La Strada Per Arrivare a Te

Seventh Step: So… You Dont’ Love Me…

Il giorno dopo al suo risveglio, Kakashi si sentiva decisamente meglio sebbene alquanto dolorante e irrigidito e quindi Iruka lo stava aiutando a svestirsi.

“Allora mi racconti cos’è successo?” chiese il chunin sfilandogli la maglia.

“Niente di che…” disse l’altro.

“Kakashi… non svicolare come sempre, non ti conviene adesso” ribatté con voce dolce Iruka che era alle prese con i pantaloni e i boxer e, nel levarli, gli sfiorò non proprio delicatamente il membro.

“Ah… beh… avevamo concluso l’incarico e stavamo rientrando col prigioniero solo che Soichiro è caduto in una trappola ed io mi sono lanciato davanti a lui per pararlo; però così abbiamo perso tempo e gli inseguitori ci hanno raggiunti ed io ho detto agli altri di precedermi col prigioniero e sono rimasto lì ad affrontarli” rispose visto che non poteva proprio evitarlo data la “gentile” richiesta.

“Da solo, eh?” mormorò iniziando a fargli delle spugnature.

“Sì”.

“Sei sempre il solito… tieni più alla vita dei compagni che alla tua e poi non mi vuoi mai raccontare niente di te” sospirò amaramente passando le dita sulle cicatrici che aveva sul petto, pensando che neanche sapeva quando se le era fatte.

“Ma cosa dici? Io e te parliamo parecchio” protestò.

“Sì, ma di stupidaggini oppure sono io che ti racconto di me, della mia giornata… tu no, non lo fai… perché mi escludi in questo modo?” disse triste, aveva avuto intenzione di affrontare la questione più delicatamente, con maggiore calma, ma dopo essere stato tutta la notte sveglio a rimuginarci ora era arrivato al limite.

“Ti stai sbagliando” replicò impassibile il jonin con lo sguardo puntato a terra.

“Kakashi… sono gentile, paziente ma non stupido… parla chiaramente una volta tanto, non nasconderti dietro a sorrisetti o battutine… di cosa hai paura? Di mostrarti per quel che sei? È per questo che non ti levi mai quella maledetta maschera e non ti fidi di nessuno… nemmeno di me? Io ti amo e vorrei starti vicino ma tu non me lo permetti” disse con gli occhi lucidi nel constatare come il compagno nemmeno lo guardasse negli occhi mentre gli parlava.

“Mi ami?” sbuffò ironico questi “ami me o solo quello che do a vedere?”.

“Ma che razza di persona credi che io sia per rivolgermi una simile domanda?!?” sbottò Iruka.

“Solo uno come tanti” rispose asciutto.

“Se la pensi davvero così, non so se abbiamo altro da dirci… tu invece per me sei speciale, sei diventato in breve tempo tutto il mio mondo e credevo che anche tu…” mormorò con voce strozzata, quelle parole gli avevano fatto un male terribile.

Senza aggiungere altro si voltò andando verso la porta, incurante del fatto che Kakashi lo stesse chiamando e, una volta fuori, si allontanò in fretta col cuore a mille e un senso di oppressione tale che gli impediva persino di respirare correttamente. Ma perché tra tutti si era andato ad innamorare proprio del ninja più impenetrabile di Konoha?!

La missione era ufficialmente chiusa… non aveva più senso di esistere ancora.

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