Intervista a Lynn Okamoto – Comicon 2016

Salve gente! Nell’ultima intervista che abbiamo pubblicato, fatta a Tsutomu Nihei, vi avevo già anticipato che a breve vi avremmo proposto un’altra intervista gentilmente offertaci dalla Panini Comics.

Ebbene, in occasione del Napoli Comicon 2016, conclusosi a fine mese scorso, ho avuto il piacere di poter intervistare l’autore di due capolavori di genere un po’ splatter come Elfen Lied e Brynhildr nell’Oscurità.


Shinji Kakaroth: Ci puo’ parlare di come si è avvicinato al disegno?

Okamoto: Fin da piccolo avevo il sogno di diventare mangaka e mi è sempre piaciuto disegnare. Al liceo ho iniziato a pensare di diventare un creatore di videogame perchè pensavo che diventare un mangaka fosse una strada difficile, mentre se fossi riuscito ad entrare in un’azienda di viedogame prima, magari sarebbe stato più facile. Dopo essermi laureato ho lavorato per la Bandai, ma alla fine non era questo il mio vero sogno, per cui ho scelto di lasciare Bandai e inseguito il mio sogno per diventare un mangaka.


Shinji Kakaroth: L’opera per cui è più noto nel mondo credo sia Elfen Lied. Ci puo’ dire da dove ha preso ispirazione per ideare una storia tanto drammatica e cruenta?

Okamoto: Visto che al momento nel mondo reale non esiste una via di mezzo tra l’umano e la scimmia, forse perché gli esseri umani credono di essere i più intelligenti tra gli esseri viventi e la scimmia è l’essere più vicina, ma il livello intellettuale è molto inferiore all’essere umano, per cui nell’evoluzione gli uomini primitivi hanno finito per uccidere gli esseri con un’intelligenza simile alla loro. Ma se ci fossero esseri ancor più intelligenti degli uomini, a quel punto gli uomini verrebbero uccisi da questi super-esseri. Quando ho scritto Elfen Lied ho pensato di inserire questo tema nella mia storia.


Shinji Kakaroth: L’ultima opera che sta facendo molto parlare di sé è Gokukoku no Brynhildr. Sappiamo che un suo amico le ha parlato di un suo fan che gli aveva detto che avrebbe voluto leggere una storia come Elfen Lied, ci potrebbe raccontare meglio questa vicenda?

Okamoto: Sì, questa storia è vera. All’inizio ho scritto Elfen Lied ed una volta concluso ho realizzato Nononono, uno sport manga che non era nello stile della mia prima opera, perché era una serie leggera. Dopo Nononono ho iniziato Brynhildr, partendo dal consiglio di un amico che mi ha detto “Più che un manga sportivo ti si addice un manga come Elfen Lied.

Shinji Kakaroth: Questo fan che le ha fatto la proposta, poi l’ha ringraziato?

Okamoto: Sì, alla fine per me è stato molto impressionante ed è stata una cosa davvero positiva. Man mano che continuano a disegnare anch’io ho preso più sicurezza nel disegnare questo genere.

Shinji Kakaroth: Murakami nella serie è uno spettatore attivo, non avendo un potere efficace, oltre la sua memoria perfetta. Come mai ha deciso di sfruttare un personaggio debole in una storia così piena di streghe dai poteri strani e distruttivi?

Okamoto: Ho scelto Murakami come protagonista, che non è un personaggio forte fisicamente ma molto intelligente, ed ha una memoria molto sviluppata. In questo modo volevo trasmettere che chi riesce a conquistare nel mondo posizioni importanti, come Presidenti e Premier, ci riescono grazie al proprio intelletto.


Shinji Kakaroth: Se lei venisse rapito dalla Vingulf e venisse modificato, che potere le piacerebbe avere?

Okamoto: Il potere del Time Slip (il salto nel tempo), perché per venire qui tre giorni fa in aereo ho preso il raffreddore. Se l’avessi saputo in anticipo avrei risolto questo problema.


Shinji Kakaroth: Tra i personaggi di Brynhildr, quali sono i suoi preferiti o quelli che le piace maggiormente disegnare?

Okamoto: Il mio preferito era Kotori, ma durante la storia è morto e un po’ mi sono pentito.

Shinji Kakaroth: Sia Elfen Lied che Brynhildr, hanno come trama di base la comparsa di una specie che soppianterà la razza umana.Come mai in entrambe le serie ha scelto questo argomento apocalittico?

Okamoto: Per me il tema è un po’ diverso. In Brynhildr ci sono degli animali ancora più intelligenti degli uomini, per cui gli uomini vengono uccisi. In Elfen Lied, degli uomini del passato che sono più potenti degli uomini del giorno d’oggi, quindi anche se gli uomini vengono uccisi ugualmente, il concetto è un po’ diverso.


Shinji Kakaroth: Ora che Brynhildr si è concluso, ha già in mente una storia per una prossima pubblicazione? Puo’ darci qualche indizio?

Okamoto: Prossimamente avrei intenzione di cambiare genere e scrivere una Love Commedy più allegra e leggera.

Shinji Kakaroth: Ma sensei, amo le sue storie cruente.

*risate*


Shinji Kakaroth: Ultimamente molti autori sempre più spesso uccidono dei propri personaggi coprotagonisti come mezzo registico ai fini della trama. Per lei è stato difficile nel caso di Kotori, visto che ha detto che era il suo personaggio preferito?

Okamoto: In realtà come persona non vorrei uccidere i personaggi importanti. Però alla mia casa editrice hanno fatto una riunione da cui è uscita la proposta “Forse faresti meglio a uccidere qualche personaggio importante, perché così i lettori non si annoiano.” In realtà non volevo uccidere Kotori, ma alla fine sono riusciti a convicermi.

Shinji Kakaroth: Sia Elfen Lied che Brynhildr sono serie piene di scene splatter e cruente. Ha una passione per questo genere?

Okamoto: In realtà con Elfen Lied avevo intenzione di scrivere una Love Commedy, ma non ero sicuro di aver successo con questo tema, per cui ho deciso di inserire questo elemento grottesco. Il primo capitolo è andato molto bene, molto scioccante. Ho pensato che dal secondo capitolo avrei potuto lasciar da parte il grottesco per darmi solo alla love commedy, ma il mio editor mi ha detto di no, per cui ho continuato così.

Shinji Kakaroth: Ha dei film horror che l’hanno ispirata?

Okamoto: In realtà no, perché non guardo film horror o film troppo cruenti, perché non mi piacciono, ma per lavoro mi dicono di documentarmi. Facendo un esempio, se disegnassi la scena di un ago infilato nell’unghia, riusciresti a immaginare il dolore, no? Per questo non mi piace disegnare scene troppo realistiche, che possano essere recepite troppo vividamente, per questo nelle mie serie vengono staccate la testa o le braccia, perché è difficile che una persona abbia subito queste esperienze e non può immaginare realmente quanto possa fare male. Per cui ho sempre cercato di disegnare scene dinamiche ma impossibili nella vita reale. Inoltre non ho mai disegnato il viso di una persona morta, perché è un’altra cosa che non mi piace.


Shinji Kakaroth: Entrambe le serie sono state trasposte in animazione. Cosa ha provato a vedere i suoi personaggi muoversi sullo schermo televisivo?

Okamoto: La prima volta che ho visto l’animazione mi sono sentito molto imbarazzato. Di solito lavoro in una stanza chiusa e disegno e basta. Non ho proprio idea che il disegno che sto realizzando verrà letto da così tante persone. Invece in TV vedi che è uscito e che lo guarderà tanta gente, per cui la prima volta che ho visto l’animazione e i testi che avevo scritto venir doppiati, mi ha lasciato un po’ di imbarazzo.


Shinji Kakaroth: Oltre al raffreddore ci puo’ parlare un po’ del suo soggiorno in Italia?

Okamoto: Sono arrivato solo da due giorni qui a Napoli.

Shinji Kakaroth: Ha mangiato la pizza?

Okamoto: Certo. Quando ho visto le coppie per strada che si baciano, sono rimasto un po’ interdetto, perché in Giappone per strada nessuno si scambia effusioni, mentre qui ho già visto cinque coppie. È un paese molto allegro.

Shinji Kakaroth: Che ne pensa del nostro espresso?

Okamoto: Molto buono. Mi piace.


Shinji Kakaroth: Qual è il suo sogno per il futuro?

Okamoto: Vorrei continuare a disegnare manga, ma per ora ho pensato solo a farlo per il Giappone. Ma visto che questa volta sono stato invitato come ospite al Napoli Comicon, ho capito che i miei manga hanno avuto successo anche per tanti lettori stranieri, per cui in futuro vorrei disegnare manga pensando anche ai fan stranieri.


Ancora una volta ci tengo a ringraziare la Panini Comics e la Shueisha che si sono dimostrate molto disponbili a concederci questa intervista.

Vi consigliamo caldamente i manga del maestro Okamoto, tra cui Brynhildr nell’Oscurità da poco conclusosi in patria.