Tony Takezaki’s Evangelion Manga
Finalmente in Italia il volume parodico di demenzialità N^2, che esploderà nelle vostre menti prima che ve ne accorgiate.
Tony Takezaki’s Evangelion Trama
Non c’è molto da dire, il volume segue le vicende più importanti di Evangelion, concludendo scene spesso topiche e commoventi con una demenzialità pressoché infinita.
Si parte con le presentazioni dei finti episodi a inizio volume, per poi passare all’idiozia sconcertante nel rapporto tra Gendo e Ritsuko, sconfinando in una parodia in cui le belle ragazze protagoniste sono brutte e ciccione all’inverosimile, fino a una comparsata del Sergente Keroro!!!
Preparate il ramen, tanti fazzoletti per asciugarvi le lacrime che sicuramente vi usciranno dopo che vi sarete spanciati dalle risate in questa rivisitazione demenziale di un mito come Evangelion.
Tony Takezaki’s Evangelion Valutazione
Non ho molti commenti da fare, le gag, nonostante sia una comicità demenziale giapponese, sono molto divertenti e mi hanno strappato più di una risata nel corso della lettura del volume. I personaggi sono macchiette di se stessi, spesso mostrando all’eccesso assoluto le proprie caratteristiche, su cui Takezaki fa pienamente leva, spesso e sovente.
Nonostante sia un manga demenziale, il tratto è molto curato, un’ottima via di mezzo tra il chardes usato nell’anime e quello del manga di Sadamoto. Fondali poco presenti, tipico dei gag manga, ma onnipresenti le retinature.
L’adattamento è il tasto dolente di questa edizione, oltre all’errore che ho notato quasi per tutto il manga, ovvero l’assenza dell’articolo quando ci si riferisce agli Eva. Altra cosa che mi ha dato fastidio è che spesso le traduzioni non sono fedeli all’adattamento storico. Vi spiego il mio punto di vista, una parodia è divertente proprio perché scimmiotta l’originale, ma utilizzando frasi diverse da quelle dell’adattamento storico non rende e stona.
Il manga è pubblicato da Planet Manga nel classico formato economico al prezzo di 4,50 €.
Consigliato ai fan di Evangelion che vogliono farsi quattro risate.