Yu Yu Hakusho

Trama: URAMESHI YUUSUKE, uno studente di 14 anni, muore in seguito ad un incidente stradale nel tentativo di salvare un bambino. Poiché la sua morte non era prevista, la graziosa BOTAN, guida del Reikai (Mondo degli Spiriti), gli comunica che gli è stata offerta la possibilità di tornare in vita, ma Yuusuke non sembra interessato ad accettare.

Vista la pessima reputazione del ragazzo, tutti rimangono stupiti dal suo ultimo gesto e nessuno sembra curarsi troppo della sua tragica fine. Tuttavia il dolore di YUKIMURA KEIKO, sua amica d’infanzia, URAMESHI ATSUKO, la sua giovanissima madre, KUWABARA KAZUMA, suo eterno rivale e, non ultimo, del professor TAKENAKA permettono a Yuusuke di capire che c’è anche qualcuno che gli voleva bene, tanto che il ragazzo accetta di superare le prove che gli permetteranno di tornare in vita. Così Botan lo porta al cospetto di KOENMA (Piccolo Enma), figlio di ENMA, re del Reikai.

Affinché l’anima di Yuusuke possa tornare nel suo corpo, è necessario che quest’ultimo si mantenga intatto durante il periodo necessario per superare le prove e perché questo avvenga Yuusuke ha bisogno dell’aiuto delle persone che in vita gli sono state più vicine: sua madre, Keiko e Kuwabara.

La storia è abbastanza varia e si passa da scene di vita quotidiana ad episodi che trattano interamente combattimenti: anche se i primi episodi si possono collocare nel genere commedia (a differenza del manga in cui sono presenti molti episodi che si incentrano su storie di spiriti), successivamente, con l’entrata in scena di nuovi personaggi, molta importanza viene data ai combattimenti, senza comunque tralasciare situazioni comiche o commoventi. I personaggi sono caratterizzati molto bene e le tecniche di combattimento sono molto varie.

Il character design, molto arrotondato e quasi in stile anni ’80 nei primi episodi, diventa più moderno in quelli successivi (come accade anche nel manga) e, nonostante sia un po’ trascurato in alcuni episodi (come accade in tutte le serie lunghe, tipo “Hokuto no Ken”, “B. S. SailorMoon” o “Saint Seiya“), è prevalentemente molto buono, anche se in alcune puntate si nota una certa differenza di stile. Lo stesso si può dire dell’animazione, non eccezionale sicuramente, ma buona, anche se un po’ “scattosa” in alcuni episodi. A questo proposito è interessante notare la differenza tra il 4° ed il 5° episodio, per l’animazione ma soprattutto per i disegni. I colori sono molto luminosi, fatta eccezione per parte dei nemici (ad esempio i fratelli Toguro o Karasu).

Molto valida la colonna sonora che comprende brani di diverso tipo che si adattano alle scene d’azione, a quelle romantiche, a quelle divertenti o a quelle di tensione. Quanto alle sigle, quella iniziale, “HOHOEMI NO BAKUDAN”, interpretata da MAWATARI MATSUKO, è molto allegra, mentre le sigle finali, interpretate da MAWATARI MATSUKO (“HOMEWORK GA OWARANAI”, “SAYONARA BYE BYE”, “DAYDREAM GENERATION”, rispettivamente 1a, 2a e 5a) e da TAKAHASHI HIRO (“UNBALANCENA KISS O SHITE” e “TAIYOO GA MATA KAGAYAKU TOKI”, 3a e 4a) sono di vario tipo, ma di argomento prevalentemente romantico (anche se dal ritmo delle musiche non si direbbe) [traduzione dei titoli delle sigle: “UNA BOMBA DI SORRISO” o “BOMBA SORRIDENTE”, “I COMPITI NON FINISCONO”, “ADDIO” o “ARRIVEDERCI”, “DAMMI UN BACIO SBILANCIATO”, “QUANDO IL SOLE BRILLA ANCORA UNA VOLTA”, “LA GENERAZIONE DEI SOGNI AD OCCHI APERTI”].

Per l’edizione italiana è stata utilizzata la stessa immagine di copertina di quella originale (almeno per la prima videocassetta), mentre gli episodi vengono raccolti a 4 per volta, quindi si prevedono 28 cassette in totale (in Giappone sono solo 23, perché sulla prima cassetta si trovano solo i primi due episodi, mentre gli altri sono divisi a 5 per volta). Il doppiaggio, a cura dello staff di Milano, è di buona qualità, e, anche se le voci sono abbastanza diverse da quelle originali, si adattano bene ai vari personaggi (anche se la voce di Yuusuke in originale è meno “bambinesca”).

L’adattamento generale è buono, anche se forse si è preferito portare più rispetto alla lingua italiana che a quella giapponese (in particolare nella traduzione dei titoli), inoltre purtroppo il nome del protagonista, Yuusuke, viene letto all’italiana e non alla giapponese (come invece avveniva nell’edizione italiana del film sempre a cura di Yamato Video). Il titolo è stato lasciato in giapponese (la traduzione è “IL LIBRO BIANCO DEI GIOCHI DI SPIRITI”), ma è stato aggiunto “GHOST FIGHTERS”, che è il titolo usato nelle Filippine.

Nota: nell’edizione giapponese ogni singolo episodio è preceduto dalla sigla iniziale e da un riepilogo dell’episodio precedente, diviso a metà dall’eye catch e seguito dalla sigla finale e dallo yokoku (anticipazione sull’episodio successivo); nell’edizione italiana si è preferito utilizzare la sigla iniziale e quella finale solo una volta, rispettivamente prima del primo episodio e dopo l’ultimo, l’eye catch è stato utilizzato per dividere i vari episodi, i vari yokoku sono stati eliminati e come riepilogo ne viene utilizzato solo uno che vale in generale per tutti gli episodi. Probabilmente queste scelte potrebbero non trovare tutti d’accordo, ma c’è da dire che in Giappone i credits nelle sigle vengono aggiornati ad ogni episodio (in particolare la lista dei doppiatori viene modificata e adattata a seconda dei personaggi presenti nell’episodio stesso), cosa che in Italia non viene fatta (neanche da chi aggiunge la sigla ogni volta), quindi sarebbe stato inutile ripetere ogni volta la sigla; quanto agli yokoku ed ai riepiloghi, visto che gli episodi precedente e successivo si trovano nella stessa cassetta, non sono strettamente necessari.

Giudizio personalissimo: Credo che tra i pregi di questo anime non si possano trascurare queste caratteristiche: il fatto di non avere particolari pretese (sia per quanto riguarda l’anime in generale che per i personaggi), i personaggi sono caratterizzati molto bene, non esiste fan service (ragazze svestite, gonne svolazzanti, biancheria in bella mostra), o almeno è così poco che neanche si può considerare tale. Per l’edizione italiana, nonostante il doppiaggio sia buono, avrei preferito che fossero state scelte delle voci più simili a quelle originali per tutti i personaggi (per alcuni sembra sia stato fatto).

by HIKURAYUKI