Capitolo 1

Capitolo 1

Finalmente, dopo un mese dall’aver lanciato l’idea sono riuscita ad iniziare la fanfic… scusate se ci sono stata tanto, ma ho avuto 4 esami, infatti ho scritto tutto il giorno dopo la fine dell’ultimo… E’ solo l’inizio, ora mokona scriverà un po’ del seguito, cercando di risollevare ciò che ho scritto io… So che non è granchè, ma ci ho provato!

Buona lettura!

Questa è una fanfiction, tutti i personaggi sono di proprietà di Maki Murakami (tranne Yuki, che è solo mio :-p by Aika-chan).

Shadows of the past – Ombre del passato.

Hai mai pensato che le ombre del passato potrebbero non essere definitivamente scomparse?

Yuki Eiri guardò l’orologio sulla scrivania: mezzanotte e mezza. Aveva di nuovo continuato a scrivere ininterrottamente per delle ore, senza accorgersi che era scesa la notte. La scadenza per la consegna del manoscritto si stava avvicinando, non poteva rischiare di non rispettare i termini fissati dall’editore. Lui e Shuichi, il famoso cantante dei Bad Luck erano tornati a vivere insieme dopo aver avuto degli alti e bassi, soprattutto a causa della fuga dello scrittore a New York.

– Yuki…- lo chiamò Shuchi con voce lamentosa- Non vieni a dormire?

Come al solito si preoccupava per lui, pensò Yuki, gli faceva tenerezza, lo adorava quando piangeva per ogni stupidaggine, per come gli sorrideva e per come gli dimostrava il suo affetto colmandolo di mille attenzioni. Tuttavia cercava di rimanere impassibile di fronte a tutte quelle attenzioni, non era mai stato nel suo carattere essere dolce, anzi la sua rudezza era l’aspetto del suo carattere che più attirava le donne.(Aika-chan inizia a sbavare! NdR)

– Sì, arrivo!

Era davvero stanco, ma ne era valsa la pena, il suo nuovo romanzo sarebbe stato un successo, lo doveva soprattutto a Shuichi, cui l’aveva dedicato. Era il racconto della loro storia d’amore che dapprima aveva scandalizzato il Giappone, ma poi aveva destato la curiosità di molti.

– Yuki, Yuki…- Shuichi lo tirò per la manica della camicia e lo baciò sulle labbra. Si distesero sul letto e iniziarono a scambiarsi baci e abbracci appassionati.

– Ti voglio bene, piccolo scemo!- sussurrò Yuki a Shuichi facendolo arrivare al settimo cielo.

La mattina dopo Shuichi uscì presto per andare al lavoro, doveva incidere l’ultima canzone del nuovo album, che prima ancora di uscire, era preannunciato come il successo dell’anno. Mentre Yuki rimaneva a poltrire ancora un po’, squillò il telefono.

“Sarà Shuichi che si è dimenticato le chiavi!”

– Pronto, qui è Yuki Eiri!

– Così adesso ti fai chiamare come me, Uesugi!

La voce dall’altro capo del telefono lo fece rabbrividire, conosceva solo una persona che pronunciasse il suo nome con accento straniero, ma quella persona era morta da più di sei anni, solo pochi mesi prima era andato a depositare un mazzo di fiori sulla sua tomba…

– Yu…Yuki, Sensei? Sei tu? Credevo…

– Credevi che fossi morto? No, mi dispiace per te, ma non lo sono… E come vedi sono anche riuscito a trovarti… Mi sei mancato, così come mi è mancato il tuo adorato cognato, Seguchi Tohma…

– Non… Non posso crederci!- Per la prima volta dopo tanti anni Yuki tremava dalla paura, temeva ciò che Yuki Kitazawa rappresentava, lui aveva tentato di ucciderlo, se il sensei avesse parlato di quella storia ai giornali, la sua carriera di scrittore sarebbe definitivamente terminata, e forse ci sarebbe andato di mezzo anche Shuichi.

– Credevi di esserti sbarazzato definitivamente di me? Sono stato in coma due mesi, ma per errore dell’ospedale mi hanno creduto morto e hanno seppellito il corpo di un senzatetto con il mio nome… Bella fine, non trovi?

– Sei in Giappone?

– Sì… Non mi è stato difficile trovarti, credevo che ci avrei messo più tempo… Sai, Yuki, o meglio Uesugi, io ti amavo pure…

– Mi amavi talmente tanto che volevi farmi violentare per denaro… Non dire fesserie, Yuki… Io…

– Se mi dessi l’opportunità di vederti, di spiegarti… Sono sicuro che fra di noi potrebbe ancora esserci qualcosa…

– Mi dispiace, io sto già con un altro…

– Già, so anche questo… Shuichi Shindou, vocalist dei Bad Luck… Bel ragazzino, con una brillante carriera davanti… Se qualcuno non gliela distruggesse!

– No, Yuki, tu non farai una cosa del genere! Lascia Shuichi fuori da tutto questo!- replicò lo scrittore minacciosamente.

– Non riuscirai di certo ad impedirmelo… A meno che tu voglia concedermi un appuntamento, così potremo discutere con calma di… Uesugi, Uesugi senti? Cosa…

Dall’altro capo del telefono Yuki aveva sbattuto il telefono in faccia al sensei, e si teneva la testa fra le mani, tormentato dai sensi di colpa e dall’angoscia per quello che sarebbe potuto succedere a Shuichi. Compose un numero telefonico e chiese di poter parlare con Seguchi Tohma.

– Yuki che succede?- gli chiese il cognato sentendo la sua voce agitata.

– Kitazawa… E’ vivo… Mi ha telefonato… Ha minacciato di fare del male a Shuichi, mi ha detto che voleva rivedermi…

Yuki era in evidente stato confusionale, tanto che Tohma gli promise che sarebbe andato a casa sua per parlare di ciò che era successo.

– E’ meglio non parlare di certe cose al telefono!- gli spiegò- Dammi il tempo di inventare una scusa credibile e vengo da te!

Chiusa la telefonata, Yuki decise di preparare un drink per il cognato. Mentre, con l’immancabile sigaretta in bocca, miscelava due tipi di liquori diversi, suonarono alla porta.

– Sì, Tohma, arrivo!- rispose Yuki. Andò alla porta e l’aprì, convinto di ritrovarsi davanti il cognato.

– Mi dispiace per te, Uesugi, ma non sono Tohma!- disse Kitazawa, appoggiato allo stipite della porta- Che c’è, non mi chiedi di entrare?

Cosa si diranno Yuki e Kitazawa? La riposta nella seconda puntata, che verrà scritta da Ai-chan!