Cap 07
“Yukiiii!” cioè! Ricapitolando: una palla grossa quanto un campo da calcio s’era formata ed aveva diviso me e Yuki, e io ero finito con una sottospecie di nana travestita d’azzurro, stile puffo. Poi ora il ragazzo della piccoletta stava urlando che una fragola gigante voleva mangiarli… cose da tutti i giorni insomma.
“Rinoa, ma te l’ho mai detto che a volte riesci anche ad essere una persona splendida e sopratutto utile? Anche se deve attaccarmi una fragola gigante per farti smettere di parlare… però sei splendida!” certo che era cattivo però pure quello lì… cioè. Non che fosse simpatica quella lì eh! Però poverina, su…
“Squall, ma per una volta mi puoi dire “brava” e finirla lì? Sei acidooooo!” ecco… mi ero scordato una cosa. La fragola era gigante e stava sbavando sopra i corpi stesi a terra, gonfi di botte, di Squall e Yuki. Cioè, ma qualcuno mi spiega che è successo?!
“Scusate… mica per nulla ma… potete tirarvi le pentole più tardi? Vorrei poter dire ai miei discendenti ‘ma sai che una volta una fragola voleva mangiarmi e…’, insomma. Finitela e spremete quella cosa.” ed ecco il mio Yuki-yuki! Come al solito era stato un amore!
“Mh… acido pure tu. Morfeo!” vidi… ah, sì! Rinoa! Insomma… fare gestacci con le braccia, formando piccoli cerchi che andavano lenti lenti verso la fragola, che neanche era riuscita a toccarli che si era sbilanciata ed era caduta a faccia in avanti.
“Ah-ah! Rinoa colpisce ancora! Yeyyyyy!” e poi saltellava pure felice! Ma poi dicono a me che son cretino…
“Rinoa…”
“E zitto tu!” aspettate, che ho detto prima? Poverina? Ma va laaaa… scherzavo! Ahah! Che bella battuta vero?
“Comunque faccio notare che è solo addormentata…” e invece Yuki è il mio ammmore! Ma lo vedete quanto è intelligente? E figo? E terribilmente stupendo?! E non dite che esagero.
“Sì, sì, ma non mi serviva il genio che me lo faceva capire! Fire!” guardai male la ragazzina e corsi vicino a Yuki, vedendo che si era fatto.
“Cosa hai detto..?” piano piano si era alzato, tossendo e pulendosi i vestiti. Il mio Yuki… ma voi dovevate vedere il suo sguardo… metteva TREMENDAMENTE paura!
“Dai, lasciala stare poverina… ha i suoi problemi mentali già… su, biondo, mettiti a cuccia e falle ammazzare la fragola. Mi sono rotto.” nooo… stavolta questo ci muore.
“… ma tu pensi sul serio che ti ascolto, o è solo per dimostrare al mondo che anche tu hai problemi mentali?” bè, però dovete dire che è molto elegante ultimamente eh… di solito si sarebbe limitato a ucciderlo con gli occhi, e invece oggi risponde pure! Che figo!
“Fatto sta che voi due senza di me sareste finiti male… ahah!” guardavo la ragazza molto perplesso: dovevo capire assolutamente se era gasata o aveva una faccia così, proprio da… prendere a schiaffi, ecco, anche normalmente.
“Eh, vabbè va… comunque falla sparire e… NO, MA CHE FAI!” un boato spaventoso aveva riempito tuuuutto lo spazio intorno, facendo così alzare insetti e uccelli stranissimi dappertutto. Schizzi di polpa di fragola avevano sommerso Yuki e l’altro, Rinoa, e io avevo tutti i vestiti pieni di quella schifezza rosa! Che schifo!
– – –
“Ops…” ops? OPS?
“… idiota.” io avevo la maglietta fradicia, i pantaloni intinti nella fragola, tutto mi sembrava mezzo rosa e mezzo nero per via dei capelli che mi erano finiti negli occhi, e lei cosa diceva? Ops? No, cioè, ma io ero lì per lì a frustarla.
“Ehm… scusate… non c’ho pensato, eheh!” mi misi in ginocchio, sentendomi una fragola a due zampe, tanto puzzavo.
“O porca… sì, ma la prossima io ti lascio chiusa dentro un bagno. Ma perché non rimpicciolisci e ti fai ammazzare da una formica? Ma guarda che hai fatto! E se c’era qualcosa dentro la fragola?! Bisogna chiuderla o no sta falla?!” e no eh, a quel punto scoppiai, dai, ma che idiota!
“Ma dai Squall! Dentro una mega fragola cosa poteva esserci?!” piccolo appunto di rapporto: se vengo rimesso in squadra con quella lì io la muro viva. Ha il cervello di un ectoplasma.
“Oh bè, niente ovviamente, allora qua, prendi il fucile che andiamo a caccia, su, qua bei mostriciattoli, vi trivelliamo di col…”
“E vabbene vabbene, ho capito! Smettila di fare il cretino!” cretino? Io?! Presi il gunblade poco più in là e fui tentato di tirarglielo in faccia. Mi limitai ad appoggiarmici.
“Ok, ok… calmi. Calmi… sei seriamente cogliona.” un bel respirone. Non devo dirle cattiverie… non devo…
“Ma sei cogliona però, eh.”
“SQUALL!!!”
“MA È VERO! E SE LA FRAGOLA ERA UNA COSA NECESSARIA PER FAR CHIUDERE LA FALLA?! EH?!” staccai il Lionheart dal terreno, rimettendolo nel fodero.
“Ma ti pare il modo di trattare una signori… COSA STA SUCCEDENDO?!” improvvisamente, mentre Rinoa stava per venirmi a dire – o forse dare – qualcosa, il terreno sotto le bruciature di dove era esplosa la palla di Fire, iniziò a sgretolarsi. Istintivamente camminai in avanti, saltando il piccolo cratere, e presi Rinoa, iniziando a scappare. Tuttavia…
“Muovetevi! Venite con noi! Veloci!” feci segno ai due civili di seguirmi. Dopotutto erano parte integrante della missione.
“MA ANCORA?! BASTA, NON NE POSSO PIU’!” il ragazzino coi capelli fucsia si lamentò, venendo però sorpreso da uno strattone del biondo, che iniziò a correre per raggiungerci. Mi diressi nuovamente verso quella luce, che ora si avvicinava velocemente.
“Dove vai Squall?!” Rinoa urlò sopra il frastuono della frana, ma non riuscii a rispondere, visto che dovetti prendere il Lionheart per difendermi dalle foglie carnivore che arrivavano contro vento.
“Ma si può sapere dove stiamo andando?!” e poi anche il biondo iniziava a chiedere. Rimasi in silenzio aspettando un momento di calma. O forse aspettavo che scoppiassero come la fragola.
“Bastaaaa! Datemi una capocciata, non ne posso piùùùù! Voglio andare a casa, al caldo, a dormire! Niente fiori, niente gite, BASTAAA!” ed ora anche il piccoletto si lamentava. Stavo “iniziando” ad alterarmi.
Corremmo in silenzio – ALLELUJA – verso la luce, la quale nient’altro era che un cristallo molto grande conficcato sopra una porta apparentemente murata. Il rumore della frana si attenuò, e il terremoto diminuì d’intensità. Iniziai a pensare, guardandomi intorno. Tutto nero: niente alberi, niente ostacoli, solo nero e il paesaggio dietro, lontano.
“E no eh, non dirmi che adesso non sai cosa fare!” rieccolo il biondo… oddio, li volevo far sparire tutti nella frana ad un certo punto, assurdo.
“Se magari ti stai zitto evito di usarti come ariete, ok?”
“Invece di litigare… se quella luce è l’unica cosa luminosa qua dentro, ci sarà un motivo no?” per la prima volta guardai il ragazzino coi capelli fucsia stupito. Che genio.
“Quindi se noi spacchiam… ma certo.” concentrai le ultime forze nella mano guantata, dove si iniziò a creare un piccolo buco nero dal quale avrei lanciato Ultima, perlomeno così non ci sarebbero stati problemi.
“Squall! SQUALL, STA’ ATTENTO, LE FRAGOLE, LE FRAGOLE!!!” fui distratto dagli urli di Rinoa, che scattò dietro di me azionando shell e protect su tutti. Voltai la testa a sinistra cercando di non perdere la concentrazione e vidi un esercito di fragoloni correre goffi e pesanti verso di noi. Non UNA fragola sbavosa, ma un intero esercito addirittura… appena posso devo chiedere ad Artemisia di cosa si fa.
“Ci penso io!” il piccoletto spinse il numero 8 sul bracciale, tremando, poi un pulsante rosso ed infine uno verde. Sembrava tanto il bracciale che avevamo trovato nel castello d’Artemisia… ma non l’aveva il preside? O mio… mica Rinoa sarà andata al letto col preside per farselo dare?!
“Teneteli impegnati, mi serve ancora un po’ di tempo!” chiusi gli occhi ed iniziai ad allargare il buco nero, quanto bastava per poterlo lanciare sul cristallo e la porta.
Dietro sentivo rumori familiari, dal verso dell’animale dietro di me, capii che avevano evocato Eden, ed infatti il cielo si colorò di strani segni alchemici. A proposito, ma…
“Nonono… non si fa, cattivi bambini…” gelai. La voce di Edea rimbombò nel nulla, le fragole sparirono scoppiando tutte insieme e facendo rumori simili a palloncini. La polpa rosa si sparse sopra l’oscurità completa.
“Ehi vecchia! Ma sei fortissima! Sono sparite le fragole!” … cioè. Il ragazzino non aveva capito. Assurdo… assurdo vi dico!
“Vecchia? Ohohoh… non è una parola un po’ forte..? Dopotutto ho solo qualche secolo più di te…” Edea? Qualche secolo? Ma come poteva… collegai all’istante. Artemisia sotto le sembianze di Edea.
“Bè, fatto sta che sei fortissi… – – – – -” non capii cosa successe. Sentii solo un silenzio tombale e la voce di Edea che rideva, mentre Rinoa continuava a ripetere “Dispel” sotto voce. Probabilmente la strega aveva lanciato un Novox su tutti. E perché allora io… fa niente. Il buco era pronto.
“Squall! Perché non mi chiedi come mai la tua magia ancora funziona?” un brivido mi percorse la schiena.
“Aura!” Rinoa urlò e tutto diventò luminoso per qualche secondo, tutto bianco. Eravamo nuovamente nel nulla.
“Non gli interessa sapere nemmeno perché sei ancora qui! Tu non puoi più nulla, sei solo una proiezione! Nient’altro!” per una – e forse prima, e ancora più probabile ultima – volta mi trovai d’accordo con Rinoa. Mossi la mano sinistra, ora libera, verso il cristallo, puntandolo. La vista iniziava a tradirmi, per via della stanchezza.
“Ah… tu sei Rinoa. Interessante. Questi sono Zell e Irvine allora…” ma chi? Il biondo e quello coi capelli fucsia? Ma sta’ male?
“Zell e Irvine ti mandano i loro migliori auguri di crepare. ANGELO! CARICA!” nello stesso istante in cui lanciai la magia sulla porta, sentii Angelo abbaiare dietro di me, per poi avvertire le risate di Edea e il cane ringhiare, subito dopo aver sentito uno scoppio e le urla di Rinoa, seguite da rumori di scalpiccii dei due civili, che probabilmente andavano a soccorrerla. RINOA!
“Lasciala qui Squall… lasciala da me. Dove nessuno potrà trovarla. Lasciami queste tre vite e rivedrai Edea. Tornerà.” la porta sparì per qualche secondo dalla mia vista, per poi ricomparire con il cristallo in frantumi e i battenti levati dai propri cardini. Mi voltai verso Artemisia, guardandola sospesa in aria, nella solita veste che usava Edea all’orfanotrofio. Somigliava così tanto… guardai un secondo a sinistra, dove notai Rinoa svenuta, caricata sopra la spalla del biondo. Ecco come rendersi utili, finalmente pure il biondo ha trovato uno scopo di vita.
“Madre… anzi, no, cosa dico… Artemisia. Ormai sei morta, non puoi fare più nulla. Ed è anche inutile che prendi le sembianze di Edea per tentarmi e farmi uccidere tre persone innocenti; ora, l’unica persona che può permettersi di contare qualcosa nella mia vita è… ah, ma che te lo dico a fare. Lo sai no?” feci segno ai due di seguirmi e mi tuffai verso la porta, il quale iniziò a tremare e richiudersi, riparandosi a velocità pazzesca.
“Haste!” presi più velocità, dando un colpo con il gunblade ad un battente, spalancandolo nuovamente. Feci passare il biondo ed il ragazzino coi capelli fucsia, per poi vedere Artemisia fermarsi sul ciglio della porta, separarsi dal corpo di Edea e svanire. La donna che fino a poco fa era posseduta mi guardò, in ginocchio e con un sorriso che non vedevo da troppo tempo.
“Sei cresciuto Squall… non hai più bisogno di cercare la tua sorellina a quanto pare…” mossi un passo verso la porta, venendo però bloccato per un braccio dal piccoletto e dal biondo. Come si permettevano…
“C’è una ragazza da salvare.” fui trafitto dagli occhi del biondo, che mi convinsero a lasciar andare la porta, che finì di chiudersi, con ancora Edea sorridente ed apparentemente felice… mi voltai e mi limitai a correre in silenzio lungo la piccola scala che portava verso una luce, che faceva intravedere il vecchio parco.
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