X è forse uno dei manga più ricercati, più amati e più tormentati d’Italia. Non è così facile riuscire a mettere d’accordo i ragazzi e le ragazze in quanto a fumetti, né gli appassionati di manga prettamente shonen con quelli di shojo, ma incredibile a dirsi, X ci è riuscito vuoi per la trama coinvolgente, vuoi per i personaggi con caratteristiche ben delineate (più quelli maschili che quelli femminili e questo probabilmente è una delle poche pecche del manga targato Studio Clamp), vuoi per i disegni che sono sconvolgenti in quanto a minuziosità e coinvolgimento emotivo. Quando si legge un volumetto di X non si può fare a meno di divorarne le figure, per poi mettersi a rileggerlo per assaporare i particolari. La resa della città di Tokyo e dei suoi monumenti è magnifica.
Dopo aver avuto un assaggio con l’eccellente lungometraggio (sebbene incomprensibile per chi non avesse masticato un po’ delle vicende precedentemente e si fosse presentato alla visione a digiuno) (ma che è ‘na recensione di cucina?) finalmente grazie alla Madhouse che in 24 episodi ha riassunto (e poi vi spiegherò il perché ho utilizzato questa parola) le vicende raccontate nel manga happening di questo fine millennio, potremo vedere in azione Kamui, I draghi del Cielo e quelli della Terra.
Cosa è X? Di cosa parla?
A prima vista potrà sembrare senza dubbio la classica visione stereotipata in cui i buoni si ritrovano a guerreggiare con i cattivi che vogliono distruggere questo mondo corrotto e inquinato dalla presenza dell’uomo, ma siamo sicuri che X sia solo questo?
No in effetti non è così… X parla d’altro, aldilà della classica presenza di personaggini kawaii e bellocci di cui le ragazze potranno sicuramente invaghirsi, nonché dei bei tenebrosi longilinei che si trovano legati con sottili corde di pianoforte (sembra la sagra del fetish così), X focalizza l’attenzione su uno dei tanti dubbi che assale l’uomo dall’alba dei tempi.
Decidiamo noi della nostra vita o siamo predestinati? Può un uomo combattere il suo destino e cambiarlo di suo pugno o è costretto in un’unica direzione nonostante tutto?
E’ un bel dilemma a cui il manga non ha ancora risposto (visto che è ancora in fase di pubblicazione in Giappone) ma che l’anime ha tentato di risolvere con una conclusione un po’ particolare che potrà a molti lasciare l’amaro in bocca, ma che può essere ricondotta in una punto di vista tra i tanti papabili.
Forse, per le tematiche affrontate, X non meriterebbe affatto una fine, lasciando quella migliore al gusto dei lettori che di certo si ritrovano a dividere le loro opinioni in base alla propria indole e alle proprie convinzioni. Certo è il fatto che questo manga (e di riflesso l’anime) porta ad un coinvolgimento intimo (sarà la decima volta che lo dico) del lettore/spettatore e ciò non è che un bene.
Narra la leggenda che con l’arrivo della fine del millennio tutta la forza imprigionata in Tokyo si libererà dai sigilli impostigli e verrà utilizzata da una persona per distruggere la terra… sarà la fine del mondo?
Narra anche la leggenda che con l’arrivo della fine del millennio tutta la forza imprigionata in Tokyo si libererà dai sigilli impostigli e verrà utilizzata da un persona per salvare la terra.
Ma cosa succede? Perché questi due Finali opposti? E perché soprattutto la stessa persona ad attuarli?
La risposta è Kamui l’uomo dai due destini, l’unico a decidere le sorti del mondo, l’unico a dover scegliere tra Draghi del Cielo o Draghi della Terra. Tutto sommato l’anime segue quanto stabilito dal manga delle Clamp, tuttavia si trova ad essere molto meno cruento dello stesso (vengono modificate le morti di alcuni personaggi, squartati beceramente nel manga, colpiti in maniera molto più soft nell’anime) e laddove possibile la regia evita le azioni dirette di massacro preferendone inquadrature più in sequenza inquadrando i visi dei personaggi, più che gli organi colpiti (notare nell’immagine qui sotto la crocifissione di Kotori).
Un’altra differenza sostanziale rispetto al manga riguarda la sceneggiatura che per obblighi motivati dall’esiguità degli episodi si ritrova a dover sincopare tutto o quasi il background dei personaggi. A dire la verità però grazie anche ai primi episodi che si rivolgono proprio all’analisi dei personaggi uno per uno, chi è a digiuno del manga potrà farsi un’idea della grandiosità della caratterizzazione effettuata dalle Clamp e rivelata per sommi capi anche nell’anime. Purtroppo un rammarico l’abbiamo nel non aver potuto assaporare appieno i personaggi di Subaru e Seishiro che ritagliano uno spazio tutto loro nel manga.
Per quanto riguarda lo studio Madhouse (Trigun, Boogiepop Phantom, Metropolis) ha colto in pieno l’atmosfera del manga rappresentando minuziosamente i particolari che lo hanno reso celebre. La colorazione tende al cupo con un forte contrasto con i colori vividi tipo il rosso porpora come si confà per un prodotto che fa dell’atmosfera tipicamente shojo una ossatura ben salda. La regia è affidata a Yoshiaki Kawajiri, un veterano dell’animazione resosi celebre per aver diretto Cyber City Oedo 808, Wicked City, Ninja Scroll e Vampire Hunter D. Se avete visto almeno uno di questi lungometraggi saprete bene come riesce a muovere con velocità la telecamera (a scatti in certi versi) per cogliere la dinamicità delle sequenze di combattimento.
Proprio queste in X la fanno da padrone e saltano all’occhio già dal primo episodio in cui Sorata si ritrova a scontrarsi con Yuto (di cui potrete vedere un estratto scaricandovi il sample). Il character design è di Yoshinori Kanemori che si è impegnato moltissimo per cercare di riprodurre fedelmente il tratto delle Clamp, riuscendoci egregiamente tra l’altro. Ottime le prospettive dei personaggi, straordinaria la caratterizzazione e in particolare la “tristezza” dei protagonisti che pervade tutta le serie. Le musiche di Naoki Sato non sono niente di particolarmente eccellente, ma comunque riescono nell’intento di accompagnare la serie in tutte le sue sequenze. La sigla iniziale “Ex-Dream” dei Miuji vi entrerà nella testa facilmente visto anche il montaggio con le immagini particolarmente spettacolari.
Tirando le somme?
X è indubbiamente un’opera che meritava una trasposizione animata, ma che per seguire pedissequamente tutte le trame e sotto trame del manga avrebbe meritato una durata ben più lunga. Il tutto purtroppo è stato sincopato in soli 24 episodi che tolgono parecchia atmosfera, nonostante tutto nel complesso è una serie ottimamente elaborata e confezionata che quanto prima spero venga localizzata in italiano. Sarebbe un successone!
EDIZIONE DVD
Il futuro non è ancora stato deciso!
Quel futuro che mi ha fatto speranzosamente credere che prima o poi avrei visto X trasposto degnamente in italiano, quel futuro che mi ha arriso quando ho appreso la notizia che la Dynit aveva acquisito la licenza per l’Italia, quel futuro che mi ha fatto gioire non appena ho saputo che la selezione dei doppiatori sarebbe stata fatta con cura (visto lo spessore dei personaggi che si dovevano interpretare) e che finalmente non ci saremmo trovati più schiavi delle solite 3 voci.
Cos’è X penso lo sappiate tutti, percui non mi dilungo neanche tanto, visto che un annetto orsono ho recensito la versione originale giapponese che potrete leggere cliccando qui e che vi permetterà di avere tutte le delucidazioni sull’aspetto tecnico dell’anime.
Quella che andrete a leggere nelle prossime righe è infatti la recensione della versione italiana che punterà l’attenzione in particolar modo sul doppiaggio, sull’aspetto tecnico del dvd affidato alla Vegas Multimedia (partner che si è legata da un po’ di tempo con la Dyn e che ha sempre fornito prodotti di qualità fuori dal comune) e sugli extra che sono stati inseriti.
Il doppiaggio.
Sicuramente uno dei problemi più grandi che la Raflesia Srl (la società a cui è stato affidato il doppiaggio della serie) e in particolare la direttrice del doppiaggio Dania Cericola (che già aveva diretto egregiamente Nadia – Il mistero della pietra azzurra della Yamato Video) credo sia stato la scelta. E’ indubbio infatti che una serie tanto amata come X, sarebbe stata subissata di critiche se il casting non avesse rispecchiato le aspettative dei fan più accaniti. La scelta di Dania e della Raflesia quindi è andata a ricadere, visti i personaggi spigolosi quanto ostici, sui veterani del leggio (nonché del palcoscenico) un po’ abbandonati negli ultimi 4-5 anni di produzioni. Mi riferisco ovviamente a dei mostri sacri come Ivo De Palma (Fuma), Donatella Fanfani (Hinoto), Alessandra Karpoff (Yuzuriha), Emanuela Pacotto (Satsuki). Dania credo abbia scelto dei colleghi con cui ha lavorato per parecchio tempo sicura del fatto che non l’avrebbero tradita (fiducia ben riposta).
La voce del protagonista, Kamui è stata invece affidata a Simone D’Andrea, che si è fatto le ossa con i doppiaggi Mediaset e che riesce a contraddistinguersi con una interpretazione ben fatta, anche se in alcuni punti (mi riferisco soprattutto al primo incontro con Kotori in cui avrei gradito molta più veemenza nello stile del dialogo tra Alessio Boni e Maya Sansa in “La Meglio Gioventù) è un po’ calato di ritmo e ha un po’ perso la parte. Sono comunque puntigli su un doppiaggio che sceglie voci adulte e mature per buona parte dei personaggi, scelta che approvo in pieno e che permette la infusione di uno spessore fuori dal comune che raramente negli ultimi anime localizzati interamente in italiano si era visto. Il vino quando invecchia si fa più buono… dicono.
Se da un lato il doppiaggio dei protagonisti si contraddistingue per l’elevata qualità recitativa, non ho ben compreso il motivo per il quale non siano stati tradotti i rumori di sottofondo quando intervengono delle persone. Capita infatti di trovarci ad ascoltare voci fuori campo in giapponese ( mi riferisco soprattutto al terzo episodio, quando Kamui e Kotori si ritrovano il biblioteca e si sente distintamente una voce giapponese fuori campo entrare nei locali e dire qualcosa), il che rende il tutto un po’ fastidioso. E’ comunque una caratteristica di quasi la totalità degli anime doppiati qui in Italia, che non sono riuscito però mai a mandare giù.
Sono 4 gli episodi che ci vengono presentati in questo dvd.
O meglio, della serie tv sarebbero 3, poiché il primo, l’episodio 0 è un OAV che in Giappone è stato distribuito prima della messa in onda della serie e che serviva come antipasto per creare un po’ di hype tra i nipponici (nonché vendere qualche copia) e che non è altro che il montaggio di alcuni momenti salienti della serie più alcune scene inedite tagliate dal regista.
Da una analisi accurata che lo spettatore può fare perdendo un po’ di diottrie fissando lo schermo alla ricerca di errori, spixellature varie o fastidiosissimi effetti scia, salta subito all’occhio il fatto che massima cura è stata data alla fase di authoring da parte della Vegas. La compressione infatti si è mantenuta su livelli eccellenti (una media del 9.5 nel bitrate) scelta obbligata in quanto tutta la serie tv di X predilige le tonalità scure (se non il buio pesto) e questo ha reso il lavoro degli artisti digitali demandati dalla DynIt minuzioso per non dire improbo. La bavetta mi è calata quando ho visionato i primi istanti del prologo (l’OAV Omen – Presagio) in cui una folata di piume d’angelo bianche volavano su uno sfondo nero e su una banda rossa porpora che poggia sulle spade (cioè i tre colori più difficili da rappresentare digitalmente senza effetti visivi sgradevoli) e non si è interrotta se non dopo la sigla di chiusura dell’ultimo episodio.
Per questo motivo si è dovuto far uso di un DVD-9, che nonostante tutto non è stato impiegato nella sua interezza lasciando ben 4 giga disponibili.
I menù come è solito negli ultimi prodotti Dynit, sono animati puliti ben fatti e soprattutto user-friendly. Ottima è la scelta delle musiche che li accompagnano ottima la scelta di dividere ogni episodio in 4 parti (Opening, Part A, Part B, Ending) che ci permettono di scorrere anche all’interno degli episodi senza dover tenere per forza premuto il pulsante “avanti veloce” per una eternità.
I sottotitoli presentano la possibilità di essere attivati e disattivati durante la riproduzione (standard oramai di un prodotto che punta sulla qualità), ma in alcuni punti si riscontrano errori grammaticali, che una più attenta lettura avrebbe potuto evitare.
Per quanto riguarda l’audio buono è il lavoro fatto nella divisione delle traccie per ogni canale, ne risulta un effetto molto avvolgente che coinvolge alla grande specialmente nelle scene d’azione. Un’appunto però lo devo fare. Se si alza di parecchio il volume (modalità spacca-timpani) o si usano delle cuffie in alcuni punti dell’anime si può ascoltare in sottofondo l’audio originale, il che da’ un po’ fastidio.
Gli Extra.
Oltre alle classiche schede di approfondimento su Kamui, Fuma e Kotori (su questo primo Dvd, ovviamente nei prossimi saranno disponibili le altre) e gli immancabili trailer pubblicitari.
Sono presenti il trailer giapponese e quello italiano e una intervista al regista Yoshiyaki Kawajiri e ai due doppiatori giapponesi (ammazza quanto so’ brutti! ^^) Kenichi Suzuhara (Kamui) e Junichi Suwabe (Fuma) che presentano la serie tv e che era presente nella versione giapponese dell’OAV “An Omen”.
Il packaging include oltre al solito libretto pubblicitario dei dvd dynamic anche un piccolo booklet di 4 pagine con all’interno tutti i nomi dello Staff e il Cast giapponese e italiano e un cofanetto per raccogliere tutti gli episodi della serie.
In conclusione un dvd che risulta essere ben confezionato e che grazie ad un ottimo doppiaggio salirà alla ribalta in questo inverno che è arrivato un po’ tardino. Sono rimasto un po’ perplesso per quanto riguarda l’inserimento dell’OAV e dell’intervista visti gli spoiler in quantità industriale che vengono inseriti. Se conoscete già la serie e siete già fan di X, non vi faranno né caldo né ne freddo, anzi li gradirete, ma se siete tra quelli che non hanno mai letto il manga, allora vi consiglio di non visionarli fino alla fine, altrimenti vi rovineranno tutti i colpi di scena che rendono X un qualcosa di unico.
Buona Visione!
by Massimo Valenghi
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