Pom Poko

Anime movie Pom Poko

Dopo molti anni di attesa è finalmente arrivato anche in Italia Pom Poko (Heisei Tanuki Gassen Ponpoko – 平成狸合戦ぽんぽこ), il lungometraggio diretto da Isao Takahata e prodotto dallo Studio Ghibli: anche per questo titolo Lucky Red ha affidato la direzione del doppiaggio a Gualtiero Cannarsi.

Pom Poko è stato premiato nel 1995, data anche della sua apparizione nelle sale giapponesi, al Festival di Annecy e nello stesso anno al Mainichi Film Concours come miglior lungometraggio.

Pom Poko trama

Il trentunesimo anno dell’era Pom Poko  fu un momento di svolta per i tanuki, allegre goliardiche creature metà tra procioni e volpi, del monte Tama. Il loro habitat è minacciato dal progetto di nuova urbanizzazione della città di Tokyo; le verdi colline vengono disboscate, la terra sbancata per fare posto a zone residenziali e strade, i fiumi vengono costretti in argini di cemento,  l’uomo avanza e lo spazio vitale dei tanuki si rimpicciolisce, con quello la disponibilità di cibo.

Minacciati gli animali decidono di convocare un consiglio in cui si delibera un piano quinquennale che ha come fulcro il ritorno all’antica arte della metamorfosi e tramite questa studiare gli esseri umani per trovare una soluzione. Iniziano così gli allenamenti da parte dei più anziani affinché anche i più giovani imparino quell’arte desueta.

Ben presto però si scopre che l’avanzata delle costruzioni è più veloce del previsto e si decide di bruciare le tappe mandando chi sa già trasformarsi in mezzo agli umani per cercare di fermali, compiendo azioni di disturbo e/o spaventandoli senza far scoprire la loro vera natura.

Ma basterà solo questo?

I propositi peggiori di scontro totale e risolutivo vengono sempre a perdersi a causa del loro spirito debole: basta la sola “gola”, nessuno di loro vuole perdere totalmente in contatto con gli umani perché ciò vorrebbe dire perdersi anche le loro prelibatezze culinarie!


Pom Poko valutazione

Ho cercato di spiegare il film senza spoilerare troppo, speriamo bene ^^;

Di primo acchito Pom Poko, che celebra in maniera per certi versi surreale un inno alla natura, nel rappresentare il concetto basilare di uomo e natura in competizione per lo stesso spazio potrebbe ricordare i film di Hayao Miyazaki: Kaze no tani no Nausicaä e Mononoke Hime. Nel procedere con questo paragone un po’ forzato la prima cosa che si nota è la differenza “della natura”. In Mononoke Hime gli animali sono alieni agli umani e li vogliono eliminare: i cinghiali e gli stessi lupi rispondono alla minaccia di perdita dei loro spazi, della loro vita combattendo violentemente e alla fine San (la Principessa Mononoke), nonostante l’amore, non si piega alla vita umana come il Mowgli disneyano ma torna a vivere nei boschi; la foresta di Kaze no tani no Nausicaä è tossica e mortale, ed è lei ad avanzare mangiando terreno. I tanuki invece sono animali sempliciotti che decidono sì di combattere l’urbanizzazione ma non riescono a rimanere immuni dal virus della cultura umana, deboli nei confronti delle sue tentazioni e quindi nello spirito, negli ideali. Basta un MacBurger per farli capitolare!

Questa differenza è figlia in realtà del vero significato del film.

Procedendo per gradi si potrebbe affermare che se Miyazaki ha come fine proprio quello di criticare l’uomo e celebrare la natura, patteggiando per la natura, Takahata invece è più neutrale nel suo giudizio. In Pom Poko anche tanuki, compresi anche i loro saggi la cui conoscenza è anch’essa figlia dell’esperienza pratica, e il loro comportamento vengono criticati. Takahata è un autore/regista anziano e come i suoi coetanei fatica a capire la nuova Narrazione giapponese: quelli che hanno vissuto il Dopo Guerra, la fame e la ricostruzione i giapponesi di fine anni 70 sono i veri tanuki. La metafora di questo film in cui due generazioni sono messe a confronto, quella contemporanea e quella di ieri, è una critica asettica della semplicità con la quale i giapponesi hanno lasciato che la modernizzazione, la distruzione in nome del progresso, soppiantasse i vecchi valori e le tradizioni, non credendo nella battaglia, non difendendoli strenuamente ma abbandonandoli per falsi neovalori, per un panino o una trasmissione in tv.

Questo è palese in ogni scena del film in particolare nell’atteggiamento delle persone, bambini compresi, che assistono alla parata di mostri e figure mitologiche storiche che gli animali imbastiscono per spaventarli ottenendo un risultato quasi opposto: affascinati come a vedere qualche film con effetti speciali al cui termine, la mattina dopo, tutto torna come prima.

La resa in Italiano è ottimale: l’adattamento e la sua esposizione da parte dei doppiatori è precisa e riesce molto bene a mantenere le sensazioni che la versione originale vuole suggerire, con un’impostazione quasi da documentario.

I tanuki, il narratore, e gli altri personaggi parlano con registri diversi e specifici per personaggi e momenti, da quello colto e forbito a quello spicciolo, anche old style, servi delle scene da interpretare e questo Gualtiero Cannarsi è riuscito a farlo percepire anche a noi se il film viene visto con la giusta attenzione.

Le immagini in Pom Poko sono molto importanti: Takahata si è divertito anche in questo ambito a celebrare la cultura e le radici, in questo caso grafico artistiche, del Giappone ponendo nel contempo e come contrappasso anche scene in 8bits da videogames dei primi anni novanta: gli stessi tanuki assumono sembianze seguendo questa logica.

La realizzazione tecnica è in piene stile Studio Ghibli: fondali e scenari prorompenti di tratti, particolari e colori: da notare l’uso in un paio di scene del 3D, cosa meno usuale.

Dal punto di vista dell’edizione Lucky Red, il dvd è caratterizzato da un audio 2.0 dolby stereo sia per l’italiano che per il giapponese, entrambi ben mixati con voci cristalline.

  • Il video 1.85:1 (16/9), compressione media 5.70 Mb/sec, ha una buona resa per colori. Il video invece ha forse subito un po’ troppa compressione che causa qualche difetto nelle scene più movimentate. Per un paragone ricordo che la versione giapponese Ghibli Collection ha 4.97 Mb/sec, ovviamente però è NTSC.
  • Sottotitoli: italiano e italiano non udenti.
  • Extra: Storyboard completo del film.

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