La mia prima volta – My Lesbian Experience With Loneliness Manga
Ok, questo non è il tipo di titolo che leggo solitamente, ma a parte l’idea strana che potrebbe dare la copertina e il titolo, è un volume molto interessante, graffiante e fortemente psicologico.
La mia prima volta – My Lesbian Experience With Loneliness Trama
28 anni. Zero autostima. Nessun futuro. Nessuna esperienza sessuale.
È da questi presupposti che parte la narrazione di Kabi Nagata, che sviscera sulle pagine di questo manga una forte rilettura autobiografica della sua vita e della prima volta che, sentendosi così tanto sola, nonostante non avesse mai fatto sesso con nessuno, si fosse affidata a uno dei tanti servizi di escort che si possono trovare in Giappone.
Ma partiamo dall’inizio, la nostra protagonista descrive minuziosamente com’è andata fin’ora la sua vita, come sia uscita da una scuola relativamente normale e, una volta abbandonata l’università dopo appena sei mesi, non sia riuscita a trovare altro che lavoretti part time, sentendo la pressione della società attraverso le parole dei suoi genitori che le chiedono di trovare un “lavoro vero”, ovvero un posto fisso, un lavoro a tempo pieno.
Lo stress causato dal non sentirsi parte integrante della società o comunque di un gruppo le ha portato anche disturbi alimentari e depressione, che a volte sfociavano in atti di autolesionismo, per tramutare il dolore emotivo (che non è processabile) in un dolore fisico (che è processabile e curabile).
Dopo una attenta autovalutazione, finalmente la protagonista riesce a trovare una via di sfogo e a capire che quello che realmente cerca è l’accettazione del prossimo e l’amore incondizionato che si ha quando si è piccoli e si viene gentilmente e calorosamente abbracciati dalla mamma.
Per provare sensazioni simili decide di affidarsi quindi a un sito di escort, ma ovviamente prima di presentarsi all’appuntamento decide di migliorare il suo aspetto fisico e le sue abitudini alimentari, investendo tempo e denaro su se stessa, dimostrando prima l’amore per se stessa per ricevere l’amore altrui, che è quello che sembra stia cercando da sempre.
Ma come andrà a finire l’incontro con la signorina Yuka, con cui ha prenotato l’appuntamento attraverso il sito d’incontri? Per saperlo vi tocca leggere questo interessante volume.
La mia prima volta – My Lesbian Experience With Loneliness Valutazione
Quando J-Pop ha annunciato di avere acquistato i diritti per questo titolo, sono rimasto un po’ interdetto. Ne avevo già sentito parlare tempo prima in rete, ma nonostante il titolo suscitasse la mia curiosità (letteralmente il titolo originale è traducibile con “Report di quando mi sono sentita così sola che ho chiamato un servizio di escort lesbo“), i disegni molto caricaturali non mi avevano convinto e pensavo fosse un manga un po’ yuri di terz’ordine.
La curiosità, si sa, è come un fiore che una volta seminato riposa tranquillo prima di sbocciare dopo tot tempo, per cui un bel giorno mi sono deciso ad acquistare questo volume (anche se ho preferito cercarlo da un seconda mano, visto che, non essendo il mio genere, è un po’ costosetto), e leggendolo sono rimasto decisamente sorpreso, visto che non si tratta affatto di una storia lesbo ecchi, ma di una accurata autovalutazione della scrittrice, che attraverso questo manga fortemente autobiografico si mette letteralmente “a nudo”, se mi concedete il gioco di parole! XD
Trovo quasi commovente come abbia trovato il coraggio di parlare delle sue esperienze, delle sue paure e delle sensazioni più recondite che la mettono a disagio in quest’opera, quasi a volersi completamente liberare dai suoi demoni, svuotando un armadio pieno di vestiti vecchi e dopo un’attenta pulizia ficcarci vestiti completamente nuovi e magari anche una scatolina di profumo, curando però di lasciarci dentro anche qualche vecchia t-shirt usata e un po’ logora ma che sta tanto a cuore.
Alla fine l’ho trovata una lettura piuttosto interessante e credo che prenderò anche l’altro volume di Nagata annunciato da J-Pop e che dovrebbe uscire a breve (magari quando leggerete questo articolo sarà già uscito), ovvero Lettere a me stessa – dopo la mia prima volta (Hitori Kōkan Nikki – Scambio di diario con me stessa) e immagino che prima o poi annunceranno anche l’ultima opera, Genjitsu Tōhi Shitetara Boroboro ni Natta Hanashi – La storia di come cercando di sfuggire alla realtà, sia finita a pezzi.
Il tratto della sensei Nagata è molto particolare, umoristico e caricaturale, nonostante le tematiche trattate nel volume siano piuttosto pesanti. La lettura vola via tra le tinte rosa che sottolineano spesso umori, situazioni importanti e personaggi. I tratti di inchiostro, associati al colore, riescono a dare una idea di movimento interessante, nonostante le vignette non abbiano disegni così particolareggiati o dinamici.
L’adattamento di J-Pop è come sempre ad alti livelli, con spiegazioni di vari termini tipicamente giapponesi in note a margine.
Il manga è un volume unico ed è pubblicato da J-Pop in un formato molto particolare, formato grande (15×21) con pagine a colori rosa, con sovracopertina in carta semi-patinata al prezzo di 10 €.
Consigliato a un pubblico adulto.
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