Il mangaka di Detective Conan, Gosho Aoyama, ha annunciato sul numero 16 della rivista di Shogakukan, Weekly Shonen Sunday, che la serializzazione del suo manga avverrà con cadenza irregolare.
Ha spiegato questo annuncio improvviso asserendo di essere stato ricoverato in ospedale per un’operazione, assicurando i fan che l’operazione sia andata a buon fine, senza incidenti,ma che dovrà restare ancora un po’ in ospedale. Pensa di poter lasciare definitivamente l’ospedale entro quest’estate e pianifica di tornare a quel punto alla sua serializzazione regolare. Ha aggiunto, inoltre, che mentre è ricoverato ha intezione di giocare a KanColle (Kantai Collection).
Nell’immagine, Conan critica Aoyama per l’intenzione dell’autore di giocare ai videogiochi, e gli chiede di sbrigarsi a rimettersi.
Aoyama ha iniziato la serializzazione del suo manga su Weekly Shonen Sunday nel 1994, che ha poi ispirato il famoso adattamento televisivo nel 1996, oltre a delle serie di film cinematografici a cadenza annuale, di cui l’ultimo è Detective Conan: Girasoli dell’Inferno, che verrà proiettato dal 18 Aprile. Il manga è pubblicato in Italia da Star Comics, mentre l’anime è stato trasmesso da Mediaset. Aoyama non ha voluto dire il nome della malattia che l’ha colpito per via del suo diritto alla privacy.
Fonte: ANN
Speriamo si rimetta presto
Altro ammalato.
– “Nonno, nonno, mi racconti una favola?”
– “Certo mio caro nipote. C’era una volta un giovanissimo detective, era brillante in tutto, negli studi e nello sport. Un giorno incontrò, per uno sfortunato caso, una coppia di uomini in nero con nomi non così amati dalle associazioni degli alcolisti anonimi; questi loschi individui fecero diventare il giovane detective un piccolo ragazzino, il quale con l’aiuto di tante brave persone, non solo faceva arrestare i cattivi, ma indagava su quella losca organizzazione di cocktail ambulanti”
– “Oh nonnino e come è finita?”
– “Mio adorato nipotino, purtroppo non lo so, forse tuo figlio saprà come finirà”
“Nonnino, me ne racconti un’altra?”
“Quelle che ho letto finora, sono tutte cosi’!”