Una Tomba Per Le Lucciole

Forse uno dei film più drammatici che abbia mai visto, molto coinvolgente e commovente. Ma a parte il mio giudizio personale, partiamo dall’inizio. Realizzato dallo Studio Ghibli, come molti altri grandi film d’animazione, non è il solito film da videocassetta, (anche se fortunatamente lo riuscite a trovare per 20.000 lire), è stato infatti programmato anche su Tele+ e qualcuno (nei dintorni di Roma) se l’è potuto godere anche sullo schermo di un cinema estivo.

Se pensi di poter passare una oretta e mezzo spensierata bhe, scordatelo, non pensare di poterlo vederlo e poi di alzarti dal divano come se non fosse successo nulla, personalmente sconsiglio la visione nei momenti di depressione ma vi assicuro che una volta visto lo metterai tra i primi posti dei vostri preferiti.

Ma passiamo alla storia.
Tutto inizia alla stazione di Kobe durante gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, appoggiato ad una colonna un ragazzo muore di inedia.

Il film quindi incomincia con il fantasma del ragazzo che rivive gli ultimi mesi, segnati dai bombardamenti incendiarii americani, che distruggono tutta la città. Il ragazzo, Seita, e la sorellina Setsuko riescono a salvarsi, ma rimangono orfani della madre, che morirà per le gravi ustioni. Vengono così ospitati da una parente, ma la guerra non gli permette di vivere serenamente, si fa difficoltà a trovare i viveri e la parente, passati i primi giorni, incomincia ad essere insofferente ed a sgridarli spesso. I due decidono quindi di andare via ad abitare per conto loro, ma la loro casa è distrutta e si rifugiano quindi in una vecchia miniera. Per i primi tempi sembra andare bene, anche grazie ai risparmi della madre, ma poi per Seita è sempre più difficile riuscire a trovare i soldi per dar da mangiare alla piccola Setsuko che è anche malata. Si spinge anche a rubare e ad approfittare degli attacchi aerei per andare nelle case a prendere quello che riesce a trovare per poi rivenderlo.

Nemmeno le lettere al padre, capitano di una nave, hanno successo, la marina giapponese è infatti stata sconfitta dagli americani e del padre non se ne sa nulla. Setsuko stà sempre più male, ha bisogno di mangiare cose sane, ma tutti i tentativi falliscono finché non muore.

Il lungo flashback finisce qui e i fantasmi di Seita e Setsuko si sono finalmente ritrovati.

Il film avrà anche più di 10 anni ma è comunque realizzato splendidamente, le animazioni sono molto fluide e i personaggi sono caratterizzati benissimo tanto da renderli così vivi da farti soffrire per loro; il rapporto del ragazzo e la sorella è dolcissimo e le attenzioni di Seita per far stare bene Setsuko sono commoventi, tutto è poi accampagnato da una musica che nei momenti di calma rende tutta la drammaticità della storia.
Le scene notturne con le luci delle lucciole sono poetiche e molto suggestive.

Grande scelta è stata quella di far girare tutto attorno alla scatola di caramelle, elemento costante dall’inizio fino alla fine del film.

Un grande merito va anche all’adattamento italiano con un doppiaggio della piccola Setsuko fatto veramente bene dalla Liberatori.

Non mi resta quindi che consigliarvelo vivamente, il ritmo è lento ma non è assolutamente pesante e vedrete che anche voi vi affezionerete a Setsuko, fino a commuovervi.

By Keichi