Cap 08
Uscimmo di fuori, venendo leggermente accecati dalla luce intensa del sole. Respirai per qualche secondo l’aria a pieni polmoni, prima di voltarmi e guardare le condizioni degli altri.
“Senti, prendila. Noi dobbiamo andare.” il biondo si avvicinò e mi posò Rinoa tra le braccia. Aveva gli occhi chiusi e respirava normalmente. Stava solo dormendo.
“Ma Yuki, non è v…”
“Dobbiamo andare a casa. Vero… Shuichi?” notai i due osservarsi, il più piccolo con gli occhioni lucidi, come un deficiente.
“S-sì…però…” mi voltai, senza curarmi tanto di salutare. Appena mossi un passo però sentii tirarmi il gomito della maglietta – ancora fradicia, ed anzi che in giro non c’era nessuno o penso mi avrebbero chiuso dentro una gabbia come nuova attrazione da circo – e il ragazzino iniziò a parlare.
“Posso… posso vedere questo famoso Garden..? Per piacere…” oh, accidenti. Il miele non lo sopporto.
“Se smetti quella sottospecie di sguardo languido, puoi venire. Basta che non fai casino.” mi sorrise tutto contento e mi seguì, mentre il biondo si accese una sigaretta e si diresse nella direzione opposta. Il ragazzino corse dietro di lui un momento, saltandogli al collo e dandogli un bacio sulla guancia, ottenendo però uno strattone e un “Ci vediamo a casa” abbastanza scontroso. Mah..?
Comunque infine siamo arrivati qui, al Garden. Ora qualche banco più in là della biblioteca c’è Shuichi – così ho capito che si chiama, mi pare – che sta compilando il mio stesso rapporto.
Questo è il resoconto della missione. Completata.
– – –
“Finitoooo!” guardo alla mia sinistra, mentre mi alzo. Shuichi stava distendendosi sulla sedia, tutto soddisfatto e sventolando un piccolo blocchetto di fogli tutti sporchi. Un ragazzino… un ragazzino vi dico.
“Dammi qua.” gli prendo i fogli dalle mani, e lui si gira sorpreso. Che hai da guardare, mh?
“Squall! Ti chiami così vero?”
“…”
“Certo che ti chiami così! Senti… ma la tua ragazza come sta?” non è la mia ragazza. E che rottura.
“Bene.”
“Ah. Senti, posso venire a salutare quei ragazzi simpatici che mi hai fatto conoscere prima?” precisiamo che io non gli ho fatto conoscere nulla. Ho avvertito il preside del mio ritorno, e ci siamo diretti verso la sala comandi. Lì poi Zell mi è saltato subito davanti iniziando a tirare pugni al vuoto, vicini al mio volto dicendo cose del tipo “Hai rischiato grosso eh? Stai invecchiando giovanotto!” insieme a Selphie e Irvine che pomiciavano di nascosto su un sedile. Il preside ci aveva salutato, avevo spiegato chi era il piccoletto e poi ci aveva dato due “simpaticissimi” blocchi di fogli, dicendo “Su, divertitevi. Dopo gli fai visitare il Garden, ok?”, così che Zell si era girato di scatto, dicendo “Eh?! Ma Squall è un musone! Ce lo porto io in giro per il garden!”, insomma. Alla fine io ho spiegato un po’ di cose al preside mentre Zell si portava a spasso Shuichi. Chissà se non hanno fatto robe insieme… ma dai, che vado a pensare… ma poi che mi frega. Oddio, sto in panico. Mica mi fregherà qualcosa? Certo che no. Ah, bene.
“Come vuoi…” e lui zompetta felice… ma tranquillo eh, fino in sala comandi. Quando arriviamo saluta tutti quanti con un “ciao” allegro, e tutti quanti ovviamente non lo notano. Tranne Zell, che se lo prende da parte e Shuichi arrossisce per un attimo. O mio..?
“Ecco qui i rapporti, preside.” appoggio un po’ perplesso i fogli sul banchetto vicino al pilota.
“Ah, ottimo. Comunque mi hanno appena chiamato dall’infermeria per dirmi che Rinoa sta bene. Mi hanno anche detto che nel sonno sorrideva e chiamava… Zell, ma che stai facendo!” mi volto lentamente, rimanendo leggermente sorpreso. Zell butta a terra Shuichi, minacciandolo con un foglietto in mano.
“COSA VUOL DIRE CHE NON VUOI?! TU QUESTO FOGLIETTO DEVI DARGLIELO ALLA QUISTIS! E SE NON SAI CHI È TE LO DICO IO!” il preside si affretta a fermare Zell, così come Irvine, che fa quasi scivolare per terra Selphie, visto che è appoggiata sulle sue ginocchia.
“Weee, gallinella, su, sta calmo. La signorina riceverà il suo biglietto in maniera “pulita”. Tranquillo. Ci penso io… tsk.” quella sottospecie di cowboy si abbassa il cappello sugli occhi e prende il foglietto, strappandolo dalle mani di Zell, che si alza cercando di riprenderlo.
“Sta caaaalmo amico… vado io.” ed ora esce dalla stanza seguito dagli insulti di Zell, che esce con lui.
“Tutto bene?” il preside aiuta Shuichi a rialzarsi. Eccolo… devono rivenire a rompere a me…
“Sì, grazie… comunque ora dovrei andare. Non per niente, ma ero venuto qui solo per vedere cosa era un.. ehm…” si guarda intorno spaesato, come a volersi ricordare qualcosa.
“Garden?” Selphie sorride e si avvicina a Shuichi, iniziando ad accompagnarlo fuori senza fregarsene minimamente del preside, stupito.
“Ma… oh. Fa niente. Ciao, Shuichi.” agita una mano. Ma alla gente importa davvero così tanto salutare?
“Ah! Arrivederci… preside?”
“Come vuoi, adieu!” si è voltato verso di me con un sorriso pieno di non so cosa. Credo però debba dirglielo.
“Preside, nella falla ho visto…”
“Non dirmelo Squall. Non dirmelo, lo so. Ma lasciami credere che lei è ancora su quel promontorio, a ricostruire l’orfanotrofio. Sono un vecchio, lasciami sperare.”
“… una donna bellissima, che mi ha salutato per l’ultima volta.” perchè sperare, se poi tanto la realtà delle cose è così chiara? Utopie… nient’altro.
“Capisco… sai cosa devi fare ora?”
“Eh.”
“Una sacrosanta doccia. Puzzi di fragolona in una maniera assurda. Violentatore di fragole.” ma… che razza di battuta è…
“Ah. Agli ordini, preside.”
“Suvvia! Scherzavo! Sii meno serio, come on!” mi da una pacca sulla spalla. Ora lo disintegro.
“L’ottimismo è per chi ha qualcosa in cui sperare. Comunque, mi chiami se serve.”
“Vai da Rinoa dopo?”
“Preferisco tagliarmi le vene con una mietitrebbia.”
“Povera ragazza… la tratti troppo male!”
Mi giro verso la porta, con l’intenzione di staccarla e tirargliela. Poi, riconoscendo che pesava leggermente troppo, esco senza dire una parola.
Che giornate stressanti… e sopratutto lunghe.
Ma basta.
Ora una doccia. Poi da Rinoa, sperando sempre che dorma e stia zitta, così da non rompere. Mh… usando l’ottimismo ovviamente.
Lascia un commento