Intervista: Tatsuro Tonoki di e-talentbank (parte 1)

Il 18 Marzo, nel corso della mia permanenza a Tokyo, invitato da Erika Rossi, ho visitato la sede della e-talentbank a Shinjuku e per coincidenza ho fatto una lunga intervista a Tatsuro Tonoki, presidente della casa di produzione e promozione di talenti ed artisti giapponesi.

Assieme abbiamo parlato di cosa si occupa e-talentbank e di come funziona il mercato musicale giapponese, che è il secondo per importanza e vendite nel mondo. Questo è un sunto della prima parte dell’intervista, che potrete vedere integralmente in questo video.


Shinji Kakaroth: Parlateci un po’ dei vostri talenti.

Tatsuro Tonoki: La prima cosa da chiarire è che e-talentbank si chiama così perché ci occupiamo di produzione non solo di musica, ma anche di altri generi di arte o cultura pop, e il nome è dovuto al fatto che tutta la gente che lavora nel team sono tutte persone di talento, sia per la produzione musicale che per la sponsorizzazione e promozione. Quindi più che parlare di che genere di artisti abbiamo, bisogna dire che e-talentbank si occupa di produrre e promuovere artisti usando principalmente le piattaforme web.


Shinji Kakaroth:  Ho visto il GattoMetallica, davvero bello!

Tatsuro Tonoki: Questo quadro l’ha dipinto un’amica che è anche una bassista e si chiama Nyandom Star, perché Nyan è il verso del gatto e Random è il marchio di questo tipo di chitarra. Ed è solo un piccolo esempio della gente che si può incontrare qui in azienda.


Shinji Kakaroth: Qual è il genere musicale su cui siete più portati a lavorare? Ce n’è uno o cercate di trattarli tutti?

Tatsuro Tonoki: Quello che facciamo noi si divide in due parti: la parte di produzione totalmente nostra e non c’è un genere specifico, ma visto che il mio genere musicale preferito è il Rock, cerco di concentrarmi su produzioni musicali di Rock o Heavy Metal, ma abbiamo anche cantanti Jazz o Soul. Lo stesso vale per la seconda parte del nostro lavoro, ovvero la promozione, visto che lavoriamo con le major label e ci occupiamo della promozione degli artisti delle grandi case discografiche, quindi non abbiamo un genere specifico, anche se essendo un’azienda molto giovane ha più gente vicina all’Hip Pop o gente che ha lavorato tanto come DJ, ma abbiamo di tutto, dagli idol al rock più raffinato.


Shinji Kakaroth: Parlando di idol, è un genere che in Italia non abbiamo. Se ci fosse sarebbe la gente di Amici  o di quei programmi simili. Ovviamente in Giappone seguono sia le idol reali, che quelle virtuali, come quelle dei cartoni animati o i Vocaloid. In questo contesto come considerate l’idea della promozione del genere idol nel mondo? Come farli spopolare nel resto del mondo oltre che in Giappone?

Tatsuro Tonoki: Per quanto riguarda il Giappone, la cultura delle idol è un po’ particolare e nasce per certe caratteristiche culturali del nostro paese. La cultura idol nasce proprio tra i giovanissimi e la caratteristica degli adolescenti giapponesi è che non sono molto bravi nella comunicazione tra ragazzi e ragazze, per cui l’idol è tutto quello che un adolescente vorrebbe da una ragazza, ma che non ha il coraggio di farlo sapere, per cui l’idol sono ragazze che sorridono sempre e sono sempre molto gentili. Quindi il genere idol in Giappone ha delle caratteristiche ben precise ed un mercato ben preciso e le ragioni del suo successo si possono identificare in questi codici. All’estero non esiste la cultura idol, quindi per proporli all’estero si deve usare un approccio diverso, ovvero proporli come fashion leader. Quindi c’è la possibilità di proporli, ma sfruttando altri schemi, come la parola “kawaii”, uno dei concetti con cui si stanno diffondendo gli idol all’estero.

Shinji Kakaroth: Girando per tutti i quartieri si trovano queste gigantografie delle AKB48. Quindi mi domando, come fanno ad essere così popolari le AKB?

Tatsuro Tonoki: Innanzitutto bisogna dire che le AKB48 non sono un fenomeno nato ieri, visto che è un progetto portato avanti per un lungo numero di anni, anche se al momento stiamo vedendo la fase di maggior successo. Il progetto è cominciato con la musica, ma siamo arrivati ad un punto, proprio nel momento che stiamo vivendo adesso, in cui si è riusciti a completare un vero modello economico, legando questi idol sia all’aspetto musicale, che alla moda, che alla pubblicità ed al merchandising, per questo in qualsiasi posto tu vada trovi le AKB48, che al momento sono in una fase di auge in Giappone.


Shinji Kakaroth: Qualche settimana fa, prima di partire, s’erano sentiti diversi scandali riguardo alle AKB. Volevo sapere, voi avete mai  affrontato scandali simili? E come li avete affrontati?

Erika Rossi: Potresti essere più specifico?

Shinji Kakaroth: Si era scoperto che una delle ragazze (Minami Minegishi) era andata a letto con un ragazzo.

Tatsuro Tonoki:  Vorrei fare una premessa, in Giappone ci sono due modi per guardare gli artisti, lavorare con loro come se fossero merci, o lavorare con loro come persone che hanno una forte identità artistica. Nel nostro caso ci occupiamo di lavorare sulla personalità e in realtà non abbiamo mai avuto esperienze di scandali simili. E visto che ci occupiamo più di questo aspetto del lavoro degli artisti è anche difficile che nascano questo genere di scandali. Ma quando avviene uno scandalo, visto che ai giapponesi piace tanto lo scandalo e il gossip, si fa in modo di far convergere l’opinione dei fan con l’empatia verso l’artista, vittima dello scandalo, ribaltando l’aspetto negativo dello scandalo utilizzandolo come occasione per fare promozione positiva. Poi fino a qualche tempo fa il mondo dei media giapponesi era un po’ d’accordo con i manager per nascondere gli scandali, ma visto come per quanto riguarda le AKB, sembra proprio che ci sia l’intenzione di lasciare che lo scandalo venga fuori per farne un’occasione promozionale. Inoltre gli idol qui sono una cosa antica, e prima c’erano solo i massmedia, mentre adesso ogni cellulare ha una fotocamera e puo’ condividere le foto con internet e i social network, quindi tentare di nascondere simili scandali sarebbe ridicolo.


Shinji Kakaroth:  Vi occupate di produzione anche a livello tecnico, facendo dare lezioni di canto e ballo?

Tatsuro Tonoki:  Fino ad ora abbiamo sempre lavorato con persone che sapevano fare il loro lavoro, come artisti che a un certo punto hanno deciso di rompere il proprio contratto con la propria grande casa discografica. E’ vero che è importante avere una grande casa discografica alle spalle, ma ci sono anche un sacco di limiti, quindi parliamo di artisti che hanno deciso di essere più liberi di fare performance o concerti all’estero. Ma stiamo anche lavorando con artisti pensati anche per il mercato globale, quindi non solo artisti che si ineriscano nella linea del cool japan, ovvero dei festival di cultura giapponese, ma artisti a tutto tondo, che riescano a raggiungere un pubblico che non sia solo quello dei festival. Quindi la seconda fase in cui siamo adesso è proprio quella di creare gli artisti ed educarli da zero.


Shinji Kakaroth: Secondo voi qual è l’evoluzione delle idol? Perché ovviamente non possono restare giovani per sempre, quindi cosa succede quando invecchiano?

Tatsuro Tonoki:  Da quello che ho visto fin’ora ci sono due soluzioni. La prima è che quando l’idol invecchia impara a fare altre cose, visto che si formano in molti anni all’interno di un menagement quindi sanno anche esprimersi in altri settori. La seconda è che una volta passati 20 anni, si fa appello all’effetto nostalgia del pubblico e si ripropongono le proprie canzoni in questi concerti revival e forse non ci crederete, ma c’è un grande pubblico presente a questi concerti.

Seiko Matsuda (51)

Shinji Kakaroth: Qual è l’idol più famosa del passato e quella più famosa attualmente.

Tatsuro Tonoki:  Forse del passato Matsuda Seiko, è stata capace di sfruttare sia la sua condizione di idol, ma di esprimere le sue qualità anche in altri campi, ma forse questa è solo la mia opinione di uomo. Ma le donne potrebbero dire i Johnnys, un ufficio di oltre 40 anni, che ogni tot anni sforna idol nuovi, ma fanno anche performance con quelli più vecchi. Personalmente penso che nel passato è facile identificare queste persone, perché gli idol erano persone di talento, che usando anche la testa sapevano fare tutto, sia come musicisti e cantanti che come attori. Adesso invece più che esserci degli idol allo stile di Matsuda o dei Johnnys adesso c’è un business degli idol per cui i nomi più famosi sono proprio le AKB48, ma avendo imparato dai decenni precedenti del mercato delle idol, sono state prese tutte le cose buone e incorporate in un modello economico, per cui la scatola è pronta e chiunque andrebbe bene come contenuto.

Johnnys

Shinji Kakaroth: Invece riguardo alla componente maschile, anche se in minor parte delle AKB, ho visto in tv degli special degli SMAP. Come vi rivolgete al pubblico femminile con degli idol maschili?

Tatsuro Tonoki: Hai menzionato gli SMAP che sono un buon esempio di idol maschili, visto che il loro punto forte è sfruttare il branding dei Johnnys che non è forte solo in Giappone, ma in tutta l’Asia, e sono educati in modo da essere ben riconoscibili non solo come gruppo, ma come individui per cui sanno cantare ma ognuno sa recitare o ha altre caratteristiche e capacità specifiche. Quindi una chiave di successo è di funzionare sia in gruppo che individualmente. Inoltre sanno essere anche comici permettendo loro di raggiungere una fascia più ampia di fan rispetto a quelli dei semplici otaku. Ovviamente per raggiungere il pubblico femminile la cosa più importante è l’aspetto fisico, ma anche l’immagine in termine di dolcezza.

SMAP

Shinji Kakaroth: Sempre su questo discorso del fashion e della bellezza. Dal punto di vista italiano mi sembra che alcuni idol siano davvero portati per il canto e fare spettacoli o come attori e attrici, mentre altri sembrano prodotti quasi usa-e-getta, solo per la propria bellezza, un po’ come le Spice Girls che magari neppure sapevano cantare. Nei Cd erano bravissime perché era tutto fatto elettronicamente, mentre quando facevano i live facevano pietà. Come considerate questa branca del business delle idol?

Tatsuro Tonoki: E’ una domanda un po’ difficile perché lavoriamo un po’ con tutti. Ovviamente fa molto più piacere e da’ più soddisfazione lavorare con artisti che ci sanno fare. Il punto dell’idol è che è ha un’immagine perfetta quindi nei live dovrebbe mantenersi quest’immagine. Quando l’immagine reale contraddice quella perfetta, bisogna solo aiutare questi artisti a crescere, cercando di coinvolgere i fan in questo.


Shinji Kakaroth: Sempre parlando di idol, avevo sentito di una branca delle AKB, formata da ragazzine molto giovani, tredicenni in pratica. Quindi quanto puo’ durare la carrira di una idol non brava e di una molto brava?

Tatsuro Tonoki: In realtà serve un anno per capire se un idol ha o non ha successo, quindi se si riesce a superare il primo anno, ce la fa. Ma in questo momento siamo pieni di idol, se ne trovano davvero migliaia, lo scorso anno è stato il momento di massima riguardo agli idol, e quest’anno sembra proprio che ci sia un periodo di declino, quindi se quest’anno nascesse uno che volesse mettersi sulla cresta dell’onda degli idol, sarebbe un po’ difficile cavalcare quest’onda, per cui direi che un anno è il periodo di tempo giusto per capire se un idol puo’ durare o meno. Poi verso i trent’anni smettono di lavorare come idol e dopo diversi anni fanno concerti revival. Mentre quelli che non hanno successo finiscono nel mercato degli ecchi, ovvero in tutto quel settore erotico.


Shinji Kakaroth: Vi è mai capitato, visto che trattate molti cantanti, artisti e musicisti, di dover allontanare fan ossessivi o otaku stalker?

Tatsuro Tonoki: In realtà si tratta di un grave problema. Infatti ci occupiamo anche della gestione dei FanClub di artisti, per dare anche un senso completo alla risposta e spesso capita che ci siano questo genere di fan ossessionati, e non si puo’ reagire ignorandoli o risolvere il problema non rispondendo loro o impedendo il contatto con l’artista, visto che uno entra in un FanClub per questo. Quindi bisogna cercare di capire cosa vuole e se è impossibile rispondere a tale richieste si pone lo stop. E’ un problema complicato perché magari non è solo il fan che fa stalking di fronte alla porta di casa della cantante, visto che esiste anche il web, per cui trattarli male o rispondere in modo brusco potrebbe essere controproducente per la critica in web, che finirebbe per intaccare il buon nome dell’artista.


Shinji Kakaroth: Sempre riguardo e-talentbank, fate promozione sul web e in Giappone esiste 2chan, in cui si parla di tutto, di meeting, di live e mini-live. Come considerate questo canale?

Erika Rossi: Voi sapete che 2chan è anche un canale di critica?

Shinji Kakaroth: Sì, sì, sì.

Tatsuro Tonoki: Non facciamo promozione di 2chan, perché non è lo spirito di 2chan quello di promuovere, per cui ci sarebbe anche il rischio di venire criticati, ed è vero che è la voce viva della gente, quindi è da considerare come bacino per raccogliere opinioni. Per cui non usiamo quel genere di canali per fare promozione.


Vi è piaciuta questa prima parte? Allora continuate a seguirci per la seconda parte dell’intervista, in cui parleremo di altri tipi di fenomeni musicali.