Saint Seiya

In un vicino futuro, la Terra è sconvolta da un interminabile catena di sciagure: forti terremoti e violente eruzioni vulcaniche mettono in pericolo l’esistenza stessa dell’umanità, ormai arroccata nelle ultime metropoli che ancora resistono ai crolli sempre più frequenti.

Ma un’antica ed affascinante leggenda narra che nelle situazioni disperate sorga una fortissima e invincibile schiera di guerrieri: sono i CAVALIERI DELLO ZODIACO, mitici eroi devoti ad Atena, dea della Giustizia e della Pace. Questi sacri combattenti salveranno e proteggeranno il Mondo in pericolo.

A Nuova Luxor si sta volgendo la Guerra Galattica, il grande torneo indetto dalla bella e altera Lady Isabel, al quale partecipano i dieci giovani più coraggiosi del Pianeta. Premio per il vincitore è la Sacra Armatura d’Oro del Sagittario, simbolo di Forza e Onore.

Tra i contendenti si mettono subito in evidenza quattro combattenti: Pegasus, Cristal il Cigno, Sirio il Dragone e Andromeda. Tutti guerrieri di grande valore, animati nella lotta da sogni e desideri sinceri. Ma d’improvviso, mentre tutto sembra proseguire per il meglio, arriva l’ultimo contendente per il Sacro Trofeo, l’oscuro Phoenix, bramoso di vendetta per crudeli torti subiti. Con l’aiuto dei Cavalieri Neri, il malvagio trafuga l’Armatura d’Oro del Sagittario, ed attira i rivali su una misteriosa isola deserta allo scopo di distruggerli.

Di fronte alla comune minaccia, Pegasus e compagni mettono da parte ogni rivalità, alleandosi per sconfiggere le Forze del Male…

Ma chi è in realtà Phoenix?
E’ davvero lui l’amato fratello di Andromeda, scomparso misteriosamente molti anni prima?
Chi trama alle spalle di Lady Isabel e dei partecipanti alla Guerra Galattica?
Perché l’Armatura del Sagittario è così importante?
Quali segreti nasconde?
Cosa sta avvenendo di tragico e oscuro al Santuario della Dea Atena, in Grecia?
Ma, soprattutto, Pegasus e gli altri combattenti sono davvero i Cavalieri dello Zodiaco narrati dall’antica leggenda, destinati quindi a salvare la Terra dalla distruzione?

Da questi intriganti misteri parte una delle saghe più popolari e avvincenti nella storia di Anime e Manga…

Magnifica e lunghissima serie televisiva (ben 114 episodi !!!), trasmessa in Giappone dalla primavera del 1986 all’estate del 1989, divisa in tre saghe distinte ma legate saldamente tra loro (Saga del Grande TempioSaga di AsgardSaga di Nettuno), I CAVALIERI DELLO ZODIACO è l’opera culmine della TOEI ANIMATION.

La prestigiosa casa d’animazione fece centro pieno con la trasposizione animata del già celebre fumetto di Masami Kurumada, risollevandosi così da un periodo di infelici scelte artistiche e incombenti problemi economici.

Dopo SAINT SEIYA (titolo originale della serie), il Gatto con gli Stivali (simbolo della TOEI – ndr) ha infatti inanellato un successo dopo l’altro: DRAGONBALL e DRAGONBALL Z, SAILORMOON, WEDDING PEACH ecc. Titoli conosciuti e amati non solo in Giappone, ma in tutto il Mondo.

Le avventure dei Cavalieri di Atena rappresentano quindi la prima, importante pietra di una rinascita e di una affermazione a livello planetario. E non solo per quantità dei titoli proposti, ma soprattutto per qualità di essi. Si può dire tranquillamente che SAINT SEIYA segna l’inizio di una svolta nell’Animazione giapponese; svolta che porterà, dopo molte altre tappe importanti, alla Rivoluzione di EVANGELION e agli Anime della Next Generation.

Esagerazione mia, dovuta a troppe lezioni di Sociologia all’Università?
Può darsi, effettivamente sono un po’ fuso in queste settimane…ma ad ogni modo non sono riflessioni poi così campate per aria.

In Italia, Pegasus e compagni arrivano nel 1992, circa tre anni dopo la fine della serie in Giappone.

Nell’ottimo adattamento curato da Enrico Carabelli (purtroppo recentemente scomparso), SAINT SEIYA diventa I CAVALIERI DELLO ZODIACO; cambiano i nomi dei personaggi e dei colpi: ma la storia resta la stessa, non subisce alcun taglio o stravolgimento. Anzi, subisce delle modifiche apprezzabili nei dialoghi e nella forma.

Modifiche discutibili nel discorso originalità dell’opera, ma comunque ben fatte e “colte”, cioè rispettose di personaggi e vicende originarie. Per fare un esempio: i dialoghi giapponesi sono assai più crudi, e si concentrano maggiormente sui combattimenti e sui loro dettagli.

Carabelli, invece, nobilita ed eleva tutto ciò, con scelte di stile e linguaggio precise e curatissime.
Abbiamo un Seiya/Pegasus che sembra quasi un eroe foscoliano, per toni ed espressività di sentimenti; un Hyoga/Cristal dal lirismo intenso e profondo; un Shun/Andromeda eccezionale nella sua divisione tra gentilezza e combattività ecc. Insomma, l’adattamento arricchisce i personaggi e le loro sfumature, senza rovinare l’originalità della storia, bensì abbellendola.

Ripeto: la cosa è discutibile dal punto di vista “rispetto opera originale”. Ma, in ogni caso, è un’operazione curata, fatta con rispetto e grande attenzione. Magari MEDIASET facesse adattamenti simili… Speranza vana, sono troppo ignoranti e bigotti per cose simili!!!

Comunque, anche in virtù del bel adattamento, la serie ottiene un grandissimo successo, nonostante la trasmissione su piccole emittenti private.
I Cavalieri diventano rapidamente gli idoli di migliaia di ragazzi e ragazze. Le repliche si susseguono trionfali, e il successo non conosce pause o cadute.

Ancora oggi, I CAVALIERI DELLO ZODIACO è una delle saghe più amate dagli Otaku. Dimostrazione ne è la riedizione del manga di Kurumada dalla STAR COMICS (riedizione ancora in corso), l’uscita dei film cinematografici (in vecchio e nuovo adattamento) da DYNAMIC ITALIA, e infine la riedizione completa della serie televisiva da parte di YAMATO VIDEO.

Insomma, a distanza di tanti anni, il Cosmo dei Cavalieri continua a pulsare con forza e vitalità.

Ma che cosa rende speciale quest’opera?
Perché tanto successo?

Beh, il merito va soprattutto allo staff produttivo/artistico della saga: grande il lavoro degli sceneggiatori, che hanno reso avvincente e coinvolgente la storia iniziale di Kurumada, non proprio originale e assai ripetitiva.

Molti episodi sono totalmente inediti rispetto al manga; lo è, inoltre, l’intera e splendida seconda parte della serie, ambientata nel mitico Regno di Asgard.

I combattimenti sono dilatati, carichi di forte drammaticità; intrappolano lo spettatore dall’inizio alla fine, senza sosta. La spettacolarità è sempre accompagnata da una forte attenzione per i personaggi e le loro psicologie: i Cavalieri, buoni o malvagi, giusti o ambiziosi, non sono mai stereotipi, figurine semplicistiche; anzi, dimostrano una caratterizzazione complessa e tridimensionale. E, salvo poche eccezioni, gli scontri hanno sempre un esito tragico, per nulla trionfale: un uomo è pur sempre morto, in maniera cruenta.

I Cavalieri non si vantano della loro vittoria, ma diventano più consci della loro missione: portare la Pace e la Giustizia sulla Terra, per evitare nuovi lutti e tragedie come quelli appena accaduti. Mai, come in questa serie, la figura del Guerriero è stata così approfondita e ben rappresentata.

La regia è fantastica. Lenta e precisa nei momenti di riflessione, veloce e da cardiopalma nei combattimenti. Lo stile è curatissimo, e alterna con efficacia registri e momenti differenti.

Dal punto di vista tecnico, siamo a livelli DI-VI-NI!!!
Il character design di Shingo Araki (già autore di quello di LADY OSCAR e DANGUARD) è meraviglioso. I personaggi, maschili e femminili, dimostrano fascino e bellezza, realismo e leggerezza. Il disegno si intona perfettamente alle diverse personalità, sottolineandone con precisione sfumature e peculiarità.

Un lavoro incredibile, imponente; che decolla, però, dopo alcuni episodi. Le prime puntate, infatti, sono piuttosto grezze e raffazzonate. La crescita si vede solo a partire dall’entrata in scena di Phoenix, e cioè dopo il sesto episodio. Da notare e applaudire, inoltre, l’ottimo lavoro di supporto ad Araki svolto da Michi Himeno.

Ottime le animazioni, di una fluidità eccezionale (anch’esse, comunque, crescono gradualmente dopo i primi episodi, come i disegni). Belle le musiche, ma assai ripetitive.

Davvero bello il doppiaggio, diretto sempre dal bravo Carabelli. Ivo De Palma è superbo nel ruolo di Pegasus; il migliore in assoluto, insieme a Tony Fuochi (un Phoenix indimenticabile). Eccellente anche la prova di Luigi Rosa (Yokoshima nel film di MIKAMI) nelle corde di Cristal il Cigno.

In definitiva, questo è uno dei migliori doppiaggi realizzati a Milano, e può vantare, oltre alle citazioni di qui sopra, anche le ottime interpretazioni di Marco Balzarotti (Sirio il Dragone), Daria Cericola (Lady Isabel), Andrea De Nisco (Andromeda) e Roberta Gallina (Tisifone).

Insomma, la serie tv di SAINT SEIYA (I CAVALIERI DELLO ZODIACO) è un’autentica pietra miliare nell’animazione giapponese recente.

Recensione di SIMONE PELIZZA