Bentornati ad un altro appuntamento coi Press Café che si sono tenuti durante la manifestazione lucchese di fine ottobre/inizio novembre. Questa volta pubblicherò l’incontro che si è tenuto con Yasuhiro Nightow, autore noto da noi per Trigun e per l’ultima opera ancora in corso che recentemente ha goduto di un adattamento animato, Blood Blockade Battlefront/Kekkai Sensen.
Purtroppo non ci è stato possibile filmare il Press Café per volere degli editor.
Yasuhiro Nightow è uno dei maestri del fumetto che sono ancora oggi molto famosi come esponenti per quello che in Italia è noto come Second Impact dei manga e degli anime, una felice analogia con una famosa opera degli anni ’90. In particolare con la sua opera Trigun, che non solo è stata pubblicata come manga, ma è edita in DVD in quattro edizioni e trasmessa con enorme successo su MTV durante quegli anni. Anche il suo manga è stato pubblicato in almeno due edizioni in italiano. Ovviamente Nightow è famoso anche per altri manga e nella sua biografia si dice che sia appassionato di comics americani, ma oltre a questo nel leggere e vedere Trigun mi è venuta in mente una possibilità. La generazione precedente a Nightow, di fumettisti e animatori, era stata grande fan di un certo cinema europeo influenzato dalla cinematografia americana, in particolare gli spaghetti western di Sergio Leone, che in Giappone sono noti come macaroni western. Trigun è una sorta di western fantascientifico, quindi vorrei chiederle se sia fan di questo genere di film.
Nightow: Non mi definirei un fan appassionato degli spaghetti western, per cui non conosco tutti i dettagli di ogni film oppure i nomi di tutti gli attori più famosi. Comunque, quando Trigun è stato adattato in anime, ho chiesto di dare molta importanza alla scelta di un regista che conoscesse bene il genere Western. Al momento sono a rischio, perché mi stanno tentando a comprare una figure di Clint Eastwood.
Il maestro è famoso per Trigun, ma sappiamo che ha fatto anche il character design di vari videogame tra i quali Gungrave, il cui protagonista sembra proprio uscito da Trigun. Ha intenzione di disegnarci un manga in futuro?
Nightow: Attualmente sto continuando a disegnare Blood Blockade Battlefront e sto impegnando tutto me stesso in questa serie. Quindi per il momento non è tra i miei progetti di adattare in manga Gungrave.
Il genere western è un’ambientazione molto particolare perché ci sono personaggi molto rudi e che ne hanno viste di tutti i colori, i cosiddetti uomini vissuti, che nonostante siano buoni sono comunque piuttosto burberi e violenti. Invece in Trigun abbiamo Vash the Stampede che è la quintessenza della bontà e dell’ingenuità, crede a storielle che non stanno in piedi e finisce spesso nei guai per questo, eppure continua a non cercare lo scontro e ferire neppure quelli che dovrebbero essere i suoi nemici. Perché inserire un personaggio simile in un’ambientazione che solitamente è molto violenta e cruda?
Nightow: Proprio questo è l’idea iniziale di Trigun. Nel genere western tutti i personaggi sono violenti, per cui ho pensato che in un mondo così violento, se ci fosse una persona che ama la pace, e al posto di usare la forza e la violenza, si mette in ginocchio e chiede scusa, credevo sarebbe stata una storia molto interessante.
Se questa è stata l’idea che l’ha spinta a iniziare Trigun, qual è stato lo spunto per Blood Blockade Battlefront?
Nightow: Disegnando Trigun ho raccontato di vita, violenza. Mentre disegnavo mi sono posto tantissime domande su cosa fosse la vita, cosa fosse la morte e la violenza che intercorre nella durata della vita che poi porta in alcuni casi alla morte. Una volta finita la serie ero davvero stanco, come se avessi un macigno addosso. A quel punto mi hanno chiesto di disegnare qualcos’altro, e ho pensato di disegnare qualcosa di più leggero in cui potessi davvero divertirmi disegnando, infilando tutto quel che mi piace al suo interno. Qualcosa che potessi fare in episodi più facilmente e semplicemente.
Esiste un volume di Trigun autoconclusivo, con storie scritte da altri autori tra i quali Boichi, l’autore di Sun Ken-Rock e Wallman della J-Pop. Ha intenzione di fare capitoli crossover tra Trigun e i personaggi di Kekkai Sensen?
Nightow: Posso rispondere con un ni, come di solito accade in Giappone. Sarebbe un no come una storia seria, visto che sono due mondi completamente diversi, per cui sarebbe impossibile pensare a una storia mischiata tra Star Wars e una serie horror/splatter, visto che non sarebbe coerente. Però potrebbe essere realizzata come un bonus in qualche pagina, come una specie di festa. Un’idea simile mi era già frullata nella testa.
Vorrei sapere se nella serie animata della nuova opera che in Italia è arrivata anche via streaming su VVVVID, ha intenzione di esplorare maggiormente le vicende della città, che ci è stata già presentata oppure se intende continuare con la molteplicità dei personaggi introdotti e del protagonista che è stato sempre al centro delle vicende?
Nightow: Come base il manga sarà ambientato nella stessa città. Se lo spazio d’azione si allargasse, credo che l’intensità diminuirebbe. La dirazione della storia è questa. Sono stato ispirato da un romanzo di Hideyuki Kikuchi, Makai Toshi: Shinjuku (Demon City Shinjuku, la città dei mostri), in cui l’azione si svolge in un quartiere di Tokyo. Quindi è come se questa città diventasse una specie di “giardino in miniatura”, in un termine che in giapponese si dice “hakoniwa”, e in questo quartiere ci sono tantissimi mostri, demoni, yokai e spiriti maligni. Mi ha affascinato tanto questo mondo e mi ha dato l’ispirazione per Kekkai Sensen.
Qual è il manga che l’ha più colpita e segnata da lettore e perché?
Nightow: È molto difficile deciderne solo uno, perché ho letto tantissimo. Credo che siano gli stessi che conoscete anche voi, Leiji Matsumoto, Rumiko Takahashi. Quando ho cominciato come lettore avevo dodici anni. Dei mangaka che ho citato ho letto tantissimo, poi ovviamente anche adesso ci sono tanti autori e leggo ancora tanto.
Anch’io sono interessato da alcuni aspetti della vita da mangaka. Chi legge manga e sa qualcosa dei mangaka sa che ci sono degli episodi mitici narrati, ad esempio di come Osamu Tezuka fuggisse dal suo editor perché non rispettava le scadenze, o tristi, come Hideo Azuma che visse da vagabondo per un po’ di tempo. Dato che qui è presente il suo editor, vorrei sapere se lei scappa dal suo editor o se c’è una relazione più normale e funzionale tra di voi.
Nightow: Se possibile mi piacerebbe scappare sempre. L’ultima volta, mentre eravamo vicini alla scadenza, stavo osservando un sito delle Maldive. La scelta di fuggire purtroppo non esiste, l’unica cosa che posso fare è lamentarmi e supplicare chiedendogli altra mezza giornata, posticipando le scadenze.
Editor: La mia posizione è la peggiore, visto che devo mediare tra il sensei, la redazione e la stampa, soprattutto nel caso della posticipazione delle scadenze.
Nightow: Come professionista lavoro da vent’anni, per cui ho sviluppato un vero istinto, come un animale feroce con la preda, quindi parlando al telefono riesco a capire dalla sua voce quando mi dice “la scadenza è domani” c’è ancora realmente altro tempo o meno. Il lavoro dell’henshuusha, preferisco usare questo termine perché il suo lavoro è diverso da quello di un redattore per come lo si considera in occidente, è molto duro, ma ho capito che ha un po’ una faccia da poker, per cui entrambi osservando il colore del viso, le espressioni e il tono della voce, capiamo le intenzioni dell’altro.
Vorrei parlare di un personaggio di Trigun, Monev The Gale, ispirato a un personaggio di Spiderman, Venom. Todd McFarlane ha realizzato un’actionfigure di questo personaggio. Vorrei sapere se per Blood Blockade Battlefront vorrebbe inserire un altro personaggio ispirato all’universo Marvel?
Nightow: In Kekkai Sensen non c’è propriamente un personaggio ispirato, ma l’idea del gruppo è ispirato dagli Avengers. Ad esempio quando c’è un gruppo di eroi e si trovano tutti assieme, dietro c’è sempre quello più grosso e davanti quelli più bassi. Tra di loro poi c’è Z, un personaggio per metà un essere marino un po’ simile ad un personaggio di Hellboy, per cui pensavo di realizzare personaggi più originali.
Se potessero fare un action figure di un personaggio di Kekkai Sensen, quale le piacerebbe?
Nightow: Essendo un gruppo, mi piacerebbe vederli tutti assieme. Magari sotto un Gargoyle.
Su Trigun si vede un futuro fantascientifico distopico. Per lei in futuro l’idea sarebbe di un futuro distopico, negativo e violento?
Nightow: Ho intenzione di continuare Kekkai Sensen fino alla mia morte. Ho ideato una storia dove poter mettere tutto quello che voglio, storie violente o meno.
Parliamo della riconoscibilità del personaggio. In Trigun, Vash the Stampede ha questo cappotto grande e rosso, a cosa si è ispirato a un personaggio così colorato?
Nightow: A me piace il western, ma come ho detto all’inizio, non ero proprio appassionato del genere, per cui grazie a questo sono stato abbastanza libero di realizzare quel che volevo. Se per esempio un mangaka fosse appassionato di una macchina da corsa, e conoscesse bene come funziona, forse troverebbe difficile disegnare un manga, visto che non sarebbe più libero di ideare una macchina ideale, pensando “forse con questo design sarebbe troppo pesante per correre a questa velocità”.
Parliamo del mondo dei mangaka. Ci risulta che lavoriate tantissimo e abbiate poco tempo per fare altro. Dove sta andando l’industria giapponese dei manga? Si lavora sempre di più o si riuscirà a lavorare un po’ di meno per trovare anche il tempo di viaggiare e vivere, per trovare ispirazioni più fresche e diverse?
Nightow: È una domanda piuttosto larga. Per fortuna non ho mai lavorato per una rivista settimanale come Shonen Jump. C’è un limite di tavole da produrre in un determinato lasso di tempo, per cui penso che servirebbe un sistema diverso per produrre più rapidamente con maggiore quantità. Ma vedendo dal punto di vista dei giovani, che vogliono pubblicare per Shueisha, immagino pensino “posso anche morire qui”. Ovviamente è diverso dalla pubblicazione dei comics, in cui c’è il disegnatore, il colorista e lo sceneggiatore.
Editor: Credo che questo sistema non cambierà perché tutto sommato chi fa l’editor e il mangaka, ama questo lavoro, per cui una volta finito un lavoro resta una certa soddisfazione che spinge ad andare avanti.
In Italia Trigun è arrivata prima come serie animata e trainato dal suo successo, anche il manga. Ho amato tantissimo la serie animata soprattutto per le musiche, quindi mentre leggevo il manga ricordavo in determinate scene le musiche dell’anime. Mentre continuava la serializzazione di Trigun che musica ascoltava? C’era un particolare tipo di musica che le piaceva ascoltare?
Nightow: Durante la creazione più che musica ascolto dei programmi radio podcast. Per quanto riguarda la musica comunque, mi piace tanto quel pop-rock anni ’80, quando fisicamente non ce la faccio più ascolto questo tipo di musica e mi sembra di ritornare giovane e riprendo energia.
Amanti del maestro Nightow, continuate a seguirci, visto che a breve pubblicherò l’intervista privata con il maestro.
Che domande gli avrò posto?
che intervistona! ci ho messo un bel po’ a leggerla.
ma che vita da schiavi che fanno i mangaka.
Aspetto di leggere l’intervista privata