Cap 01

Cap 01

Ormai era tutto finito. Naruto è riuscito a sconfiggere l’Akatsuki e Sasuke è tornato a Konoha, si è deciso ad aprire il suo cuore a Sakura e adesso convivono tranquillamente da un anno. Hinata, che dopo il ritorno di Naruto gli ha confessato i propri sentimenti, è andata a convivere con lui dopo che il padre l’ha congedata da casa con un sorriso sulle labbra.

E’ notte fonda e Naruto è accovacciato alla finestra di casa sua con solo dei pantaloncini a guardare il cielo pieno di stelle mentre dall’altro lato della stanza, nel letto c’è Hinata che dorme con un viso angelico, ma c’è qualcosa che lo turba. Nel suo cuore c’è qualcosa che non gli da pace e gli ritorna in mente il funerale del terzo Hokage, le parole pronunciate dal maestro Iruka.

‘Quando una persona cara ci lascia, il suo passato, il suo presente e ciò che potrebbe essere stato il suo futuro, spariscono. Anche se muori in missione o durante un combattimento, per i suoi familiari e i suoi amici, il dolore è sempre atroce. Il terzo Hokage era una di queste persone e tutti i suoi sogni sono svaniti, ma ha lasciato cose altrettanto importanti. I fratelli, gli amici e tutti quelli che gli hanno voluto bene, ancora oggi sono pronti ad aiutarsi perché si sono voluti bene fin dal giorno in cui sono nati. E’ questo il legame che con il passare del tempo li aiuta a diventare più forti e più resistenti alle avversità della vita. E’ un sentimento che non si può spiegare con la logica o la razionalità, eppure esiste. Le persone che hanno questo legame si comportano sempre così per natura, con molta semplicità. Sentono di doverlo fare.’

Tutto quello che aveva passato di colpo fu come se lo stesse rivivendo per la seconda volta ma al contrario. Il fatto di aver finalmente riportato indietro Sasuke e la felicità di tutti; le battaglie affrontate contro Orochimaru e l’organizzazione di Itachi; l’allenamento durato tre anni con il maestro Jiraya; l’aver trovato nuovi alleati e allo stesso tempo amici durante le varie missioni; l’aver perso Sasuke, il suo migliore amico nonché colui che considerava come un fratello; le varie sfide sostenute con lui per decidere chi era il più forte; l’elezione del quinto Hokage; lo scontro tra i tre ninja leggendari del villaggio di Konoha; il Rasengan; il primo incontro con Itachi Uchiha; lo scontro con Gaara e l’esame per la selezione dei chunin; l’incontro con la squadra di Gai; lo scontro con Zabusa e Haku; la prova a cui erano stati sottoposti lui, Sakura e Sasuke dal maestro Kakashi per passare a genin; il diploma all’accademia ninja; l’aver scoperto di avere dentro di sé Kyubi, il demone volpe a nove code e di conseguenza aver capito perché il ricordo della sua infanzia era così doloroso. Non ha mai avuto nessuno a fianco con cui parlare, giocare, scherzare, sfogarsi o fare qualsiasi cosa che avrebbe fatto un bambino qualunque. E’ sempre stato solo fin dall’inizio e nonostante non fosse colpa sua se all’interno del suo corpo c’è un mostro tutti lo tenevano alla larga. Poi per fortuna è arrivato uno spiraglio di luce anche per lui. Gli amici.

Ma tutto questo era come se non gli bastasse perché nonostante avesse trovato anche l’amore, c’era una cosa che non riusciva a capire…

“Perché mio padre ha rinchiuso il demone della volpe a nove code dentro di me? Perché proprio io?”

“E’ quello che mi chiedo anche io da 18 anni moccioso!”

Naruto sussultò lievemente

“Preferirei che non entrassi nei miei pensieri Kyubi!”

“Ormai è inutile che me lo dici siamo un’unica cosa quindi è logico che ascolto i tuoi pensieri…”

“Non mi prendere in giro perché lo so benissimo che se vuoi puoi evitare e adesso non sono in vena di discutere con te…”

“So quello che ti assilla ma pensa a quello che ti hai sentito l’altro giorno… Non dovrei essere io a dirlo ma forse dovresti chiedere direttamente a chi era presente e se vuoi i nomi te li posso dire io dato che li avevo davanti…”

“Grazie ma a quanto pare un paio li so anche io e me la so cavare da solo…”

“Fai come vuoi moccioso!”

“Padre…”

La notte passò molto velocemente e la mattina seguente Naruto era davanti alla lapide in onore ai ninja caduti in missione e su di essa c’erano un po’ di nomi a lui familiari come quelle del terzo e quarto Hokage. Già Kazuya Uzumaki.

‹ Naruto cosa ci fai qui a quest’ora? ›

‹ Maestro Kakashi non è un po’ presto per lei? Comunque stavo pensando e questo è il posto migliore… ›

‹ Già… Ad ogni modo a cosa pensi di così importante per arrivare qui alle cinque del mattino? ›

‹ Veramente stavo pensando… a quello di cui stavate parlando lei e il maestro Jiraya… Al fatto che mio padre, il quarto Hokage, mi abbia condannato alla solitudine nonostante fossi suo figlio… ›

Kakashi sbiancò e rimase immobile a quelle parole.

‹ Come al solito… Sei sempre il solito ficcanaso Naruto… ›

Da dietro un albero sbucò l’ero-sennin con la sua solita voce beffarda.

‹ A quanto pare non arrivi mai al momento giusto quando uno parla di te e capisci sempre quello che vuoi… ›

‹ Maestro Jiraya, con tutto il rispetto, non c’è molto da capire. Mio padre ha pensato al futuro del villaggio ma non a come sarebbe cresciuto suo figlio,ignorato e insultato da tutti! E adesso mi dica cosa c’è da capire. ›

‹ Naruto ci sono alcune cose di cui sei completamente all’oscuro fin dall’inizio. Come puoi … › Jiraya non fece in tempo a finire la frase che Kakashi gli sferrò uno sonoro schiaffo.

‹ STUPIDO BAMBINO CHE NON SEI ALTRO! Prima di infangare il nome di colui che ti ha salvato la vita cerca almeno di sapere come sono andate le cose! ›

Naruto in tutto questo tempo non aveva mai visto il maestro Kakashi infuriato come in quel momento e con un gesto delle mani sparì nel nulla.

‹ Kakashi non ti sembra di aver esagerato con quel ragazzo? In fondo era solo confuso… ›

‹ Forse un po’ ma comunque deve imparare a raccogliere più informazioni prima di tirare le conclusioni e poi il maestro Kazuya ha dato la sua vita per quella di tutti noi e in particolare la sua… ›

Nel pomeriggio Naruto fu chiamato da Tsunade-sama per una missione.

‹ Buon pomeriggio Hokage-sama, qual è la missione da svolgere? ›

‹ Naruto, non ho nessuna missione da darti ma un discorso lo dovevamo affrontare prima o poi… ›

‹ Ma cosa…? ›

‹ Naruto, Jiraya mi ha raccontato tutto e mi sembra giusto che in qualità di Hokage e tua amica ti racconti tutto, anche perché in parte sono anche io responsabile della tua crescita o per così dire… ›

‹ Vecchia di cosa stai parlando? Responsabile di cosa? E tu che c’entri? ›

‹ E’ giunto il momento che tu sappia tutto. Sai che sono il migliore ninja medico che ci sia nella terra del fuoco giusto? ›

Naruto fece cenno di sì.

‹ Beh, quando tua madre rimase incinta il villaggio era tutto in festa perché tuo padre era ben voluto da tutti e speravano che suo figlio avrebbe seguito le sue orme diventando un meraviglioso Hokage come lo era Kazuya ed io venni scelta per tenere sotto controllo la situazione di tua madre solo che all’ottavo mese, verso la fine, subì un attacco da dei ninja che volevano uccidere l’Hokage e nel scappare cadde. All’inizio non ci furono problemi ma due settimane prima della data della tua nascita lei venne infettata da un virus preso da un graffio che si era procurata in quella caduta e anche tu venni contagiato. Quando lo venne a sapere tuo padre l’unica cosa che disse fu: ‘Tienila in vita finché non nasce il bambino!’ lui era consapevole che tua madre non ce l’avrebbe fatta a superare il parto e si era rinchiuso tra i libri finché il villaggio non venne attaccato dal demone della volpe a nove code ed è proprio in quel momento che uscì dalla stanza urlando ‘Proprio quello che volevo e al momento giusto!’. Tua madre incominciò a dare fondo tutte le sue energie per farti nascere ma morì subito dopo, mentre tuo padre se avesse voluto avrebbe ucciso la volpe con un colpo solo ma non lo fece, anzi, ti fece portare proprio mentre stavi per smettere di respirare e ti applicò il sigillo in modo da rinchiudere la volpe nel tuo corpo. Ora quello che devi sapere è che il demone che ti porti in corpo ha capacità curative strabilianti, basta vedere dopo gli scontri che hai come guarisci velocemente e tuo padre sapeva che una volta sigillata Kyubi in un corpo che rischiava di morire lo avrebbe guarito facilmente altrimenti sarebbero morti entrambi. Kazuya ha combattuto per la bellezza di 4 ore aspettando che tu nascessi e che ti portassero da lui e utilizzando tutto il chakra che aveva in corpo per evocare il sigillo. Finita la battaglia riuscì a tenerlo in vita per un paio di giorni ma mancavano ancora molte delle tecniche che conosco adesso ragion per cui si era reso conto che non gli rimaneva molto da vivere. Prese uno scrigno dalla stanza dove dormivano lui e tua madre e vi ripose due pergamene e un semplice foglio e scappò nascondendolo. Lo ritrovammo nella notte sulla tomba di tua madre ormai senza vita. E questo è tutto quello che so a parte che aveva chiesto a Jiraya, al terzo Hokage e a Kakashi di prendersi cura di te. ›

Naruto era sconvolto da tutto quello che aveva appena ascoltato e cadde a terra privo di sensi.

Naruto dopo essere tornato a Konoha con Sasuke non aveva fatto una pausa dai suoi allenamenti e aveva chiesto a Tsunade-sama di assegnargli molte missioni e infatti non ne aveva saltata una, ma questo lo aveva affaticato molto nonostante anche nei combattimenti non ne risentisse per via di Kyubi, infatti ci mise due giorni interi a svegliarsi. Aperti gli occhi vide il maestro Kakashi e Tsunade-sama che stavano discutendo

‹ Capisco, quindi gli hai raccontato tutto… Spero che adesso capisca almeno un po’ la fortuna che ha avuto. ›

‹ Non ti preoccupare, è cresciuto molto in questo anno ed è diventato molto più maturo di quel che pensassi. Adesso devo andare a visitare alcuni pazienti, avvisami quando si sveglia. ›

Kakashi fece cenno di sì e si sedette su una sedia di fianco al letto mentre Tsunade uscì dalla porta.

‹ Perché non mi ha mai detto niente maestro? ›

Kakashi si volto verso Naruto stupito del fatto che nemmeno il suo sharingan si era accorto che era sveglio.

‹ Ho fatto una promessa a tuo padre ed eri troppo piccolo e immaturo per capire… ›

‹ Mi dispiace per quello che ho detto ieri… ›

‹ Veramente sono passati due giorni da quando sei svenuto… Cos’hai combinato per ridurti così? ›

‹ Appena esco da qui maestro le dovrei far vedere una cosa davvero importante, anzi se chiama Obaa-chan glielo faccio vedere subito. ›

Kakashi corse subito a chiamare il quinto Hokage e portarono insieme Naruto in terrazza.

‹ State indietro adesso per favore. ›

Naruto incrociò le mani e evocò un’enorme quantità di chakra che lo avvolse e subito dopo i suoi occhi divennero rosso sangue, ma stavolta non era la volpe che prendeva il sopravvento…

‹ NON E’ POSSIBILE!! › esclamò Tsunade

‹ …lo sharingan… ma come…? › Kakashi non riusciva a credere ai suoi occhi

‹ Ma non è un’abilità innata? ›

‹ Maestro non glielo so spiegare nemmeno io. Me ne sono reso conto due settimane fa, mentre ero in missione. Ad un certo punto sono riuscito a vedere tutti i movimenti dell’avversario. Ma la conferma l’ho avuta mentre guardavo il suo allenamento con Sasuke e sono riuscito a prevedere tutti i vostri movimenti. Ah! Le faccio vedere un’altra cosa… ›

Naruto si mise in posizione e incominciò a eseguire una tecnica che Kakashi riconobbe subito. La palla di fuoco suprema.

‹ Accidenti. Solo un Uchiha è in grado di eseguirla. Anche se ad essere onesto questa potrebbe quasi battere quella di Sasuke. ›

‹ Non è finita. Obaa-chan, Kakashi-sensei… so usare il Mangekyou Sharingan senza aver pagato quel tributo speciale… ›

‹ Non è possibile! Come hai potuto ottenere un simile potere?? Bisogna capirci qualcosa anche perché quelle tecniche se non hanno una discendenza genetica portano alla morte rapidamente. Naruto non usarle finché non avrò fatto delle ricerche specifiche,sono stata chiara?