Serial Experiments Lain

Una ragazza pende dal cornicione di un palazzo… guarda verso il basso: la città che vive delle sue luci, dei suoi colori, ma anche del caos, della solitudine e dei mille problemi rinchiusi segretamente in ogni persona.
E lei?
Non è molto conosciuta…
Ha dei veri amici?
forse….
Ha degli amici, ma sono veri?
Qualcuno con cui condividere gioie, segreti, qualcuno che sappia ascoltare.
E’ piena di compagnie, ma in realtà è sola.
“Cose succederebbe se sparissi da questo posto?” pensa lei, staccandosi lentamente dalla ringhiera…

Ecco un bel prologo che può mostrarvi i minuti inziali dell’anime più psicologico e intimistico mai concepito. Un viaggio attraverso la vita, la morte e le riflessioni su tutti i compromessi che fra esse possono esistere. Ma S.E. Lain non è solo questo, anzi; è la scoperta, che fa una ragazzina timida ed introversa, del grande fratello (nd Orwell) nascosto all’apice della rete informatica mondiale che connette, ormai, tutti gli esseri umani.

“tutti gli uomini sono connessi…”

Durante la visione sarete continuamente interrotti da messaggi (con sfondo psichedelico) che vi porteranno a riflettere su quello che si sta vivendo nella trama e sui dubbi dell’esistenza. Messaggi che vi servono, più che altro, a comprendere piano piano gli interrogativi del mondo in cui si muove la protagonista e i perchè in cui lei dovrà districarsi.

Ma chi è Lain?
Lain è una ragazzina timida, con degli occhioni che rispecchiano tristezza. La sua famiglia ne è lo sfondo: una madre acida, una sorella il cui unico interesse è stare il più possibile lontano da casa, ed un padre maniaco dei computer.

Il suicidio della compagna di classe di Lain farà partire tutta la vicenda, nel momento in cui cominceranno ad arrivare alle varie componenti della classe delle E-mail dell’amica defunta. Tutte penseranno ad uno scherzo, tutte ma non Lain che, dapprima non interessata e poco pratica del computer, comincerà ad essere affascinata da questo nuovo mondo (nuovo per lei) che la coinvolge in questo misterioso avvenimento.

Il Wired è la grande rete che connette il mondo e tutti navigano in essa tramite il Navi, un tipo di computer distinto in diversi modelli, realizzato apposta per la rete. Già nella seconda puntata Lain si farà regalare il fichissimo modello di punta della gamma dei Navi che vi mostrerà tutta la bellezza di questo sistema operativo (veramente fico, da buffonazzo….quello che piace a me insomma ^__^).

La presenza del Wired e della tecnologia in generale sono il punto centrale della serie, principalmente quella linea che si assottiglia sempre di più tra il mondo reale ed il mondo immaginario delle persone che comunicano e navigano nella grande rete. Ma dietro il Wired, Lain scoprirà la presenza di qualcosa di molto più grande.

Ma veniamo alla parte tecnica: Lain è della Pioneer.
Basta, stop. A questo punto i provetti dell’anime hanno già capito tutto e possono andare al voto, ma io devo ugualmente andare oltre nella spiegazione. Come già ho scritto per Nazca, i prodotti Pioneer si riconoscono per l’animazione abbastanza scarna e per una colorazione dei personaggi leggermente scialba (non brutta, attenzione).

Anche il chara è sempre quello, avete presente Armitage III?

Ecco, tutti i personaggi di Lain sono così, a parte Lain stessa che ha una caratterizzazione molto particolare e curata.

Nell’animazione si usa spesso la Computer Graphic, ma principalmene per i monitor del Navi, quindi non sfigura e non è realizzata eccessivamente male (lo dico perchè Nazca è meglio dimenticarlo in quanto a CG).

Il resto è grande produzione: bella la regia (psicologica e misteriosa), intrigante la sceneggiatura e carine le musiche. Per soffermarmi un altro attimo sulle musiche, non si può non citare la favolosa “Duvet”, sigla d’apertura cantata in stile Cranberries, veramente da collezione.

La sigla di chiusura, invece, mi ha deluso, bruttina e stonata (in giapponese), mentre le altre musiche fanno semplicemente il loro dovere. Belli, invece gli effetti sonori, sopratutto il suono cupo che Lain “sente” provenire di fili dell’alta tensione, molto d’atmosfera.

Insomma, Lain è da comprare?
Insomma, si. ^__^

Lain è davvero una bella storia, considerate che sono solo 13 episodi e fiondatevi ad acquistarla.

Il doppiaggio italiano è ben fatto, anche se in effetti questa serie può tranquillamente essere vista in lingua inglese (se ad esempio preferite il DVD, che negli States è disponibile da un bel pò), in quanto i dialoghi sono veramente ridotti al minimo e i messaggi d’intermezzo sono velocemente traducibili.

E adesso correte a leggere la recensione della versione DVD italiana disponibile sempre su queste pagine di WangaZINE… premete qui per leggerla direttamente.

VERSIONE DVD

Se tutta l’attesa nell’aspettare l’uscita dei DVD Dynamic è servita per acquistare le competenze necessarie all’authoring del software sul supporto digitale, allora ragazzi, non posso che essere felice.

Basta inserire il DVD per rendersi conto che si tratta di una produzione realizzata con gli alti livelli di qualità a cui siamo stati abituati fino ad ora e di cui parlavo all’inizio.

I menù del DVD, riproducono il sistema Copland OS del Navi di Lain utilizzato all’interno della serie, e si caratterizzano prima di tutto per un’originalità davvero piacevole e, secondo, per una grande attenzione alle animazioni e alla colorazione in generale. Considerato che questo è il debutto, di migliorie potremo aspettarne molte, vista la competenza di chi ha realizzato i menù (Carlo Levy). In pratica ritroviamo nel settore degli anime, la professionalità e cura nell’authoring dei menu presente in tutti gli altri DVD che siamo abituati ad acquistare.

Sul fronte video, la codifica dell’immagine è ottima. Lain è un’anime che mette a dura prova l’Mpeg2 a causa delle numerose scene scure o solarizzazioni dei colori, ma la compressione di questi DVD non mostra assolutamente difetti o artefatti di nessun tipo.

Purtroppo non sono tutte rose e fiori e bisogna fare una critica che danneggia netttamente il giudizio su questo prodotto: l’audio italiano in semplice DD stereo surround. Non riesco assolutamente a comprendere il perchè non sia stato fatto un remix in 5.1, considerato poi che si tratta di una serie ben importante e non certo un prodotto di secondo piano. Il giudizio scende ancora notevolmente se consideriamo, poi, che il mix dell’audio è stato effettuato con una resa dei volumi veramente poco corposa.

Questo cosa significa?

Semplicemente che il testaggio su un impianto home theater vede la versione VHS (sempre Dynamic e sempre Stereo Surround) suonare addirittura meglio del DVD, riempiendo maggirmente la scena sonora con un suono più pieno e presente, soprattutto sui toni bassi.

Questo è un peccato, davvero un peccato. Consideriamo poi che la versione DVD giapponese prevede il 5.1, e la stessa cosa è stata prevista nella versione Americana.

Come contenuti speciali non abbiamo il massimo, ma nemmeno possiamo lamentarci. Prima di tutto è piacevole ricercarli in seguito alla buona fattura dei menu, secondo la Dynamic sembra aver inserito davvero tutto ciò che era possibile. Purtroppo di interviste ai registi e alla produzione ancora non ne ho visti sui DVD contenenti Anime, nemmeno nelle versioni Giapponesi, Solo la versione speciale di Akira uscita in USA e qualche altro caso sporadico.

Ma c’è una stranezza… e qui vi svelo un segreto.

Sapete cosa sono le “Uova di Pasqua”?

In gergo tecnico le “Easter Eggs” sono quei contenuti nascosti che i creatori del DVD inseriscono nei menu in posti di difficile accesso. Potremmo definirli una caccia al tesoro, oppure una sorta di Cheat come quello dei videogiochi.

Normalmente le case di produzione fanno in modo che i contenuti nascosti siano, però, più delle chicche o delle curiosità, che dei contenuti veramente importanti a cui viene invece permesso l’accesso diretto (non per niente il DVD si compra anche per questo motivo, no?).

La Dynamic invece ha ben pensato di inserire come sorpresa nascosta dei contenuti che io vedo abbastanza importanti, cioè la “Hacking Zone” dove sono disponibili alcune illustrazioni ed alcuni schizzi. Scelta, secondo me, alquanto discutibile, vista la disponibilità “in chiaro” di contenuti meno importanti…

Nel caso abbiate intenzione di sapere direttamente come accedere a questi contenuti nascosti, nel riquadro grigio qui in basso, premete il bottone sinistro del mouse e selezionate il testo al suo interno per renderlo visibile.

Questo nel rispetto di coloro che preferiscono scoprire i contenuti segreti senza che venga loro tolto il divertimento di farlo da sè.

Vi svelo l’arcano, per avere accesso all’area segreta vi basta premere il tasto “Enter”, oppure “Ok”, sul telecomando del vostro lettore mentre lampeggia la scritta “Loading, please wait…” all’inizio del DVD.

Un’ultima segnalazione, lo stesso molto strana, data la professionalità della ditta, sulla confezione e addirittura all’interno dei menu del DVD viene nuovamente (come nella VHS) sbagliato il titolo del brano finale degli episodi, che viene indicato come “Deeply” (in realtà un’altra stupenda canzone dei BÔA, gli autori di “Duvet”, la sigla in iniziale) invece di “A cry to fade” di Nakaido Reichi.

In conclusione che giudizio dare a questi DVD?

La serie la conosciamo, è bella, c’è ben poco da dire ancora. Rinnovo nuovamente l’invito a leggerne la recensione completa su queste pagine. Per chi ancora non avesse le VHS, è chiaro che l’acquisto di questi DVD è più che consigliato. Ma per chi già le possiede… completate la raccolta con i DVD ^__-

Il vantaggio è sicuramente nei contenuti speciali e nella qualità video.

Ma perchè il sonoro è stato realizzato così?

Francamente me lo chiedo, perchè è un parametro che incide davvero molto sul giudizio finale del prodotto che, ottimo sotto vari aspetti e validissimo come realizzazione, in questo modo è costretto a lasciarci con quel retrogusto amarognolo in bocca…

Recensione di Stefano Poggioli

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