Le idol in Giappone sono un fenomeno studiato da economisti e sociologi, da esperti di marketing e studiosi di musica. Capaci di cambiare il mercato di un prodotto, decretare il successo di un programma TV, o spostare le opinioni del pubblico, sono un elemento imprescindibile per capire la società giapponese. Una breve storia delle idol giapponesi e dell’ascesa dei superfan sarà utile anche a capire perchè gli anime che trattano questo argomento sono sempre ben accolti dai fan.
Gli appassionati di idol probabilmente già conoscono a memoria tantissime informazioni sui loro gruppi idol preferiti, ma non molti hanno informazioni sulla storia moderna dell’ascesa e caduta della cultura giapponese dell’idol. Molti le conoscono solo grazie ad anime di successo come Love Live e Idolmaster, senza avere un’idea di come le idol si siano affermate nei decenni fino a diventare una colonna portante del mondo dello spettacolo nipponico. Qualcun altro le avrà magari viste dal vivo, come quando le Bakusute Sotokanda Icchome sono state ospiti del Comicon a Napoli, ma senza sapere bene cosa stava vedendo sul palco.
Una breve storia delle idol giapponesi
Sono tre i periodi principali: gli anni ‘80, gli anni ‘90, e dopo il 2000. Ognuno di questi periodi è nettamente diverso in termini di stile musicale, moda, e tifoseria.
L’origine del fenomeno idol si ha a partire dagli anni ’70 grazie ai programmi televisivi quali Star tanjou! e Miss Seventeen da cui sono nate le Pink Lady e Momo Yamaguchi, una delle cantanti giapponesi di maggior successo negli anni ’70. Nello stesso periodo diventa popolare anche Seiko Matsuda, tutt’ora ancora attiva dopo oltre 40 anni di successi, e le Onyanko Club il primo vero gruppo di idol che racchiude 52 ragazze con vari sotto-gruppi.
Negli anni ottanta ci fu un periodo di boom economico del mercato, segnato da un aumento della popolarità della figura della idol. La loro popolarità non era solamente a causa della loro capacità musicale ma anche dalla forza dei loro introiti commerciali.
Negli anni novanta ci fu una svolta di 180 gradi quando la cultura dell’idol è scomparsa dai media mainstream. E’ stato un periodo buio, in cui sembrava che i giapponesi non fossero più interessati a queste cantanti e ballerine. Negli anni novanta crebbe la popolarità della musica J-pop a livello globale, e anche la musica rock suonata da band ebbe una crescita di qualità e quantità. I musicisti visual kei avevano più successo delle cantanti idol.
Esistevano ancora le cantanti e i gruppi idol ma erano per gran parte cultura otaku, non conosciute dal grande pubblico.
Il ritorno sotto i riflettori
Il 1999 ha segnato l’anno in cui il movimento delle idol è diventato di nuovo popolare tra i media mainstream con il successo “Love Machine” delle Morning Musume. Improvvisamente tutti amavano e cercavano le idol. Particolarità delle Morning Musume è il ricambio generazionale dei componenti, il gruppo ogni anno ha delle nuove selezioni a cui seguono le cerimonie di graduazione. La graduazione è il momento in cui la idol diventata troppo grande per essere idol, lascia il gruppo e continua la sua carriera come attrice o cantante solista. Con questa formula il gruppo ha una formazione sempre nuova e sicuramente i fan troveranno la loro idol preferita anche tra le nuove arrivate.
Anche se l’industria musicale, negli ultimi 20 anni, ha attraversato un costante periodo di declino delle vendite in tutto il mondo, in Giappone proprio grazie al fenomeno delle idol la vendita di CD fisici ha tenuto i ritmi di quando la musica liquida ancora non esisteva. E non solo CD: magliette, pupazzi, braccialetti, trucchi, poster… qualsiasi cosa abbia l’immagine delle idol del momento sopra venderà senza freni.
Il punto di svolta: le AKB48
Pochi anni dopo, Akimoto Yasushi creò le AKB48, che gradualmente divennero il gruppo di idol più popolare in Giappone. Il loro segreto? La loro agenzia, e in particolare Akimoto Yasushi, hanno un incredibile fiuto nel trovare nuovi fan e, soprattutto, nell’affezionarli alle ragazze. Egli ha mischiato il modello commerciale degli anni ’80 con il modello di fan otaku degli anni ’90, dove i supporter delle varie idol sono più assimilabili ai tifosi del calcio che agli appassionati di musica.
Le AKB48 prosperano grazie al loro modello business fondato su un legame “intimo” con i loro fan. Al loro fianco altre decine di gruppi nati sul loro modello, a partire dai vari gruppi 48 fino alla giovane generazione come Tutte le loro attività, eventi in cui si può scambiare una stretta di mano, le elezioni per decidere le più amate, spettacoli quotidiani, sono stati progettati per rinforzare il legame tra i superfan e le loro idol preferite. C’è che considera questo un comprare, da parte dei fan, un modo di influenzare le carriere delle idol, oppure come un potere nelle mani dei superfans, come mai era successo prima nel mondo della musica. Quasi un talent show / reality show continuo.
Sarà interessante vedere cosa faranno AKB48 e altri gruppi di idol per mantenere l’interesse dei loro superfan nei prossimi decenni, specie ora che il mondo si sta più dedicando agli idol maschili coreani che alle idol donne giapponesi.
Approfondimenti sul tema idol
Idol giapponesi: musica, ballo e tanto fascino – Daily Nerd
Idol giapponesi ospiti di Ochacaffè al Napoli Comicon – Nanoda
5 gruppi idol femminili giapponesi “classici” – K-ble Jungle (kblejungle.com)
Bakusute Sotokanda Icchome (cultura-giapponese.it)