Ho incontrato Sunshine a Belgioioso Comics and Games, dove ha portato una conferenza sul cyberbullismo. Stefania Secci è una influencer, reporter, cosplayer, modella e attivista in campo sociale in una sua personale battaglia contro il cyberbullismo, la violenza di genere e qualsiasi forma d’odio attuata via web. A tal proposito è madrina e volto testimonial di Faro Giuridico, una organizzazione di volontariato composta da un team di legali, forze dell’ordine e psicologi, che si battono a tutela delle vittime di qualsiasi ingiustizia e sopruso. Questa intervista a Stefania Secci ve la farà conoscere un po’ meglio!
In che modo credi che la tua notorietà possa essere utilizzata per promuovere messaggi sociali o sostenere cause importanti?
Sicuramente posso dirvi con certezza che i miei profili social sono un potentissimo strumento di divulgazione dei miei messaggi sociali, ma soprattutto importantissimi per supportare la mia campagna di sensibilizzazione. Inoltre è risaputo che il pubblico tende a seguire in massa le personalità più “popolari”, quindi penso di dare un motivo in più per scegliermi come punto di ispirazione. Mi è sempre piaciuto distinguermi dalla massa, quindi se riesco a lanciare dei messaggi forti e ad essere seguita per questo, perché non creare un movimento di positive vibes e buone intenzioni? Ci tengo veramente tanto a dare l’esempio di utilizzo dei social per cose belle, che fanno bene al cuore e soprattutto che creino un punto di unione tra tutti noi.
Ci sono tante campagne d’odio in giro, tanti profili privi di contenuti o addirittura diseducativi, persone che inneggiano all’odio e tanto altro. Personalmente, ho scelto di intraprendere una strada educativa e sensibile, diventando quindi: divulgatrice di raggi di sole.
Stai sostenendo la causa della lotta al cyberbullismo e violenza di genere tramite il tuo lavoro di influencer e cosplayer, hai avuto esperienze personali negative in questo campo?
Uno dei motivi per cui ho iniziato la mia battaglia contro il cyberbullismo, è proprio perché per lunghi anni sono stata io stessa vittima di bullismo pesante e abusi psicologici, esattamente nella fascia d’età 13-18 anni. Tutto nasceva per un “difetto” fisico, qualcosa a cui io non davo peso.
Ma è stata la cattiveria e l’ignoranza delle altre persone a tramutarlo in un vero e proprio problema, portandomi ad un punto in cui mi vergognavo anche di farmi vedere in pubblico. Queste esperienze ti fanno male, distruggono la tua autostima e ti portano ad un punto in cui vorresti isolarti e sparire dal resto del mondo. E sapete perché? Perché la violenza psicologica ti mostra una realtà totalmente distorta e spesso ti convince di essere tu il problema.
Quello che dico sempre ai miei sostenitori è che al tempo io sono stata “Forte”, ma non è scritto da nessuna parte che tutti dobbiamo esserlo. Ognuno di noi nasce con le proprie fragilità, c’è chi riesce a superare degli atti di bullismo e violenza psicologica, ma esiste anche per chi queste azioni diventano un vero e proprio incubo ad occhi aperti.
E sta proprio qui la mia mission: sensibilizzare ad un maggior rispetto verso il prossimo, perché può bastare anche un solo episodio di bullismo per rovinare la vita a qualcuno. Ponderare sempre ciò che si dice o si fa, perché le parole sbagliate possono anche uccidere. Penso che ormai si sia capito quanto io tenga a cuore l’argomento dell’odio online e i suoi risvolti sulla psiche della massa. Non solo perché sono atti penalmente perseguibili dalla legge, ma anche perché moralmente sbagliati.
Come gestisci le reazioni e l’attenzione che ricevi indossando costumi sexy durante eventi o su piattaforme online?
Qua ci avviciniamo al mio ultimo abito-manifesto “questo vestito non è un sì”, portato sul red carpet in occasione del Roma Film Festival (potrete ammirarne la bellezza proprio sul mio profilo Instagram).
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Un abito creato dalla fashion designer Ajia Bernacchia proprio per lanciare un messaggio ben preciso a quelli che nel 2023 sono rimasti indietro sulla visione della donna. Molte persone non hanno ben chiaro il concetto che io, donna, posso uscire benissimo da sola e vestita in modo attraente senza necessariamente avere delle attenzioni NON richieste, mani “morte” addosso o commenti sgradevoli. Certe cose hanno un nome ben specifico: molestie.
Ancora più grave se si trovano in un contesto comics e cosplay, ambiente che dovrebbe essere circoscritto all’insegna del divertimento. Attualmente il mio pubblico è abbastanza educato, mi segue da anni anche per la mia battaglia personale, difficilmente capita di imbattermi in casi umani.
E se succede, impiego veramente poco a farmi valere , anche perché penso sia abbastanza ridicolo dover ribadire dei semplici concetti di rispetto ed educazione a delle persone fondamentalmente adulte.
Quali sono i tuoi criteri nella scelta di collaborazioni o progetti focalizzati su temi sociali?
Cerco sempre di collaborare con chi fondamentalmente sposa i miei ideali di rispetto verso il prossimo e soprattutto con chi ha voglia, come faccio io, di battersi per i principi in cui crede mettendoci la faccia. Collaboro con tante persone, perché penso oltretutto che quando si trattano tematiche così delicate, sia importante supportarsi a vicenda affinché il messaggio di ognuno di noi arrivi il più lontano possibile.
Hai iniziato a partecipare a festival ed eventi portando conferenze su questi temi, che tipo di riscontro hai trovato?
Al Venezia Film Festival, al Locarno Film e al Festival del Cinema di Roma, sono stata presente come ospite ufficiale proprio per il mio impegno sociale. Per me questo 2023 è stata una prima volta di red carpet, festival, conferenze stampa e forum di sensibilizzazione condotti da me.
Oltre che una grande emozione, per me sono delle grandissime soddisfazioni personali, perché non esiste un lavoro vero e proprio di “divulgatrice di sensibilizzazione”, nessuno mi paga per fare questo, ma viene fondamentalmente dal mio forte bisogno di voler aiutare il prossimo e cercare di cambiare delle dinamiche che reputo sbagliate in questo mondo.
La soddisfazione più grande che noto sempre in questi eventi è a livello comunicativo: oltre a chi mi conosce, si aggiungono anche nuove persone a sposare la mia campagna di sensibilizzazione. Tantissimi ragazzi ma anche adulti, si sentono vicini alla mia testimonianza e si rivedono nelle mie parole. Oltretutto sempre più grande il numero di persone che mi contatta in cerca di aiuto, per connettersi con il mio ODV Faro Giuridico e affidarsi alle mani del mio team di esperti.
Oltre alla bellezza fisica hai anche una bellissima voce, mai pensato di fare doppiaggio o presentare sul palco?
Sinceramente non ho mai valutato la strada del doppiaggio, ma mi rendo conto che è pur sempre affine al mondo del cinema di cui sono tanto affascinata. Pere quanto riguarda poi altre esperienze, devo dirvi che ho iniziato a lavorare anche come presentatrice di alcuni eventi! Le mie ultime esperienze sono state all’EXPO universale di Roma dove ho appunto presentato e condotto i vari eventi in programma.
Mi piacerebbe arrivare a condurre eventi sempre più grandi e di rilievo. Diciamo che con il mio team stiamo lavorando anche su questo lato professionale.
Il grande pubblico ti conosce come Sunshine, qual è il messaggio dietro questo nome?
Certamente! Il nome Sunshine nasce dal mood “splendi e sorridi alla vita, sempre”. Sono sempre stata una persona ottimista e profondamente attratta da ciò che emana vibrazioni positive, per questo arricchisco la mia vita solo di good vibes e di ciò che mi fa stare bene. Sono una persona veramente sensibile ed empatica, per questo tendo da sempre a tendere una mano a chi è in difficoltà, non solo con i gesti concreti, ma anche con delle semplici parole di conforto e gentili che possono spesso svoltare la giornata di qualcuno.
Chi mi conosce mi definisce un raggio di sole, un Sunshine apppunto, affermando che la mia presenza porti tantissime good vibes e solarità. Io vi ringrazio per questa intervista e vi ricordo di usare sempre il dono della gentilezza, fatene buon uso perché troverete sempre qualcuno che vi ringrazierà per aver illuminato la sua giornata.
Splendete sempre, anche nelle situazioni più difficili, perché dovrete sempre e solo far affidamento a voi stessi e a tutte le vostre capacità! Sarete fantastici, ne sono certa.
Insomma, se volete essere dei miei raggi di sole, unitevi al verbo Sunshine e iniziate anche voi a Divulgare raggi di sole!
Un abbraccio di luce,
Stefania
Terza Pagina Magazine -Il Talk Show di Sunshine
Il canale YouTube di Sunshine
Sito ufficiale di Belgioioso Comics and Games, il festival vicino a Pavia dove è stata fatta l’intervista a Stefania Secci