plaid con il quale andò ad avvolgere Shuichi, che si strinse a se stesso per scaldarsi. Sakuma si mise sotto alle coperte insieme ad un già rinvoltato Shindou, che stava tremando dal freddo.

“Piccolo, hai preso davvero freddo!” l’ennesimo starnuto, Ryuichi mise una mano sulla fronte del ragazzo, scoprendola calda.
“Ehy… credo tu abbia la febbre!” così allungò un braccio aprendo il cassetto del comodino e tirandone fuori un termometro che mise sotto braccio al ragazzino tremante. Aspettarono cinque minuti, e le tacche dell’oggetto rivelavano 37.7°C. Aveva decisamente la febbre.

“Domani sarebbe il terzo giorno che salto, i professori mi uccideranno, proprio ora che avevo deciso di impegnarmi un pochino!” “Tranquillo, glielo spiego io, tu nel frattempo potresti fare delle ricerche sugli argomenti che stanno spiegando adesso, no? Appena te la senti ovvio, adesso non avresti la forza di fare nulla! Ehy, mi stai ascoltando? Shu-chan?! Ma guardati! Ti sei addormentato proprio mentre ti parlavo, sei proprio uno stronzo! Eheheh… dormi piccolino!” lo avvolse con le braccia e gli dette un bacetto a fior di labbra, addormentandosi pure lui.