Fan delle light novel giapponesi, vi avevo già accennato sulla nostra pagina Facebook qualcosa in passato, ma finalmente posso annunciarvi che la Dokusho Edizioni ha iniziato la pubblicazione della sua prima Light Novel e quale titolo era più iconico di Tensura/Tensei Shitara Slime Datta Ken?
La serie animata è arrivata alla seconda stagione (divisa tra l’altro in due parti), con un film annunciato e persino una serie animata su Crunchyroll dedicata allo spin-off, Tensura Nikki: Tensei Shitara Slime Datta Ken, con special annunciati.
Il manga inoltre è ancora in corso ed è pubblicato in Italia da Edizioni Star Comics col titolo di Vita da Slime, sull’onda del successo della serie in Giappone e dell’annuncio della serie animata.
A inizio ottobre la Dokusho Edizioni ha annunciato finalmente che il primo titolo di cui avevano acquisito i diritti ed erano in procinto di pubblicare era proprio Tensei Shitara Slime Datta Ken, da loro tradotto “Mi sono Reincarnato in uno Slime.”
Shinji Kakaroth: Allora ragazzi, per prima cosa vi faccio i miei più calorosi auguri per la vostra nuova case editrice e la pubblicazione del primo volume di Mi sono Reincarnato in uno Slime.”
Per cui la prima domanda è semplice.
Potete parlarci un po’ di voi? Come è nata la vostra casa editrice?
Dokusho Edizioni: Ciao ragazzi! Grazie mille per averci intervistato! Beh, è una domanda difficile perché i motivi sono tanti, ma forse il principale e più iconico è la volontà di concretizzare una nostra passione. Noi, come tanti appassionati, siamo amanti del genere manga, anime, novel. Un bel giorno, abbiamo pensato “Perché no?” (in realtà è stato Biagio a buttare le basi e poi coinvolgerci in questa follia, ehm… avventura). Volevamo sapere come terminavano le nostre serie preferite (tutte tratte da light novel), volevamo approfondirle, riviverle… e poi ci siamo lanciati.

SK: Io sono una persona molto curiosa, per cui potreste spiegarmi la storia del nome della casa editrice? Perché avete scelto proprio Dokusho/Lettura?
DE: Eravamo alla ricerca di un nome che fosse giapponese (poiché portiamo e porteremo principalmente opere nipponiche), che incarnasse il concetto stesso di lettura e che… non fosse cringe. Quindi “dokusho” è stata una scelta che ha entusiasmato. In realtà, non è stato facile: volevamo un nome che potesse piacere a tutti i membri del gruppo e che non fosse banale e… ripeto, che non fosse cringe…
SK: Il mercato delle light-novel in Giappone è così florido che molte serie possono vendersi allo stesso prezzo di un volumetto di un manga. In Italia non siamo certo allo stesso livello, per cui cosa vi ha spinto a puntare proprio sulle light-novel?
DE: Siamo convinti che le light novel, opere da cui spessissimo nascono anche gli anime e i manga che tutti amiamo, abbiano un potenziale ancora da scoprire, almeno in Italia. Sono opere complete, sia per chi ama le classiche produzioni nipponiche, sia per chi ama solo leggere. È il connubio perfetto che può avvicinare chiunque a questo bellissimo mondo.
Poi, il discorso del prezzo è relativo. Ci sono manga che costano il triplo di una novel e viceversa. Non è tanto la domanda a dettare il prezzo quanto molti altri fattori. In Italia è più o meno la stessa cosa, solo su scala e con parametri differenti.
SK: Le light novel giapponesi sono note per avere spesso dei titoli chilometrici, che praticamente riassumono abbastanza la trama base del romanzo in questione. Secondo voi perché questa pratica è sempre più presente nelle light-novel? E’ un’operazione di marketing per attirare subito il pubblico interessato a un argomento specifico o solo moda?
DE: Mmm, questa è una domanda abbastanza difficile da trattare in breve tempo. I titoli kilometrici nascono sia per ragioni storiche che, come anticipato, per attirare subito l’attenzione del lettore. Poi, molto probabilmente, si sono trasformati in un tratto distintivo del genere.
SK: Come già detto, in Giappone il mondo delle light-novel è pieno di titoli, di cui gli Isekai sono certo quelli più numerosi in questo momento. Qual è il vostro genere preferito e come mai avete deciso di puntare come primo titolo su un Isekai?
DE: Nel nostro gruppo abbiamo tutti gusti diversi, praticamente è una lotta continua fra di noi su quale sia il migliore e più affascinante. Poi, la scelta di “Mi sono Reincarnato in uno Slime” come prima opera è nata più dal titolo che dal genere. La nostra “mission” è quella di portare le light novel in Italia e, per farlo, ci siamo prefissati l’obiettivo di potare tanto opere coinvolgenti quanto opere didatticamente valide. Tensura è ed era il giusto compromesso. Come “Il monologo della Speziale”, il nostro prossimo volumetto.

SK: Di nuovo vorrei farvi i complimenti per aver scelto Tensura. Cosa vi ha spinti a scegliere proprio questo titolo?
DE: Crediamo che Tensura, Mi sono reincarnato in uno Slime, sia un’opera perfetta per chi è già immerso nel mondo di anime e manga ma anche per chi non lo conosce ancora. È un’opera che riesce ad appassionare, far ridere e, perché no, anche commuovere.
SK: Come mai avete deciso di non utilizzare il simpatico titolo “Vita da Slime” adottato da Edizioni Star Comics? Preferivate una traduzione più letterale o c’era qualche problema di copyright o accordi con Star Comics?
DE: No, nulla del genere. Volevamo essere il più fedeli possibile all’originale.
SK: Potete raccontarci qualcosa riguardo l’acquisizione di questo titolo? È stato difficile riuscire ad ottenere i diritti?
DE: Non possiamo dare molte informazioni, però posso dirvi che, come ogni accordo preso tra realtà diverse, ci sono delle difficoltà. In primis, sicuramente l’approccio alla formalità e alle tempistiche del Giappone è qualcosa a cui noi italiani non siamo abituati (a meno che non si abbiano esperienze dirette). Sicuramente anche il riuscire a guadagnare la fiducia di una casa editrice giapponese non è lavoro da poco, ma noi siamo un team affiatato e abbiamo superato anche questa!
SK: Vi sono state fatte richieste strane o vi hanno dato carta bianca riguardo all’edizione?
DE: Diciamo che ci hanno lasciato abbastanza liberi, sicuramente sono attenti e ci tengono al fatto che le loro opere vengano presentate all’estero nel miglior modo possibile.
SK: In cantiere avete anche Kusuriya no hitorigoto, da voi tradotto letteralmente con Il monologo della Speziale. Come mai come secondo titolo avete scelto uno storico sentimentale?
DE: Anche qui, non ci siamo basati solamente sul genere ma sull’opera. Per noi è un titolo molto valido, con passaggi che potrebbero piacere ad una vasta gamma di persone con passioni diverse. Sicuramente è bello diversificare il proprio catalogo per riuscire a portare nel cuore di tutti le light novel.
SK: Bene, direi che per ora abbiamo soddisfatto abbastanza la curiosità dei nostri lettori. Come ultima cosa, possiamo aspettarci nuovi annunci nel corso di quest’anno?
DE: Speriamo di poterli fare XD
SK: Molto bene, salutiamo i nostri amici della Dokusho Edizioni augurandogli un in bocca al lupo (o alla tigre, visto che questo è l’anno della tigre XD) per questa nuova avventura!
DE: Grazie mille! È stato un piacere ^_^
E ora che siete venuti a conoscenza dell’esistenza di questa nuova casa editrice mi raccomando, se vi interessano le loro pubblicazioni supportatela acquistando dal loro sito o prenotando le loro light novel comodamente nella vostra fumetteria, come ho fatto io con Mi sono reincarnato in uno Slime! ^_-
Sito ufficiale della Dokusho Edizioni