Cap 01

Cap 01

Ciau a tutti sono venuta a scassare con una nuova fic, questa volta a più capitoli! E’ shonen ai (alla fine yaoi) pairing sasuxnaru!
Spero di riuscire a postare bene questa volta e a salvare le mie orekkie… bwhahaahaha!!!
Buona lettura!

BOOM!!!

Il boato dell’esplosione risuonò assordante nella valle come lo sparo di cento cannoni, coprendo con il suo eco il suono dell’enorme cascata per qualche minuto. Naruto fu sbalzato via dall’onda d’urto prodotta dall’ultimo, micidiale colpo che si erano scagliati lui e Sasuke, atterrando pesantemente una decina di metri più in là. Si sentì mozzare il respiro e un dolore fortissimo si propagò dalla schiena in tutto il corpo, lasciandolo boccheggiante prima che il mondo si oscurasse e lui perdesse coscienza di tutto quello che aveva intorno a sé.

Fu risvegliato dal tonfo sordo, seguito dalla sensazione di qualcuno accanto a lui; aprì gli occhi a fatica, incrociando lo sguardo di Sasuke sopra di lui ed accorgendosi solo in quel momento che il loro visi erano vicinissimi. Il moro aveva un’espressione addolorata e malinconica, mentre una lacrima solitaria gli solcava la guancia per poi terminare il suo breve viaggio sul viso di Naruto, che continuava a fissarlo immobile, senza dire una parola. Altre gocce cominciarono, prima lentamente e poi sempre più forte, ad abbattersi sui loro corpi.

Pioveva.

I due non si mossero di un centimetro, immersi l’uno nello sguardo dell’altro, come a voler sperare di trovare in esso una risposta agli eventi che li avevano travolti quel giorno…Cos’era successo? Perché si erano spinti a tanto, arrivando fin quasi ad uccidersi a vicenda? E perché Sasuke sentiva che avrebbe voluto che quel momento non finisse mai per poter continuare ad immergersi in quell’oceano che erano gli occhi di Naruto…?

Domande alle quali il ragazzo non sapeva trovare risposta, e che lo portarono ad alzarsi a fatica, le gambe che tremavano per lo sforzo di mantenersi in posizione eretta. Ma lo sforzo più grande lo stava facendo dentro di sé, cercando in tutti i modi di soffocare quella parte di lui che urlava con tutta sé stessa di non proseguire quel cammino, di tornare indietro prima che fosse troppo tardi…di tornare da Naruto. Lo torturava, facendogli tornare in mente tutti i ricordi legati all’amico, da quando l’aveva conosciuto fino all’ultima volta che avevano litigato stupidamente come al solito, accapigliandosi per qualche sciocchezza che nemmeno ricordava più; non poteva continuare così, doveva riuscire ad andare avanti a qualsiasi costo, ormai non poteva più tornare indietro, solo avvicinarsi di più al suo obiettivo…se non ci fosse riuscito, nulla avrebbe più avuto senso. Ma non era più sicuro di credere a quella parole.

Sospirando pesantemente, cominciò ad arrancare verso la foresta. Naruto appena lo vide avanzare provò con tutte le sue forze a muoversi, ma il suo corpo sembrava del tutto insensibile ai comandi del cervello; un gemito di frustrazione gli scivolò fuori dalle labbra, mentre tentava e ritentava di alzarsi, e finalmente riuscì a mettersi in ginocchio sorreggendosi con le braccia, le mani semiaffondate nella fanghiglia e picchettate dalla pioggia che continuava a cadere, impassibile all’addio che stava per avvenire in quella valle desolata, un posto dimenticato da Dio e da tutti.

Nel sentire quel suono provenire dal compagno Sasuke inconsciamente rallentò, sempre più incerto su cosa fare. I dubbi che gli tormentavano la mente si facevano ogni secondo più insistenti, portandolo a riflettere su cosa stava realmente facendo: stava lasciandosi alle spalle tutto quello che aveva, il posto dove era nato e cresciuto, le persone che amava, e tutto solo per ottenere il potere di uccidere l’unico membro della sua famiglia ancora in vita.

Senza la forza non si ottiene niente…Giocare a fare il ninja con i tuoi amichetti ti poterà a marcire. Le parole del Quartetto del Suono si erano insinuate come serpenti nella sua anima, dandogli un insano senso di disgusto per tutto quello che finora aveva fatto. Hai sprecato il tuo tempo in questo stupido villaggio, devi solo tagliare gli unici legami che ti trattengono qui… Solo così potrai ottenere una forza ancora più formidabile.

Ma come posso essere più forte se non ho nessuno da proteggere? Quella domanda rimbombò forte nella sua testa, costringendolo a fermarsi definitivamente. Cosa doveva fare ora che aveva combinato tutto quel casino?… L’istinto gli disse di girarsi immediatamente e andare a vedere come stava Naruto, ma l’orgoglio glielo impediva. Dopo tutto quello che gli aveva fatto non avrebbe neanche avuto il coraggio di guardarlo in faccia. Un rumore soffocato gli arrivò alle orecchie da dietro, costringendolo definitivamente a voltarsi. Fece appena in tempo a vedere l’amico in piedi prima che questo gli saltasse addosso in un ultimo, disperato tentativo di fermarlo, facendo cadere tutti e due nel fango. Sasuke mugolò di dolore sentendosi sbattere al suolo con sopra il corpo del biondino, che era ormai senza fiato.

-Naruto, lasciami- mormorò con un tono che doveva essere minaccioso, ma che suonò solo sfinito.

-No!- rispose l’altro ancora ansimando per lo sforzo compiuto e la caduta rovinosa.

-Naruto, ti ho detto di schiodarti da lì! Adesso!!- Stava perdendo di nuovo la pazienza.

-E io ti ho detto di no!!!- Urlò Naruto, aggrappandosi con tutte le sue forze alla vita del moro: un tentativo piuttosto debole di trattenerlo ancora, se non fosse che l’altro era esausto almeno quanto lui.

Sasuke era di nuovo furioso. Possibile che quel baka fosse così ostinato a riportarlo a Konoha? E perché diavolo quando si trattava di lui diventava così insopportabilmente testardo e…preoccupato?

-Non ti lascerò andare da quel bastardo di Orochimaru, hai capito?! Lui vuole solo il tuo corpo, e avuto quello ti getterà via, e non potrai nemmeno portare a termine la tua vendetta! E se questo non ti interessa, bè a me importa eccome!!- Naruto pronunciò quelle parole con voce sempre più forte, carica di rabbia e determinazione, sperando con tutto sé stesso che questa volta il moro gli desse ascolto. -Guardami negli occhi, e dimmi che è davvero questo quello che vuoi! Sasuke, guardami!…Ti prego…- il tono scese, fino a diventare un suono flebile, quasi incomprensibile sotto il rumore scrosciante della pioggia che imperterrita si abbatteva su di loro.

-Non abbandonarmi…- Un ultimo mormorio, pronunciato mentre il biondino si lasciava andare ala stanchezza, il viso premuto contro il petto dell’amico per nascondere le lacrime che sgorgavano dagli occhi chiari.

Sasuke lasciò ricadere la testa all’indietro, rinunciando a cercare di liberarsi dalla stretta dell’amico, ma ora era davvero senza forze. Si abbandonò contro il terreno molliccio, ansimando per riprendere fiato e sentendo Naruto mugolare qualcosa, saldamente ancorato a lui anche nel sonno. Sentiva un fortissimo dolore al cuore, scatenato dalle parole che l’altro gli aveva appena rivolto; parole sincere, cariche di un sentimento così intenso che quasi lo spaventava, ma che non riusciva a definire. La sola cosa che sapeva era che il corpo di Naruto gli stava trasmettendo un nuovo calore, strano e piacevole al tempo stesso… Non mi lasciare. Fu la prima cosa che pensò, impulsivamente.

-Usuratonkachi…- sussurrò, prima che un’improvvisa sonnolenza lo cogliesse, facendo calare le palpebre sui profondi occhi scuri, arrossati dalle lacrime che avevano improvvisamente cominciato a scendere lungo le guance pallide. Gli parve di intravedere un lampo argentato e di sentirsi sollevare da delle braccia forti, ma non ci fece il minimo caso, scivolando velocemente fra le braccia di Morfeo. Non voleva pensare a niente.

Kakashi si caricò i due ragazzi sulle spalle, felice di essere arrivato in tempo. Sorrise tristemente nel vedere come si erano ridotti i suoi due allievi, ma almeno Naruto era riuscito nel suo intento, anche se per un soffio. Ad un certo punto gli venne quasi da ridere, pensando che se i due si fossero ritrovati in una posizione del genere quando erano pienamente coscienti, sarebbe sicuramente scoppiata una bella rissa…o forse no, si disse poi maliziosamente.

Comunque adesso non poteva perdersi in questo genere di pensieri, anche se lo divertivano parecchio: doveva subito riportarli a Konoha e farli visitare, ed andare diretto dall’Hokage.

Dovevano assolutamente discutere su cosa fare con Sasuke.