Capitolo 1

Capitolo 1

Ehilà! ^^
Ciao a tutte^^…questa è la prima fanfic che pubblico su questo sito, spero ke possiate apprezzare!^_-
La coppia è un po’ insolita, ma è una delle mie preferite…leggete, e sono sicura ke diventerà anche una delle vostre!XD (alla faccia della presunzione ^^”).
Grazie in anticipo per tutti i commenti^^,
Fea91

Era nella stanza accanto.

Lo sapeva.

Poteva sentirlo.

Poteva immaginarlo.

E, se avesse voluto, avrebbe anche potuto vederlo.

Gli sarebbe bastato un secondo, un attimo di concentrazione, e l’immagine del ragazzo sarebbe apparsa, chiara come sempre, davanti ai suoi occhi.

I suoi occhi…

Neji li contrasse, infastidito.

Chissà cosa stavano facendo in quel momento….si stavano baciando, teneramente abbracciati?

O erano stesi l’uno accanto all’altra sull’ampio futon e…?

Fece una smorfia.

“Dannazione.”

Avrebbe guardato, ormai lo sapeva. Non poteva farne a meno.

…ma stavolta sarebbe stata l’ultima, davvero!

Chiuse gli occhi, dandosi dello stupido.

Avrebbe potuto semplicemente tenerli chiusi, e non sarebbe successo niente.

Niente…

Per un istante riuscì quasi a convincersi; infondo poteva farcela, lui era pur sempre uno Hyuga e..

Un rumore sommesso giunse dalla stanza accanto, seguito da uno più forte.

Un mormorio di voci. Una risata.

La sua risata….

Sospirò rasseganto.

“Al diavolo…”. Si concentrò, e riaprì gli occhi di scatto.

“E’ come una droga..”

Le vene si contrassero e si ingrossarono attorno ai bulbi, di colpo in rilievo sulla pelle delicata e perfetta.

“..una fottuta droga..”

Per il tempo di un battito di ciglia tutto fu confuso.

Poi la realtà divenne chiara come solo il Byakugan sapeva renderla: poteva vedere tutto.

Tutto…Anche loro.

“Questa volta però è l’ultima…mi senti Kiba? Questa è l’ultima…”

Erano insieme, lui e sua cugina.

E come aveva immaginato, non erano semplici carezze innocenti quelle che si stavano facendo…

“Ti sto guardando. Ti sto guardando brutto stronzo…”

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Kiba starnutì, fermandosi un secondo.

Hinata, sotto di lui, arrossì sorpresa.

-Qualcosa non va, Kiba-kun?-

Il ragazzo scosse la testa sovrappensiero, i sensi in allerta.

Poi sorrise e si rilassò.

-Nulla, Hinata-chan. Riprendiamo pure…-

No, non si era sbagliato: lui lo stava guardando.

Il suo sesto senso non sbagliava mai. Poteva percepirlo, dietro la parete, distante solo qualche metro.

“…oggi ce ne hai messo di tempo prima di deciderti, Hyuga…”

Finalmente poteva smettere di trattenersi.

Quello che voleva era arrivato.

Hinata annuì, sentendo che l’altro riprendeva a muoversi, e chiuse gli occhi con un sospiro.

Qualcosa però era mutato nel ragazzo…

-Aspetta Hinata…cambiamo un po’ ok?- Kiba si era nuovamente fermato e ora la guardava serio, quasi frettoloso.

Lei non osò fare obiezioni.

-O..Ok-

Stava succedendo di nuovo: fino ad un istante prima Kiba era stato pacato, ripetitivo…quasi svagato.

Come qualcuno che compie un gesto dettato dall’abitudine.

A lei non dispiaceva che l’amore tra loro fosse così, anzi lo preferiva: la faceva sentire più tranquilla, più a suo agio.

La fecava sentire protetta e amata.

Ma ora…

Era come se un altro Kiba fosse entrato in scena; un Kiba passionale, con un desiderio sessuale inappagabile e dalla fantasia quasi eccessiva.

Un Kiba che lei non conosceva.

I loro rapporti erano sempre così, sembrava quasi che si dividessero in un “prima” ed un “dopo”…prima e dopo cosa, però, Hinata non lo sapeva.

E non riusciva a darsi una spiegazione. Voleva bene al suo ragazzo, un bene dell’anima, ma a volte pensava di non conoscerlo davvero a fondo.

Era come se ci fosse una parte di Kiba che lei ignorava e che usciva in quei momenti, tanto che talvolta ad le sembrava di trovarsi improvvisamente a dividere il letto con uno sconosciuto.

Kiba le afferrò i fianchi con forza e la girò, portandola in posizione prona, con le mani e le ginocchia appoggiate al lenzuolo.

Hinata chiuse i bianchi occhi lattiginosi.

Kiba fissò la sua schiena nuda per un istante, immobile: non era la schiena di Hinata, però, quella che la sua mente vedeva.

Un’altra schiena, dalla pelle altrettanto chiara, solo più muscolosa, meno femminile.

La dura linea del bacino, i muscoli delle spalle…era tutto così chiaro davanti ai suoi occhi; poteva quasi riuscire ad immaginare la cascata di capelli color dell’ebano sopra di esse.

“Questo è per te…” pensò, affondando la prima spinta.

Hinata sussultò, mordendosi le labbra.

Il ragazzo non vi badò. Andò avanti, sempre più veloce, lo sgurdo fisso sulla parete davanti a sè…

LUI era dietro quel muro, lo sapeva.

E lo stava guardando.

Lo stava guardando fottersi sua cugina, perchè era troppo superiore per farsi fottere di persona.

Lui era ad un altro livello, un livello diverso da quello di Kiba.

Si limitava a guardare; non si sarebbe mai abbassato a sporcarsi di persona con un Inuzuka.

“Nobile idiota del cazzo…” Kiba sorrise, pensando a quanto l’orgoglio dello Hyuga dovesse essere frustrato per quella situazione.

“…ti piace? Bene…guarda e godi, vigliacco….continua pure a nasconderti dietro quel muro, tanto io non ho nemmeno bisogno di toccarti per farti godere…mi basta scoparmi un’altra davanti a te per farti urlare di piacere. Mi senti? Questo è tutto per te, Neji Hyuga…sei tu il mio compagno di giochi in questo momento, che il tuo orgoglio lo voglia ammettere oppure no..”

I colpi diventavano sempre più forti e veloci.

Hinata, non riuscendo più a trattenersi, iniziò a gemere piano, il viso affondato nel guanciale, ma lui nemmeno la sentì.

Tutti i suoi pensieri erano concentrati su una presenza invisibile, nascosta dietro quello strato di calce e mattoni, eppure così vicina da farlo tremare; il solo pensiero dei chiari occhi di Neji che lo guardavano, passando e ripassando su ogni centimetro del suo corpo sudato, lo faceva eccitare fino alla pazzia.

Era un gioca perverso quello che stavano giocando, un gioco in cui entrambi sapevano e nessuno parlava.

Un gioco perverso….e terribilmante piacevole.

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Neji poteva vedere tutto.

Poteva persino sentire i gemiti di piacere di sua cugina giungere fino a lui, attutiti dalla parete sottile.

“Troia…”

Kiba era suo.

Tutto ciò che apparteneva ad Hinata doveva essere suo, questo era quello che voleva lo Hyuga…e valeva anche per quanto riguardava l’Inuzuka.

“Lo sta facendo per me, non te ne accorgi? Anche se ci sei tu sotto di lui, Kiba sta guardando me…”

Sorrise leggermente, mordendosi poi le labbra sottili per non gemere.

Era immobile, ma un velo di sudore gli imperlava la fronte pallida e aveva caldo, sempre più caldo in tutto il corpo…

Degluttì, gli occhi fissi in quelli del ragazzo di fronte a lui.

Kiba lo guardava come se riuscisse a vederlo.

Lo guardava con aria di sfida, l’ eccitazione che cresceva nelle iridi dorate.

Sapeva di essere guardato a sua volta e non si sottraeva, anzi…

Lo ricambiava, con desiderio e con disprezzo.

Poi, improvvisamente, la sua espressione mutò.

Neji perse un battito; il castano aveva chiuso gli occhi, spalancando la bocca in un urlo muto e contraendo tutti i muscoli: un’espressione di piacere puro.

Era venuto.

Il caldo si fece insopportabile sulla pelle del ragazzo.

Una macchia umida e baganta si allargò sul suo pregiato yukata, lasciandolo sudato e senza fiato, il respiro affannoso che faticava a tornare regolare.

Era venuto anche lui.

E non si era nemmeno mosso…