Mazinkaizer SKL

Mazinkaizer SKL anime

Dopo Mazinger Z Edition: the Impact (Shin Mazinger Shōgeki! Z Hen) la Yamato Video ha portato in Italia l’ultimissima breve serie sviluppata sulla base dello strapotente robot Mazinkaiser, di Go Nagai. Questi tre Oav, racchiudono in sé l’anima dell’epicità, creando degli anti-eroi protagonisti dal forte impatto e dalla tenacia senza pari, che distruggono tutto quello che trovano sul loro cammino.

Mazinkaizer SKL trama

In un futuro prossimo un grave problema gravitazionale, causato da un antico campo gravitazionale attorno all’isola delle macchine, rischia di distruggere l’intero sistema gravitazionale del pianeta, il che porterebbe alla distruzione stessa della Terra. Per fermare qualsiasi cosa stia avvenendo all’interno del campo viene inviata dalla WSO la squadra Death Caprice in avanguardia e la squadra tecnica Glen Falcon, per eliminare ogni ostacolo e spegnere i tre generatori gravitazionali situati sull’isola. Al suo arrivo, il cargo contenente la squadra Glen Falcon viene crivellato dai colpi vaganti di diverse unità robotiche, portando alla morte di tutto l’equipaggio a parte il Tenente Tsubasa Yuki, che come ultima sopravvissuta si mette in salvo sul Lady Falcon, assistendo a parte dello scontro che deriverà dai robot combattenti e il Mazinkaizer, l’unità pilotata dai Death Caprice, l’Agente Speciale Ken Kaido e l’Agente Speciale Ryo Magami. Il robot gigantesco dimostra tutta la sua potenza bellica, sterminando da solo l’armata di mecha nemici grazie a una perfetta fusione tra combattimento corpo a corpo di Kaido e l’abilità di Magami nell’uso delle due grosse Breast Trigger, le due enormi pistole agganciate sul petto del Kaiser. L’unità mostra tutta la sua forza grazie a un sistema all’interno del cockpit che permette ai due piloti di avvicendarsi alla guida del robot e cambiare così modalità di combattimento del Kaiser.

Salvata da alcune guerriere dell’Hachiryokaku, una delle tre fortezze che nasconde uno dei generatori che la squadra è stata inviata a spegnere, Yuki incontra Aira, la sacerdotessa a capo della struttura, che la mette al corrente della situazione. L’isola è attualmente divisa in tre fazioni, la Tana di Kiba, il Castello di Galan e l’Hachiryokaku di Aira, ognuna dotata di una fortezza e un generatore, da sempre in lotta tra loro per il possesso dell’isola. I combattimenti sembrano infiniti a causa delle fabbriche automatiche di cui le fortezze sono dotate, che sfruttando l’energia del generatore costruisce robot guerrieri come se niente fosse. L’attuale instabilità del reattore gravitazionale dell’isola infatti è proprio causata dall’eccessivo sfruttamento dei generatori da parte delle fazioni di Galan e Kiba.

Il compito di Kaido e Magami è diventato molto più semplice, devono solo spazzar via le forze di Kiba e quelle di Galan, per potersi introdurre nelle rispettive fortezze e spegnere i generatori, e la potenza del Kaiser e delle sue numerose armi servirà appieno allo scopo, nonostante non sempre si possa vincere e i mille segreti che nascondono l’isola ed i suoi protagonisti.

Mazinkaizer SKL recensione

Non vorrei copincollare pezzi che ho già scritto nella recensione di Amon: L’Apocalisse di Devilman, ma sono lieto che la Yamato abbia proposto un prodotto legato al mondo di Go Nagai e di così recente uscita in patria (2010-2011) a così breve distanza dal rilascio in Giappone. La mini-serie inoltre è completamente slegata da qualsiasi altra serie nagaiana, quindi si presta benissimo a qualsiasi spettatore, anche se sicuramente verrebbe apprezzato maggiormente da un appassionato che potrà godersi i piccoli cammei forniti dalle citazioni (Wingle=Devilady+MinervaX, i nomi in codice dei protagonisti, Amon 6 e Lucifer 4, ripresi dai protagonisti di Devilman), le somiglianze (Karako-Boss, Kojidani-Professor Yumi), e le comparsate (Lolly presentatrice, Akira e Miki di Devilman in un bar). La serie è un’ottimo mix di azione frenetica, battute e trama, incentrandosi su due protagonisti che sono ben lontani dall’essere degli eroi, che dicono tranquillamente di combattere e distruggere perché hanno voglia di farlo e senza mascherarsi con ideali di giustizia falsi e ipocriti. “NOI SIAMO L’INFERNO!” è la battuta più di spicco che dicono in coro, di fronte al nemico sconfitto, una cosa decisamente figa!

Il Mazinkaizer inoltre è rappresentato decisamente bene nella sua possenza, soverchiando i mecha di produzione di massa con le pistole e il mega-spadone Gazantou a teschio di drago, ricordando un po’ Gatsu del Berserk di Kentaro Miura, e come il Guerriero Nero è un tipico one-man-army, ovvero un elemento in grado di sconfiggere da solo un’intera armata di nemici. Per un fan dei robotici e di Nagai non puo’ esistere una combinazione migliore. Aggiungiamo che la colonna sonora è piena di musiche rockeggiate e sempre in linea con le situazione, oltre alle eccitanti sigle, The Eternal Soldiers dei Loudness come sigla inziale, e Juggernaut dei Sadie come sigla finale.

L’edizione della Yamato Video è stata presentata a Lucca Comics&Games 2011, assieme ad Amon: L’Apocalisse di Devilman, e venduta a 19,99€, davvero un buon prezzo per un DVD che contiene l’intera serie composta da tre episodi, inoltre all’interno della confezione, provvista di un piccolo cofanetto in cartoncino in cui infilare la custodia del DVD, c’è un libretto pieno di informazioni secondarie e disegni di preparazione dei personaggi e dei mecha, oltre a delle brevi interviste a Go Nagai, autore dell’opera originale, Jun Kawagoe (Shutendoji, Shin Getter Robot The Last Day, Getter Robot Re: Model, Kotetsushin Jeeg), il regista, e Tadashi Hayakawa (Transformers: Car Robot, Yu-Gi-Oh! Duel Monsters, Kotetsushin Jeeg), lo sceneggiatore. Se ci aggiungiamo l’ottima prestazione di Maurizio Merluzzo (Ken Kaido), Lorenzo Scattorin (Ryo Magami) ed Elisabetta Spinelli (Tsubasa Yuki), il prodotto può considerarsi un buon rapporto di qualità e prezzo.

Ci sono dei piccoli nei in questa edizione, come degli errori a fine libretto, e l’assenza delle ending originali dei primi due episodi, ognuna delle quali verso il finale inseriva dei pezzi di preview dell’episodio seguente, o le sigle in versione senza le scritte dei titoli. Oltre a questi potrei affermare che l’adattamento è stato fatto un po’ troppo pulito, togliendo un po’ ovunque espressioni colorite e volgari che potevano essere tradotte tranquillamente con parolacce in italiano. Suvvia, Mazinkaizer non è una serie per bambini, oltre al fatto di essere proposta per il solo pubblico dell’home video, potevate fare molto meglio! Non ho poi capito il motivo per cui non è stata tradotta la parola Hachiryokaku in Ottagono (che poi avrebbe rimandato ad un’altra base di comando militare famosa come il Pentagono)… Forse per dare un’aria più giapponese e misteriosa?

In definitiva un must per i fan nagaiani e un ottima miniserie per chi vuole godersi qualche combattimento assurdo, morte e distruzione!