NieR: Automata Recensione

Nier Automata

Benvenuti a questa prima, e si spera non ultima, recensione di videogiochi giapponesi. Tra i tanti titoli usciti da poco vorrei parlarvi di NieR: Automata sviluppato da Platinum Games e pubblicato dalla Square Enix, uscita fresca fresca dall’ultimo successone di Final Fantasy XV. Questa volta Yoko Taro ci catapulterà in un mondo distrutto della guerra e preda della disperazione, ma sarà davvero così?

Nier Automata Trama

Ci troviamo in un futuro distantissimo. Millenni orsono la razza umana è stata portata sul baratro dell’estinzione a causa di una razza aliena, che ha creato sulla Terra delle biomacchine, esseri in parte robotici e in parte vegetali, che hanno iniziato a sterminare gli esseri umani. Per riuscire a evitare la catastrofe gli ultimi sopravvissuti si sono rifugiati in una colonia sulla Luna, mentre sulla Terra sono stati inviati degli androidi ad affrontare e cercare di debellare la minaccia delle biomacchine, le truppe YoRHa.

Dotati di una forza indescrivibile e coadiuvati dalla più moderna tecnologia, gli androidi hanno iniziato una strenua resistenza contro le biomacchine, cercando di metter loro i bastoni tra le ruote e provocare danni di maggiore entità possibile missione dopo missione.

Protagonista dell’avventura è 2B, un androide da battaglia di modello femminile, che verrà affiancata da 9S, un modello maschile da ricognizione. I due inizieranno la loro partnership in maniera piuttosto brusca, con una 2B sempre ligia e poco collaborativa, ed un 9S amichevole e chiacchierone, che spesso dimentica di archiviare i sentimenti e dare priorità alla missione.

Fianco a fianco, per le varie zone in cui si svolge la loro avventura avranno a che fare con enormi biomacchine, mostri spaventosi dalle forme più bizzarre ed anche biomacchine atipiche prive del desiderio di uccidere, oltre ad assistere alla genesi di due peculiari forme di vita, un nuovo tipo di biomacchina, Adam ed Eve.

Nier Automata Valutazione

La trama non è innovativa, visto che videogiochi, manga e film che parlano di apocalissi aliene ce n’è a bizzeffe, quello che colpisce invece è come viene trattata questa catastrofe. 2B e 9S si troveranno a girare per un mondo solitario, dove la natura ha preso il controllo sugli spazi una volta abitati dall’uomo e attorno a loro, oltre ai nemici e qualche animale allo stato brado, non ci sarà anima viva. Nel gioco la presenza umana è praticamente inesistente, un mero spettro lontano nella colonia sulla Luna, che incombe sulle proprie creature androidi come unico barlume di speranza per continuare a combattere.

Aggiungiamo a tutto questo uno spruzzo di filosofia esistenzialista, col classico dubbio “Cosa sono io? Perché esisto? Sono vivo?“, incarnato principalmente dalla protagonista stessa, il cui nome si legge in inglese (e anche in giapponese, la lingua originale) come “To Be“, “ essere/esistere”, alla quale aggiungiamo il dramma di macchine che vogliono imitarci umanizzandosi, avere famiglie ed emozioni, a mio avviso si raggiungono così livelli già tracciati da capolavori come Blade Runner e Ghost in the Shell. Il tocco filosofico viene accentuato dagli innumerevoli boss con cui ci si scontrerà dai tipici nomi di filosofi famosi e dai vari filmati che, di volta in volta riassumeranno le situazioni emozionali dei nemici che finirete per sconfiggere.

2B è un personaggio un po’ tsundere, per cui pian piano nel corso della storia la sua scorza dura inizia a sciogliersi, ed è un piacere notare dai dialoghi la sua evoluzione, curata tra l’altro da 9S, che sembra un androide di larghe vedute, quasi un eretico, ghiotto di nuove conoscenze e scoperte sulle epoche passate, oltre che aperto alla comunicazione e lo studio delle biomacchine.

Dopo Final Fantasy XV credevo di essere pronto a tutto, ed ammetto che NieR: Automata mi ha colto preparato, ed allo stesso tempo è riuscito a colpirmi al cuore. Gli scenari sono spettacolari con una grafica da paura, ricchi di vedute e scene bucoliche che hanno quel tipico sapore dei primi film di Miyazaki. Essendo prettamente un Open World, si è liberi di girovagare come ci pare per le rovine, saltando qui e là, godendosi il panorama cangiante da zona a zona, e potendo scegliere liberamente di decidere se continuare la storia, con tanto di icona segnalatrice sulla mappa, oppure andare in giro a debellare un po’ di biomacchine o anche seguire una delle missioni secondarie che si possono ottenere da vari personaggi, o raccogliere i vari oggetti sparsi ovunque che spawnano a random o, perché no, lanciarsi in una caccia al tesoro esplorando i palazzi per trovare casse e bottini nascosti dai programmatori.

Il menù è molto particolare, minimalista e monocromatico, e da’ anche con la grafica un’idea informatica, visto che stiamo parlando di androidi e quando si carica un salvataggio escono le tipiche scritte di avvio del computer, con gli avvisi che il sistema operativo e tutti gli altri sistemi funzionano e sono in linea. Lo stesso dicasi per l’equipaggiamento delle varie abilità, costituite da chip che occuperanno uno spazio della memoria della protagonista (che consiglio di sbloccare il prima possibile al negozio della resistenza), e ci si puo’ sbizzarrire con le combinazioni più disparate, tanto che a livelli più alti ci si annoia quasi se si continua a giocare in modalità normale con determinati chip attivi.

Il gameplay è il tipico degli action a 360 gradi, con l’aggiunta del pod, che sparerà proiettili contro i nemici, mentre voi starete combattendo corpo a corpo, oltre che il vostro partner, che si comporterà a dipendenza da come avrete settato la sua modalità di combattimento (da Aggressiva a Non Combattente). Oltre al classico combattimento action, con tanto di schivate, attacchi e combo, il gioco ha anche parti in cui si utilizzato esoscheletri trasformabili da combattimento, tramutandolo in un moderno shot-em-up, e devo dire che mi ha molto divertito la cosa! Inoltre, sempre per aumentare il divertimento, dopo averlo finito per la prima volta, si potrà rifare la storia utilizzando questa volta 9S come personaggio giocante, e come abilità speciale il giovane androide ha l’hacking delle bio macchine, che farà partire un minigame shot-em-up e se riuscirete a vincere potrete far saltare in aria la biomacchina nemica, o se l’avete colta di sorpresa, assumerne il controllo e infettare altre biomacchine, riuscendo a costituire un vostro piccolo esercito, tutti con l’aureola d’angioletto sulla testa ad indicare la loro fede in te (e nel tuo hacking).

Oltre ai vari giochini di hacking in stile retro game, c’è un’altro mini game che potrete fare in diversi luoghi, ovvero la pesca!!! Potrete lanciare il vostro pod in specchi d’acqua, fiumi, mari o persino pozze d’acqua nelle fogne, per poter pescare pesci, ed altre creature meccaniche. La pesca ha persino un trofeo tutto suo nel gioco, per cui, anche se non è fondamentale, e neanche troppo coinvolgente come in Final Fantasy XV, è comunque un passatempo divertente per quando vi siete stufati di continuare a trasformare quelle biomacchine in tanti ammassi di ferraglia!

Come sempre la telecamera è davvero una spina nel fianco, dovendo affrontare dei combattimenti molto mossi, in cui si finisce per perdere di vista il nemico, in altri casi, durante degli eventi, la telecamera diventa fissa e allo stesso modo non si riesce a spaziare bene e controllare dove diamine sono i nemici, eppure, fatta eccezione per due o tre volte, se ci si è abituati a combattere e muovere la telecamera con la levetta analogica destra, mentre ci si muove con la levetta sinistra, non ci farete quasi più caso. Oltre a quattro finali principali, vi sono altri finali (quasi tutti dei bad ending) che si realizzano solitamente quando si muore o si fugge da un determinato boss, e ce n’è uno per ogni lettera dell’alfabeto.

L’altra cosa che mi ha davvero fatto innamorare di questo titolo è stata la colonna sonora. Le basi musicali hanno delle tonalità che spaziano dall’allegro e giocoso al triste e malinconico, proprio a causa degli argomenti contenuti nella trama, come la tristezza delle macchine che non riescono a capire cosa sia veramente la vita o cosa sia per loro la felicità.

Dato il mio grande amore per il giapponese, e visto che lo mastico un pochino, quando tra le opzioni di un gioco c’è la lingua giapponese, tendo sempre a preferirla, rispetto all’inglese, e anche in questo caso sono stato felice che ci fosse questa opzione. Devo dire che in diversi punti l’adattamento mi è sembrato piuttosto poco allineato al parlato giapponese, forse più una traduzione letteraria dall’adattamento in inglese, per cui sentivi i personaggi parlare in una certa maniera, ma l’adattamento sembrava un po’ troppo colloquiale, e questo mi ha fatto un pochino storcere il naso. Altra cosa che non mi è piaciuta molto e alla quale non sono abituato è quando i personaggi fanno dialogi durante un combattimento. Trovo difficile leggere i sottotitoli mentre tento di ammazzare qualcosa prima che sia lei a far fuori me.

Il videogioco è pubblicato da Square Enix in Day One Edition per PC e PS4 rispettivamente a 59,99 € e 69,99 €, in Limited Edition per PS4 al prezzo di 70,99, in Collector Black Box Edition al prezzo di 189,99 €.

Consigliato ai fan degli RPG action.

Nier Automata Voti

Trama: 5/5Gameplay: 4,5/5Musiche: 5/5Animazioni: 5/5Adattamento: 4/5