Gyo – Odore di morte Manga
Ancora una volta ci troviamo alle prese con un piccolo capolavoro horror, una trama quasi da B-movie, trattata con uno spessore davvero fuori dal comune dal sensei Junji Ito.
Gyo – Odore di morte Trama
Ci troviamo ad Okinawa. Tadashi e Kaori sono una coppia in vacanza e il ragazzo sta facendo immersione, godendosi lo spettacolo dei fondali e rimanendo stupito dalla visione di una strana corazzata da guerra adagiata sul fondo degli abissi. Qualcosa però attira la sua attenzione, una specie di guizzo che lo spaventa, ma per fortuna gli fa notare due squali che si stanno avvicinando pericolosamente a lui, per fortuna riesce a risalire in superficie aiutato dalla fidanzata, i due tornano sulla costa. Kaori sembra avere un olfatto piuttosto acuto e il trovarsi al mare e passare davanti al mercato del pesce le causa una vera e propria nausea, per via degli odori pungenti provenienti dai pesci. Nonostante la doccia, la ragazza sembra essere ancora piuttosto irritata, tanto da litigare con Tadashi quando lui prova a baciarla e lei gli chiede di andarsi prima a lavarsi i denti. Dopo essersi arrabbiata esce dalla villa, che appartiene allo zio di Tadashi, strillando di voler tornare a casa, ma quando il ragazzo la seguirà nel buio notturno, entrambi noteranno qualcosa guizzare con strani movimenti tra l’erba alta.
Tornati alla villa, dopo poco tempo scopriranno che c’è qualcosa di strano, un puzzo di cadavere in putrefazione che si sta diffondendo in casa, e quando il ragazzo riuscirà a trovare la fonte del fetore, scoprirà schiacciandolo, che l’essere orribile che si è introdotto in casa è una mostruosità mai vista prima, un pesce con delle specie di zampe da granchio. Dopo averlo spetasciato contro il muro per farlo fermare, Tadashi lo porta fuori e per evitare che la puzza continui a diffondersi, lo infila in una busta, ma non sembra che questo possa fermarlo, visto che dopo qualche minuto, dalla finestra aperta per far entrare l’aria sembra rientrare quell’essere all’interno della busta, che fluttua magicamente in aria rigonfia come un palloncino riempito d’elio, per poi allontanarsi verso il mare spinto dal flusso generato da un foro creato dalle zampe appuntite che, forando la busta fanno uscire l’aria all’interno.
Il giorno dopo purtroppo scopriranno che quello non era l’unico pesce con le zampe, infatti sulla costa sembrano comparire altri pesci con le zampe, e non solo pescetti, ma anche grossi squali.
Ma cosa saranno? Che razza di verità si cela dietro questi orribili mostri vaganti? Quale sarà il loro scopo?
Gyo – Odore di morte Valutazione
Ditemi, quanti di voi vedendo film come “Lo Squalo” o “Pirana Paura” non tirano un sospiro di sollievo quando i protagonisti toccando la terra ferma si mettono in salvo dal pericolo? Beh, in questo caso il pericolo ti insegue anche sulla terraferma, per cui il terrore e l’angoscia regnano sovrani e questo è solo la punta dell’iceberg che apre la scena a un orrore ancora peggiore. La storia è terribilmente drammatica, ma per certi versi l’ho trovata più tragicomica, vedendo l’impotenza del governo e degli esseri umani in generale contro questi esseri mostruosi che puzzano di morte, mandando l’esercito a sparargli inutilmente addosso, al posto di bloccarne gli arti e distruggere quelle gambette, o ficcarli in un inceneritore per evitare che quella puzza continui ad ammorbare l’aria.
Altra cosa interessante sono i nomi dei protagonisti, Tadashi che suona come “Comunque“, pronto a tutto per salvare la sua ragazza e tentare di essere accondiscendente nei confronti delle sue assurde pretese, e Kaori la cui pronuncia significa anche “Aroma, Fragranza“, che ha un olfatto piuttosto sviluppato e detesta la puzza. Ho trovato molto interessante lo sviluppo e le spiegazioni in merito a questi mostriciattoli marini semoventi, che immagino sicuramente sarebbero state meno precise e interessanti se questa storia fosse stata creata per un B-movie della casa cinematografica The Asylum., famosa per film trash come Sharknado, che unisce l’orrore di due minacce naturali come i tornadi e gli squali! La scena dello squalo che rincorre i due per casa è spettacolare, davvero partorita dall’incubo più oscuro di chiunque abbia visto film come quelli di cui ho parlato prima.
Trovo davvero commovente che, nonostante la sua ragazza venga dipinta come una vera rompiballe irritante, Tadashi la ama e cerca di aiutarla in qualsiasi modo, per farla contenta e ovviamente per farla sopravvivere a quella puzza di guai che si sta lentamente diffondendo.
È interessante come questo orrore granguignolesco si sia insinuato nella quotidianità della gente, distruggendola lentamente, tramutando le città in veri incubi annegati in una nebbia fetida.
Come sempre grande perizia del sensei Ito nel disegnare questi mostri orribili simili a pesci, e immagino abba preso dei libri o persino dei pesci veri per poter ritrarli al meglio, squama per squama. Tavole molto scure nei momenti più crudi, ricchi di retini e chine, oltre ad effetti grafici per dare l’idea del fetore, visto che il lettore non può certo annusarlo.
Come sempre ottimo l’adattamento. Niente errori di distrazioni e traduzioni fluide.
Il manga è pubblicato da Star Comics in un formato più grande (15×21) al prezzo di 18 €.
Consigliato ai fan dei manga horror e di Junji Ito.
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